John Grant Tag Archive

10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #05.03.2018

Written by Playlist

I DISCHI CHE NON TI HO DETTO | Italia sintetica

Written by Recensioni

I confini tra Rock ed Elettronica sono ormai estremamente labili e da tempo la materia sintetica si insinua anche nelle produzioni nostrane, contaminando e rinnovando la tradizione cantautoriale o rinnegandola totalmente con lo sguardo proiettato oltre i confini della Penisola.
Tra le uscite degli scorsi mesi di questo 2016 abbiamo selezionato alcuni dischi in cui, sebbene giochi di volta in volta un ruolo diverso, la componente Elettro è di certo essenziale e imprescindibile.

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John Grant: unica data italiana

Written by Senza categoria

L’autore di Queen of Denmark e Pale Green Ghosts, torna in Italia per un’unica data a novembre per presentare il nuovo album Grey Tickles, Black Pressure, registrato a Dallas con il produttore John Congleton (St Vincent, Franz Ferdinand, Swans) e con la partecipazione straordinaria di Tracey Thorne ed Amanda Palmer.
Il concerto si terrà il 22 novembre 2015 al Fabrique di Milano.

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John Grant – Grey Tickles, Black Pressure

Written by Recensioni

Vive di paradossi affascinanti, questo terzo album dell’ex frontman de The Czars, di scarti minimi e diversioni apparentemente casuali. Un impianto minimale, di suoni elettronici qui frizzanti e là cupi, in cui John Grant sciorina flussi di coscienza tra vita quotidiana e paranoie notturne, zampate sensuali e paure profonde della malattia (è affetto da HIV) e della perdita. Pecca di Grey Tickles, Black Pressure è la sua linearità: sonora, quando questi brillii di beat secchi, questi fondali di synth, questa voce bassa e suadente iniziano a confondersi tra un pezzo e l’altro; e lirica, quando le rime baciate diventano un gioco ritmico più che una necessità poetica, quando il quotidiano si infiltra con troppa immantinenza per permetterci di uscire dall’hic et nunc di quella vita, di quel vissuto. La sfida vinta, invece, è sulla piacevolezza immediata, sul sapere essere profondamente Pop portando il minimalismo elettronico nell’area del Funk, del groove, del suonare cool intrinsecamente, senza sbavature, con un gusto melodico lanciatissimo che ricorda le grandi star inglesi, la scuola del titanismo popular anglosassone (potrebbe essere un Robbie Williams di un Rudebox meno paraculo, per intenderci), capace di suonare freak e insieme radiofonico, travolgente. Non so se questo disco passerà alla storia, ma di certo è un disco sincero fino alla nudità, dove John Grant si spoglia e, con un’ironia che fa trasparire una sensibilità malcelata, ci canta davvero il suo intricato vivere, le sue vibranti viscere.

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Siamo stati alla prima edizione del Siren Festival, a Vasto dal 24 al 27 luglio 2014

Written by Live Report

Se un punto di vista non vi basta qui ne troverete persino due. Se per pigrizia intellettuale avete la necessità di  categorizzare ad ogni costo potrei venirvi incontro dicendo che i due pareri in questione appartengono rispettivamente a una donna con troppo entusiasmo e a un uomo con molto piglio critico, ma non prendetele troppo sul serio queste definizioni perché i tipi in questione si riservano spesso il diritto di cambiare personalità.

(di Maria Pia Diodati e Angelo Violante)

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Conferenza Stampa Siren Fest

Written by Eventi

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Anche Rockambula era alla conferenza stampa di presentazione del Siren Fest. Molti gli addetti ai lavori presenti (Tv comprese), qualche curioso e ovviamente il Presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, il Sindaco della Città del Vasto, Luciano Lapenna, il Vicesindaco e assessore al turismo della Città , Vincenzo Sputore, Louis Avrami, un americano che vive nel New Jersey e che ha avuto l’idea iniziale del festival e che è presidente della Stardust Productions e infine Pietro Fuccio e Annachiara Pipino della Dna Concerti, una delle maggiori agenzie di booking in Italia da sempre molto attiva in tutto il territorio. Se l’evento  si fosse tenuto in città quali Roma, Bologna o Milano sarebbe stato normale, a detta di Louis Avrami, ma la bellezza dell’area e delle spiagge vastesi  ha permesso al Vasto Siren Fest di concretizzarsi in qualcosa di straordinario.

