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A Torino è tempo di Non-Frequenze 24h Festival
Non-Frequenze 24h Festival è un appuntamento annuale organizzato dall’Associazione Culturale Banda Larga per diffondere il processo di riappropriazione culturale attuato ogni giorno attraverso il canale radio web Radio Banda Larga e coinvolgere la comunità locale in una grande manifestazione concentrata nell’arco di 24 ore. Ad animare la maratona di intrattenimento non-stop saranno concerti e dj set su quattro palchi, programmi radiofonici dal vivo, performance poetiche, mercatino con dischi, vestiti e autoproduzioni, vari stand di street food attivi 24 ore su 24 e un torneo di beach volley 4vs4.
La quarta edizione di Non-Frequenze 24h Festival avrà inizio sabato 2 luglio alle 12:00 per concludersi ventiquattro ore dopo a mezzogiorno di domenica 3 luglio. Tra gli artisti che saliranno sui quattro palchi del festival Dedalus (reunion della band jazz/prog formatasi a Torino nel 1973), Stump Valley, Indianizer, I Fasti, Ksoul, Gambo, Utku Tavil, Oslo, Renato Striglia. Tutti gli artisti che si esibiscono all’interno di Non-Frequenze 24h Festival hanno dei legami con Radio Banda Larga o con i suoi conduttori: la direzione artistica del festival segue un’ottica di rete contrapposta a quella di “guest star”.
F.A.Q.
Perché Non-Frequenze? Il termine non-frequenze proviene dal gergo utilizzato dagli speaker di RBL – “State ascoltando le non-frequenze di Radio Banda Larga” – e sostituisce il termine frequenze proprio delle delle radio a modulazione di frequenza.
Perché 24h? Radio Banda Larga trasmette tutti i giorni 24 ore su 24 e Non-Frequenze 24h Festival si pone come una giornata di palinsesto (molto) speciale.
Palchi e orari
● NFF Main Stage (open air*)
h 19:00 Apolide presenta I FASTI
h 20:00 OSLO
h 21:30 DEDALUS
h 06:00 PRIMO AMORE after party
● Bunker Stage ( indoor)
h 23:00 UTKU TAVIL
h 23:30 INDIANIZER
h 00:30 GAMBO
h 02:00 BLACK SEED
h 03:30 STUMP VALLEY
h 06:30 ANDREA MARINI pres SHELTER FROM THE MORNING
● Wakeboard Stage (open air*)
h 13:00 Intoducing NFF in diretta su www.radiobandalarga.it
NFF Radio Show w/ ESTEGÒ, NOWOLF, MAKEPOP, LIEDE NFF Poetry Slam condotto da Francesco Deiana e Davide Bava
h 16:00 NADER
h 17:00 KSOUL
h 18:30 TANGO & THE AMBASSADORS
● RBL Stage (open air*)
h 12:00 GALAS (Do The Reggae)
h 13:30 STE MOONY (Gimme My Radio)
h 15:00 ROBERTO LUPANO (Onde Martenot) h 16:30 AUDREY SINGER (Harmonin FM)
h 18:00 RENATO STRIGLIA (Pixel)
* In caso di maltempo i palchi saranno allestiti al coperto
Non-Frequenze 24h Festival – IV edizione del festival di Radio Banda Larga
2-3 luglio 2016
Bunker, via Paganini 0/200 Torino
Ingresso: 5€ prima delle 20, 7€ dopo
Inizio: sabato 2 luglio ore 12:00
Fine: domenica 3 luglio ore 12:00
Arriva la 14°edizione di AMBRIA MUSIC FESTIVAL
Mancano pochi giorni all’inizio di Ambria Music Festival 2016 che si terrà nel suggestivo territorio della Val Brembana, a 15 km da Bergamo nei giorni 8-9-10-14-15-16 luglio. Ambria dista soli 15 Km da Bergamo ed offre ben 2.300 mq di area coperta che permette lo svolgimento dei live anche in caso di maltempo.
