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Rego Silenta – La Notte è a Suo Agio

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Prima prova sulla lunga distanza per i Rego Silenta, quartetto di Romagnano Sesia che ha presentato a gennaio il primo full length La Notte è a Suo Agio. Il disco completamente autoprodotto rappresenta, per i quattro piemontesi, la sintesi di quasi dieci anni di attività, dagli inizi come cover band, fino all’attuale formazione. Dieci anni di lavoro, live, sperimentazioni musicali e di generi tutti raccolti in quattordici brani, che danno vita a un lavoro molto ricco, probabilmente in maniera eccessiva, in cui si incrociano molte influenze diverse e una varietà di stili che, se da un lato sicuramente fanno emergere l’ottima padronanza e preparazione musicale del gruppo, dall’altra parte ne appesantiscono l’ascolto. La Notte è a Suo Agio può essere definito un concept album, che basa lo storytelling sulle tematiche legate al sogno e le divide in quattro momenti ben distinti: il dormiveglia, la sensazione di cadere, il diversamente incubo, infine nell’ombra.  Un taglio narrativo prevalentemente intimistico e noir, che predilige l’incubo, il tormento, i toni scuri e cupi della notte, alle candide nenie e alla dolcezza del riposo.

In questo viaggio onirico, tra stati d’animo in notturna, metafora di un più ampio percorso esistenziale, i Rego Silenta spaziano e attingono a piene mani dalla loro storia, passando dalla denuncia sociale di “Beni Primari” e“Può Essere Paura”, brani ispirati al Rock italico degli anni 90 degli Afterhours e dei Litfiba, all’apripista “L‘a(m)issione”, ballata Rock dal gusto più moderno sulla falsa riga dei Ministri. Proseguendo nell’ascolto troviamo il momento di rottura duro e crudo con lo Stoner di “Guardando in Terra Mentre Defecavo” e la psichedelia ipnotica di “Un Pretesto”, uno dei brani più toccanti, che con il recitato del cantante e un finale in crescendo che ricorda lo stile dei Massimo Volume. Passo falso nel Folk Balcanico con “Rumore” dove la massiccia aggiunta di fiati ci porta diretti in una piazza dell’Europa dell’est.Per fortuna lo scivolone rimane un episodio isolato e subito dopo siamo nuovamente riportati alle atmosfere Rock, più consone al quartetto, con “C’è una Menzogna” e il brano di chiusura “Elogio alla Banalità”. La Notte è a Suo Agio è un disco d’esordio nel complesso pretenzioso, soprattutto per lunghezza ed eccesiva varietà della proposta musicale. Un eccesso di zelo, di chi ha voglia di mostrare, per la prima volta, tutta la propria storia e le proprie capacità, ma che lascia, in questo modo, l’ascoltatore confuso e distratto rispetto all’intensità della scrittura e alla bravura dei musicisti.

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