Progetto discografico nato dalla collaborazione tra il compositore e musicista Raffaele Rinciari e il poeta e autore Eugenio Ciuccetti, Il Boom esordisce con dieci tracce di una canzone d’autore da Easy Listening leggerissimo e Jazz, tra batterie spazzolate, inserti di sax e synth non invadenti, contrabbassi groovy e pianoforti ballerini. Sorprende (in negativo) l’impalpabilità dei brani a livello lirico. I testi suonano scolastici e superficiali (anche quando tentano di sembrare più impegnati, per esempio in “Umani”: “è già stato un gran casino con le bombe nucleari / con le guerre calde e fredde / le conquiste coloniali / poi il benessere è arrivato / con la democrazia / l’ottimismo del progresso / e della fantasia”. Versi che giudicare pressapochisti è un complimento).
Riescono meglio quando si lasciano andare alla leggerezza giocosa, ironica, senza pretese, quasi favolistica (“Il Destino non Esiste”, “La Vita È Fatta Così”, “Parco Sempione”) ma anche lì, purtroppo, pochissime scintille. È insomma quella musica (piacevole quanto si vuole, senza dubbio composta e suonata con tutta la professionalità e la competenza del caso) che si fa ascoltare, ma non lascia granché. Un plauso agli arrangiamenti, molto ben calibrati per il genere, ma la comodità d’ascolto non basta: Così Come Ci Viene è un disco che si sforza troppo d’essere simpatico a tutti i costi e dopo un po’ mi risulta stucchevole, senz’anima. In ogni caso, come cantano in “Punti di Vista”: “Ciò che fa grande un artista / sono soltanto opinioni / banali punti di vista”.