Sul palco anche quest’anno si alterneranno grandi artisti di fama nazionale ed internazionale in sei serate durante le quali il meglio del rock e del reggae faranno da filo conduttore nel viaggio che, a colpi di musica, sfiora le nuvole. Di seguito il programma completo:
PROGRAMMA:
venerdì 8 luglio
Marlene Kuntz
+ Moostroo
sabato 9 luglio
#No Heroes.
Arcane of Souls
Rich Apes
Bangarang!
Durty Geeks
Gotto Esplosivo
Pinguini Tattico Nucleari
domenica 10 luglio
Teo e le Veline Grasse
giovedì 14 luglio
il Pan del Diavolo
+Endrigo
venerdì 15 luglio
Anthony B
& House of Riddim
+ Vito War
+ “Americana Exotica” danza show
+ dj set Shanty Sound, Rising Hope, Serious Thing.
sabato 16 luglio
Assassin a.k.a. Agent Sasco
& Dub Akom Band
+ “Americana Exotica” danza show
+ dj set Shanty Sound, Rising Hope, Serious Thing.
Verdena, sei date per ascoltare Endkadenz Vol.1 e Vol.2
Endkadenz Vol.1 e Vol.2: i Verdena ripropongono gli ultimi due dischi dal vivo in 6 esclusive ultime date prima di ritornare in studio. Si è concluso da poco il tour all’estero che li ha visti riempire alcuni dei locali più interessanti delle capitali d’Europa. Tornati in Italia i Verdena annunciano i dettagli dell’ultimo minitour italiano prima di parcheggiare il furgone e tornare in studio. 6 concerti particolarissimi, totalmente dedicati agli ultimi due dischi della band: Endkadenz Vol.1 e Endkadenz Vol.2. Sono infatti previsti in scaletta solo brani tratti da questi due ultimi lavori.
27.07.2016 – Caerano San Marco (TV) Yess Festival – Villa Benzi
05.08.2016 – Cesena Acieloaperto – Rocca Malatestiana
07.08.2016 – Pesaro Villa’n’Roll
14.08.2016 – Olbia Mota Music Fest
02.09.2016 – Prato Settembre / Prato è Spettacolo – Piazza Duomo
09.09.2016 – Desio (MB) Parco Tittoni
Tutti i dettagli delle prevendite su www.dnaconcerti.com
Coez, il “Niente Che Non Va” Tour il 25 giugno al PostePay Rock In Roma
25/06 – Roma – POSTEPAY ROCK IN ROMA
13/07 – Salerno – BITS FESTIVAL
06/08 – Gallipoli (LE) – POSTEPAY SOUND PARCO GONDAR 2016
27/08 – Fabro (PG) – FESTA CONTADINA
04/09 – Treviso – HOME FESTIVAL
Coez è l’autore del più originale crossover tra rap e canzone d’autore che ci sia attualmente in Italia. Il suo ultimo disco “Niente che non va”, uscito il 4 settembre 2015 per Carosello Records. L’artista romano si è afferma to ormai come uno dei rappresentanti più amati e apprezzati del nuovo cantautorato italiano. Tra gennaio e febbraio 2016 il “Niente che non va tour” ha registrato sold out ovunque, ed il concerto di Roma è stato trasmesso in diretta nazionale da Radio2 con la trasmissione Radio 2 Live, partner del tour.
“Niente di che” è il nuovo estratto dall’ultimo album di Coez, che si intitola Niente che non va.
Explosions In The Sky @ Circolo Magnolia, Segrate (MI) 31/05/2016 [PHOTO REPORT]
Il circolo Magnolia di Segrate (MI) ha ospitato martedì 31 Maggio sul suo palco esterno i texani Explosions in the Sky.
