Lo Stato Sociale Tag Archive
Le domande un po’ scomode per riflettere su sé stessə – intervista a Jacopo Et
Written by Futura 1993• 8 Gennaio 2022• Interviste
10 songs a week // 17.05.2021
Written by Maria Pia Diodati• 17 Maggio 2021• Novità, Playlist
Sons of Kemet, Fatima Al Qadiri e tanti altri nella playlist per sopravvivere al lunedì.
Continue ReadingMåneskin – Teatro d’ira – Vol.1
Written by Silvio Don Pizzica• 24 Marzo 2021• Recensioni
Idee datate per conquistare i giovani a suon di rock per famiglie.
Continue Reading“Faber Nostrum”: cover o atto d’amore?
Written by Federica Cipolla• 3 Maggio 2019• Articoli
Qual è il senso di una rilettura di un artista amato come De André?
Continue Reading10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #05.02.2018
Written by Maria Pia Diodati• 5 Febbraio 2018• Playlist
Stramare – Non Preoccuparti
Written by Silvio Don Pizzica• 31 Maggio 2017• Recensioni
Ex-Otago @ Qube, Roma | 16.03.2017
Written by Beatrice Ciuca• 27 Marzo 2017• Live Report
Un’attesa quasi snervante per gli Ex-Otago. Concerto annunciato per le 22, slittato alle 23, comunicazione on-line orario di inizio ufficiale: 23 e 30 e biglietto a prezzo ridotto. Evidentemente i gestori pretendono il sold out, ma per essere una data infrasettimanale – e in un locale grande come il Qube – il risultato c’è.
(foto di Beatrice Ciuca)
Inutili (Music for Addicts) || Intervista
Written by Silvio Don Pizzica• 18 Marzo 2016• Interviste
In occasione dell’uscita del loro nuovo album, Elves, Red Sprites, Blue Jets, ho incontrato Danilo, voce e chitarra della sorprendente band abruzzese Inutili.
Premio Buscaglione: ultimi 10 giorni per iscriversi
Written by redazione• 7 Novembre 2015• Senza categoria
Ultimi dieci giorni per iscriversi al Premio Buscaglione, il concorso a cadenza biennale dedicato alla figura artistica di Fred Buscaglione, che nelle prime tre edizioni si è affermato quale una delle più interessanti manifestazioni italiane di canzone d’autore. La prima fase di iscrizione online, aperta il 15 settembre, vede ad oggi già 250 iscritti, e chiuderà il 15 novembre. Per partecipare è sufficiente andare nella sezione “concorso” del sito www.sottoilcielodifred.it e inserire due link youtube, uno di un brano registrato in studio e uno dal vivo. L’iscrizione è gratuita e l’unico requisito è che i brani siano in lingua italiana. Il Primo Premio consisterà in 3000 euro e nella possibilità di esibirsi in 5 dei festival partner della rassegna, il Premio della Critica darà diritto a 1500 euro e alla possibilità di esibirsi in 10 dei festival partner della rassegna, il Premio La Tempesta Dischi consentirà di vedere un proprio brano inserito all’interno della compilation prodotta annualmente della più prestigiosa etichetta indipendente Italiana ed infine il Premio King Kong – Radio 1 consentirà di presentare il proprio progetto all’interno della celebre trasmissione condotta da Silvia Boschero. Il tutto ricordando la figura artistica di Fred Buscaglione, legato a doppio filo alla città di Torino, in cui è nato il Premio, ed al concept dello stesso, tanto per la lunga gavetta compiuta prima di raggiungere il successo quanto per il suo coraggio nel configurarsi come un artista fuori dagli schemi e che non è mai sceso a compromessi. La nuova edizione segue di qualche mese la pubblicazione della compilation “Sotto il Cielo di Fred – un tributo a Fred Buscaglione”, realizzata per finanziare il Premio e a cui hanno partecipato, manifestando il proprio sostegno alla rassegna, artisti del calibro di Brunori sas, Dente, Bugo, Lo Stato Sociale, Perturbazione e molti altri. Il concorso è rivolto a coloro che lo stesso regolamento del Premio definisce “cantautori post-contemporanei”, ossia ai musicisti – singoli o gruppi – che si fanno portavoce della nuova canzone italiana con un approccio originale e moderno. La prerogativa è quella dell’utilizzo della lingua madre nei testi, la speranza quella di riscontrare un approccio aperto alla contaminazione di generi e stili. Autori che raccontino i nostri tempi con sagacia, consapevolezza e carisma, e che sappiano tenere un palco e conquistare il pubblico. Le candidature avverranno come di consueto esclusivamente attraverso il sito della manifestazione (www.sottoilcielodifred.it), la prima in Italia ad aver introdotto qualche anno fa la possibilità di iscriversi sul web. Fra tutti gli iscritti verranno selezionati dieci semifinalisti che si esibiranno quindi live nella fase finale che avrà luogo a Torino a marzo 2016; nove saranno selezionati da una giuria tecnica composta da musicisti ed esperti del settore, uno verrà indicato dal voto popolare sul sito.