“L’obiettivo è quello di valorizzare l’area del vastese e di introdurre il festival all’interno delle mappe dei più importanti festival europei.E’ una cosa che dovrà succedere tutti gli anni e che dovrà acquisire importanza nel tempo all’interno del circuito musicale; è un impegno pluriennale, un evento che quindi già guarda all’edizione 2015”.

Il Sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, invece lo definisce una sfida importante di cui si iniziò a discutere già nel 2013; è una di quelle iniziative che vedono il capitale privato impegnato nella riuscita dell’evento che sicuramente porterà a casa un ottimo risultato e che certamente avrà un ruolo importante per la realtà vastese e per la Regione Abruzzo per ciò che rappresenta. Questi festival devono prendere piede sempre più con la loro specificità essendo legati a un turismo particolare, quello di chi ama questo particolare tipo di musica(anche se il Siren è anche cinema e letteratura); tutte le piazze saranno impegnate ad ospitare eventi insieme alle nostre spiagge che sono fra le più belle dell’Adriatico con le due riserve naturali; Vasto città dei turismi, non una città turistica e basta, una città che offre moltissimo; l’augurio è che ci possa essere un ritorno di immagine per noi e per la nostra regione; è anche una maniera per valorizzare tutta la nostra enogastronomia (chissà se si riferiva al celebre brodetto vastese…) e la nostra ristorazione; è un onore quindi ospitare un festival che poi è l’unico a livello italiano (in effetti è vero…) e che si pone accanto ad altri che si svolgono in parti del mondo quali Spagna, Serbia, Polonia, Ungheria; ci saranno gruppi che vengono da quasi tutti i continenti, fra i migliori in circolazione; Speriamo quindi che anche gli abruzzesi parteciperanno a questa iniziativainsieme a chi verrà da fuori Italia; l’augurio è di tornare ogni anno, magari anche in forme diverse, per esempio con una diversa collaborazione con la Regione Abruzzo che l’anno scorso non ha creduto in questo progetto ma che ora attraverso la presenza del neoeletto Presidente Luciano D’Alfonso testimonia l’interesse attuale verso il Siren

Luciano D’Alfonso ha invece dichiarato: Mi permetto di aggiungere io una valutazione di segno profondamente positivo; sono qui per ragioni sostanziali, per riconoscere merito a un’iniziativa che assume come bersaglio principale la città di Vasto che è una delle città più belle d’Abruzzo avendo saputo custodirsi; inoltre sono qui a testimoniare l’attenzione della regione verso un’iniziativa concepita con la logica diciamo del privato che si fa carico di ciò che vale nella società e nell’economia della cultura; l’Europa ci incoraggia non solo a risanarci, ma anche a cambiare metodo; il privato ci deve essere, dev’essere capace di qualità, di mettersi in discussione e di aggiungere rispetto a ciò che c’è, ciò che non c’era; il tutto per rendere evidente la dimensione internazionale che si respira attraverso questa iniziativa, la dimensione pervasiva rispetto ai luoghi di bellezza di Vasto e del vastese; le piazze, gli spazi, la bellezza dell’acqua che ci ha donato Dio… tutto questo viene cucito ed espresso al più alto livello da questo festival; e poi permettetemi di menzionare anche la pluralità dell’offerta che chiama in causa non solo la cultura ma la dimensione della civiltà; tutte le capacità di riflessione, di attenzione, di coltivazione del sentimento critico, di veduta sia di quello che appare sia di quello che sta dietro a ciò che appare testimoniano il valore profondo di questa iniziativa; io sono tornato a far parte di un organismo importante di Bruxelles che si chiama il comitato delle regioni in cui si respira dal primo all’ultimo minuto la cultura europeista che vale molto di più delle procedure europeiste delle istituzioni e delle dinamiche burocratiche europeiste; lì si respira il confronto tra esperienze differenziate e ciinsegnano e ci ricordanoche quando c’è qualcosa che vale e che nasce per impulso della società, quando viene posto in essere su impulso della società che si ripete, si ingrandisce e si rinnova, a quel punto deve essere forte anche l’attenzione delle pubbliche risorse e del pubblico potere; l’anno prossimo si dovrà fare ancora meglio organizzando la continuazione e organizzando anche un dialogo competitivo di tiro alla fune col potere pubblico per fare in modo che aumenti il numero degli spazi; concludo dicendo che abbiamo una specie di convocazione tutti gli amministratori: fare in modo che i nostri luoghi, dove si realizza la vita economica e di cittadinanza, siano capaci di irripetibilità; un evento come questo aiuta la memorabilità di un luogo, la sua desiderabilità, la sua  irripetibilità; sessanta milioni di pensionati americani guardano con interesse l’Abruzzo e le sue bellezze perché si parla della nostra regione come di una terra formidabile e grande merito di ciò va a Vasto che ha saputo preservarsi; mi  aspetto  pertanto dal punto di vista della capacità d’accoglienza turistica che ha l’Abruzzo per via di queste iniziative, un grande sostegno sul piano della mobilitazione dei turisti del mondo che guardano con interesse all’Abruzzo; quest’anno io amministro un bilancio stabilito da altri ma stiamo già cominciando a lavorare sul bilancio e sulla rete finanziaria dell’anno prossimo e potrete vedere presto con quali capacità di accoglienza rispetto ad iniziative di questo tipo”.

