Pasolini Tag Archive
Nuovo album e nuovo tour per The Zen Circus
Canzoni Contro la Natura è il titolo del prossimo album degli Zen Circus in uscita per La Tempesta Dischi il 21 Gennaio 2014. Dopo 14 mesi di pausa il terzetto pisano tornerà finalmente a calcare i palchi italiani. E nel video pubblicato sulla pagina ufficiale Facebook gli Zen svelano anche qualche cosa in più del disco. La voce narrante iniziale è quella di Giuseppe Ungaretti, intervistato nel 1965 da Pier Paolo Pasolini per il film-documentario “Comizi d’amore” dove il poeta ci ricorda che “…tutti gli uomini sono, in un certo senso, in contrasto con la natura…”. Imperdibile, dunque, il già annunciato live romano della band: l’11 aprile si esibiranno al Blackout di Roma. Info e prevendite su Ticketone.
Il Maniscalco Maldestro – …Solo Opere Di Bene
Odiosi, casinari, massicci, amari e roboanti, in poche parole strabilianti, una di quelle band che sono redditizie per ogni genere di orecchi: lanciatissimi da Volterra tornano Il Maniscalco Maldestro, il groviglio sonico che più di tutti porta a significato il senso delle ottime cose, affogando i minimalismi e le angosce di tanto nerdume intorno in un vortice di imprevedibilità e baldoria precostituita, un ascolto che una volta imbracciato il flusso delle loro canzoni, di redimersi ad altri stili non se ne parla proprio.
Solo Opere Di Bene non è un passaparola fittizio per nascondere una aspettativa di parole secche e pastrocchi non rifiniti, ma un disco esplosivo, scatenante e da corteggiare in quanto è vero, vivo e senza compromessi, una tracklist a “sceneggiate” musicali per una acty-band tra le più promettenti in giro. Deliziosamente squilibrato e fuori, alieno alle mode, il disco dei toscani stampa un caos variegato, uno Zappiano move-it che salta come un indemoniato al cospetto di certi vezzi Caparezziani, e in mezzo le eccitazioni distorte di gole arrossate, tastiere sixsteen, rockettate a taglio, teatralità e poesia a testa in giù, praticamente tutto quello che può trasmettere energia e simpatia brutale, dopodiché la stravaganza di un modo di concepire musica rifinisce questo magmatico dodici tracce, che più che tracce potremmo decifrarle in piccole esperienze sensoriali senza nessun THC a dare di manforte, a fare da ulteriore spessore “tecnico”.
Autentico bordello organizzato, i IMM sono una efficace quanto artistica quadratura alternative, quella dimensione anarco/jump-inducting che, esaltando le radici di una certa “commedia dell’assurdo”, riesce a colorare, trasmettere e (ri)trasmettere la condizione del teatro della vita, quei salti, urli e quadri iconoclastici delle “stanze di vita accanto” che sarebbero tanto piaciute ad un Pasolini se non addirittura ad un Malaparte; scaffalata nella mente la riproposizione personalizzata di “Nessun Dolore” di Battisti avanza il passo guascone e Gaetaniano di “Briciole”, lo zampettare Gipsy su aria alla Buscaglione “Niente d’Importante”, lo Swing da cartoons che sghembeggia divino in “Confessioni Di Un Italiano Medio” prima del Funk/Ska di “Declino Lento” per terminare la corsa in una murder-ballad “Resto Qui”, sibilo, confessione e coro scorato di un’anima/anime in pena che sigla alla grande questa impazzita scheggia di schiettezza di provincia.
Ce ne fossero! Il nuovo Signor Disco dè Il Maniscalco Maldestro, bello e rischioso come uno zig-zag sulla tangenziale di notte e senza lampioni.