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A Night Like This Festival: il Cast Definitivo

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A Night Like This Festival, il festival di musica indipendente immerso nel suggestivo borgo medievale di Chiaverano (TO) che si terrà sabato 18 luglio, chiude la sua line up con alcune piccole chicche per prendere l’esperienza del festival ancora più particolare.
Dopo l’annuncio dei nomi sui palchi principali, saranno tre artisti ad incantare sul pontile del Lago Sirio la mattina di domenica 19 luglio dalle 12: Morning Tea, una voce e una chitarra, Bea Zanin, violoncellista che spazia in tutti i generi musicali e Fade, musicista eclettico che spazia in molti sottogeneri della musica elettronica.
A far ballare fino a notte inoltrata sabato 18 l’aftershow al Camping dei Laghi ci sarà Capibara, producer romano un’anima sensibile travestita da nerd.

Si parte con A Place To Bury Strangers, la band noise rock psichedelica di New York che porterà sul palco del festival l’acclamato nuovo album Transfixiation, quarto lavoro in studio pubblicato lo scorso febbraio, nonché il primo registrato con il nuovo batterista Robi Gonzales.
Poi i Drink To Me, band di Ivrea tra le più quotate della scena italiana grazie al suo elettro-pop brillante, che presenteranno il loro ultimo album, Bright White Light, uscito ad ottobre per 42 Records.
I Jennifer Gentle sono un nome ormai storico dell’indie italiano e una delle band nostrane più conosciute all’estero, anche grazie alla firma per la leggendaria etichetta statunitense Sub Pop. Una sicurezza live, cosa che stanno dimostrando ancora nel tour di supporto ai Verdena di questi mesi.
Un altro nome straniero sono i Girls Names, band di Belfast che è passata da un art rock molto scuro a suoni molto più elettronici senza perdere la vena dark.
Altro nome degno di attenzione e sulla bocca di tutti nell’ultimo periodo: i C’mon Tigre, misterioso collettivo internazionale fondato da due musicisti che mantengono ignota la propria identità, lasciando parlare per sé la loro world music che viaggia tra Africa, Mediterraneo e deserti statunitensi.
Populous è un musicista e producer salentino che ha attirato molta attenzione anche all’estero con il suo ultimo album Night Safari, un viaggio esotico tra suoni world e ricerca elettronica, tra antichi strumenti etnici e i bassi della 808.
Nuovo disco da ascoltare dal vivo anche per IOSONOUNCANE, che con il secondo album Die, pubblicato a marzo, propone un collage di suoni che mescola il digitale di campionatori e sintetizzatori con i suoni degli strumenti tradizionali, tra chitarre, organi, flicorni, canti tenorili e molto altro ancora.
I Welcome Back Sailors sono un altro dei nomi di punta di un certo modo tutto italiano di fare electro-dream-pop, e la riprova si è avuta con l’uscita del loro ultimo album Tourismo, definito da tutti uno dei pochi dischi italiani di respiro internazionale.
Oltre a loro Stearica, Edipo, gli Albedo, gli Abiku, Joan Thiele, i The Circle, Giorgieness, i Rame, i Finistère, gli L-Noir, i Parados i Victoria Station Disorder e gli Ongaku Motel.
In apertura ai concerti l’inedito set di organo, voci e rumori della polistrumentista Carlot-ta, costruito ad hoc sulle sonorità dell’antico strumento della Chiesa di San Silvestro di Chiaverano, dove si svolgerà lo spettacolo, tra un cupo e sofferto blues e malinconie folk.
Anche quest’anno A Night Like This Festival non offrirà solo ottima musica: la fotografia avrà un ruolo importante all’interno della rassegna, con due mostre fotografiche realizzate dall’Associazione Culturale Reflextribe. Si rinnova inoltre la collaborazione con la community Instagram IGWORLDCLUB, che promuoverà un contest con l’hashtag #altrevisioni della durata di 12 settimane, al termine delle quali verranno selezionate le 12 foto che faranno parte di un calendario in vendita al festival, il cui ricavato sarà devoluto all’Associazione ONLUS Piccolo Carro di Chiaverano. Torna inoltre per il secondo anno consecutivo la mostra a cielo aperto di artisti emergenti, anche per questa edizione a cura di Gianluca Gramolazzi; l’esposizione si intitolerà (E)coesistenze ed avrà tema green, con al centro del concept l’interazione uomo-natura.
Ormai giunto alla sua quarta edizione, A Night Like This Festival promette un viaggio ipnotico e coinvolgente, in una location mozzafiato. Strutture convenzionate e servizi navetta collegheranno la vicinissima stazione di Ivrea all’area concerti e al campeggio sulle sponde del Lago Sirio, nelle cui acque è possibile (e consigliato!) nuotare circondati da un paesaggio magico.

