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So Much For Nothing – Livsgnist

Written by Recensioni

Dalla Norvegia arrivano questi oscuri So Much For Nothing e con loro portano il  disco d’ esordio intitolato “Livsgnist”, uscito per la nostrana My Kingdom Music. Dietro i So Much For Nothing si celano il polistrumentista Erik Unsgaard ed il batterista Uruz, il sinistro duo ha posto il proprio stile di musica come Decadent Black Art e forse non dobbiamo dargli tutti i torti, anche se il loro è stato un azzardo bisogna da un lato riconoscere le loro atmosfere unite a riff che danno l’ impressione di essere graffianti e baritonali allo stesso tempo. Ed è proprio con questi elementi che si presenta il primo disco del gruppo, in “Livsgnist” troviamo sette tracce di buona fattura e suonate con una certa discrezione. “Livsgnist” non è un disco aggressivo tipico del Black Metal, detto brevemente Erik ed Uruz non si accostano affatto ad un tipo di musica come quello dei Taake, dei Gorgoroth, dei Dark Funeral o altri macigni del genere, i So Much For Nothing  strizzano l’ occhio ai polacchi Nomad, agli Altar Of Plagues  ed agli Shining. Potete ascoltare “Livsgnist” in qualsiasi momento tanto per farvi capire il nocciolo, anche stesi sul letto ad occhi chiusi; gli amanti delle sonorità forti apprezzeranno senza alcun dubbio questo lavoro perché racchiude e il motivo sta proprio nel fatto che nella potenza della band si celano quelle atmosfere che attutiscono e alleggeriscono il suono. In questo disco bisogna anche rendere omaggio a special guest come Niklas Kvarforth e Peter Huss degli Shining, a Live Julianne Kostol membro dei Pantheon I, Trondr Nefas degli Urgehal ed Aethyris McKay ex chitarrista degli Absu. C’è da dire che il disco ha acquisito un certo colorito anche grazie all’ operato di questi noti artisti che in un modo o nell’ altro ci hanno messo lo zampino ma è un fattore secondario perché chiaramente e logicamente il più è stato fatto dai So Much For Nothing e nessuno gli toglie il merito. La caparbia My Kingdom Music ci ha visto giusto un’ altra volta, il rooster della label si fa sempre più interessante, non ci resta che attendere il seguito di “Livsgnist” e quindi vedere dove andrà ad impastarsi la band in futuro.

 

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