I Mastercock sono un gruppo rock di Firenze che consiste in Giovanni Camerini (chitarra e voce), Nicola Bianchi (basso), Riccardo Cartei (chitarra) e Daria Cozzani (batteria)che si ispirano ai Foo Fighters e da loro hanno ripreso anima, classe, eleganza ed energia.
Arrangiamenti perfetti sin dalla opener (che porta anche il loro nome) con riff incalzanti e accattivanti sin dalla prima nota sono il tratto distintivo della band.
“13 Tir” invece inizia con una batteria che sembra ricorda la “We’re not gonna take it” dei Twisted Sister che divento nella prima metà degli anni ottanta un inno generazionale per tutti i metallari dell’epoca.
“Bunga bunga (rock ‘n roll)” ovviamente invece prende il titolo dall’episodio / scandalo che coinvolse il nostro premier e tanti altri e pare esser uscito direttamente dai Vibrators.
Anche “Arlecchino” sembra avere qualcosa di già sentito (soprattutto nella parte iniziale) e forse qui ci sarebbe stato da apportare alcune piccole modifiche nei passaggi e nella qualità della registrazione (la voce è troppo sommersa dalle chitarre).
“Non è un paese per vecchi” è una canzone di polemica dal testo coraggioso ed è l’atto migliore di questo album che se fosse pubblicato negli Usa avrebbe un sicuro successo planetario, credetemi!
“Flash! Bang” è una “Fly away” (Lenny Kravitz” più accelerata e metallara dai tempi alternati che si contrappone nettamente alla successiva “Quore di bullo” (sì il titolo si scrive proprio così, non è un mio errore!).
“Le tue labbra” fa presagire che la fine sta per arrivare (rimangono solo due canzoni) e qui è la batteria a far da padrona comandando egregiamente i ritmi e dettando legge agli altri strumenti.
“Arido deserto” più che i Foo Fighters fa tornare alla mente i migliori Alice in Chains (quelli del mai dimenticato Layne Stanley) e se si chiudessero gli occhi sarebbe facile pensare di stare ascoltando una band di Seattle.
“La terra degli dei” conclude questo lavoro affascinante che pur essendo autoprodotti ha davvero pochissimi difetti e tantissimi pregi.
Insomma questi Mastercock sono un gruppo da tenere d’occhio nel futuro e,perché no, anche nel presente che appare roseo.