Elenchiamo qui di seguito il programma dettagliato del Siren Fest:

24 LUGLIO 2014

CORTILE D’AVALOS *
21:30 MISTAKEN FOR STRANGERS – incontro con il regista
23:30 GIARDINI DI MIRO’ – “Rapsodia Satanica”

25 LUGLIO 2014

PIAZZA DEL POPOLO
19:45 DRY THE RIVER
21:15 THE DRONES
23:30 THE NATIONAL

CORTILE D’AVALOS
20:30 ANNA VON HAUSSWOLFF
22:15 THE SOFT MOON
01:00 ACROSS THE MOVIES – 24 Hours Party People / FiveYears

GIARDINO D’AVALOS **
19:00 SIREN FEST RACCONTA JOHN FANTE
20:00 ADRIANO VITERBINI

ARENA DELLE GRAZIE
19:00 BOXERIN CLUB
20:00 MOVIE STAR JUNKIES
21:10 NINOS DU BRASIL
22:30 JENNIFER GENTLE

LA ROTONDA – LIDO LA CIUCCULELLA – LIDO DA MIMì
17:00 SUNSET SESSIONS
17:30 VINCENT BUTTER
18:15 MONACI DEL SURF
01:00 GIORGIO GIGLI dj set, JOLLY MARE dj set

BUSKING e DJ SET SU VIA ADRIATICA
BOXERIN CLUB
EMANUELLE & FRANCOISE

26 LUGLIO 2014

PIAZZA DEL POPOLO
20:00 ALEXIS TAYLOR
21:45 JOHN GRANT
23:45 MOGWAI

CORTILE D’AVALOS
21:00 TYCHO
22:45 FUCK BUTTONS
01:00 ACROSS THE MOVIES – GoodVibrations / The Future IsUnwritten

GIARDINO D’AVALOS **
19:00 SIREN FEST RACCONTA GLI ALTRI ‘70
20:00 THONY

ARENA DELLE GRAZIE
19:00 MIGHT AT NIGHT
20:00 TIGER! SHIT! TIGER! TIGER!
21:10 JOYCUT
22:30 CAMILLA SPARKSSS

LA ROTONDA – LIDO LA CIUCCULELLA – LIDO DA MIMì
17:00 SUNSET SESSIONS
17:30 I MISSILI
18:15 BRADIPOS IV
01:00 JD SAMSON dj set, LADY MARU dj set, UMBERTO PALAZZO dj set

BUSKING e DJ SET SU VIA ADRIATICA
PINK PUFFERS
EMANUELLE & FRANCOISE

27 LUGLIO 2014

CHIESA DI SAN GIUSEPPE **
13:00 ANNA VON HAUSSWOLFF

* eventi speciali fuori abbonamento
** ingresso consentito fino ad esaurimento posti con priorità agli abbonati

Infoline:
siren@sirenfest.com
info@dnaconcerti.com

telefono:06 89560116

 

BIGLIETTI:

ABBONAMENTO: 60 € + D.P.

