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Le Folli Arie – Le Folli Arie

Written by Recensioni

Le arie in musica, soprattutto in quella classica, nascono alcuni secoli orsono e rappresentavano una forma musicale abbastanza rigida, guidata da simmetrie e regole ben precise, strofe, ritornelli e strofe per intenderci. Quattro musicisti milanesi, però hanno pensato che unire le proprie esperienze musicali in un nuovo progetto sarebbe stato, forse qualcosa di più di uno schema ABA e ci hanno aggiunto un pizzico di follia. Le Folli Arie sono il risultato e l’omonimo album d’esordio ha in sé questo spirito di ricchezza e molteplicità, un calderone di personalità, stili e idee. Tredici tracce che si approcciano alla musica in maniera diversa e con qualità, le capacità dei componenti sono indiscusse e più volte emergono chiaramente nei diversi brani. Nei cinquanta di minuti, circa, il quartetto ci porta a spasso tra armonie classiche e calde di “Bellezza” ai ritmi leggeri dal sapore tropicale ed esotico di “Fuori”, ad attimi più intensi “Mentre Tu Cadi“ e “Il Giorno Migliore”, dove la melodia e l’approccio quasi cantautorale al testo rappresentano i punti di forza. La varietà, come dicevamo, non manca e c’è spazio anche per due pezzi strumentali, il primo “On Da Bridge”, dalla forte impronta funk, il secondo “Alien’s Trip” invece ci catapulta dapprima in una landa desolata dell’Iowa a bere whisky e poi d’improvviso in villaggio nella savana in festa. La chiusura del disco è affidata all’anima anglofona del gruppo che ripropone in versione inglese tre brani: “Non è Facile”, Il Giorno Mio Migliore” e “Salto Nel Vuoto”. Lo scontro lascia vincenti i brani in italiano, che staccano i gemelli per impatto ed emozione. Le folli arie sono un gruppo ben assortito, ricco e vario fatto da musicisti competenti e questo si riflette in toto sull’album, che risulta gradevole e ben realizzato, armonioso nel complesso, anche se un po’ ridondante nel proporre la doppia versione italo/inglese. Per fortuna nessuno nasce perfetto, l’importante è avere delle buone basi sulle quali costruire il proprio percorso continuando a sperimentare e ad osare sempre di più.

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