I ragazzi di Austin hanno pubblicato il 1° Aprile scorso la loro ultima fatica The Wilderness, disco che personalmente, per quanto ben suonato e per quanto al suo interno si trovino pregevoli trame, trovo un po’ piatto ma che eseguito dal vivo riesce a trovare maggiore visceralità (inevitabilmente considerando che on stage i ragazzi, come noto, non si risparmiano).
I picchi emotivi più elevati sono comunque giunti coi brani più datati del repertorio del quintetto tra i quali “Greet Death”, “The Birth and Death of the Day”, “Your Hand in Mine” ed il travolgente finale di “The Only Moment We Were Alone”.
Insomma, anche questa volta le esplosioni, nel cielo e nel cuore, non sono mancate.
Tortoise @ Cap 10100, Torino, 27/05/2016
I Tortoise sbarcano a Torino in un caldissimo venerdì sera di Maggio. Sede dell’evento è il Cap 10100 (il concerto è però organizzato dal meno capiente sPAZIO211 e da TOdays Festival), altro locale sul fiume della città ma sulla sponda opposta rispetto al Magazzino sul Po ed ai famosi Murazzi.
Quando entro in sala, intorno alle 21,40, saranno presenti una cinquantina di persone abbondanti e sotto il palco trovo il gruppo dei soliti noti, quelli che ci si vede sempre in prima fila durante i live nei posti più piccoli del comunque non immenso Cap, dove in passato nonostante la scontata presenza simultanea è spesso capitato di non riuscire a trovarsi.
Così, mentre la sala va riempiendosi (non sarà sold out ma credo ci mancherà molto poco) di pari passo con l’aumento della temperatura al suo interno, si riescono a scambiare due piacevoli chiacchiere (l’argomento principale ve lo lascio indovinare) che ci portano all’ora x: le 22,30.
Eccolo, il combo chicagoano per la prima volta davanti ai miei occhi, con quella marea di strumentazione che i 5 polistrumentisti portano con loro sul palco: al centro due batterie che si guarderanno negli occhi per tutta la durata del concerto ma che flirteranno realmente solo durante “High Class Slim Came Floatin’ In” e “Gigantes” e per non più di un paio di minuti a brano, dietro di loro una postazione di synth ed una tastiera, lateralmente vibrafoni, marimbe, ancora synth, senza ovviamente dimenticare basso e chitarre.
Durante l’esibizione gli avvicendamenti alle varie postazioni saranno numerosissimi ed ovviamente saranno i brani tratti da The Catstophist a fare la parte del leone nel corso di una scaletta che andrà comunque a pescare anche da lavori meno recenti pur non proponendo nulla dai primi 2 dischi, con dispiacere che accomuna un po’ tutti per quel che riguarda il loro zenit Millions Now Living Will Never Die e che invece risulta sicuramente più individuale per quanto concerne l’omonimo esordio che personalmente preferisco al più celebre (e comunque prezioso) TNT, d’altronde il quintetto sul palco ha cominciato a lavorare insieme proprio nel 1998 anno della loro terza e più famosa fatica.
Il live parte con la title-track dell’ultimo album che dal vivo guadagna in calore ed è seguita dal cubismo sintetico di “High Class Slim…” (che come tutti i brani del live tratti da Beacons of Ancestorship andrà a guadagnare punti rispetto al disco) primo dei due brani con doppia batteria, in questo caso con John McEntrie e John Herndon seduti uno di fronte all’altro (dei 3 batteristi, includendo dunque anche Dan Bitney, risulterà essere McEntrie il più presente allo strumento, nonché il più sorridente e caloroso dei 5 sul palco, ma questo è un altro discorso), il brano è indescrivibile, come si può descrivere la perfezione? La band suona che è una meraviglia, il pubblico già bello caldo per ragioni climatiche oltre che per l’assenza di almeno un minimo d’aria condizionata o di un paio di ventilatori da soffitto, si scalda ancor di più.
