Nei giorni passati circolava nei migliori festival indipendenti un certo film su colui che definirei un Dio, Nick Cave per intenderci; preso spunto da questo ho pensato di proporvi un altro film dove c’è sempre LUI, l’altissimo ma anche e soprattutto un eclettico “cast” di super artisti come Blixa Bargeld (Einstürzende Neubauten), Nina Hagen e Dieter Meier. Siamo nella West Berlin dove il movimento underground è più attivo che mai; siamo agli sgoccioli degli anni 80 e Peter Sempel, film maker tedesco, documenta questo fantastico periodo producendo un film che in realtà non è un film ma un’esperienza artistica surreale. L’ esperimento ha inizio con frasi tratte da “Der Tod ist ein Dandy” degli Einstürzende Neubauten, da cui prende il nome il film, per poi proseguire con il susseguirsi di immagini e situazioni apparentemente sconnesse tra loro; ma un senso lo hanno eccome. Il tratto comune è filosoficamente il senso della vita e della morte. Abbiamo tra le mani quindi un film che scuote gli animi e pone domande profonde, ci regala molteplici perle rare quali le teatrali e infinite espressioni facciali della Hagen, esibizioni in cameretta di Mr. Cave, un allegro Blixa alla fermata del bus che dialoga con teneri pargoli trovandosi poi ad essere fissato dagli occhi vitrei di un pesce morto, Dieter Meier che va a spasso nei pressi del Gange mentre una voce narrante piuttosto incazzata fa riflettere sul perché di tanta ingiustizia e sofferenza e l’artista berlinese Gudrun Gut che alla domanda cosa faresti se avessi solo dieci giorni da vivere? risponde con un devo morire sola o tutti morirebbero con me? e alla successiva E se invece ti restassero solo dieci minuti? lei risponde con un mi sballerei parecchio. Inoltre, a rendere il tutto più visionario, troviamo le suggestive esibizioni dell’artista della danza Butoh (la danza delle tenebre) Kazuo Ohno. Tirando le somme, un film emotivamente destabilizzante (in senso buono), pieno di pregevole musica e profondamente surreale.