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Colapesce: nuovo video e nuove date del tour
Nuovo video per Colapesce: dopo l’allegra iconoclastia di “Maledetti Italiani”, le atmosfere nouvelle vague di “L’altra Guancia” e le scorribande animate nel cinema di genere di “Reale”, Lorenzo Urciullo torna con un clip che rende omaggio alla storia e all’iconografia delle TV locali che imperversavano in Italia negli anni ’80 e ’90. Stiamo parlando di quel mondo popolato da presentatori improvvisati, vallette improbabili, performer privi del più elementare senso del ridicolo e maghi e cartomanti a ruota libera. Gli studi erano raffazzonati, il green screen onnipresente, gli effetti visivi grossolani,: nonostante tutto questo, le TV locali hanno contribuito a creare un immaginario pop i cui echi si sentono ancora oggi. “Brezsny”, il quarto estratto da Egomostro che deve il titolo al più celebre oroscopista del mondo occidentale (conosciutissimo anche in Italia grazie alla traduzione dei suoi pronostici settimanali fatta da Internazionale) è una delle canzoni più atipiche di Colapesce, grazie a delle sonorità che rimandano ad alcuni nomi storici del pop italiano e internazionale (su tutti, i Matia Bazar di “Vacanze Romane” e Talking Heads di “Remain in Light”).
09 SETTEMBRE – SESTO SAN GIOVANNI (MI) – CARROPONTE W/DI MARTINO “COINQUILINI”
12 SETTEMBRE – BIELLA – BIELLA FAKE FESTIVAL c/o Castello di Verrone
18 SETTEMBRE – ROMA – MONK CLUB
19 SETTEMBRE – NAPOLI SUO.NA.
Julie Slick & Marco Machera 13/09/2014
Sabato 13 settembre 2014 è una data che i teatini non dimenticheranno molto facilmente. Mentre alcuni preferivano vedere i Matia Bazar a Chieti Scalo che si esibivano in piazza davanti a un pubblico di famiglie, molti musicisti locali e non, intenditori di musica e persino qualche semplice curioso ha optato per un evento che ha avuto dell’incredibile: il talento di Marco Machera si è unito a quello di Julie Slick, nota ai più per far parte dell’Adrian Belew Power Trio e dei Crimson ProjeKCt, in un concerto indimenticabile che si è tenuto al Cueva Brigante, locale affascinante presso cui si sono esibiti anche Anemamè, Andrea Castelfrenato, Claudette & The Farmer, La Bruja, Acoustic Ladyland e tanti altri.
Per l’occasione al duo ha voluto aggiungersi anche un certo Tim Motzer (lo conoscete vero?), chitarrista dalle spiccate doti che non ha bisogno di presentazioni, che dalla terza canzone in poi non lascerà più la scena e che verso la metà del concerto si concederà persino un’improvvisazione personale tanto delicata quanto aggressiva e rumoristica. Del resto sedi anni di tour in tutto il mondo e con collaborazioni alle spalle con artisti del calibro di Ursula Rucker, David Sylvian, Burnt Friedman, Jaki Liebezeit, Kurt Rosenwinkel, JamaaladeenTacuma, Markus Reuter, DJ King Britt e con oltre sessanta album in cui è creditato, sappiamo ormai tutti di cosa è capace quando prende in mano una chitarra.
A impreziosire ulteriormente l’evento sono state le proiezioni video a cura di Dehja Ti, un’artista a tutto tondo che crea nella vita di tutti i giorni applicazioni, film, campagne, spot pubblicitari e installazioni interattiveper marchi e clienti in tutto il mondo. Insomma un appuntamento imperdibile a cui ovviamente Rockambula non poteva mancare!
Tra i brani suonati durante la serata spiccano certamente “Green”, che apre anche Fourth Dementia, il disco appena pubblicato dalla coppia Slick / Machera e “Infinity # 1”, brano dall’incipit Ambient che ha ricordato molto le sonorità del più sperimentale Brian Eno, ma con un pizzico di virtuosismo in più che non guasta mai. La differenza con la versione del disco è nell’assenza della batteria ma, detto tra noi, l’esecuzione è stata talmente tanto perfetta che credo nessuno abbia avuto di che lamentarsi. “Esteem” ha sconfinato anche nel puro rumorismo alla Sonic Youth (per la gioia dei presenti), la velocissima “Krush” è stata molto più orchestrale e complessa all’ascolto; “Overcome” invece ha fatto un largo uso di delay da parte del basso di Machera con un loop affascinante a cui si è aggiunta anche un’inedita coda. La vera sorpresa della serata comunque è stata“1986”, che si è fusa perfettamente alle proiezioni che correvano veloci sull’edificio retrostante. “Ci provo” ha goduto di un cantato affascinante da parte di Machera che ha spiegato anche il titolo della canzone dicendo che è dovuto a queste due parole che Julie dice ogni volta che parla in italiano. Di pregevole fattura anche “Skypark” dal repertorio solista di Julie Slick, che nel suo disco Terroir vedeva collaborazioni eccelse quali quelle di Mike Visser, David Torn (session man fra i più richiesti a livello mondiale) e Carl Bahner.
Ha chiuso la serata “Dinosaur” (cover dei maestri del progressive King Crimson) eseguita a grande richiesta del pubblico per l’unico bis della serata. Sono seguiti foto ed autografi per tutti i presenti e subito dopo un brindisi finale con dell’ottimo vino locale sono tornato a casa soddisfatto e contento come non mai conscio di aver assistito a uno dei concerti più particolari della mia vita. Voglio, last but not least, far notare che il concerto si è svolto in maniera totalmente gratuita, grazie a una cordata di imprenditori locali che hanno voluto sponsorizzare l’evento credendo nel forte valore culturale che esso ha espresso e che gli artisti sono venuti qui al solo rimborso “spese vive” in segno di amicizia verso Lucio Di Francesco, organizzatore della serata che ringrazio personalmente per la sua preziosa collaborazione insieme ai ragazzi della Cueva sempre molto attivi nella vita culturale della città di Chieti.
La Band della Settimana: Alia
Uscirà il 18 novembre Asteroidi, il primo disco sulla lunga distanza di Alessandro Curcio in arte Alia su etichetta Neverlab Dischi. Il disco è stato prodotto da Giuliano Dottori (ex Amor Fou) come il precedente Ep Ària (2013). Il primo singolo che anticipa il disco è “Cats”, un brano che è un elogio dell’intimità casalinga, del silenzio ma anche della difficoltà di comunicare e di relazionarsi cantato insieme all’ex Madreblu Raffaella Destefano, uno dei due ospiti di Asteroidi – l’altro è Cesare Malfatti (ex La Crus) che suona la chitarra acustica in “Goldie Hawn”.
“Cats” arriva dopo “Corteccia”, non un singolo vero e proprio ma un brano reso pubblico con un video in occasione del Pride 2014.
Entrambe le canzoni raccontano al meglio gli orizzonti sonori di Asteroidi, caratterizzato da tanti synth e batterie elettroniche, per un suono decisamente anni 80 diluito in piano-voce da brividi, Pop Wave a presa rapida, raffinate bossa nova e andature Synth Funk che fanno smuovere i muscoli e i sentimenti. Questi del resto sono i suoni con cui Alia è cresciuto: Matt Bianco, Erasure, Everything but the Girl, The Blue Nile, ma anche certo Pop nobile italiano come quello di Matia Bazar, Denovo e Concato. Questa è la nostra nuova scelta settimanale!