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Eels – Wonderful, Glorious
Dopo la scorpacciata dovuta alla trilogia che li ha impegnati nel 2009/10, Mister E, ovvero il pazzoide Mark Oliver Everett e i suoi sodali Eels, non se la sentono di essere ancora collegati a quell’urgenza iniziale in cui li abbiamo tutti conosciuti, non ci stanno a rimarcare quelle strutture – meglio sovrastrutture – che li lanciavano tra il teorema del delirio e i grandi puzzle dell’universo alt-tutto, ma decidono di occupare una macchina del tempo, la denominano “Wonderful, Glorious” e ne fanno un transfert accalorato verso gli anni Settanta dove, sulle righe alcaloidi di certi Fleetwood Mac e le ottiche sonanti di chi altrettanti stravizi pop-rock non li vuole dimenticare, continuano in una sorprendente presa discografica con il ruolo primario di entusiasmare a rotta di collo.
Tredici direttrici che possono scuotere l’immaginazione per via del multistrato stilistico del quale la tracklist si permea e deborda, spazio dove la libertà creativa è più che idonea nel farsi complice di una conquista istantanea; disco di una scrittura fondamentale, scostata dalle precedenti produzioni, ma anche dove una parola e magari uno, due, o al massimo tre accordi, stabiliscono il punto giusto di fusione tra innamoramento e intimità immaginaria “Accident prone”, “On the ropes”, “The turnaround”, tanto a scomodare un qualcosa di più cui Everett non se lo farà dire mai due volte.
Dicevamo gli anni Settanta in cui gli Eels tornano a pescare prodigi e virtù instancabili, e se le chitarre e le tastiere di “pelle nera” disegnano giri funk in “Kinda fuzzy”, il rock-blues tinge nuvole distratte in “New alphabet”, l’atmosfera modificata di una robotica in luna di miele a Beverly Hills “Peach blossom” o l’eccentricità Waitsiana in “Bombs away” oppure i Cream con la frangetta beatnik che fanno shake convulso dentro “Stick together” possono sembrare una manna dal cielo che solo gli Eels sanno concertare e impastare, con l’arrivo all’orecchio del beat edulcorato e molto “summer of love” che la titletrack offre, le gradazioni della goduria intesa come sintonia perfetta con il registrato fibrillano a go-go.
Come sempre sono i primi nella loro disarmante sincerità, mai secondi nella docile psichedelica e ancora primi a ridisegnare le coordinate del rock e delle sue armonie; che dire, Eels la stupenda fantasia in cui non sai mai cosa vai ad ascoltare!
Mister “E” torna in Italia. 18 Aprile 2013 Alcatraz, Milano
In occasione della prossima uscita di “Wonderful, Glorious“, quindicesima fatica full lenght di Mark Oliver Everett, leader incontrastato degli statunitensi Eels, siamo lieti di annunciarvi l’unica data italiana in programma il 18 Aprile 2013 all’Alcatraz di Milano. Nel frattempo, gustatevi “Peach Glossom”, primo estratto scelto da Mr “E”.
18 Aprile 2013 – Alcatraz, Milano