Luminal Tag Archive

FILAGOSTO Festival

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Tra il 29 Luglio e il 3 Agosto ritorna FILAGOSTO Festival, una delle più longeve e importanti rassegne ad ingresso gratuito di tutto lo Stivale che si terrà ovviamente a Filago (BG)

martedì 29 Luglio 2014
MARLENE KUNTZ
VINTAGE VIOLENCE

mercoledì 30 Luglio 2014
BEENIE MAN & ZAGGA ZOW BAND
RAS MELODY AND IRIE ROOF BAND

giovedì 31 Luglio 2014
CISCO
IL FIENO

venerdì 01 Agosto 2014
THE ZEN CIRCUS
IL TRIANGOLO
LA MAISON ORCHESTRA

sabato 02 Agosto 2014
GAZEBO PENGUINS
LUMINAL
NOCIVA

sabato 02 Agosto 2014
MORGAN Play Live Show
FEDERICO CIMINI

PALCO ACUSTICO VEN-SAB-DOM ore 20

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“Voglio Una Pelle Splendida” feat. Samuel Romano anticipa l’edizione speciale di HAI PAURA DEL BUIO?

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Esce l’11 marzo, per Universal Music, l’edizione speciale di Hai Paura del Buio?, album storico egli AFTERHOURS, pubblicato nel 1997, e definito dalla critica musicale come miglior disco della musica indipendente italiana degli ultimi vent’anni. Il brano “Voglio Una Pelle Splendida” interpretato insieme a Samuel Romano anticipa il disco nelle radio a partire dal 28 Febbraio. Il progetto vede coinvolti diversi artisti di spicco della musica italiana ed internazionale che hanno collaborato con gli Afterhours: Hai paura del buio? feat. Damo Suzuki; 1.9.9.6. feat. Edoardo Bennato; Male di miele feat. The Afghan Whigs; Rapace feat. Negramaro; Elymania feat. Luminal; Pelle feat. Mark Lanegan; Dea feat. Il Teatro degli Orrori; Senza finestra feat. Joan as Policewoman; Simbiosi feat. Der Maurer + Le Luci della Centrale Elettrica; Voglio una pelle splendida feat. Samuel Romano; Terrorswing feat. John Parish; Lasciami leccare l’adrenalina feat. Eugenio Finardi; Punto G feat. Bachi da Pietra; Veleno feat. Nic Cester; Come vorrei feat. Piers Faccini; Questo pazzo pazzo mondo di tasse feat. Fuzz Orchestra + Vincenzo Vasi; Musicista contabile feat. Marta sui Tubi; Sui giovani d’oggi ci scatarro su feat. Ministri; Mi trovo nuovo feat Rachele Bastreghi; Televisione (2014) feat. Cristina Donà + The Friendly Ghost of Robert Wyatt; special track: Male di miele feat. Piero Pelù.

Il brano in questione prima dello scempio.

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LUMINAL, nuovo tour sulla scia di Amatoriale Italia

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I Luminal (intervista su Rockambula) hanno vinto il PIMI 2013 (Premio Italiano Musica Indipendente) per il Miglior Gruppo italiano, da Marzo fino a Maggio saranno nuovamente in tour sulla scia del disco Amatoriale Italia uscito nel 2013.
Le nuove date del tour:
1 Marzo – UDINE – CASA AUPA
5 Marzo – PESARO – DALLA CIRA
6 Marzo – MONOPOLI (BA) – DIROCKATO WINTER
7 Marzo – PADOVA – MAME
20 Marzo – ROMA – CIRCOLO DEGLI ARTISTI
21 Marzo VASTO (CH) – L’ABITUDINE CAFE’
22 Marzo – FERMO – CAFFE’ LA PIAZZA
18 Aprile – LATINA – SOTTOSCALA9
9 Maggio – SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA (TE) – DEJAVU

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Il Video della settimana: Luminal – Donne (Du, du, du)

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Chi sia questo folle trio romano ormai non potete non saperlo, perchè il loro ultimo album, Amatoriale Italia, è stato tra i più chiacchierati dell’ormai passato 2013 e tra i più apprezzati dalla critica di settore, soprattutto per la capacità di rinnovare considerevolmente il proprio sound e per la durezza e la franchezza delle tematiche trattate e dei modi utilizzati, irriverenti ai limiti della più spinta spregiudicatezza. Prove di queste peculiarità targate Luminal si trovano tutte nel loro nuovo videoclip, relativo al brano “Donne (Du, du, du)” che ci mostra gente comune nel momento intimo della masturbazione sulla tazza del cesso, forse veramente l’unico momento in cui nessun uomo può mentire a se stesso e quindi l’unico in cui si riveli la vera natura umana.

