La storica band marchigiana, ispirata per nome e concezione ai Me First and the Gimme Gimmes, si rifà viva con questo nuovo lavoro descrivibile come un doppio omaggio a due icone che nulla hanno da spartire tra loro, ma che con la giusta dose di fun possono incontrarsi e camminare con spensieratezza a braccetto. Ecco come nasce Carrones – Loca Live. Stiamo parlando, ovviamente, dei Ramones (fortissimo il riferimento già dalla cover dell’album) e di Raffaella Carrà. Infatti le sette tracce sono tutte delle rivisitazioni dei successi della Raffaellona nazionale. Si parte con “Ma che Sera” e si termina con un’improbabilissima versione Punk di “Tuca Tuca”. Impossibile far emergere una canzone sopra le altre: sono tutte dei grovigli di ritmi Rock’n’Roll e melodie Surf. Carrones è questo: snaturare positivamente brani classici con lo stile di Derozer e Lagwagon, avere una durata limitata e una dose di divertimento prolungata. Non è consigliabile ai bigotti della musica italiana, per evitare effetti collaterali. One, two, three, four…
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Me First and the Gimme Gimmes – Are We not Men? We Are Diva
Vi è mai capitato di aver bisogno di un disco nei momenti di scazzo per poter sfogare un po’ di frustrazione e ritrovare la serenità perduta? Se state pensando a qualche mattonata New-Age o Chill-out siete fuori strada. Dopo più di 6 anni tornano i Me First and the Gimme Gimmes a riportare un po’ di serenità nelle vostre orecchie con il loro ultimo album Are We not Men? We Are Diva. Il titolo, che oltre ad omaggiare il disco più famoso dei grandiosi Devo, ci fa capire fin da subito chi sono state le loro fonti d’ispirazione per la registrazione di questo disco: le più grandi dive della musica leggera anglofona (lo so, Boy George non è tecnicamente una donna, ma sicuramente si sente una Diva!). La formula per sfornare le loro cover è grosso modo sempre la stessa, ovvero un Punk Rock in puro stile californiano abbinato ad una linea melodica che ricorda quella della canzone originale.
Il risultato, per chi conosce i MF&GG’S è abbastanza superfluo dirlo, è spassoso e, come anticipato prima, anti-stress grazie ai suoi ritmi serrati e alla voce rauca di Spike Lawson che interpreta a modo suo le canzoni delle ugole d’oro della storia della musica (immaginatevi Cippa dei Punkreas interpretare una qualsiasi canzone di Laura Pausini). Degne di nota sono sicuramente “I Will Survive” (Gloria Gaynor) che apre il disco con schitarrate e batteria rullante per mettere in chiaro fin da subito di cosa si tratta, e “Beautiful” (Christina Aguilera) che risulta la più divertente nel disco: Spike Slawson, che non è esattamente l’uomo che a primo impatto può sembrare fragile e insicuro, che canta la canzone per eccellenza delle ragazzine che faticano ad accertarsi per il proprio aspetto estetico.
“My Heart Will Go On” (Celine Dion) è l’unica canzone arrangiata in stile Country e ricorda, forse scimmiotta, lo stile dei Mumford & Sons poiché è sovraccarica di cori, accompagnamento di banjo e fisarmonica. La cover più riuscita del disco è sicuramente “Believe” (Cher) in cui la voce del cantante viene modulata in puro stile Dance anni 90 (forse una delle trovate più brutte nella musica commerciale, ricordate gli Eiffel 65?) con accompagnamento di tastiere con effetti spaziali. Are We not Men? We Are Diva! dura, ahimé, solamente 35 minuti ma vi basteranno per rendervi la giornata migliore!