Poi arrivano il gustoso (dal vivo ancor di più) Funk di “Hot Coffee” e soprattutto quella “Shake Hands With Danger” che per chi scrive è il loro più bel brano post 1998 e che rappresenta perfettamente la loro grande coralità ed anche dal vivo si conferma, facendoci godere dei magistrali arrangiamenti della band e del perfetto dialogo tra le parti in questo seducente brano dalla grande percussività e dal forte sapore d’Indonesia; di seguito la seconda perla di The Catastophist quella “Yonder Blue” che orfana della voce di Georgia Hubley perde però gran parte del suo fascino risultando niente più che una ballata strumentale, neanche delle migliori considerando che strumentisti abbiamo sul palco questa sera.
Intanto, per evitare di morire dal caldo e per darvi dunque anche la possibilità di leggere questo report, mi sposto a fondo sala dove la porta d’ingresso, aperta sull’atrio con le finestre spalancate, regala un leggero soffio d’aria ritonificante.
Da qui mi godo la seconda parte della scaletta che trova i suoi momenti migliori nei perfetti incastri di “Gigantes” e nella ballata minimale e jazzata “The Suspension Bridge at Iguazu Falls” con la solita splendida sezione ritmica qui con vibrafono in primo piano, oltre che con un gran lavoro di Jeff Parker alla sei corde.
Ritornato in qualche modo nel mondo mi rituffo davanti approfittando della breve sosta pre-bis.
Al rientro sul palco i Tortoise ci sbattono in faccia un altro momento di una grandezza e di una bellezza sovrumana, l’esplosione di “Prepare Your Coffin”, il suo pathos, i suoi magistrali saliscendi, dal vivo questo brano ti entra dentro come non pensavo potesse accadere, vorresti non finisse mai, fanculo al caldo! Continuate a suonarmelo, per sempre…
Altra pausa, brevissima, e secondo encore, questa volta più rilassato con una “The Clearing Fills” perfetta per introdurre “I Set My Face to the Hillside” brano che parte facendo venire in mente un qualche western morriconiano per poi evolversi in una giostra percussiva (anche qui con vibrafoni in primo piano) marchio di fabbrica di una band che lascia il palco, questa volta definitivamente, tra le urla e gli applausi sinceri del pubblico.
Il suono dei Tortoise live risulta perfetto, come su disco, ma in qualche modo più asciutto, e questo è un bene, perché soprattutto i momenti più statici risultano meno manieristici ed in qualche modo più ricchi di una vitalità latente nell’ascolto su disco. Signori, il pubblico questa sera ha avvertito nell’aria sentori di Stereolab, di Neu!, di Weather Report, di Portishead, di Battles, di Cul de Sac, di Soft Machine…ha ascoltato Jazz, Free Jazz, Dub, Kraut, Experimental, Fusion, Trip Hop, Minimal…come suonano i Tortoise? Che genere fanno? Rassegnatevi, continueremo a non saperlo, anche perché tutti gli stili sopra citati sono eseguiti in un modo assolutamente peculiare ma con grandi contaminazioni.
Finché questa band sarà capace di offrire serate del genere fatevi bastare il fatto che facciano Musica, con la M maiuscola, e che la suonino (dal vivo ancor di più) veramente come pochissimi altri e senza mai risultare scontati nemmeno nei momenti più “semplici”.
Per i più curiosi ecco la tracklist della serata (spero indovinata, il caldo non ha aiutato): “The Catastrophist” \ “High Class Slim Came Floatin’ In” \ “Hot Coffee” \ “Ox Duke” \ “Dot/Eyes” \ “Shake Hands With Danger” \ “Yonder Blue” \ “Eros” \ “Gigantes” \ “Ten-Day Interval” \ “The Suspension Bridge at Iguazu Falls” \ “At Odds with Logic”
Encore 1: “Prepare Your Coffin” \ “Crest”
Encore 2: “The Clearing Fills” \ “I Set My Face to the Hillside”