Trovate il video (vietato ai minori di 18 anni) qui sotto e in homepage per tutta la settimana.

Facebook Band
Sito Internet (semplicemente fantastico)

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I Luminal sono Miglior Gruppo del 2013!

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Dopo la pubblicazione dell’acclamato Amatoriale Italia, prosegue inarrestabile l’ascesa dei LUMINAL. La band romana è stata insignita del PIMI (Premio Italiano Musica Indipendente) per il Miglior Gruppo del 2013, riconoscimento in passato assegnato ad Afterhours, Marta Sui Tubi, Baustelle e Offlaga Disco Pax. I LUMINAL tra Novembre e Dicembre suoneranno a Roma, Pistoia (dove ritireranno il PIMI 2013), Bari, Milano e Vercelli.

ECCO LE PROSSIME DATE DEL “LUMINAL Tour 2013”:

15 Novembre – Roma, Brancaleone

22 Novembre – Roma, CSO La Torre

23 Novembre – Pistoia, POPistoia / Premiazione PIMI 2013

7 Dicembre – Bari, Medimex

20 Dicembre – Milano, 75 Beat

21 Dicembre – Vercelli, Glu Glu Club

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Addio alla Pirateria musicale. Forse.

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Pirate

Mentre il mondo della musica si divide tra chi difende e chi attacca il download illegale, nel sottobosco della scena ultra emergente il free download diventa sempre più uno strumento utile per far circolare la propria musica e incrementare il numero di seguaci i quali, si spera, vedranno poi i concerti, compreranno il merchandising e supporteranno quelle stesse band che hanno messo la loro arte in condivisione gratuita. Ma qual è la strada e il futuro della pirateria musicale? Lo abbiamo chiesto proprio alle band che alimentano quel sottobosco, emergenti, esordienti, giovanissimi ma anche meno giovani che hanno iniziato a inseguire un sogno con un poco di ritardo senza tralasciare qualche nome ormai affermato, pezzi di storia dell’Alt Rock italiano che ancora hanno tanto da insegnare ai più giovani.

A loro abbiamo fatto queste semplici domande:

Download illegale. Pro o contro? Chi è la vera vittima del download musicale illegale? Come riuscite voi a far quadrare il bilancio, se i dischi non si vendono? Se foste la band più famosa del pianeta, oppure una meteora che deve trarre il massimo da quel breve periodo di notorietà, sarebbe la stessa la vostra posizione in merito al download illegale?

Ecco cosa ci hanno risposto:

Gianni Vespasiani (Fake Heroes e Too Late To Wake)
Non riesco a prendere una posizione netta a riguardo, si tratta di eterna lotta tra poesia ed economia. Economicamente (ovviamente) sono contro, ma pro se guardo alla mia posizione di artista emergente che come primo desiderio ha quello di far ascoltare le proprie produzioni. Chi è la vittima? Dipende di quale livello di notorietà si parli. In linea di massima sia le etichette che gli artisti sono vittime, soprattutto noi emergenti. Stiamo vivendo comunque una fase di cambiamento: i CD si vendono sempre meno e i fruitori pretendono accesso libero alla vasta proposta che c’è. Ecco perché il successo di Spotify. In teoria noi artisti dovremmo guadagnare almeno con i live e attraverso il merchandising, visto che i dischi non saranno più una forma di approvvigionamento economico. Qui si aprono due altri problemi: il monopolio della musica live e il disinteresse nell’inedito da parte della massa. Personalmente manterrei la stessa posizione in merito, facendone ovviamente una questione etica. Il primo obiettivo per cui ho imbracciato una chitarra non è stato quello di guadagnare. Proverei in entrambe i casi a reperire dai live il profitto necessario a proseguire il mio percorso artistico.

Alessandra Perna (Luminal)
Scarico dischi e non vedo perché altre persone non dovrebbero farlo con i miei. Se c’è un assassino quello è Internet, non del mercato musicale ma dell’arte in generale: ci ha dato la possibilità di non annoiarci mai, quindi ci ha tolto la possibilità di creare delle grandi opere d’arte. (E ci fa sentire tanto artisti sul web quanto siamo insignificanti nella vita reale.) Quando ci sarà un bilancio da far quadrare probabilmente starò facendo un altro mestiere. Se i Luminal diventeranno la band più famosa del pianeta poi ne riparliamo.

