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Il Video della Settimana: Albedo – “Astronauti”

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“Astronauti” è il secondo video estratto da Metropolis (Massive Arts -V4V), quarto album in studio degli Albedo, per la regia di Francesco Roma.

Che cosa pensi di quelle stelle luminose così lontane? Potranno davvero ospitare qualcuno? Basterebbe anche solo uno, o forse noi due, ma dovrebbe essere un pianeta enorme, fatto di gomma per non farci mai del male.
Che cosa pensi di questa vita rumorosa? Siamo solo un caso o siamo nati per qualcosa di magnifico? Qualcosa di magnifico in cui perdersi.

Liriche essenziali su tappeti del miglior Post Rock italico, “Astronauti” conferma la maestria degli Albedo nel coniugare distorsioni e cantautorato.

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“Astronauti”: il nuovo video degli Albedo tratto da Metropolis

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“Astronauti” è il secondo video estratto da Metropolis, quarto album in studio dei milanesi Albedo, per la regia di Francesco Roma che lo presenta così:
Perdersi nel proprio io fino a scomparire.Un viaggio interiore e onirico, in un non luogo naturale ed oscuro fatto di allucinazioni e ricordi.

Video Credits:
REGIA
Francesco Roma
DOP
Gabriele Ruggi
EDITING e POST PRODUZIONE
Francesco Roma
ATTORI
Lorenzo Ficara
Lisa Valcarenghi

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Metropolis il nuovo album degli Albedo in free download

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Metropolis è il quarto disco in studio degli Albedo. Il titolo è un tributo al capolavoro omonimo di Fritz Lang, capostipite della fantascienza al cinema. Metropolis si sviluppa infatti come un racconto, una sorta di moderna Odissea, ambientato nel futuro, in rigoroso ordine cronologico e narrato in prima persona. È la storia di un allontanamento obbligatorio, di un viaggio oscuro dalle terre di origine del protagonista, devastate dalla povertà e dalla miseria, verso un grande agglomerato urbano, Metropolis appunto, alla ricerca di una via d’uscita, di un modo per reagire, per cambiare il proprio destino dettato da una ancestrale profezia.


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Albedo – Metropolis

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L’ultima fatica degli Albedo è un ancora una volta un concept album, anche se in senso meno stretto rispetto al poetico viaggio nel corpo umano che fu Lezioni di Anatomia un paio di anni fa. Gli spunti che trae dal capolavoro di Fritz Lang da cui mutua il nome confluiscono nelle atmosfere e nelle liriche, tracciando un filo conduttore mai troppo vincolante, che rende l’album un lavoro organico ma che lascia spazio a molti temi: la città e le sue contraddizioni, l’incomunicabilità di realtà sociali che coesistono senza toccarsi, ma anche la religione, i confronti generazionali, i meccanismi con cui si innesca l’odio. Sembra un po’ che le dieci tracce di Metropolis si prendano l’onere di andare a verificare le inquietanti previsioni di una quella che fu una pellicola estremamente lungimirante. Metropolis non è immediato come il suo fortunato predecessore perchè è meno irruente: la tracklist è intervallata da incisi di pochi minuti che conferiscono un ritmo un po’ inusuale all’ascolto, per poi srotolare gli episodi più catchy alla fine, senza mai ricorrere ad escamotage sfacciatamente Pop. Se Lezioni di Anatomia ha il pregio di colpire al primo ascolto, in compenso Metropolis merita tutti gli ascolti che necessita. Il sound poggia su un valido Alt Rock che si concede ispirazioni Post Punk (“Partenze”) e New Wave (“Replicante”) e costruisce un mood inquieto e viscoso fatto di giri di chitarra ben assestati, che spingono sulle parole scelte con cura. Il songwriting è tagliente sia nelle citazioni più testuali, come in “La Profezia”, meno di due minuti di piano e riverberi per dipingere le vuote esistenze dei privilegiati in cima ai grattacieli della città di Metropolis, che nelle derive più introspettive (“I Miei Nemici”, “Sei Inverni”) e nei quesiti spiazzanti di un dialogo in prima persona con Dio (il singolo “Higgs”). A starlo a sentire, il Rock degli Albedo non sembra affatto volersi attardare su strade già percorse, e con radici sonore ben piantate si dimostra capace di trovare ogni volta il modo giusto per raccontare una nuova fase. Buon per tutti, compresi noi.

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Metropolis, il nuovo concept album degli Albedo

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Uscirà il 16 marzo in digitale e Cd per etichetta Massive Arts (Fratelli Calafuria, Nadar Solo) e free download per V4V-Records, Metropolis, il quarto disco degli Albedo reduci dal successo di Lezioni di Anatomia (V4V-Records 2013). Metropolis è il quarto disco in studio degli Albedo. Il titolo è un tributo al capolavoro omonimo di Fritz Lang, capostipite della fantascienza al cinema. Metropolis si sviluppa infatti come un racconto, una sorta di moderna Odissea, ambientato nel futuro, in rigoroso ordine cronologico e narrato in prima persona. È la storia di un allontanamento obbligatorio, di un viaggio oscuro dalle terre di origine del protagonista, devastate dalla povertà e dalla miseria, verso un grande agglomerato urbano, Metropolis appunto, alla ricerca di una via d’uscita, di un modo per reagire, per cambiare il proprio destino dettato da una ancestrale profezia. La spinta al benessere materiale, negli anni, tocca territori più profondi nello spirito dell’io narrante, che avvia una disperata ricerca di se stesso: “Chi sono io? Da dove vengo?” Queste domande sorprendono per la loro spiazzante semplicità ma sono solo il principio di una feroce analisi di una civiltà distratta, meccanizzata e spersonalizzata, senza più un Dio a dare conforto o in cui credere, espressa dal punto di vista del protagonista, innocente, puro, giacché giunge da un luogo lontano, diverso e distante dall’inumana Metropolis. Un racconto nel futuro proiettabile a ritroso, nel presente, che attraverso il linguaggio della metafora, riferimento continuo nella poetica della band, svela e analizza vizi e perversioni dei tempi di oggi”.

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