Humoresque oltre ad essere una raccolta di brani brevi per pianoforte del compositore Antonín Dvořák è anche l’album dei pisani Novadeaf capitanati dal cantante Federico Russo. A dire il vero sono rimasto un tantino spiazzato dalla presentazione del disco scritta proprio dal Russo, nel senso, non riuscivo a capire bene quali storie si intrecciavano dietro questo lavoro. In effetti la presentazione non risulta di facile comprensione, per fortuna noi dobbiamo parlare di musica. I Novadeaf suonano un buon indie pop prevalentemente di matrice britannica, ovviamente cantato in inglese e sicuramente pensato e registrato per dare questo effetto. Il secondo pezzo It Ends Whith A Smile sembra essere una vera e propria bomba scoppiata sulla faccia, adoro le aperture della chitarra e la voce sporca di new wave, un mastering di caratura più elevata avrebbe sicuramente migliorato e di molto l’effetto potenza sprigionato dal brano. Ma non si può certo avere tutto dalla vita. Subito dopo la bomba arriva inevitabilmente il silenzio raccontato nella canzone Man of Fire, ballatona troppo stile REM dedicata apertamente alla vera storia dello scrittore omosessuale Alfredo Ormando, ma una ballata è sempre una ballata nonostante i propri difetti.
Poi improvvisamente le chitarre diventano americane e Bon Jovi s’impossessa dell’anima dei Novadeaf in Axolotl e per l’intro e qualche parte di Fall From Grace Together che altrimenti sarebbe stata veramente un’ottima song tirata da un basso massiccio, una batteria impeccabile e una voce emozionale. Parecchie similitudini ritmiche con i primissimi Police e questo non è certo un difetto dal quale nascondersi piuttosto un punto fermo sul quale fare forza. Humoresque continua il suo percorso fino alla fine regalando bellezza e qualcosa di veramente brutto, un disco che non riesce a trovare il proprio equilibrio interiore nonostante le buone premesse ci sono tutte, tecnica e orecchiabilità sono la forza dell’intero concept. Ognuno di noi dovrebbe avere il coraggio di prendere delle decisioni convinte e determinate evitando di scendere a compromessi artistici privi di qualsiasi sostanza.
Dei Novadeaf ho saputo apprezzare la grinta che riescono a trasmettere e meno il sentimento interiore dei brani, non mi emoziono davanti a nessuna canzone di Humoresque ma sicuramente mi fanno venire voglia di far saltare il collo.