DAYTICKETS:
VENERDì 25 LUGLIO: 40 € + D.P.
SABATO 26 LUGLIO: 35 € + D.P.

PREVENDITE:
ticketone.it call center 892.101
vivaticket.it call center 892.234
ticket.it call center 892.234
mailticket.it
ciaotickets.com
pointticket.it

I possessori del biglietto Early Bird per la giornata del 25 luglio possono convertire lo stesso in abbonamento al prezzo eccezionale di 15 euro,  acquistando l’apposito biglietto integrativo presso gli stessi canali dove è attiva la prevendita. Il biglietto in questione ha valore solo ed esclusivamente di riscatto dell’Early Bird e se accompagnato dallo stesso e da solo non darà accesso ad alcuno dei concerti del SirenFest.

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Siren Fest: Line Up completa

Written by Senza categoria

LINE UP COMPLETA

24 luglio 2014 – Vasto (CH) – Siren festival

GIARDINI DI MIRO’ –  Speciale concerto d’apertura

25 luglio 2014 – Vasto (CH) – Siren festival

The National, Dry the River, The Soft Moon, The Drones, Anna Von Hausswolff, Adriano Viterbini, Boxerin Club, Jennifer Gentle, Movie Star Junkies, Ninos du Brasil, Monaci del Surf
Giorgio Gigli (djset), Jolly Mare (djset)

26 luglio 2014 – Vasto (CH) – Siren festival

Mogwai, John Grant, Fuck Buttons, Tycho, Alexis Taylor, Camilla Sparksss, Thony, Bradipos IV, Joycut, Might at Night, I Missili, JD Samson (djset),
Tiger Shit Tiger Tiger, Umberto Palazzo (djset), Pink Puffers (marching band) Lady Maru (djset)

BIGLIETTI E ABBONAMENTI:

Venerdì 25: 40 euro + d.p.

Sabato 26: 35 euro + d.p.

Abbonamento venerdì e sabato: 60 euro+d.p

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Rockambula al Primavera Sound, Day 2 (under the rainbow)

Written by Senza categoria

Day 2, di nuovo sotto la pioggia. Tra temporale tropicale e metropolitana intasata capisco che dovró rinunciare a John Grant. Quando spunta fuori quello che è già diventato l’arcobaleno più celebre di Instagram, le grida di gioia del popolo del Primavera assiepato in attesa sotto gli stand esplodono unanimi. Si torna di corsa sotto ai palchi.

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Neopsichedelia e bassi penetranti all’ATP con i Loop.

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Notevole la performance delle Haim, ma resto nelle retrovie perchè tra poco ho un’appuntamento importante a cui non posso permettermi di arrivare in ritardo.

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Ed eccoli qua. la performance degli Slowdive è davvero un “tuffo lento”, in un universo sonoro in grado di farsi di volta in volta sognante oppure inquieto, ma sempre più intenso.

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Dolorosa scelta quella di non lanciarsi nella folla e poter vedere i Pixies soltanto dai maxischermi, ma tra poco ho un’altra corsa all’assalto della prima fila sotto il palco Sony.

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The National, melodici e sincopati, con quella sezione ritmica così trascinante. mi lascio pervadere come ogni volta dalla voce calda di Matt Berninger, che come consuetudine si arrampica, vaga, rompe a terra un paio di microfoni, si lancia tra il pubblico. Il tutto senza smettere un attimo di cantare.

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John Grant – Pale Green Ghosts

Written by Recensioni

L’abito non fa il monaco”, recita un vecchio adagio popolare. Infatti, a giudizio esclusivo della front cover – non eccezionale, ammettiamolo – il secondo appuntamento discografico di John Grant (già leader dei Czars), Pale Green Ghosts, si configura a prima vista come il solito e dozzinale prodotto Country statunitense, elemento che ben si accorda con l’estrazione geografica del soggetto in questione (la cittadina di Parker, Colorado). Ed invece no. Pale Green Ghosts é tutta un’altra storia. ”Non é lo stesso fottuto campo da gioco, non é lo stesso campionato e non é nemmeno lo stesso sport”, affermerebbe seccato Samuel Lee Jackson nei panni del sicario filosofo Jules Winnfield.