Lorenzo Cetrangolo (Plunk Extend)
Il download illegale ormai fa parte della vita di tutti, e non è certo compito mio giudicare se è un bene o un male. So solo che se un ragazzo di vent’anni dovesse comprare tutti i dischi che servono per rimanere veramente aggiornato su ciò che accade, avrebbe bisogno di qualcosa di più di uno stipendio mensile (ammesso che l’abbia). Le vittime del download illegale sono, economicamente parlando, etichette e artisti, ma questo è bilanciato da una più facile messa in circolo del materiale. Ci sono meno soldi per fare dischi, ma non credo che la musica ne abbia risentito più di tanto. Noi il bilancio non tentiamo neanche di farlo quadrare: avere una band è un progetto economico costantemente in perdita. È così e non c’è molto da fare: se te la senti lo fai. Io non riuscirei a farne a meno in ogni caso, quindi chissenefrega. Se fossimo la band più famosa del pianeta, avremmo mille altri modi per fare soldi, per cui sì, la posizione che avrei sarebbe la stessa.

Silvio Mancinelli (Straphon)
Sono contro l’illegalità perché chi produce deve essere ricompensato. La vittima é sempre la band. Non si quadra il bilancio se non sei la star. Sempre più spesso leggo di grandi gruppi inglesi o U.S.A. che fanno altri lavori . Chi fa deve essere pagato sempre.

Danilo Di Feliciantonio (Starslugs)
Sono pro download illegale perché qualsiasi cosa danneggi l’industria musicale mi trova favorevole. Si fanno quadrare i conti cercando di riappropriarsi dei mezzi di produzione, acquisendo sempre maggiori conoscenze tecniche e comunicative, evitando terzi e quarti passaggi che fanno lievitare i costi di realizzazione e vendita di un supporto. Si guadagna il rispetto di chi ascolta e si cerca di suonare dal vivo il più possibile per essere supportati, non “sopportati”. Non vorrei essere mai famoso o una meteora che deve monetizzare, se questo implica il dover correr dietro al primo che scarica un nostro pezzo o un nostro disco.

Angelo Violante (Borghese)
Niente ipocrisie: anche io scarico illegalmente. Con i sistemi tipo Spotify e Deezer ho diminuito per lo meno i sensi di colpa derivanti dal mio download selvaggio; di poco, visto la quota irrisoria e irridente di diritti che queste piattaforme restituiscono agli artisti. Penso che la soluzione di tutto sia la proposta live: sarei disposto a sacrificare la vendita se per me fosse facile trovare spazi adeguati dove suonare la mia musica e far pagare il mio concerto. Mina e Battisti hanno costruito imperi senza live, ora l’esigenza è opposta. E renderei obbligatoria una quota di trasmissioni in radio di produzioni italiane, come si fa con il buon vino o un buon formaggio, altre forme di arte nostrana.

Gianluca Torelli (Alvaro Van Houten)
Penso che per i download “illegali” bisogna applicare lo stesso discorso che si applica per fumo, alcol o qualsiasi altro bene illegale: tutto sta nelle scelte che noi facciamo, cioè, se vogliamo scaricare per fare uno sfregio a qualcuno o per necessità è dato solo a noi saperlo. Per il resto, io mi sento a favore del download musicale illegale perché credo sia un’evoluzione di quelle che una volta potevano essere le “cassettine” che ti facevi registrando le canzoni alla radio, inoltre, è un modo per reperire musica introvabile. E poi, le cose illegali sono più belle perché c’è l’innato fascino del proibito che è da sempre parte fondamentale dell’essere umano.

Nella seconda parte troverete le restanti interviste realizzate da me con Danilo Di Nicola (The Incredulous Eyes), Maurizio Schillaci (De Rapage), Umberto Palazzo (Santo Niente) e Marco Lavagno (Waste Pipes) più una introduzione affidata alle parole di Ulderico Liberatore in collaborazione con Silvio. A giovedì prossimo.

Di seguito una parodia del famoso spot antipirateria a metà tra il sarcastico, il divertente e il provocatorio.

