Lo show del 7 dicembre scorso che ha visto Ghali sul palco del Pin Up Disco & Live è stata l’occasione per tantissimi ragazzi abruzzesi di ascoltare dal vivo per la prima volta il loro idolo e fenomeno del momento.
(foto di Antonello Campanelli)
(foto di Antonello Campanelli)
Come vi sarete resi conto, se da un lato è sempre più facile proporre la propria musica grazie a facebook, youtube, soundcloud, spotify e tutte le diavolerie del web a costo (quasi) zero, l’aumentata concorrenza sembra ridurre le possibilità per gli addetti ai lavori di riuscire a organizzare eventi e concerti di medio-alta qualità e interesse guadagnandoci anche qualcosa. Il pubblico è sempre meno interessato ai live e si limita o ai grandissimi nomi da stadio o alle cover band di paese, poco impegnative sia per chi paga (band o biglietto) sia per chi ascolta. Chi fa musica propria e non ha ancora la fortuna di essere stato invitato al Circolo fatica anche a chiedere 200/300 euro per percorrere 800 chilometri e dormire in furgone (questa cosa è comunque utile per evitare che si freghino tutto; vedi gli ultimi Fast Animals And Slow Kids). Di solito la risposta tipo è: “Vi diamo da mangiare e una birra a testa prima di iniziare; poi se la serata va bene, possiamo aggiungere un’altra birra a testa e se la serata dovesse andare molto bene (come consumazioni, chiaramente!) allora si possono aggiungere altri cinquanta euro”.
Di chi è la colpa se ci sono sempre più cover band e sempre meno artisti veri? Se suonare sul serio è diventato impossibile sempre che non ci si voglia rimettere? Di chi è la colpa se sono sempre meno i locali che danno spazio alla musica (che non siano cover band o Dj)?
C’è chi se la prende col pubblico e non a torto. Ormai sono in pochi gli appassionati veri, quelli che ancora amano cercare, scavare, provare, sperimentare. Gli altri sono esattamente com’erano i loro tanto criticati genitori. La musica è solo quella che ascoltavano a vent’anni e lì sono rimasti. Vanno felici con le loro t-shirt ancora sporche di sudore adolescenziale ai concerti dei vecchi dinosauri e si divertono a parlare male delle band emergenti che neanche conoscono. Oppure sono totalmente in balia dei media, Mtv su tutti, e vivono la musica come un continuo intervallarsi di jingle pubblicitari.
Ma poi è anche colpa di chi suona in queste cover band. Spesso, gente dalla tecnica mediocre che a furia di ripetere lo stesso pezzo di Vasco per anni ha dimenticato anche quelle poche cose che sapeva sulla chitarra. Perché lo fanno? Per amore verso un artista? Per vanità? Perché è l’unico modo per farsi pagare un cachet decente?
Altro grande accusato è “il gestore del locale”. Strana bestia. Spesso di musica non capisce nulla ma ha un locale “Rock”. Per una band emergente, fatta di persone capaci, che hanno sudato tanto e messo l’anima nei loro pezzi, può offrire un pasto e le consumazioni ma per una cover band o un fake/new Dj (sono questa nuova specie di Dj che in realtà si limita a far girare casualmente pezzi presi da cd masterizzati o direttamente dal proprio Hard Disk. Siamo anche tu ed io, in fondo) che spesso (ma non sempre, siamo sinceri) hanno cultura musicale inadeguata e scarsa voglia di reale ricerca, ne hanno di soldi da spendere. Colpa loro? Anche loro “tengono famiglia” e sono Dj e Cover/Tribute band che gli riempiono il locale.
In realtà, forse è anche colpa di chi suona pezzi propri da due giorni e chiede duecento euro quando io a vent’anni avrei pagato per suonare.
Alla fine ti accorgi che sembra colpa di tutti e quindi non è colpa di nessuno. Ognuno di questi punti meriterebbe una serie di considerazioni a sé ma…
…ma poi capita che ti ritrovi in un paesino d’Abruzzo chiamato Mosciano Sant’Angelo in provincia di Teramo e t’imbatti in un locale (il Pin Up) spettacolare, nuovo ma dallo stile vintage. Grande tanto quanto il Circolo degli Artisti. Perfetto esempio di recupero industriale. Gestito alla perfezione e capace di portare in terre tendenzialmente dimenticate dai grandi nomi artisti come Giovanni Lindo Ferretti o Dinosaur Jr. E allora mi chiedo. È ancora possibile credere alla musica, quella vera? Perché un locale come il Pin Up ci riesce e gli altri no? C’è ancora chi va ai concerti e non solo a quelli strapubblicizzati. Si può fare…allora!
