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O – Il Vuoto Perfetto

Written by Recensioni

Gli O nacquero nel lontano 2010 a Biella con l’obiettivo di proporre musica influenzata dalle correnti più disparate quali Grindcore, Black, Noise, Black Metal e Hardcore.
Da allora hanno pubblicato precedentemente solo un singolo split 7” condiviso con la band Post-Grind italiana Hungry Like Rakovitz (che forse avrete potuto pure apprezzare nella sua edizione limitata in 100 sole copie) e fatto molti concerti di supporto anche a band di fama mondiale quali Napalm Death, Unsane, The Secret, Big Business e Forgotten Tomb.

Questo primo full-lenght registrato interamente agli Studio 73 di Ravenna (Extrema, The Secret, Ephel Duath… ), sotto la direzione di Riccardo “Paso” Pasini (in passato già al lavoro con Extrema, This is a Standoff, The Secret e At the Soundawn) mostra la naturale evoluzione sonora del gruppo che nel frattempo si è anche accostato ad altri generi quali il Noise e il New Metal.
Rimane quindi tanto difficile quanto impossibile una catalogazione per i cinque biellesi che appaiono comunque sempre molto feroci e violenti a livello sonoro.
Impossibile quindi dire anche se siano “nati” gli eredi degli storici Cripple Bastards che proprio quest’anno festeggiano i venticinque! anni di carriera (traguardo davvero inusuale per una band italiana).
Nove tracce che comunque ricalcano anche le atmosfere care agli inglesi Extreme Noise Terror e Carcass da cui i cinque traggono spesso ispirazione.
Testi mai banali e sempre urlatissimi in effetto spoken word cantati rigorosissimamente in lingua madre (scelta apprezzabile e davvero ben riuscita).
L’unico neo del disco è forse la troppa ripetitività che comunque non danneggia l’ascoltatore nel piacere e che è anche tipica del genere; tuttavia una maggiore selezione dei brani (magari rilasciando un ep al posto di un full-lenght album) avrebbe giovato di più.
Tante le idee espresse (nel maggiore dei casi anche bene) ma c’è ancora un po’ di acerbità negli arrangiamenti che andrebbero forse migliorati qua e là.
Insomma nel complesso un’ottima seconda prova discografica che lascia solo ben sperare per il futuro del Metal italiano.

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