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[CONTEST] Les Enfants @ Linoleum Party, Rocket Milano | vinci due biglietti
Ultimo venerdì di ottobre con Linoleum, che dopo tre stagioni al Rock’n’Roll quest’anno è al Rocket, un club che ormai è diventato colonna fondamentale della scena musicale milanese.
Les Enfants – Persi nella Notte
Nuovo EP per Les Enfants, band milanese dall’immagine accattivante ed affettuosa: musicisti, ma soprattutto amici (e scout, a quanto pare), che passano il tempo nella loro sala prove non solo a scrivere questo Persi nella Notte ma anche a costruire cose, fare in generale arte varia, e chissà cos’altro. Persi nella Notte, che dura più o meno un quarto d’ora e contiene quattro canzoni più un “Intro”, è un flusso ininterrotto di suoni, spesso notturni, sempre sognanti, sospesi, che stanno tra l’hip degli Arcade Fire e una circolarità alla Wild Beasts. La scrittura è semplice, diretta, lineare e ciò che conquista sono le sonorità, azzeccatissime: i quattro accordi che ruotano lenti come la luna nel cielo, sopra ritmiche dall’economia indovinata, tra soundscape di basso e synth punteggiati di accenni di glockenspiel come stelle, e una voce piena, gonfia di effetti e riverbero, a declamare decisa e quasi disumana nel buio.
Un disco velocissimo, leggero, furbissimo, se vogliamo, cosciente fino alla fine dell’inserirsi in una precisa nicchia di pubblico e quindi utilizzando tutte le armi a disposizione per conquistarla. Intendiamoci, questi Les Enfants mi sembrano persone serissime e rigorose, e dietro ciò non riesco proprio a vederci alcun calcolo: è il loro modo di fare musica che ha un appeal molto contemporaneo e molto “alla moda”. (O forse sono io ad essere un outsider e a non capirci un cazzo. È possibile. Forse addirittura probabile. Me ne farò una ragione).
Persi nella Notte è il disco che vorresti non ti piacesse, perché la band ti sembra addirittura funzionare troppo bene, compatta, sorridente, felice. La felicità, in questi tempi zannuti e ghignanti, è quasi fastidiosa. Poi ti accorgi di essere ancora umano, e vuoi solo sorridere con loro, abbracciarli uno per uno e riascoltarti il disco per capire come diavolo fanno. “Forse da piccolo dovevo fare lo scout, maledizione”.
Les Enfants – Les Enfants ep
“Io Voglio bene ai miei amici” e ci mancherebbe altro, in un mondo particolarmente vario e ricco di odio interiore da sputare sulla faccia alla prima utile occasione. Una demo che arriva proprio al momento giusto, avete presente quei periodi neri con lo stomaco capovolto al contrario e tanta adrenalina da far esplodere? I Les Enfants sono una giovane band rivelazione che canta in italiano e sogna (e fa sognare) come pochi riescono a fare buttando giù quattro pezzi belli belli e curati nei piccolissimi dettagli dove la classe ancora una volta non è acqua e il diavolo stenta a nascondersi. Io c’ho provato in tutti i santissimi modi ascoltando il disco (ep) in ogni circostanza e situazione provando sempre lo stesso sentimento positivo, quella dolce musica che accompagna la voce senza darle mai fastidio, aperture vocali da prima donna ed eleganza sopraffina, delicato lo-fi che delizia il palato. Non mi butto mai in giudizi eccellenti all’ascolto di un ep senza precedenti, non è mai tutto oro quello che luccica ma questa volta alzo le mani e mi lascio travolgere da un morboso senso di piacere che vorrei non finisse mai. Una dolcezza che strappa il cuore dal petto e la gustosa voglia di ascoltare e poi ascoltare ancora, materializzo la consapevolezza di far entrare questi pezzi nella mia vita lasciandoli fermi in un angolo per poi tirarli fuori alla migliore occasione. Musica importate per contesti di spessore, ne sono rimasto folgorato, provare questo dischetto per rendersene conto e apprezzare con sottile semplicità quello che di bello ci viene proposto. I Les Enfants sono una band milanese di ragazzi bellissimi e indubbiamente intelligentissimi, sono quanto di più interessante l’attuale musica (emergente e non solo) italiana potrebbe proporci attualmente. Il resto non conta.