L’esordio solista di Grant si concretizza in Queen of Denmark, dato alle stampe nel dicembre 2010 ed accolto nel panorama discografico internazionale con il plauso unanime di critica e pubblico (album dell’anno secondo l’influente rivista specializzata Mojo). Il cantautore di Denver, dopo la militanza decennale negli Czars e la malinconica esperienza Folk Rock dei Midlake, persevera nel proprio percorso artistico dando libero sfogo al lato più sintetico della sua indole creativa, riportando alla luce (soprattutto nelle bonus tracks della versione deluxe) le fredde e marziali partiture elettroniche di New Order, Ultravox e Depeche Mode, straordinarie colonne sonore di una generazione indomita e ribelle che affollava i club Synth Wave sul finire dei mitici anni ottanta.

Tutto sembra girare per il meglio, quando… deus ex machina. Grant viene a conoscenza di una realtà infausta e terribile: la positività al virus HIV. A questo punto bisogna ricomporre con lucida pazienza i frammenti di un’esistenza trascorsa tra follie ed eccessi di ogni genere, archiviare definitivamente il passato nell’angolo più remoto della coscienza per cavalcare, ancora una volta, la cresta più alta dell’onda. Un bisogno impellente di tranquillità, da raggiungere ad ogni costo, con ogni mezzo. Il cantautore statunitense sceglie la via dell’esilio, emigrando tra i solitari ghiacci d’Islanda dove, nel celebre studio Oroom di Reykjavik, viene alla luce Pale Green Ghosts, con il fondamentale contributo artistico di Chris Pemberton (il tastierista che da tempo accompagna Grant nei suoi tour), Birgir Þórarinsson dei Gus Gus, Paul Alexander e Mckenzie Smith (rispettivamente bassista e batterista dei Midlake, presenti in due ballate ortodosse come “Vietnam” e “It Doesn’t Matter to Him”), il sassofonista Óskar Gudjónsson e la celeberrima Sinead O’Connor nell’inedita e compiaciuta veste di backing singer (autrice di una splendida performance in “Why Don’t You Love me Anymore”). Il multiforme e tormentato Pop/Folk Rock targato Czars/Midlake viene ripetutamente filtrato attraverso un flusso elettronico malsano, percussivo e minimale (particolarmente evidente nella title track “Pale Green Ghosts”), vero e proprio marchio distintivo del talentuoso Birgir Þórarinsson a.k.a. Biggi Veira, partorito attraverso l’ausilio di drum machine e sintetizzatori dal sapore squisitamente ottantiano. Troneggia su tutto il sorprendente registro baritonale di Grant, in grado di regalarci, per l’ennesima volta, liriche estremamente pungenti e sarcastiche (assolutamente fantastico in “GMF”: “sono il più grande figlio di puttana che potrai mai incontrare”); esperienze di vita vissuta, cronache di prostrazione e rivalsa, omosessualità ed omofobia, fino alla sconvolgente rivelazione della positività all’HIV, affidata al sax tenore di Óskar Gudjónsson nel brano “Ernest Borgnine” (“dad keep looking at me says I got the disease…”).

Per i feticisti del dettaglio: lo stesso John Grant, rievocando con una certa dose di malinconia gli anni ruggenti della gioventù, rivela che all’epoca era solito percorrere l’interstate 25 per raggiungere i vari club Synth Wave della zona; nei quaranta chilometri del tratto Denver – Boulder l’autostrada era fiancheggiata da numerose piantagioni di ulivi russi, le cui piccole foglie argentate acquisivano una particolare luminosità al chiaro di luna (le Pale Green Ghosts del titolo, per capirci). Fenomenologia e poetica dell’immagine, celebrazione tramite emotività e ricordo, rappresentazione figurativa che di per sé vale già il prezzo il biglietto.

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