La promettente etichetta discografica Libellula Music, festeggia col suo pubblico i 4 anni di attività, mettendo in download gratuito l’integrale del suo catalogo. Fra gli artisti: Colore Perfetto, Marco Notari, Med In Italy. Il catalogo è disponibile su Bandcamp.
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Med In Itali fuori il nuovo video “7 fiori”
Esce oggi il nuovo videoclip dei Med In Itali “7 fiori”, estratto dal fortunato disco d’esordio “Coltivare piante grasse” (Libellula/Audioglobe) uscito a settembre 2012 e che sta confermando la band torinese come una delle rivelazioni di questa stagione musicale.
Il video di “7 fiori” parte da un’idea semplice ed efficace che gioca con le personalità dei componenti della band e mette in luce il lato più ironico e divertito dei Med in Itali: il batterista schizzato innamorato di Raffaella Carrà, il sassofonista introverso nascosto dietro un occhiale a specchio, il bassista stereotipo dello scaramantico con cornetto e toccatina e il cantante belloccio con capello sciolto ed elastico al braccio. Nel video “7 fiori” altro non è che una carta, la carta che abbindola l’intera band in una partita di poker, complice la cameriera scollacciata in combutta con il croupier disonesto.
“Coltivare piante grasse” è stato seguito da un tour di oltre quaranta date ricevendo un’ottima accoglienza sia dal pubblico che dalla critica musicale, che per il genere musicale della band ha appositamente coniato l’espressione “frog”. Un album coraggioso, fuori dalle logiche di mercato, sperimentale e raffinato quanto esplosivo nelle sue aperture, con la co-produzione di Josh Sanfelici (Mau Mau, Roy Paci, Mambassa, etc.).
Non si ferma infine il tour del quartetto torinese, ecco i prossimi appuntamenti:
13.04.13 Spazio211 (Torino)
19.04.13 La Cantina – Ivrea (TO)
26.04.13 Officine Corsare (Torino)
17.05.13 Mame (Imperia)
18.05.13 Genova – TBC
23.05.13 Generazione XL – Auditorium Parco della Musica w/Marta Sui Tubi (Roma)
24.05.13 Circolo della soda (Civitavecchia)
25.05.13 Caffè Latino (Roma)
20.06.13 Festa del FAI (Superga)
“Non è facile essere alla moda” il disco d’esordio dei Maddai
Dopo gli ottimi risultati del singolo e videoclip apripista “Fingo di essere un nerd” (Rolling Stone, MTV New Generation, Il Fatto Quotidiano, Rai tv ecc.) esce oggi “Non è facile essere alla moda”, il disco d’esordio dei giovani torinesi Maddai, che vanta la prestigiosa produzione artistica di Madaski.
I Maddai, nel loro disco d’esordio registrato e prodotto da Madaski nello studio Dub The Demon, raccontano con ironia la smania di apparire ad ogni costo propria di questi anni dieci. Nelle 11 tracce del disco sfilano una carrellata di stereotipi ossessionati dall’idea di dover essere “normali” ed alla moda. Il messaggio è chiaro: chi privilegia l’apparire ad ogni costo non può che finire per danneggiare se stesso. Rincorrere la moda in un affannoso tentativo di mostrare ciò che non si è, essere sempre sulla cresta dell’onda, “sul pezzo”, sempre al centro dell’attenzione, “vincenti” a tutti i costi: così l’hipster “finge di essere un nerd” risultando ridicolo, la ragazza ubriachella è talmente ubriaca da non ricordarsi di essersi innamorata la sera prima, la ragazzina con la borsetta Louis Vitton litiga con l’amica perché non vuole prestarle il suo nuovo “giocattolo”. A livello musicale “Non è facile essere alla moda” è un disco scanzonato, diretto e senza fronzoli, impreziosito dalla cura dei suoni apportata dalla produzione artistica di Madaski e con dei riff che entrano in testa fin dal primo ascolto. C’è la volontà di dire le cose senza mezzi termini, ed è forse proprio questo il messaggio più autentico del disco: lasciarsi contagiare dalla carica di energia che emana, per sconfiggere con ironia il cinismo di chi si prende troppo sul serio.
