Il produttore Beppe Massara, in arte Deckard, fa seguire al suo Bit Bullets del 2010 questo Noble Gases, sei tracce ispirate ai gas nobili, elementi costituiti da atomi con gusci elettronici completi. Deckard si ispira a questa caratteristica, che li rende inerti e strutturalmente stabili, per costruire panorami elettronici scarni e rapidi, dall’andamento fluente, ispirandosi ai suoni europei classici degli anni 80 e 90, in una nuova ricerca sonora che vede nella semplicità stilistica il suo cardine, la sua chiave di volta. Noble Gases miscela synth frizzanti e percussioni elettroniche frenetiche, in un tuffo nel passato che rimane gustoso grazie al minimalismo e alla semplicità della ricetta, nonostante il senso, incombente, di dejà vu. Deckard mescola all’inumano di sample e elettronica sparsa anche elementi acustici quali il wurlitzer di Alberto Fiori, il violoncello di Francesco Guerri e la voce di Carolina Pinto, che portano l’umano nei layer sovrapposti di strumenti virtuali, glitch e synth. Un disco scuro, di cupezza granitica e tenebroso brillio raro. Ma allo stesso tempo un disco suadente e notturno, rarefatto, vorticante. Noble Gases ci dona sei tracce di introspezione chimico-elettronica, di psicanalisi alchemico-musicale, con un piede sulla Terra e l’altro negli abissi. La testa, alta, trattiene il respiro, fuori dall’atmosfera.