SABATO 18 LUGLIO 2015
Chiaverano (TO)
Piazza Ombre, 1

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Recensioni | novembre 2014

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6_o

Trauma Forwards – Scars (Alternative, 2014) Voto 7/10

Suggestioni Noise alla Sonic Youth, influenze Grunge che cedono il passo all’Alternative degli anni Duemila. Scars, interamente strumentale fatta eccezione per la title track, vagamente New Wave, è un crogiolo di riferimenti a tutto ciò che è stato: tastiere sintetiche diventano delicati pianoforti, suoni acustici si fondono con l’elettronica, la chitarra classica si lascia sostenere da un basso elegantemente distorto, armonizzazioni orientali si mutano presto in semplici giri armonici Pop. Davvero meritevole di un ascolto!

NoN – Sacra Massa (Rock, Noise, 2014) Voto 7/10

Ex Non Violentate Jennifer. Cupi, ritmici, inquieti ed inquietanti. Scuotono, energici e diretti, essenziali e oscuri. Per amanti delle distorsioni, delle apocalissi e delle linee rette.

Sundance – House of the Sun (Folk Rock, 2014) Voto 7/10

Max e Davide (Sundance) non ci pensano su due volte prima di riesumare Jeff Buckley. Due chitarre come vanghe a scavar nel suolo, giù verso l’essenza stessa della musica. Un biglietto in prima fila per i puristi classe 1990; uno spettacolo da evitare per gli avanguardisti alla ricerca dello schema perfetto.

A Big Silent Elephant – Starlight (Acustico, Sperimentale, 2014) Voto 6,5/10

Tracce estratte da un futuro full length di tema spaziale, ispirato da stampe di comete e eclissi solari, registrate in eremitaggio campagnolo. Mood psichedelico, estrema sintesi, libertà totale. Con un risultato, al momento, alquanto fumoso.

Nana Bang – In a Nutshell (Psych Pop, 2014) Voto 6/10

Al loro secondo full length, i due Nana Bang, provano a scostarsi dai riferimenti dell’esordio cercando, con la loro solita ironia, di sviscerare il Pop per mostrarne il cuore, spoglio da quello che gli gira intorno, ma adornandolo con i colori di una incantevole psichedelia Lo Fi. Il risultato non è tanto luminoso quanto nelle intenzioni.

The Playmore – Pump Rock (Alt Rock, 2014) Voto 6/10

Quartetto napoletano al disco d’esordio, freschi ed energici con una forte identità e un sound solare e danzereccio d’ispirazione Indie Rock targato anni 90. Un buon mix di ritmiche intense e chitarre melodiche con qualche piccolo scivolone qua e là.

Eon – Low Key (Post Rock, 2014) Voto 5/10

Collettivo musicale di stampo Post Rock Elettronico Eon auto produce questa soundtrack che è l’adattamento teatrale de “La svolta”, di Moran Beaumer. Un lavoro pretenzioso che non convince pienamente.

Ongaku MotelOgni Strada E’ un Ricordo (Folk Pop, 2014) Voto 4,5/10

Giovanissimo trio milanese, Ongaku Motel si presenta a noi con un Ep pieno di Pop e qualche spruzzata di Folk e attitudine Lo Fi, scegliendo la lingua italiana per seguire a pieno la strada del più consono Indie Cantautorale di ultima generazione. Qualche buona melodia e poco altro.

Demeb – Urban Flowers (Experimental Rock, 2014) Voto 3/10

“Demeb è un progetto musicale che fondamentalmente parte dal Jazzcore, ma non è proprio Jazzcore; in poche parole suoniamo la musica, quella brutta”. Effettivamente non hanno torto; perché talvolta è più difficile imitare un Pollock che non un Courbet.

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Ongaku Motel – “Settembre” [VIDEOCLIP]

Written by Anteprime

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Il video di “Settembre” è il primo estratto da Ogni Strada è un Ricordo, Ep di debutto degli Ongaku Motel, trio milanese formato da Fabio Pellegrini, Davide Giusto e Piergiorgio Idà. La musica Folk Pop degli Ongaku Motel vuole raccontare le difficoltà quotidiane cercando una chiave consolatoria, tra atmosfere urbane ed elementi naturalistici. Spesso infatti l’ambiente circostante fa da specchio agli stati d’animo più intimi dei protagonisti dei brani. Secondo le parole della band, “Settembre descrive un pensiero passeggero di fine estate, il momento in cui si prende consapevolezza che certi istanti vissuti non torneranno più e che il cambiamento deve essere visto in positivo”. L’ambientazione bucolica del video riprende questa idea: la band canta le proprie liriche a passeggio nel parco, tra l’amaro ricordo di ciò che sta finendo e la serena accettazione che, come la ruota delle stagioni, anche le difficoltà passeranno lasciando il posto a momenti più felici. Gli Ongaku Motel sono: Fabio Pellegrini (voce, chitarra acustica), Davide Giusto (voce, batteria) Piergiorgio Idà (basso). Regia e montaggio: Davide Giusto. Soggetto: Ongaku Motel. Riprese: Mattia Toselli.

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