“Abbiamo scritto questo disco guardandoci intorno… sorridendo, arrabbiandoci, ironizzando per le azioni che vediamo compiere quotidianamente dalle persone che ci circondano: azioni spesso prive di reale voglia di fare… e dettate invece dalla smania di apparire e di “essere sul pezzo” – racconta Luca Cattaneo, voce e chitarra della band -. Noi non siamo sul pezzo; vogliamo fare la nostra musica e raccontiamo le cose che ci sembrano importanti. Qualcuno capirà l’ironia e si divertirà, qualcuno non capirà affatto, qualcuno la prenderà sul personale… ma è giusto così, perché anche in quel caso vorrà dire che qualcosa lo stiamo dicendo davvero.”
Grenouille – Il Mondo Libero
Il Mondo Libero dei Grenouille è un disco senza pudore, rock acido, bastardo e spregiudicatamente commerciale. Avete capito bene, l’ultimo disco dei Grenouille è decisamente rock commerciale. Lasciamo stare la loro esplosiva verve grunge d’oltreoceano, un tempo forse erano così, adesso credono di essere maturati a tal punto da poter scalare le classifiche, i chitarroni scendono di potenza per dare spazio alla melodia. Sia chiaro che per melodia teniamo sempre presente la leggerezza di una ex band grunge, per quello che si può. Chi ricorda l’esordio discografico dei Grenouille di Saltando dentro il Fuoco (2008) farà sicuramente fatica ad ascoltare il disco per l’intera durata senza imprecare violentemente contro il trio milanese, il nervosismo andrebbe controllato e l’album gustato con la giusta attenzione. Bestemmie anche nei miei confronti. Invece Il Mondo Libero inizia a scoprire pian piano le proprie carte dimostrandosi sempre più un ottimo lavoro, la metodica d’esecuzione è molto più tagliente del precedente disco e la cura dei testi (nel 2012 non potrebbero che essere di protesta) provoca un attenzione insperata.
Ma lasciamo stare il primo disco ed evitiamo stupidi quanto improbabili paragoni (anche se inevitabili) e concentriamoci sul disco attuale. Si parte subito forte con D.S.M., le intenzioni vengono subito messe sul tavolo e il Papa fresco di profilo Twitter si becca la prima frase ad effetto del disco:”E quanto il vaticano ce l’ha messo dentro l’an(o)ima?”.
Arriva una rivisitazione di Poveri Cantautori di Jannacci rinominata e modernizzata in Poveri Suonatori. Sinceramente in questo periodo non apprezzo chi suona la roba d’altri anche se completamente rivisitata, vabbè sono soltanto capricci personali.
Binario 21 rappresenta il pezzo simbolo del cambiamento stilistico dei Grenouille, molto morbido, orecchiabile ma allo stesso tempo soddisfatto di essere parte integrante del disco, come dire che soltanto gli stupidi non cambiano mai idea. Molto cantautorato e testi curatissimi, vengo ancora una volta a ribadire l’importanza dei testi nell’intero cd, quasi del tutto fondamentali oserei dire. Ma nonostante tutto questo la musica non cade mai in disgrazia, anzi, è sempre ossatura portante, immediata. Ma adesso mi sto stufando della classica analisi delle canzoni, arriviamo dritti dritti dove dobbiamo arrivare. Arriviamo al cuore del disco, al primo singolo estratto, arriviamo a La Droga più pesante. La prima volta che ho ascoltato questo brano ero indeciso se ridere o piangere, insomma, non sapevo proprio con quale spirito affrontare questo pezzo. Il secondo ascolto in macchina è stato traumatico veramente, un forte mal d’auto s’impossessava velocemente del mio corpo. Tutto si metteva per il peggio, il testo sembrava scritto da un quindicenne con problemi di seghe, la musica non sapeva di niente e il ritornello dei peggiori Sanremo.
Il terzo ascolto risulta decisivo, questa canzone è un opera d’arte del rock pop italiano, e non è assolutamente uno scherzo. Il testo diventava geniale, la musica perfetta e il ritornello addirittura emozionale. Ecco come cambiano improvvisamente le cose. I Grenouille sanno cambiare pelle velocemente, si staccano furiosamente da tutto quello che possa etichettarli, si sentono talmente liberi da far uscire Il Mondo Libero sotto un etichetta di loro creazione, la Milano Sta Bruciando Records.
Poi il disco scivola tutto via bello come dovrebbe scivolare. Il Mondo Libero dei Grenouille spacca il confine tra nicchia e popolare, la musica è prima di tutto benessere dell’anima. Chi non cura la propria anima muore stronzo e insoddisfatto.