Con rabbia e delusione annunciamo che la XIX edizione dell’ Agglutination Metal Festival tenutasi lo scorso 10 Agosto 2013 è stata l’ ultima. Per dare qualche chiarimento in più riportiamo direttamente il comunicato che ha posto sulla bacheca di facebook l’ organizzatore Gerardo Cafaro: “Ebbene Agglutination, dopo l’ennesimo sforzo per questo festival, credo che sia giusto farmi dire anche la mia. Ben vengano le critiche costruttive, perché non si può negare che a volte senza volerlo alcune cose non vanno, parlo dei bagni senza porta (ma purtroppo quelli, sono gli stessi bagni che utilizza il pubblico delle partite di campionato), di qualche stand in più di ristoro non sarebbe stato male e dell’area campeggio sostitutiva senza indicazioni, visto che, il posto preventivato non era pronto. Certo, una cosa dovete sapere in primis, non si può fare un festival di questa portata con gruppi come Overkill, Stratovarius e Marduk tutti insieme, per citare i big, con il pubblico che poi ci ritroviamo ( parlo di paganti ). Allestire una manifestazione come questa costa almeno il doppio delle entrate ai biglietti, a meno che poi non si vuole mettere un palchetto o un service audio-luci che non ti permette di godere la vera musica ma rumori e notevoli problemi sui tempi. Molti parlano di sponsor, ma purtroppo da anni ho cercato sponsor nazionali ma mai nessuno ci ha supportato, quasi tutti non si sono neppure degnati di una risposta. Non parliamo di quelli locali, forse non avete notato dove viviamo. Questo cosa vuol dire? Che in primis per fare un festival ci vogliono i soldi, parliamo per quest’anno attorno ai 70.000 Euro, dove più della metà bisogna cercarla prima della manifestazione, in quanto i big vogliono essere pagati prima del festival altrimenti non vengono, questi sono i fatti oggi. Quindi tutto questo significa già indebitarsi ed elemosinare prestiti perché qui non c’è nessuna società o altro, del resto ancora al Sud non ho visto altri pazzi fare manifestazioni degne dedicate al metal, se si esclude qualcosa in Puglia, per cui qualche motivo ci deve essere che le grosse agenzie non si sono mai spinte al Sud per organizzare… Ritornando all’organizzazione del festival il passo successivo è che devi dedicarti alla promozione e all’allestimento del giusto service, del palco degno di questo nome e dei backliner richiesti da ogni grosso gruppo, pertanto non si immagina neppure a cosa si và incontro e cosa si deve fare perché poi tutto possa funzionare. Continuando… oltre ad elemosinare qualche soldo ad Enti o altro e trovare un comune disponibile ad accettare la manifestazione. Premessi questi aspetti, non facili credo, tenete conto che, se la manifestazione salta o ha problemi sei rovinato tu e la tua famiglia. Altra nota dolente è che si deve passare alle autorizzazioni, agibilità dell’area concerti con presenza sul posto della commissione, comunicazioni SUAP etc. Sappiate in che condizioni sono stato io quest’anno visto che la commissione prevista per il 29 luglio, poi sia stata annullata e rimandata addirittura al giorno prima della manifestazione. Pensare che poi tutto ti potrebbe essere annullato mi ha fatto vivere dei giorni precedenti da incubo e ho rischiato anche l’infarto. A tutto questo aggiungi il lavoro che và fatto e le previsioni del tempo che dopo un mese di sole prevedeva temporali…. A questo mettete in conto cosa si può provare fino al momento in cui non si vede atterrare in aeroporto le bands principali, perché lo si sa benissimo perdere un volo non è difficile, trovare altri di voli di questo periodo addirittura impossibile, ma non solo perché molte volte arrivano i musicisti ma non arrivano gli strumenti… quindi vi lascio pensare anche questi di aspetti di chi organizza . Certo, seguire tutto con un grosso staff di persone che lo fanno di mestiere e poi vengono pagati, lo si potrebbe fare ma l’Agglutination non è così, ha una sola persona Gerardo Cafaro che si fa anche i Pass da solo e che ha una famiglia, una casa e un lavoro (faccio il geometra quando c’è lavoro) per poterla mandare avanti. Noi anche gli stand c’è li mondiamo da soli per cercare di risparmiare, la roba per fare i panini, le strutture etc. li mettiamo in piedi noi, alcuni poi lavorano agli stand o portano i furgoni dei gruppi senza recuperare un euro, con un manipolo di ragazzi che da sempre mi aiutano e mai per lucro. Questo è l’Agglutination, un miracolo, credetemi nel sud Italia, in un deserto ove oramai non vi è nulla e devi fare anche 200 km per trovare un furgone a noleggio. Eppure questo festival è apprezzato in tutta Europa e centinaia ogni anno sono i gruppi che chiedono di suonare, giustamente potremo far pagare per rimpinguare un po’ i costi, ma non lo abbiamo mai fatto in 19 anni, preferendo di scegliere le bands di supporto senza una logica precisa e a volte nel calderone ci è capitato anche chi non meriterebbe o chi dopo aver avuto la fortuna di essere scelto poi ti và anche contro… già ho imparato tanto anche questo credetemi. Di certo ancora una volta all’Agglutination ha parlato la musica, la musica vera, ascoltata con un audio che spesso non sento neppure all’estero, dove la gente in fin dei conti si sente libera e felice .Non mi stancherò mai di ringraziare i tantissimi che mi hanno supportato, dove davvero vedi la gioia di essere metallaro, ma ora però non ce la faccio più, sono troppo stanco e un po’ perdente, credo che per la gioia di pochi, l’Agglutination a queste condizioni si ferma, ed io torno alla mia vita normale, nella speranza con l’aiuto di Dio e di Alberto dal cielo, di recuperare alcuni debiti accumulati per una grande passione e per un sogno realizzato , che lasciatemelo dire resterà, per sempre nel ricordo di tutti noi che lo abbiamo condiviso ed amato nonostante tutto.”