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Luminal (con intervista)

Written by Live Report

Venerdi’ 8 Giugno 2013 @ L’Aquila, Piazza Angioina

Erano anni che non tornavo a L’Aquila, o meglio in quella zona del nostro capoluogo che chiamano Rossa, forse per il sangue che ha bagnato la terra, sporcato le pareti traballanti in quella maledetta notte del 6 aprile 2009 ore tre e trentadue. L’occasione è arrivata. Lotto giugno è una festa oltre che un momento di partecipata riflessione. Piazza Angioina è un luogo nascosto nel cuore della città che fu e che ora vuole rinascere.
Oggi la Piazza è però solo cibo, giochi popolari, mostre, concerti, videoproiezioni e spettacoli organizzati da ragazzi delle varie associazioni, Tre E Trentadue, Asilo Occupato, Case Matte e Appello per L’Aquila.
Questa sera ci sarà il concerto di Le Naphta Narcisse, band aquilana prossima al primo full lenght e soprattutto dei Luminal, una delle formazioni che più sto apprezzando, grazie all’ultimo album Amatoriale Italia, in questo 2013.

Iniziato il concerto non c’è molta gente (anche se nella zona centrale del paese scoprirò poi esserci tantissimi ragazzini che evidentemente amano più discoteca, cicchetti e cazzeggio a Rock, birra e “partecipazione”) e l’impianto di amplificazione sembra quello di una serata tra amici. Ti guardi intorno e capisci che gli amplificatori sono l’ultimo dei problemi. Nel pomeriggio ho fatto un giro tra le macerie, ho visto le case dei miei anni universitari, ho visto la mia vecchia dimora e ho quasi pianto nel osservarla ancora in piedi pur se sofferente, con gli arti spezzati e la porta spalancata come una ferita aperta su quella cucina e quel vecchio divano dove ho poltrito, bevuto birra, cazzeggiato, chiacchierato e conosciuto la gente, il mondo e la vita. Ho avuto paura di quei silenzi irreali, della mia memoria, paura di qualcosa che non so bene cosa sia ma che probabilmente resterà fino alla fine dei nostri giorni appollaiata sulle spalle di noi aquilani cittadini, provinciali o d’adozione.

Fanculo amplificazione, fanculo il freddo, fanculo il governo, Berlusconi e il M5s, fanculo tutto e tutti. Quello che conta è che L’Aquila sia ancora qui e che ci sia ancora qualcuno che crede in lei, come i ragazzi che hanno organizzato tutto questo ma anche noi che abbiamo fatto sessanta chilometri per essere qui ed io che scrivo e vi ricordo che L’Aquila non è morta in quella maledetta notte del 6 aprile 2009 ore tre e trentadue.

Quello che conta è che i Luminal stanno per iniziare il concerto ed io voglio solo stare ad ascoltarli, senza dirvi una parola di più. Ho chiacchierato con Alessandra Perna, voce e basso della band, il giorno dopo il concerto e insieme vi stiamo per raccontare quello che è stato.

E tanto per sdrammatizzare, alla fine trovate il video (perdonate la scarsa qualità audio) della caduta di Alessandra sul palco (un ringraziamento speciale a Fabio Presutti). Capita quando ci si mette l’anima.

 

Ciao Alessandra. Vi ho visto pochi giorni fa suonare a L’Aquila. Cosa vi ha portati proprio nel capoluogo abruzzese. Quale particolare occasione?
Abbiamo suonato in occasione della festa della NON ricostruzione, un concerto organizzato nel cuore di quella città che si è fermato dopo il 6 aprile del 2009.

Che impressione vi ha fatto la città e la sua gente?
La città fa paura. Fa paura il silenzio, fa paura il vuoto, fanno paura i salotti che si vedono dalle finestre ancora aperte dei palazzi distrutti, come se lì dentro ci fosse ancora vita, fa paura il fatto che in quelle zone qualcuno sia riuscito di nuovo a votare Berlusconi alle ultime elezioni.

L’Aquila tornerà mai quella che era? A proposito, ci eravate già stati?
Non ti posso dare la mia impressione sugli aquilani perché ne conosco pochissimi, e quelli che conosco sono completamente pazzi. E in generale sugli italiani sono la persona meno obiettiva che possa esistere. Non ho mai vissuto una tragedia del genere, non so che cosa significa ma non credo che L’Aquila tornerà mai quella che era. Qualsiasi discorso affogherebbe nel qualunquismo e questa è l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno. Una cosa è certa: ci abituiamo troppo in fretta alle tragedie.

Il concerto è stato organizzato dentro la zona rossa, in una piazza che già prima del terremoto era poco frequentata. Ci lamentiamo del fatto che ai concerti il pubblico è sempre meno ma  poi gli organizzatori sembrano fare di tutto per nascondere gli eventi. Cosa ne pensi?
Spiegami meglio cosa intendi. Pensi che gli organizzatori abbiano pubblicizzato poco l’evento?

