Ciao ragazzi, vi anticipo che è un onore avervi tra le pagine di Rockambula.
Perché non cominciate a dirci come i Jolly Power sono cambiati nell’ arco di venti anni?
LUCKY: Ciao, grazie a te per l’interessamento. Mah, più che cambiati io direi che si sono evoluti. Inevitabilmente quando sei in giro da molto tempo vivi diversi periodi musicali, che finiscono per influenzare anche il tuo stile musicale e la tua percezione stessa della musica. Nel nostro caso, le nostre radici sono sempre state molto rock’n’roll. Lo puoi vedere da Like An Empty Bottle… Again! che è un disco figlio dei suoi tempi, influenzato magari dai grandi gruppi r’n’r dell’epoca in cui è uscito, che potevano magari essere i Guns’n’Roses o i Dogs D’Amour e che ascoltavamo nei primi anni novanta. Poi ci siamo interessati a diversi gruppi e stili musicali, che potevano essere lo scan-rock piuttosto che un certo tipo di punk rock moderno, e tutto ciò ha influenzato il nostro essere band e scrivere musica, cosa che puoi vedere (l’evoluzione intendo) nei pezzi inediti che abbiamo inserito nella ristampa. E che comunque non ci rappresentano completamente nemmeno loro,dato
che siamo sempre in movimento e in evoluzione. Magari oggi suoniamo più punk rock, ma con le solite radici r’n’r ed un taglio più moderno, ed al passo coi tempi.
E invece la scena Hard Rock Bergamasca come era prima e come adesso? Quali sono le principali differenze secondo voi?
LUCKY: Quale scena? È molto difficile parlare di una scena hard rock italiana, figuriamoci localizzarla in un territorio piccolo e con poca tradizione come la bergamasca. Ci sono dei gruppi, ovviamente, più che altro di metal e metal estremo, ma a parte un due o tre di nomi nulla che esca dall’ambito locale e regionale. Non sono tempi propizi per l’hard rock, nè tanto meno per la musica dal vivo se si ha un repertorio originale, quello che il mercato richiede ora sono perlopiù tribute bands che vanno molto di moda anche da noi da qualche tempo. Volendo proprio trovare qualcosa di simile a noi in terra bergamasca, ti citerei ovviamente i nostri colleghi Cathouse da cui proviene anche Rikk, il nostro nuovo chitarrista (che suona in entrambi i gruppi). Anche loro sono passati attraverso un processo di cambiamento ed adattamento recentemente, ma sono sempre li, con noi. Anzi, speriamo di poter suonare assieme prima o poi. Per il resto, terra bruciata…
Cosa vi ha spinto a ristampare quel vostro vecchio capolavoro che è “Like An Empty Bottle”?
LUCKY: L’originale MC-album è stato un qualcosa che ci ha imposti sulla scena nazionale facendoci conoscere ed ottenendo ottimi responsi di critica all’epoca. Fu molto apprezzato anche dia fans, ma nonostante un certo successo di vendite non ebbe una vera e propria distribuzione capillare,e mi dicono che la cassetta d oggi è piuttosto rara. Visto che comunque c’è sempre stata una certa richiesta per il nostro materiale di quel periodo, già da un po’ pensavamo all’opportunità di una ristampa che accontentasse fans e collezionisti. I tipi di Steet Symphonies si sono dimostrati molto interessati alla cosa, e grazie a loro ed alla distribuzione di Andromeda siamo finalmente
riusciti a regalarvi questa nuova versione di un piccolo classico del periodo più sleaze rock dei Jolly Power. Più qualche extra.
Quando è cominciata la collaborazione con la Street Simphonies Records e come vi trovate?
LUCKY: Diciamo da un paio d’anni circa, abbiamo visto come lavoravano con altri gruppi, e l’interesse che mostravano in un certo tipo di hard rock magari per noi piuttosto classico ma che ultimamente non è più molto di moda ed è stato lasciato alla cura di piccole etichette indie come la loro. Hanno mostrato da subito molto entusiasmo nel progetto, e siamo tutti molto soddisfatti del risultato.
Cosa potete dirci delle nuove cinque tracce aggiunte?
LUCKY: Rappresentano uno spaccato dell’evoluzione dei Jolly Power che va dal periodo subito successivo all’uscita del nostro primo album, Fashion, Milk & Smokin’ Pills, fino al primo rientro di Elia in formazione (2005 circa). Il tutto riveduto e corretto secondo quello che sono i Jolly Power 2011.
Come si mantengono i Jolly Power, riescono a campare di sola musica?
LUCKY: Sì… nel senso che gestisco un negozio di strumenti musicali a Clusone, 17 Music (www.17music.it), e mio fratello Maxx ha un r’n’r bar sempre a Clusone. In questo senso, si può forse dire che noi campiamo di musica, indirettamente. Se invece ti riferivi al vivere coi proventi della nostra musica e delle nostre canzoni, credo che sia una cosa che in Italia si possano permettere pochissime persone, non credo in ambito hard rock quanto più che altro metal. Una chimera, ora come ora.
Come è stato accolto dalla stampa “Like An Emty Bottle…Again” e come dal
pubblico?
LUCKY: Bene. Siamo molto contenti, per il momento abbiamo avuto recensioni che vanno dalla soddisfazione all’entusiasmo vero e proprio, il che non può che farci piacere e darci ulteriormente la spinta per cercare di tornare in pista il prima possibile anche dal punto di vista dei live.
Come state promuovendo questo vostro nuovo lavoro?
LUCKY: Come ti dicevo, l’idea sarebbe di riuscire a mettere assieme appena possibile qualche data live per tornare a farci sentire e ricordare che siamo ancora vivi e vegeti. Non è semplicissimo, visto il periodo non proprio favorevole per i gruppi originali, ed i locali per la musica dal vivo che oggi sono anche inferiori numericamente a dieci anni fa, ma ci stiamo lavorando! E poi cominciano ad arrivare richieste di interviste, segno che comunque c’è ancora chi si ricorda di noi nonostante la lunga pausa che ci eravamo presi.
Cosa ci dite della scena Underground Bergamasca, è viva, c’è affluenza?
LUCKY: Vedi la risposta che ti ho dato poco sopra. Poca scena, pochi locali, pochissimi gruppi con repertorio originale, poco pubblico. Non è proprio un bellissimo momento.
Del futuro dei Jolly Power cosa ci dite, vi rivedremo in giro e a lavoro su di un nuovo disco?
LUCKY: In giro speriamo presto. Poi ovviamente, se vedessimo che c’è interesse e si sviluppasse una buona alchimia con questa nuova versione della band, ci piacerebbe comporre del nuovo materiale, sì. Siamo armati delle migliori intenzioni, poi, only time will tell…
Bene l’ intervista finisce qui, concludete pure come vi pare.
LUCKY: Ti ringrazio dell’interesse che ci hai mostrato, siamo felici di sapere che c’è ancora gente la fuori che si ricorda dei Jolly Power e che i nostri dischi, la nostra carriera musicale, hanno lasciato un segno nella scena italiana. Ora speriamo magari di riuscire a conquistare quel pubblico, magari più giovane, che non ha avuto modo di conoscerci negli anni ’90 e ’00, e di regalare loro un po’ di caro, vecchio, sano, sporco rock’n’roll.
Ah, e venite a visitarci sul nostro Facebook ufficiale www.facebook.com/TheJollyPower e lasciateci un saluto! Ciao, e stay rock!