Invece che sparare cazzate l’ho chiesto direttamente ad Aldo Minosse, uno dei gestori del Pin Up. Nella seconda parte dell’articolo, che sarà pubblicata la prossima settimana, troverete l’intervista.
Sabato 18 Maggio @ PinUp Mosciano (TE)
Come era prevedibile, la serata di sabato 18 maggio al Pin Up di Mosciano Sant’Angelo si è rivelata un appuntamento che ha attirato centinaia di appassionati di musica Indie da ogni parte d’Abruzzo e persino da fuori regione.
I Ministri sono ormai un nome conosciutissimo nell’ambiente, ma la vera sorpresa della serata sono stati i Fast Animals And Slow Kids, progetto nato nel 2007 a Perugia per mezzo di Aimone Romizi, Alessandro Guercini, Alessio Mingoli e Jacopo Gigliotti e che esordì per l’etichetta umbra To Lose La Track di Luca Benni con un fortunato ep.
Oggi anche questi ultimi hanno un loro folto pubblico, ma per me che non li conoscevo (se non di nome) sono stati davvero un elemento che ha impreziosito il valore dell’evento.
I quattro ragazzi sul palco hanno una presenza scenica davvero fantastica e in poco meno di un’ora hanno sfoderato tutte le loro hits, tra cui la mitica “Troia” che è compresa nel loro ultimo album Hybris (uscito anche in vinile) scatenando più volte un pogo che ha coinvolto gran parte dei presenti.
I Ministri si presentano sul palco invece nella consueta formazione a quattro (nonostante i membri del gruppo siano tre) e danno il meglio già dalle prime note della prima canzone, “Stare Dove Sono”.
Tuttavia con la granitica “Mammut”, che tra l’altro apre il loro ultimo cd, Per un Passato Migliore riescono persino a migliorarsi.
La setlist li ha visti impegnati in ben diciotto canzoni che continuo ad elencare qui di seguito: “Il Sole”, “I Nostri Uomini ti Vedono”, “Comunque”, “Mangio la Terra”, “Gli Alberi”, “La Pista Anarchica”, “Una Palude”, “Tempi Bui”, “Spingere”, “Diritto al Tetto”, “Non mi Conviene Puntare”, “Il Bel Canto” e poi in bis: “Mille Settimane”, “Giornata Che Tace”, “Noi Fuori” e “Abituarsi Alla Fine” che conclude una scaletta di tutto rispetto (nonostante alcune grandi assenze quali “La Faccia di Briatore”, grande hit dei Ministri contenuta nel cd Tempi Bui).
Il locale era davvero strapieno ed era formato sia da fans fedelissimi che cantavano a squarciagola sia da semplici curiosi che comunque di certo non sono rimasti delusi dalle esecuzioni curatissime in ogni singolo arrangiamento.
A fine concerto poi spazio anche per autografi e foto coni ragazzi della band che come sempre si dimostrano disponibili verso tutti anche per scambiare due chiacchiere e ciò forse li rende migliori rispetto a molti colleghi pur essendo “arrivati” anche loro.
Un’ultima raccomandazione: se capitate a una loro data non mancate di far visita al banchetto del merchandising perché è davvero fornitissimo avendo a disposizione oltre a tutta la loro discografia magliette, spillette, manifesti, adesivi e quant’altro.
Sabato 4 maggio @Pin up Mosciano (TE)
Live report scritto da Silvio Don Pizzica e Marco Vittoria. Le parti in corsivo sono di Marco e le restanti di Silvio.