Pubblicizzato poco e scelto il luogo meno adatto.
Credo sia un discorso lungo e complicato. Fare le cose in Italia è sempre molto difficile, soprattutto quando hai poche risorse e non offri nulla di “cool”. Poi magari ti ritrovi a suonare su un palco traballante con una chiesa che ti può cadere sulla testa da un momento all’altro, però anche questo è rock’n’roll, quindi va bene così.

Passiamo al concerto vero e proprio. Avete suonato con Le Naphta Narcisse ma avete aperto voi le danze. Ci aspettavamo il contrario. A cosa è dovuta la scelta fatta?
I Naphta sono un gruppo nato all’Aquila, ed era giusto che fossero loro a chiudere la serata.

Nonostante la location suggestiva, ho notato, nella parte iniziale soprattutto, non pochi problemi di resa audio. Un problema di risorse limitate degli organizzatori o cosa?
Noi sul palco sentivamo molto bene, poi è normale che a meno che hai un impianto molto potente e costoso non si può sentire benissimo in una piazza

Avete suonato per intero (vado a memoria) Amatoriale Italia e niente dei lavori precedenti. C’è un motivo particolare (viste anche le differenze non solo stilistiche tra il prima e il dopo) o solo scelta promozionale?
Suonare i primi due dischi in questo momento non ha molto senso per noi, prima di tutto perché io suono il basso e non più la chitarra, Carlo canta e basta, quindi i pezzi vecchi non sono fattibili con questa formazione, anche se prima o poi ci piacerebbe rifarli, magari collaborando anche con altri musicisti..vedremo che cosa succederà.

Nello specifico dell’esibizione aquilana, avete dato il massimo (praticamente perfetti, compresa la tua caduta) pur non essendo dei virtuosi dello strumento, quando al basso c’era Carlo e tu alla voce. Nella situazione normale e contraria avete avuto problemi sia tu che lui. Come mai?
Oddio, noi non abbiamo percepito nessun problema in entrambi i casi (ridiamo ndr) (forse un cavo mezzo rotto del microfono che poi è stato sostituito?).

Che differenza c’è tra i Luminal che hanno suonato a L’Aquila e quelli che suonarono anni fa, sempre in Abruzzo, a Sulmona?
I Luminal di oggi hanno finalmente trovato la forma giusta per esprimere quello che hanno sempre pensato e il loro modo sbilenco di vivere la vita.

A proposito di “modo sbilenco di vivere la vita”, nelle vostre canzoni parlate in maniera feroce e dura di Facebook (di un modo malato di usarlo), della critica musicale e di hypster (oltre a tante altre cose). Quanto vedete queste cose come “problemi” di cui parlare? e come vi rapportate a essi?
Internet ha ucciso l’arte, ha ucciso il pensiero critico, impone regole di vita sociale peggiori di quelle della televisione, ha eliminato la noia e la solitudine salvifiche per la creazione, ha reso i giornalisti pigri, i musicisti troppo simili fra loro (almeno quelli della scena dominante).
Sfido chiunque a vivere la stessa vita degli artisti che condividiamo con tanto orgoglio ogni giorno su Facebook credendo di fare la rivoluzione (che non deve essere per forza politica, ma anche semplicemente umana).
Detto questo, vado un secondo sull’homepage di Rockit a vedere che sta succedendo.

Qualcuno ha definito i vostri testi a tratti “adolescenziali”. Non ti dico cosa ho risposto io (ormai hai capito quanto mi sia piaciuto Amatoriale Italia). Rispondi tu.
Se fai discorsi seri ti dicono che sei presuntuoso, se dici cose in maniera chiara e semplice ti dicono che sei adolescenziale, se dici la verità ti dicono che sei qualunquista, se non dici nulla ti dicono che ti lamenti e basta. Consiglio uso massiccio di benzodiazepine, grappa, una preghierina a satana e un vaffanculo a mammà ogni tanto che fa sempre bene.

Domanda “intima” suggerita da un tuo segreto ammiratore. Tu, Alessandro e Carlo siete solo amici?
(ride ndr) Io e Carlo stiamo insieme da 7 anni

Domanda ovvia per chiudere. Prossimi appuntamenti live e studio?
Si ricomincia il 23 giugno da Modena, Agriturismo Cantoni, poi potete trovare tutte le altre date sulla nostra pagina facebook. Credo che inizieremo a scrivere nuovi brani da settembre, ci sono già dei testi e un bel po’ di idee.

