Disco d’esordio per i napoletani La Via Degli Astronauti, che dopo l’EP Storie tentano qui l’approccio al full length con dodici brani di Hardcore Punk serrato e urlato, muscolare e intenso. La dimensione che a loro sta più a cuore è il live: “il Punk non va ascoltato in salotto ma respirato, ai concerti, nei locali troppo piccoli e affollati, insieme alla puzza di sudore e sigarette”. Dietro Ogni Memoria rappresenta questa filosofia in pieno: la tracklist rispetta l’ordine dell’esecuzione dal vivo dei brani, e il suono è denso e virulento, spigoloso, gonfio e distorto quanto basta per ricordarci da dove arrivano i LVDA e dove vogliono andare.
I pezzi scorrono come schiaffi, senza rimuginare troppo su eccentricità fini a sé stesse o tecnicismi. Le fughe dagli stilemi HC più consolidati ci sono, seppur brevi, ma in generale non si inventa: piuttosto si suda, si sanguina, in modo semplice ma coerente. La non eccessiva originalità sembra qui essere il sintomo di un’aderenza al genere che dimostra la loro genuina passione per (e la conoscenza di) un certo mondo e una certa scena; un mondo e una scena che sono, poi, il tema centrale di questo disco: “una testimonianza di ciò che è (e speriamo continui a essere) un’intera Scena, fatta di persone, luoghi e sensazioni, così come l’abbiamo vissuta noi”. Tutto torna.
Dietro Ogni Memoria suona compatto e sincero, ma non costruisce molto oltre l’ondata immanente d’energia e intensità, che comunque ha una sua ragione d’essere e una sua messa in scena non del tutto banale. Un giro di giostra che farà sentire a casa gli amanti del genere, senza spostare di molto l’asticella della ricerca o della fame di novità. Può anche andare bene così.
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La Via Degli Astronauti – Dietro Ogni Memoria
Dietro Ogni Memoria è l’album d’esordio de La Via degli Astronauti
V4V-Records è lieta di curare la promozione dell’album d’esordio del quartetto post-hc di Napoli La Via degli Astronauti. Dietro Ogni Memoria uscirà in Cd e digitale a gennaio su etichette CONTROCANTI, CHEAP TALKS, CBC RECORDS,SCIROPPO DISCHI, SULLE DITA. Dietro ogni memoria è il primo lp de La Via degli Astronauti, a 5 anni di distanza dall’ep Storie. E’ quindi un disco di memorie, nato innanzitutto dalla profonda esigenza di documentare l’intensa attività live di questi anni, con tutto quello che vi è ruotato attorno: successi e delusioni, sbornie e notti bianche, amori e litigi. In questo senso Dietro Ogni Memoria non vuole essere l’esordio di una band emergente, ma una testimonianza di ciò che è (e speriamo continui a essere) un’intera Scena, fatta di persone, luoghi e sensazioni, così come l’abbiamo vissuta noi. Le tracce non seguono l’ordine in cui sono state composte, ma quello in cui vengono suonate dal vivo perché è quella la dimensione de La Via, perché il punk non va ascoltato in salotto ma respirato, ai concerti, nei locali troppo piccoli e affollati, insieme alla puzza di sudore e sigarette. Musica e vita si intrecciano e un disco è ciò che nasce da questa unione.
Discipline, South Bridge, Shaking Hands, Naga, Storm O, Germanotta Youth, Arduo, La Via Degli Astronauti
Centro Sociale Lido Pola, Napoli 24 Maggio 2014
Spesso mi capita d’immaginare uno di quei primi concerti ad inizio anni 90 di band come Master, Napalm Death, Carcass, Possesed e Death. Viaggio con la mente pensando al tipo d’atmosfera che si creava nei club o in quei piccoli localini frequentati dal cosiddetto “pubblico di nicchia”. Chissà come avvenivano gli scambi di musicassette tra le band che cercavano di farsi conoscere? Come si relazionava il pubblico tra loro e con i gruppi? E infine, che parere avevano di quegli show? Tutte domande che mi pongo riguardo ad uno dei primi concerti di una delle band citate prima. Sabato 24 Maggio al centro sociale Lido Pola di Napoli ho provato per la prima volta una strana ma stupenda sensazione, il contesto in cui mi trovavo molto probabilmente era simile a quello che immaginavo. Purtroppo arrivo all’evento con un’ora di ritardo perdendomi cosi l’esibizione dei Discipline, dei South Bridge e degli Shaking Hands. Nella sfortuna, mi conforta l’arrivare giusto in tempo per assistere ai Naga, band Doom Metal che in passato altro non erano che gli eccezionali Kill The Easter Rabbit. L’esibizione di Emanuele e soci si è svolta a luci spente e la loro musica, composta da un sound distorto e baritonale creava le condizioni giuste per viaggiare con la mente in compagnia di una sigaretta ed una birra. Un’ottima prova dunque per i Naga che a quanto pare non deludono affatto le aspettative. Dopo una piccola pausa si preparano a salire sul palco gli Storm O, con loro è arrivato anche il momento di scuotersi, di fare crowd surf e stage diving. La band di Belluno è carica ed energica, il loro Hardcore che spesso ha picchi Grindcore coinvolge tutti gli spettatori: c’è chi poga, chi sale a cantare con Luca e chi, come il sottoscritto, ammira il carisma e la grinta dei ragazzi. Gli Storm O hanno senza ombra di dubbio lasciato il pubblico del centro sociale a bocca aperta, con loro il divertimento è assicurato.
E’ il turno di un altra band dalle mille risorse, particolare sotto svariati punti di vista oltre che ingegnosa: i Germanotta Youth. Il duo capitolino propone una sorta di Electro Grind, sul palco troviamo: Giulio Galati alla batteria e Fabio Recchia con la sua piccola console con sopra attaccato un basso. I due sono a dir poco formidabili considerando che Fabio suona in contemporanea il basso e la console aumentando gradualmente la velocità dei pezzi. Giulio si esibisce a ritmo di micidiali sfuriate, insomma, sono entrambi incantevoli. Finiti i venti minuti dei Germanotta Youth si preparano a salire gli Arduo. Anche questo gruppo è composto da due membri: Marcello Giannini e Andrea De Fazio, entrambi valorosi musicisti. Con il loro show hanno divertito il pubblico dando un tocco Hardcore che si sposta su canoni più classici, possiamo dire che è stato un botta e risposta tra la batteria di Andrea e la chitarra di Marcello. Il tempo passa in fretta e giungiamo cosi all’ultimo gruppo: La Via Degli Astronauti capitanati da Mario Orsini nonché uno degli organizzatori dell’evento e dei responsabili della Fallo Dischi, etichetta che ha sotto contratto alcune band protagoniste della serata. La Via Degli Astronauti ha proposto uno show veramente “intimo”, Mario per la maggior parte del tempo ha cantato giù dal palco, circondato da pubblico composto da amici e sostenitori; con loro ha fatto a spallate e stage diving, non si è risparmiato di lasciare il microfono a qualcuno e farlo cantare al posto suo. Insomma anche se non si sono considerati tali, hanno tenuto uno spettacolo da veri e propri headliner divertendo chi li seguiva ed offrendo un’esibizione con i fiocchi. Ad inizio serata quando ho messo piede nel centro sociale sono stato accolto da una struttura grigia e quasi decrepita con slogan e simboli che richiamavano la protesta, inoltre c’erano tanti ragazzi colti e vogliosi di ascoltare buona musica, ero nel cuore dell’ Underground Partenopeo e con molta sincerità ne ero fiero ed onorato.