Con quale spirito ci si appresta a godere dell’esibizione di un artista come Giovanni Lindo Ferretti a ventinove anni di distanza da Ortodossia? Avevo solo quattro anni allora e la vita dei CCCP, quella fantastica macchina di ribellione artistica e sociale, socialista e anarchica, italiana, russa, mediorientale e mediterranea si sarebbe conclusa solo pochi anni dopo. Ma il genio di Giovanni Lindo Ferretti non trovò certo pace con la fine dei CCCP. Dalle sue ceneri nacque un’altra band che avrebbe segnato la mia esistenza per sempre e che ebbe il merito di farmi scoprire anche la creatura precedente, a me tenuta nascosta dai miei pochi anni. Da quell’istante in poi, quando i CCCP divennero CSI, tutto iniziò a mutare in maniera quasi fulminea e nello stesso tempo a nascondersi agli occhi di chi come me si era innamorato di Canali, Ferretti, Zamboni, Maroccolo e tutti gli altri con incolpevole ritardo. Ognuno di loro prese la sua strada, chi scegliendo la via della spiritualità, chi della continua produzione musicale. Sto per vedere Giovanni Lindo Ferretti dal vivo e quello che sento è la paura dell’amore. Paura di non riconoscere quel folle compagno con la cresta. Paura di cosa avrei potuto ascoltare dopo che mi avevano raccontato dei suoi spettacoli, per molti tediosi e non certo musicali, fatti di poesie e Spoken Word.
Ho visto la scaletta.
CANTO EROICO – TU MENTI – AMANDOTI – TOMORROW – MI AMI? – OH! BATTAGLIERO – AND THE RADIO PLAYS – RADIO KABUL – POLVERE – OCCIDENTE – CUPE VAMPE – ANNARELLA – DEL MONDO – MORIRE – BARBARO – PER ME LO SO – IRATA – OMBRA BRADA – EMILIA PARANOICA – UNITA’ DI PRODUZIONE – SPARA JURIJ.
Non posso che esserne felice, una felicità nostalgica. Non ho amato l’ultima parte della sua carriera e, con la banalità e la semplicità di gran parte di chi è al Pin Up questa sera, ecco la scaletta che volevo. Sono al locale di Mosciano (TE) per la prima volta. Una sorpresa. Un perfetto esempio di recupero industriale. Un ex capannone trasformato in luogo di aggregazione, ideale per i live (non perdetevi se potete i Dinosaur Jr il 26/05/2013), grande abbastanza per il tipo di artisti che ospita, organizzato alla perfezione, sia per quanto riguarda la gestione pre serata (promozione, ufficio stampa, ecc…) che per quanto riguarda la coordinazione, la disposizione dei posti a sedere, dei bagni, dell’area fumatori. Uno dei migliori locali del genere che abbia visto negli ultimi anni, forse, per la parte al coperto, meglio di locali storici come Il Circolo Degli Artisti.
Il posto è caldo, in tutti i sensi. Il pubblico è variegato, come ci aspettavamo. Giovanni Lindo Ferretti si fa attendere e noi aspettiamo con ansia. Non sarà solo. Lo accompagnano Ezio Bonicelli (chitarra e violino) e Luca Alfonso Rossi (chitarra e basso). Eccolo finalmente; si parte…
Inizia un cammino che ripercorre quasi trent’anni di carriera con un pubblico attento, sempre abbastanza tranquillo (pochi gli stati di agitazione, per usare un’espressione a lui cara) e due ex Ustmamò (il gruppo che aveva alla voce Mara Redeghieri) a supporto musicale di una voce mai sbiadita dal tempo e che semmai è andata sempre via via migliorando nello stile.
L’impressione è di trovarsi di fronte a un trio che è una sorta di CCCP 2.0, un gruppo teso al futuro più che al passato (e, infatti, il concerto inizia con l’ultimo pezzo dell’ultimo lavoro di Ferretti che vede fra i collaboratori un certo Pat Mastelotto, già in forze nei Mr. Mister e nei King Crimson e oggi apprezzato solista e membro degli Stickmen) che è capace di alternare la delicatezza di “Amandoti” a “Tomorrow (Voulez-Vous un Rendez-Vous) ” che pur mancando della voce di Amanda Lear emoziona tutti i presenti.
È sorprendente l’opera di ristrutturazione effettuata da Ezio Bonicelli e Luca Rossi, ma del resto se avete ascoltato il disco A Cuor Contento che uscì in allegato con Xl di Repubblica e oggi reperibile solo nei punti vendita Feltrinelli, dovevate aspettarvelo!
Pochi i momenti della serata narrati, tanti quelli suonati e cantati con un Ferretti che esibisce una presenza scenica che a sessant’anni pochi potrebbero avere.
Peccato solo per la presenza forse un po’ troppo massiccia della drum machine e di continui campionamenti, ma del resto negli anni duemila ormai è questa la prassi, che lo si voglia o no.
Comunque sia, se il tour “In concerto, a Cuor Contento” dovesse toccare la vostra città non lasciatevi sfuggire l’occasione di ammirare un pezzo di storia della musica italiana.
