Doti canore impeccabili al servizio di un delicato Pop italiano d’autore. A questa descrizione risponde il lavoro del cantautore sulmonese Andrea di Giustino, insegnante di tecnica vocale applicata e padre de Il Senso dell’Uguale, il suo nuovo album targato Hydra Music. Ma cosa è il senso dell’uguale? E’ la presa di coscienza che la vita non è solo come ci appare e tantomento come le nostre convinzioni la modellano nel tempo. Essa è fatta di mille sfumature ed è proprio di Giustino a dircelo nell’omonima traccia: “spostarsi a sinistra serve a comprendere che spesso la vita è questione di punti di vista”. Da questo concetto fondante si dipanano le nove tracce dell’album in cui ci sono due idee importantissime a fare da collante: la maturità e la conseguente consapevolezza. Perciò se ”Controindicazioni” è un guardarsi indietro e capire gli errori commessi in una storia d’amore, “Punto a Capo” è ciò che accade dopo un tale discernimento interiore, fino a capire che ciò che conta è “Morire Vivo” perché la vita offre un solo tentativo. Il linguaggio più usato è quello della musica d’autore. Spesso al cantautore bastano i tasti di un pianoforte per accompagnare le parole o un leggero riff in background. Notevole la scelta synth de “L’alchimista di Parole”, forse la traccia più interessante dell’intero lavoro. Il Senso dell’Uguale è un disco cauto, misurato e che non esce mai dagli schemi ma che centra perfettamente l’obiettivo prefissatosi. Parlare della vita e dei suoi mille punti di vista non è cosa semplice, specie se non si possiede un ricco vissuto. Andrea di Giustino, invece, ha molto da raccontare e sa come tradurre tutto in musica con l’eleganza di un artista consumato che punta sempre a migliorare se stesso.
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Andrea di Giustino – Il Senso dell’Uguale
Il Video della Settimana: Andrea Di Giustino – “Punto a Capo”
Il cantautore abruzzese Andrea Di Giustino torna in scena con un nuovo lavoro dal titolo Il Senso dell’Uguale prodotto e pubblicato dalla Hydra Music. Nove inediti accompagnati nella genesi artistica anche da Mauro Menagli degli O.R.O., un lavoro che racconta l’essenza e la vita, la quotidianità e i suoi valori. Il singolo di questo video si intitola “Punto a Capo”, il primo grande estratto firmato dalla regia di Taiyo Yamanouchi. Un bel pop d’autore italiano, una voce educata a restituire bellezza e sobrietà, quella leggerezza sintomo di maturità artistica quanto umana. Autore, vocal coach ma anche speaker radiofonico e di spot pubblicitari per la tv. Una carriera intensa se pur ancora giovane, la cui parte più sincera, forse, è proprio l’eterno gioco d’artista e di autore di se stesso…e questo disco ne è la prova. Ancora un’altra bella prova di stile nostrana, dalla nostra terra d’Abruzzo.
Modì – Il Suicidio della Formica
Perdersi nella nebbia di queste plumbee giornate diventa quasi obbligatorio, farlo con la giusta colonna sonora (Di venerdì tutto succede) diventa un lusso che non tutti possono permettersi. Almeno chi non conosce il genio artistico di Giuseppe Chimenti per la musica Modì. La malinconia potrebbe iniziare a piacervi di brutto, l’ossessione dell’errore bussa alla mente accendendo ricordi di amori perduti, rimpianti, la solitudine del sentimento umano. E proprio de Andrè a vegliare su un album di cantautorato introspettivo e dalla singolare bellezza, la creatura di Modì prende il nome de Il suicidio della Formica, una chitarra spezza il confine tra sofferenza e liberazione.
Non sempre giocare con le parole porta a risultati apprezzabili soprattutto se si osa sopra le proprie capacità, Modì amalgama con ingegno musica e testi portando alla luce canzoni artisticamente valide (Carnevale) senza buttare macigni di elevata cultura sulle spalle dell’ascoltatore, semplicemente musica per chi ne vuole. Un ambient noir e la riscoperta di poeti maledetti, un cuore martoriato e reminiscenze fanciullesche, una cicatrice indelebile sulla pelle, Baudelaire capirebbe di cosa stiamo parlando. La solitudine in Suicidio in Stazione alza notevolmente i parametri di musica interiore, il collasso mentale dell’indifferenza, un concetto di esasperata voglia di chiudersi alle spalle una vita indegna di essere vissuta. Ci vuole un cuore grande e una sensibilità come pochi per vivere e scrivere un disco con queste intenzioni, cerco di viverlo spalmandomelo sulla faccia per non perderne neanche un piccolo frammento, ne sono rapito senza scampo. Un timido sole si affaccia tra le nubi, non ho nessuna voglia di accoglierlo, oggi è un altra storia. Modì ti entra dentro come un demone dantesco, la sua musica scava senza alcun indugio dentro la vita quotidiana delle persone. Questo è l’obbiettivo essenziale di ogni cantautore che si rispetti. Modì è un cantautore dei giorni nostri, Il Suicidio della Formica ne è la prova inconfutabile.