Logic(il)logic Records Tag Archive

Embryo: online il video di “The Touch Of Emptiness”

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È online  il videoclip di “The Touch Of Emptiness”, brano contenuto nell’ultimo disco degli Embryo, uscito lo scorso 10 febbraio per logic(il)logic Records. Il video è stato girato da Guilherme Henriques durante la tappa di Porto del “What Should Not Be Unearthed Tour” che gli Embryo hanno sostenuto al fianco di Nile e Suffocation.

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La Band della Settimana: The Sticky Fingers Ltd.

Written by Novità

Il primo video estrapolato dal debut album omonimo dei The Sticky Fingers Ltd., uscito il 28 Ottobre 2014 per logic(il)logic Records: si tratta del brano “Rain Keeps Fallin’”. Il video è stato girato a Vignola (MO), prodotto da ‘The Sticky Fingers Ltd. e C&C Media’; con la partecipazione di Ester Rinaldi e l’esordio alla regia del duo bolognese C&C.

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“Rain Keeps Fallin’” è il nuovo video The Sticky Fingers Ltd.

Written by Senza categoria

Il primo video estrapolato dal debut album omonimo dei The Sticky Fingers Ltd., uscito il 28 Ottobre 2014 per logic(il)logic Records: si tratta del brano “Rain Keeps Fallin’”. Il video è stato girato a Vignola (MO), prodotto da ‘The Sticky Fingers Ltd. e C&C Media’; con la partecipazione di Ester Rinaldi e l’esordio alla regia del duo bolognese C&C.

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Inside the Hole – Impressions

Written by Recensioni

Dopo i Four Seasons One Day torno ad occuparmi di un’altra band siciliana, localizzata, per la precisione, a Montemaggiore Belsito, nell’hinterland palermitano, interprete di un genere completamente differente dai loro conterranei: gli Inside the Hole, difatti, sciorinano un Hard Rock molto curato negli arrangiamenti che mostra un’accentuata passione per il Blues, ardente nel cuore dei tre ragazzi. Superata la consueta gavetta, fecero uscire il loro primo album Beer! Sex!…and Fuckin’ Roll nel Novembre 2011 e apparvero in ben tre compilation nel solo 2012: Riot On Sunset Vol. 29, Mondo Metal Compilation e Demo Invasion, le quali, vista l’ampia distribuzione, attirarono l’attenzione della logic(il)logic. Impressions è un lavoro più maturo rispetto all’esordio, ci sono tutti gli stilemi che il genere richiede: assoli intensi, una sezione ritmica impeccabile e una voce sporca ma al contempo poderosa e profonda. I testi, neanche a dirlo, toccano qualsiasi cliché facilmente associabile all’Hard ‘n’ Blues: bevute, ragazze sexy e spiriti liberi. Niente di originale all’orizzonte, almeno su questo versante. Non che musicalmente si arrivi all’apice dell’originalità in quattro e quattr’otto: responsabilità attribuibile a un genere saturo, per lo più rivolto ai suoi numerosi aficionados. L’episodio meglio riuscito è a mio avviso “Beer! Sex!…And Fuckin’Roll” dove finalmente si rompono gli schemi, rasentando l’Hard venato dal Metal dei Motörhead. Subito dopo, però, si conclude il disco con la canzone più Blues del lotto, “Begins The Blues”, che ha l’amaro sapore del riempitivo e anche un po’ del ripensamento. Viste le doti tecniche messe in evidenza dal trio siciliano mi aspettavo di certo una capacità maggiore di coinvolgere l’ascoltatore. Il desiderio di strafare assume i connotati di un’occasione sprecata. Peccato.

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Twintera – Lines

Written by Recensioni

Energia, creatività, differenzazione,  estro e metallo non mancano. Saltano fuori da ogni passaggio delle songs, da  ogni solco, da ogni bridge elettrico contenuti nel debutto “grande” dei veronesi Twintera, “Lines”, undici ematicità metal-melodiche che prediligono i dettagli cangianti alle ortodossie inaccessibili dell’estremo, un carattere – questo – che formalizza un ascolto su larga scala, ma che comunque insidia e mette sotto tiro chi nel metal vede e crede comunque  una certa energia maldestramente evocativa di malignità qualsiasi.

Lines regala invece un bell’impatto, altro che diavolerie intermittenti, una registrazione amplificata dalla dolcezza amperica geniale, viva, delicata come una farfalla notturna, un suono totale che infiamma e lenisce anima e spirito a ondate, una marea elettrica griffata di power e progressive che arriva subdola e ti devasta con la sua forza d’urto poetica, poi se ci vogliamo inserire anche l’immancabile inossidabilità di settore, tutto assume lucentezza massima, tanto da sentire realmente l’odore forte di una versatilità senza limiti; lontanissimi The Jelly Jam, Pain Of Salvation o la salvifica orma di un Petrucci dei Dream TheaterKilling your feelings” sono le ombre che si muovono a tratti nel registrato, ma sono solo ombre che non vanno a disturbare il ricamo personale che i Twintera operano lungo tutta la tracklist, semmai la rafforzano come idea vincente.

Non ci sono i pilastri fondamentali a “cementare” forzosamente l’ossidiana metal, ma un insieme di venti fantastici che tirano urgenza e melodia, un caldo riferimento per l’unicità degli arrangiamenti e per la magia di non fermarsi allo sterile, e allora la convulsione alla Metallica “Where we land”, l’ondifrago delirio epico “Oversight”, il lavorio di corde che riporta un Vernon Reid dei Living Colour a materializzarsi tra le trame urbane di “Cool” o il sussulto della doppia pedaliera per una folle corsa trash “Bunch of  motherfuckers” (che sembra uscire dalle fumigazioni di un Alice Cooper d’annata) sono componenti in filigrana elettrica che dettano legge e sentimentalità tradotte in watt di pregio ed intensità.

Tecnica quanto uno ne vuole, incarnazioni nella media, emozioni pervenute e tzunami sanguinario sventato, ora quello che resta al capolinea di questo ammasso di jack e cervello è il carico di adrenalina sparsa sul mondo, unita alla precisione di una band di cuore & acciaio che vuole lasciare un segno, e lo fa.

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