Abbiamo finito. Non posso che rinnovarti i miei complimenti per l’ultimo disco, Amatoriale Italia e augurarmi di rivedervi presto. Un saluto anche ad Alessandro e Carlo. P.s. perchè non togliete la vostra pagina da Rockit?
Ma in realtà non la gestiamo noi.  Comunque il senso di tutto è che Rockit è una webzine come un’altra.

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In Romagna nasce COMPLOTTO

Written by Senza categoria

Tra le colline di Saludecio e Morciano di Romagna, in provincia di Rimini, nasce il Festival musicale Complotto. Per questa prima edizione l’organizzazione ha invitato, tra gli altri, giovani band emergenti che si stanno facendo strada nel panorama musicale nazionale, come i Luminal, gli Above the Tree & Drum Ensemble Du Beat, Bachi da Pietra e Comaneci. Per informazioni scrivere a complottofest@gmail.com.

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Luminal – Amatoriale Italia

Written by Recensioni

Eccovi i Luminal, la band col sito più bello di sempre (provatelo). Tre folli da Roma, che dopo due dischi rivoluzionano la line-up e si trasformano, “i testi da visionari ed ermetici diventano crudi ed immediati, mentre i suoni si induriscono di conseguenza”.
Il risultato è Amatoriale Italia, crudo, immediato e duro, per l’appunto. Una miscela di batterie grezze, distorsioni ciccione, voci schizofreniche (cantano, parlano, urlano, sussurrano, si scambiano, tra maschile e femminile – la voce di lei è da brividi). C’è da dire che il lato prettamente musicale non è ciò che fa ricordare i Luminal: una sorta di Post-Punk anarchico e capriccioso, semplice, potente, che accompagna benissimo i loro sfoghi, ma che, da sé, spesso, non basta a reggere i loro pezzi (anche se a volte è più riuscito di quanto appaia, vedi le ritmiche di “Il Lavoro Rende Schiavi”).

Cos’è che tiene in piedi, dunque, i quindici brani di Amatoriale Italia? È lo sguardo, il loro sguardo impietoso, ironico, folle, dispettoso, il loro ridere e sputare su ciò che ci circonda, sia esso un certo tipo di donna, come – per l’appunto – in “Donne (du du du)”, o le piaghe culturali del nostro tempo – i frequentatori assidui dei social network (ossia tutti noi) in “Blues Maiuscolo del Maniaco su Facebook”. Ma ce n’è anche per gli hipster (“Carlo vs il Giovane Hipster”), una certa scena indipendente (“C’è Vita Oltre Rockit”), la gioventù musicale italica (“Giovane Musicista Italiano, Vecchio Italiano”)…
La loro voce è espressiva e fastidiosa, pungente e sarcastica, sporca, esagerata e a tratti sopra le righe: “vorrei vederti ora / il cazzo sulla gola / il sangue sulle lenzuola / ora / succhia / 
sta’ zitta e succhia / […] / si muore di più per un posto fisso / che per una testa fracassata”. Spesso si tocca il nonsense, come in “Lele Mora”, grottesca ripetizione del nome del “manager, criminale e talent scout italiano” (cit. da Wikipedia). Ma si sfiora anche qualcosa di simile alla serietà, ad esempio in “Il Lavoro Rende Schiavi”, o nell’allucinata e misteriosa “L’Aquila Reale”.

I Luminal sono spiazzanti e impietosi, non hanno peli sulla lingua, vogliono esprimere tutto: l’odio, la paura, il desiderio, la violenza. Compiono un’operazione che è sempre più raro vedere architettata con successo: ti muovono. Nel bene e nel male, i Luminal ti tolgono l’equilibrio, ti fanno sconfinare. Cerchi di capirli, ti fai delle domande, ti accorgi d’essere infastidito, con sorpresa; o magari ti sorprendi ad essere d’accordo con loro, a vedere in te qualcosa che non sospettavi.
Sembra quasi che il trio romano non metta nulla tra sé e il mondo, tra sé e le proprie canzoni. Chissà quanto poi c’è di vero in questa sensazione di trasparenza assoluta, di mimetismo tra la maschera “pubblica” e la faccia “privata”. Ma poi, importa davvero? Amatoriale Italia picchietta con dita elettriche sui punti più sensibili della nostra (sporca) coscienza (o, più probabilmente, picchietta con martelli pneumatici industriali). E farsi scuotere, per una volta, è un dolce, divertente dolore.

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