MAKA significa TERRA. Ed è la madre Terra il grande filo conduttore che unisce a se i brani di questo secondo lavoro del chitarrista Simone Agostini. Terra intesa come confini geografici, ma anche come spazio temporale di storie e di popoli. Terra anche come il nostro mondo attraverso cui spostarsi fino ad un ipotetico viaggio nello spazio da cui lanciare un ultimo sguardo indietro prima di sparire nell’infinito. E tutto questo rappresentato dalle composizioni di queste 10 nuove tracce in cui la chitarra acustica è la vera protagonista, arricchita qua e la da preziose featuring: troviamo infatti anche il violino di Francesco “Fry” Moneti (Modena City Ramblers) e poi ancora la viola del M° Peppino Pezzulo e le percussioni di Walter Caratelli. Sperimentazione e contaminazione le parole chiave. Ed è lo stesso Agostini che in questo nuovo lavoro affronta la scrittura da più punti di vista. Non solo attraverso la chitarra acustica, ma anche con strumenti etnici come il bouzouki greco ed il flauto dei nativi americani. Non manca infine un richiamo al mondo contemporaneo dominato dalla tecnologia ed evocato attraverso le tessiture di e-bow ed effetti presenti nell’ultima traccia “Outer Space”.