Flowers Festival, estate calda alle porte di Torino
Written by redazione• 8 Giugno 2015• Senza categoria
FLOWERS FESTIVAL è un nuovo festival musicale che si tiene a Collegno (TO), dal 4 al 27 luglio, nel Parco della Certosa, parco urbano di 400.000 mq, in un’area attrezzata per 5000 spettatori.
L’area spettacolo, allestita nello spazio noto come Cortile della Lavanderia, è racchiusa da due delle grandi esperienze di riprogettazione urbana messe in atto dalla Città di Collegno: la Lavanderia a Vapore, eccellenza della danza contemporanea internazionale e il Padiglione 14, centro culturale giovanile.
In quello che fu il Cortile della Lavanderia del Manicomio di Collegno, nasce FLOWERS FESTIVAL, che riporta alla mente i grandi spettacoli di teatro e musica cha a partire dagli anni ottanta, (momento dell’abbattimento delle mura manicomiali) fino ai primi duemila, hanno contribuito al rinnovamento di questi spazi meravigliosi, sull’impulso della amministrazione pubblica.
Il Flowers Festival, riparte da lì, da quello stesso bisogno di condivisione e apertura. Si presenta come festival di livello nazionale, ospitando due artisti/manifesto di grande trasversalità come PATTI SMITH e GORAN BREGOVIC o ancora CAPAREZZA, MODENA CITY RAMBLERS, AFRICA UNITE e MARLENE KUNTZ per restare nel nostro Paese. Ancora nomi internazionali dai suoni caldi e inclusivi come CHINESE MAN (Fra), GROUNDATION (Usa), DUBIOZA KOLEKTIV (Ser), DUBFX (Aus), BONOBO (Uk) e le star dell’elettronica divertente con DJS FROM MARS e DJ SHANTEL (Slo). Poi uno spazio ai suoni giovanissimi e popolari con il rap di SALMO, GEMITAIZ & MADMAN e CLEMENTINO, al nuovo reggae italiano dei MELLOW MOOD, agli alfieri dello swing SWEET LIFE SOCIETY e BANDAKADABRA al gruppo giovane per eccellenza di questi anni dieci: LO STATO SOCIALE con MAGELLANO e L’ORSO.
E ancora, il meglio della musica indipendente italiana: TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI, ORCHESTRINA DI MOLTO AGEVOLE, AUCAN, GODBLESSCOMPUTERS, MANAGEMENT DEL DOLORE POSTOPERATORIO.
La prima edizione presenta artisti provenienti da diverse nazioni, tutti di grande richiamo e dai prezzi di biglietto popolari, compresi tra i 5 e i 25 euro.
Tutti i concerti hanno una parte notturna di qualità che si basa sulle principali serate dell’area metropolitana torinese. Si va dalla serata fané AVANZI DI BALERA, ad I LOVE ROCK, firmata dai Mostricci; dall’elettroswing di SWEET LIFE SOCIETY alla festa per una buona causa, PARTYCILLINA, realizzata dagli studenti della Facoltà di Medicina.
La condivisione è alla base dello spirito del neonato festival: infatti, se la progettazione dello stesso è opera dell’Associazione Culturale Hiroshima Mon Amour, l’esperienza che ha creato negli anni i principali festival piemontesi (Traffic, Pellerossa, Extrafestival per citarne alcuni), la stessa viene aperta a molte collaborazioni: dalla discografica rap BM Records alla principale agenzia della scena alternativa italiana BPM; dai collettivi artistici di Partycillina e Sweet Life Society a quelli etici di Slow Food International.
E ancora da segnalare l’attenzione per il territorio di Collegno e dell’area in cui si svolge il festival utilizzando tutte le capacità professionali sviluppate negli anni nell’esperimento pilota di riqualificazione Padiglione 14. Dalla realizzazione del kinder garden, funzionante nelle serate del festival ai servizi di pulizia, accoglienza e catering interni.
Flowers Festival è realizzato grazie al sostegno di Città di Collegno, Regione Piemonte e il patrocinio di Città Metropolitana Torino.
Ecco il calendario degli appuntamenti.
04 luglio: INDIEPENDENCE DAY: TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI, AUCAN, GODBLESSCOMPUTER, MANAGEMENT DEL DOLORE POSTOPERATORIO, ORCHESTRINA DI MOLTO AGEVOLE e altri
07 luglio: MODENA CITY RAMBLERS, DUBIOZA KOLEKTIV
08 luglio: DUB FX, BONOBO
09 luglio: SALMO, GEMITAIZ & MADMAN, CLEMENTINO
10 luglio: MAX GAZZÈ, DENTE, DJS FROM MARS e altri
11 luglio: CAPAREZZA
12 luglio: GORAN BREGOVIC, DJ SHANTEL, BANDAKADABRA
14 luglio: CHINESE MAN, SWEET LIFE SOCIETY
17 luglio: MARLENE KUNTZ perform CATARTICA
22 luglio: GROUNDATION, MELLOW MOOD
23 luglio: AFRICA UNITE
24 luglio: STATO SOCIALE, L’ORSO, MAGELLANO
27 luglio: PATTI SMITH performs HORSES
Dr. Quentin & Friends
Written by Silvio Don Pizzica• 4 Giugno 2015• Interviste
Dr. Quentin & Friends è un progetto aperto che ruota attorno alla figura carismatica di Quinto Fabio Pallottini. Lo abbiamo incontrato subito dopo il live Aspettando il Primo Maggio per parlare di presente e futuro della sua musica.
