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“Io e il mio Cane”, il nuovo videoclip di IO e la TIGRE
“Io e il mio Cane” è il secondo videoclip tratto dal disco 10 e 9 di IO e la TIGRE, uscito il 10 dicembre 2015 per Garrincha Dischi tra bigodini all’aria, cuori in mano e un omaggio all’Universo.
La Band della Settimana: IO e la TIGRE
IO e la TIGRE sono due e si bastano. Sono la carezza e lo schiaffo. Sono un ritorno dolce dopo anni di fredda diffidenza. IO e la TIGRE è un duo, ma prima di tutto è una storia d’amore.
Ecco a voi il videoclip de “I Santi”, primo estratto dal nuovo e primo disco di IO e la TIGRE, in uscita il 10 dicembre per Garrincha Dischi, dopo il grande successo dell’EP omonimo pubblicato a settembre 2014. Il video rappresenta l’amicizia che ti sostiene in ogni circostanza, minimo comun denominatore di ogni nota di IO e la TIGRE. Nella metafora emerge una figura chiave: Elizabeth Siddal. Poetessa, pittrice e musa dei preraffaelliti, immagine della donna angelicata ma dalla storia umana intensa molto travagliata (sposa infelice di Dante Gabriele Rossetti). Modella per Millais, impersonò Ophelia di Shakespeare nel meraviglioso omonimo quadro. Rimase per lungo tempo a mollo in una vasca d’acqua e, nonostante l’esaurirsi delle candele (e del calore), lei, ormai quasi congelata, resistette nella stessa posizione fino al compimento dell’opera. Quando uscì dall’acqua aveva contratto la polmonite.
“I Santi” il primo singolo di IO e la TIGRE
Ecco a voi il videoclip de “I Santi”, primo estratto dal nuovo e primo disco di IO e la TIGRE, in uscita il 10 dicembre per Garrincha Dischi, dopo il grande successo dell’EP omonimo pubblicato a settembre 2014. Il video rappresenta l’amicizia che ti sostiene in ogni circostanza, minimo comun denominatore di ogni nota di IO e la TIGRE. Nella metafora emerge una figura chiave: Elizabeth Siddal. Poetessa, pittrice e musa dei preraffaelliti, immagine della donna angelicata ma dalla storia umana intensa molto travagliata (sposa infelice di Dante Gabriele Rossetti). Modella per Millais, impersonò Ophelia di Shakespeare nel meraviglioso omonimo quadro. Rimase per lungo tempo a mollo in una vasca d’acqua e, nonostante l’esaurirsi delle candele (e del calore), lei, ormai quasi congelata, resistette nella stessa posizione fino al compimento dell’opera. Quando uscì dall’acqua aveva contratto la polmonite.