I Witches of Doom non hanno perso tempo per mettersi in mostra. Nati in poco tempo e subito al lavoro sul loro disco d’esordio, Obey, Federico e soci, senza esitare, si sono messi all’opera, insieme all’ etichetta americana Sliptrick Records, per la promozione del loro album. Ai microfoni c’è Federico Venditti che ci spiega velocemente quale è stato il processo di formazione del gruppo.
Come e quando è nata la band?
I WOD sono nati a gennaio 2013, quando al nucleo iniziale formato da me alla chitarra, Jacopo al basso e Andrea si è aggiunto Danilo alla voce. Da quel momento in poi abbiamo bruciato le tappe. Dal momento che in un tempo relativamente breve siamo passati dalla sala prove ai live, per finire in sala d’incisione per registrare il nostro debutto. Ad inizio 2014 si è unito Graziano alle tastiere spostando la nostra musica ancora di più su lidi Goth Dark anni 80. L’idea di formare la band è partita da me, dopo che avevo concluso nel peggiore dei modi la mia precedente esperienza con il mio vecchio gruppo Ossimoro. Per fortuna in questa band ho trovato oltre che degli ottimi musicisti, anche delle belle persone con cui lavorare.
Quali sono le band che hanno influenzato i Witches of Doom?
Tutti noi veniamo da background musicali diversi,ma alla fine su tanti gruppi ci troviamo in sintonia. Danilo viene da un gruppo Crossover. Jacopo suonava in una band Black Metal. Andrea suona tuttora con una band Hip Hop, Rap ed infine Graziano ha suonato con una band psichedelica anni 70; io ho suonato la chitarra per anni in un gruppo Grunge Stoner. L’impronta che abbiamo voluto dare a questa band è quella di avere un suono scuro che richiami lo Stoner, il Doom e il Goth, ma in generale tutta la buona musica che abbiamo assimilato in anni di ascolti. Il prossimo disco sarà ancora di più multiforme nello stile, insomma ci saranno delle interessanti sorprese.
Obey è il vostro nuovo disco; a cosa vi siete inspirati per comporlo? Chi si occupa dei testi e generalmente su cosa sono centrati?
Obey è il nostro esordio, come detto prima; è da poco che suoniamo e da subito abbiamo deciso di saltare il discorso demo e di passare alla composizione di un disco vero e proprio. Per quanto riguarda i testi dovrebbe rispondere Danilo, siccome se ne occupa solo lui, ma posso dirti che i temi toccati vanno dall’amore tormentato all’abuso di sostanze varie, per finire con problemi esistenziali.
Come e dove si sono svolte le fasi di mixaggio e registrazione di Obey?
L’album è stato registrato e mixato agli Hombre Lobo studios di Fabio Recchia a Roma tra inizio novembre e marzo di quest’anno e il risultato è stato molto soddisfacente, anche per l’abilità di Fabio di darci utili consigli sugli arrangiamenti dei pezzi. Insomma siamo entrati in studio con un sound, e ne siamo usciti con un altro più moderno e fruibile se vogliamo. Il lavoro ha subito dei rallentamenti sotto le feste di Natale, ma nel complesso non ci sono stati grandi intoppi nella lavorazione.
Per quanto riguarda le case discografiche cosa ci dici, siete con qualcuno attualmente o in cerca?
Noi abbiamo firmato con l’americana Sliptrick Records che si sta occupando anche della promozione del disco. In generale posso dirti che ormai il mercato discografico è morto, almeno come lo intendevamo fino a poco tempo fa. Basti pensare che bastano poche centinaia di copie per andare in classifica su Billboard in USA. probabilmente stiamo vivendo un periodo di trasformazione dove i risultati li potremo vedere solo tra anni.
Come vi state muovendo per la promozione di Obey?
Come dicevo pima se ne occupa la nostra etichetta,ma anche noi ci stiamo dando da fare in modo da far girare il nome del gruppo il più possibile attraverso radio,webzine e magazine. A breve uscirà il nostro primo video del pezzo “Rotten to the Core” che sarà un’arma in più anche per passare in tv, poi il nostro sito ufficiale, dove trovare il nostro merchandise e tutte le notizie riguardanti tour ecc. In autunno puntiamo a suonare a nord Italia e fare qualche data di supporto a qualcuno in Sardegna dove abbiamo preso contatti. Insomma ci sono molte cose che bollono in pentola in casa WOD.
Come è stato accolto il disco dalla critica e come dal pubblico?
Guarda; fino ad ora in maniera ottima; tutte le recensioni sono eccezionali e convengono sul fatto che il disco è ben suonato e con delle belle idee. Questo trattamento non lo riceviamo solo in Italia, ma anche all’estero. Speriamo continui così! Il pubblico poi si dimostra entusiasta ad ogni nostro live, qualcuno si fa avanti chiedendo informazioni sulla band e quando risuoneremo live.
Per quanto riguarda i live cosa ci dici, dove suoneranno prossimamente i Witches of Doom?
Al momento siamo fermi perché ad agosto non saremo tutti qui per via delle ferie. Comunque ci stiamo organizzando per tornare sui palchi a settembre con live assortiti soprattutto fuori Roma. Siccome al momento siamo in pausa live, ne stiamo approfittando per buttare giù nuove idee per il prossimo disco che comunque non vedrà la luce prima della fine del 2015 e la direzione intrapresa sarà una bella sorpresa; senza però stravolgere il nostro sound.
C’è un festival in cui più di tutti vi piacerebbe partecipare?
Questa è una domanda difficile, perché ce ne sono così tanti; ma per quanto mi riguarda mi piacerebbe essere parte del bill dell’Hell Fest in Francia oppure del Rock in Sweden, due festival organizzati benissimo con una grande partecipazione di pubblico e con nomi altisonanti in scaletta; per ora è solo un sogno ma mai dire mai!
Bene Federico, l’intervista si conclude qui, lascia pure un messaggio di chiusura…
Ringrazio tutti i lettori della vostra webzine e li invito a seguirci sulla nostra pagina facebook per live e news sui Witches of Doom….doom or be doomed!