Partendo dal farti i complimenti per la recente vittoria alla finale abruzzese di Arezzo Wave e il mio in bocca al lupo per la prossima apertura a Marlene Kuntz e Lo Stato Sociale, ti chiedo subito, perchè hai vinto tu?
Quentin ha vinto per l’energia della sua esibizione e la capacità di colpire la gente e la giuria.
Di recente hai deciso di rinnovare completamente la formazione, i tuoi “friends”. Cosa ti ha portato a questa scelta?
Il motivo principale è che uno dei membri non si sentiva più parte del progetto. Un amico che ha suonato con me per anni ha scelto di non continuare ma il progetto non si fermerà mai. Solo lui ha scelta di prendere una strada diversa e gli auguro tutto il bene del mondo.
Vieni dal Punk, hai intrapreso strade Folk per poi puntare dritto sul Reggae. In realtà, la tua musica sembra essere qualcosa che va oltre le definizioni. Tu come la descriveresti? Come nasce la tua musica?
Semplicemente Paghetti Reggae; musica jamaicana suonata da italiani. Nello specifico Reggae contaminato da Rock, Punk e tanto altro. Un “metallaro” potrebbe chiamarlo Nu Reggae.
Molti credono che la forza della tua musica stia tutta nel tuo carisma. C’è qualcosa di più che finisce per colpire chi ti ascolta?
Non è la prima volta che me lo sento dire. In effetti, specie durante i live, il mio carattere è la prima cosa che ti rapisce e che aiuta a creare un certo legame col pubblico. Tuttavia riesco a colpire anche attraverso i brani, fatti di piccole storie di vita capaci di spingere all’immedesimazione al trasporto nonostante l’uso della lingua inglese.
Pensi che si possa emergere in Italia anche senza scendere a compromessi con i gusti, spesso discutibili, del pubblico?
(Ride ndr) Non ho minimamente idea di come si faccia ad emergere in Italia. Il successo vero sembrano raggiungerlo solo quelle merde dei reality che sfruttando quella merda di televisione. Io faccio solo quello che voglio fare, cercando di stare in pace con me stesso. La musica mi fa sentire vivo e l’ascoltatore italiano medio è semplicemente mediocre.
Qual è la più grande soddisfazione che hai avuto dalla tua, ancora breve, vita da musicista? E la più grande delusione?
Nelle poche occasioni in cui ho suonato con i grandi, la soddisfazione vera è stata sentirsi dire dal cantante dei Giuda che i miei sono grandi pezzi. La delusione… nessuna.
Hai da poco pubblicato un Ep. Cosa hai in programma per il futuro?
Il mio percorso è iniziato in maniera concreta due anni orsono. Devo andare avanti, pubblicando un album con inediti, cercando di esprimere tutte le mie idee e la mia musica.
Pensi che ci siano ancora veri talenti in Italia? Hai qualche nome da suggerirci?
Sinceramente non sono molto interessato alla musica italiana. Mi gasa quella strafica di Levante.
Le tue liriche sono prevalentemente in inglese. Un limite per il mercato italiano ma spesso una necessità espressiva. Credi che sia questa la scelta giusta? E perchè?
In realtà credo non sia poi cosi’ importante la lingua o il significato delle parole. La melodia conta davvero. Capisco che in Italia sia un limite non riuscire a farsi capire ma chi è davvero colpito da una melodia troverà il tempo di capire anche le parole. Quello che dobbiamo trasmettere sono soprattutto emozioni e a questo basta la musica.
Cosa vorresti trasmettere nello specifico? Credi di essere riuscito, fino ad oggi, nel tuo intento?
Voglio che gli altri provino esattamente le stesse emozioni che io provo nel momento in cui compongo una canzone.
Dammi il nome di un artista Indie italiano che credi abbia più successo di quello che si merita…
Lo Stato Sociale (ride ndr)
Nel tuo ultimo lavoro in studio sembra emergere la voglia di dare più risalto all’aspetto vocale (cosa che rende il sound più “Pop”) piuttosto che alla musica, mentre nei live le ritmiche gonfiano il tutto di una forza e un dinamismo maggiore. Hai la necessità di capire ancora la tua strada o è stata una precisa scelta fatta a tavolino?
Il sound è in continua evoluzione. Più suono e più riesco a farmi un’idea di quello che posso creare. Non avete ancora ascoltato nulla e quello che deve venire sarà qualcosa di unico, vedrete. Il sound che ho in testa non è esattamente quello che avete ascoltato.
Dove credi di poter arrivare, mettendo da parte i sogni e le illusioni e provando a ragionare con freddezza?
Sky is the limit
Quale credi che sia la cosa più importante nel fare musica? La capacità di essere innovativi, la tecnica, la coerenza, l’anima, la capacità di cogliere i desideri della gente o cos’altro?
Passion. La passione