Da sempre attenta alle nuove leve in ambito Hardcore e Punk in tutte le sue forme e variegature, l’etichetta discografica Indelirium Records, che ha la propria base operativa a Molina Aterno in provincia dell’Aquila, ha dato una chance a questa giovane band palermitana nel 2013, rilasciando il loro album di debutto Brand New Life. La fiducia dev’essere stata ripagata visto che solo l’anno dopo è uscito questo EP di sette tracce dal discutibile titolo Tutti Morti.
One, two, three, four e le patinate atmosfere tipiche dei Thrice e degli ultimi Taking Back Sunday (quelli dell’inconsistente Happiness Is per capirci) contaminano l’opening track “Stand Up”. Successivamente si cerca di indurire il suono piazzando qua e là qualche scream derivato dei canadesi Silverstein in “Walk Away”, ma si rimane sempre piuttosto freddini e nemmeno la più rilassata “Holes”, con dei passaggi molto “Adam’s Song” dei Blink 182, ci animano più di tanto. C’è un imbarazzante sensazione di già sentito in tutti i brani: è riconoscibilissima ogni singola influenza che ha caratterizzato ciascun riff. Identica sorte per le ripartenze, trite e ritrite. Anche se si tenta di cambiare registro apprezzabilmente, vertendo verso scenari familiari al Punk Rock (“Summer Fall”), è comunque il Punk Rock che farebbero gli Hawthorne Heights oppure gli Hidden In Plain View. Come manna dal cielo a salvarli da un giudizio eccessivamente negativo arriva “Perspective” dove è ammirevole il modo in cui si miscelano le voci di Pietro e Valerio, sorrette saldamente dai loro compagni. La poco esperienza e un’evidente acerbità sono due fattori che per il momento non li porteranno ad agognare a chissà quali consensi. Ma l’età è dalla loro e con il tempo come loro alleato potranno fare i passi necessari per solcare l’onda giusta.