Del resto molti artisti “moderni” devono tanto ai CCCP e ai CSI, basti pensare alle cover di Gianna Nannini e dei Subsonica e forse persino noi che usufruiamo della musica tutti i giorni dobbiamo qualcosa a loro per l’innovazione sonora apportata durante gli anni ottanta e novanta.
La domanda quando arrivano le ultime note di “Spara Jurij” che chiude il concerto infatti è stata per molti: “Ci sarà mai qualcuno in grado di raccogliere un’eredità tanto pesante quanto quella di CCCP, CSI e PGR”?
Per me la risposta è ovviamente no e i 100 minuti cui ho assistito sono stati indubbiamente fra i più intensi della mia esperienza concertistica.
Lunga vita a Giovanni Lindo Ferretti dunque!
Finito il concerto, la cosa che resta più di ogni altra è la pelle d’oca che ho avuto quando ha intonato “Mi Ami” o “Occidente” e il vedere tutta quella gente scatenata sotto le urla di “Spara Jurij”. Non ho idea di quanto tempo sia passato da quando sono entrato al Pin Up, da quando ho ascoltato l’ultima volta questi brani, da quando mi sono sentito vivo l’ultima volta. Il tempo si è fermato, l’esistenza di Giovanni Lindo, la mia, la serata in questo locale in stile anni cinquanta, la musica. Tutto è fermo. Tutto è diventato un unico istante talmente piccolo da somigliare all’infinita eternità.
E non capisci tutto il veleno che qualcuno riesce a sputargli contro.
GIOVANNI LINDO FERRETTI “A CUOR CONTENTO” TOUR 2013
SABATO 04 MAGGIO 2013 H. 22:30
PIN UP LIVE CLUB – MOSCIANO SANT’ANGELO (TERAMO)
con:
Giovanni Lindo Ferretti – voce cantante
Ezio Bonicelli – violino, chitarra elettrica
Luca A. Rossi – basso, chitarra elettrica, batteria elettronica
Tappa abruzzese per il tour di Giovanni Lindo Ferretti che domani, sabato 4 maggio 2013 sarà al Pinup di Mosciano Sant’Angelo, in provincia di Teramo. Ecco tutte le date future:
04/05/13 – Mosciano Sant’Angelo (TE) – Pin Up
08/05/13 – Firenze – Auditorium Flog
09/05/13 – Torino – Hiroshima Mon Amour
Per questo evento è abilitato il PRINT@HOME:
stamperai il biglietto già fiscalizzato con la tua stampante di casa/ufficio (è sufficiente una stampa in bianco e nero), e non sarà necessaria alcuna spedizione con corriere espresso, nè ritiro presso la cassa dell’evento.
Potrai presentarti con il tuo biglietto (foglio A4) direttamente all’ingresso privilegiato “acquisti on-line CIAOTICKETS” dove sarà effettuato un rapido controllo accessi sul codice a barre del tuo biglietto attraverso collegamento telematico al server centrale CIAOTICKETS!
Prevendite e Biglietti GIOVANNI LINDO FERRETTI “IN CONCERTO A CUOR CONTENTO” TOUR 2013 SABATO 04 MAGGIO 2013 H. 22:30 PIN UP LIVE CLUB – MOSCIANO SANT’ANGELO (TERAMO) in esclusiva online su www.ciaotickets.com e nei punti vendita autorizzati Ciaotickets!!
Prosegue il viaggio di Giovanni Lindo Ferretti che da qualche anno è tornato a cuor contento sui palchi di club e festival musicali.
Il concerto di quest’anno ricalca i tour precedenti nella forma ma non nella sostanza. Ferretti torna a raccontarsi esclusivamente con le canzoni del suo repertorio solista e quelle dei CCCP Fedeli alla Linea e C.S.I. con una nuova scaletta che comprende anche qualche anteprima tratta da “Saga, il Canto dei Canti”, album di prossima pubblicazione per Sony Music.
Sul palco con lui, come nei tour precedenti, due fedeli compagni di viaggio: Ezio Bonicelli e Luca A. Rossi, entrambi ex componenti degli Ustmamò, ad assicurare alle canzoni una nuova – e fedele allo stesso tempo – veste elettrica.
A cuor contento è anche un cd live, registrato durante il tour 2011, in distribuzione fisica nei negozi della catena Feltrinelli ed in digitale sulle principali piattaforme.