La Nevicata dell’85 nasce come progetto musicale da Ivan Cortesi (parole, voce, chitarra) e da Andrea Ardigò (batteria, pad). Inizialmente i due sviluppano l’idea di un combo strumentale dove i pezzi si muovono su vigorosi e repentini cambi di dinamica/atmosfera. La calma è rallentata e dilatata, cadenzata e apparente, portatrice di un’ invisibile tensione che sfocia in addominali escursioni rumoriste. Sono brani che sfidano il tempo e il suo scorrere. Colonne sonore di un osservare muto.
In pochi mesi si costituisce parte dello scheletro del progetto e matura la volontà e la necessità di protendersi e superare i limiti della formazione combo. La Nevicata si completa con l’arrivo di Davide Catoggio (basso e chitarra). Attecchisce simbioticamente il bisogno di ampliare i registri comunicativi trovando in un cantato, che è più voce parlata e urlata, il corpo e il fiato dei luoghi propri. Evocando Bergamo, le sue periferie e la sua provincia, i ricordi.
Il risultato è La Nevicata dell’85, sesta uscita per l’etichetta FUMAIO e primo capitolo per il gruppo. Album registrato nel maggio 2010, uscito nel gennaio/febbraio 2011 è animato da 10 pezzi che solcano atmosfere post-rock, noise, ambient per approdare in lidi minimali. Canzoni che forzano la rotta insistendo in strutture e traiettorie ora scandite da parole e ora abbandonate a sé e al proprio lento disvelarsi.
Quest’anno arriva invece Secolo e il secondo disco della band non solo conferma le promesse dell’esordio ma sembra lasciar intravedere una luce ancor più splendente del previsto per la band italianissima su cui siamo pronti a scommettere fin da subito!
Ecco a voi il Post Rock Crepuscolare più freddo che avete mai ascoltato.