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Peter Punk
I Peter Punk sono tornati da poco con un nuovo disco dopo una pausa di quasi dieci anni. Il Seme Della Follia è un disco di puro Punk (se volete saperne qualcosa di più trovate la recensione qui su Rockambula, talmente puro da sembrare quasi anacronistico, piacevolmente immaturo. Abbiamo dunque fatto due chiacchiere con la band per capire meglio come si legano insieme queste tre realtà: Punk-Italia-2015.
Ciao a tutti e benvenuti su Rockambula! Dopo un lungo stop, che effetto fa tornare a fare dischi, a rilasciare interviste, a macinare kilometri e fare del gran macello (ne fate ancora tanto e l’ho visto coi miei occhi)? Cosa avete fatto in questi anni? Quando vi siete mancati a vicenda e cosa vi ha spinto a riprendere?
Ciao!!!!E’ una sensazione bellissima!! Noi adoriamo suonare, quindi comporre, creare e soprattutto fare concerti! Ci fa molto piacere che hai notato che ad ogni concerto sputiamo ancora sangue e non ci risparmiamo. Per noi sarebbe impossibile star fermi e non dare il 100%. E dovresti vedere il dopo concerto, un delirio senza fine ahahahh. Abbiamo ricominciato a suonare con i Peter per non buttare nel cesso anni che sono stati tra i migliori della nostra vita, poi tieni presente che tre di noi han suonato , dopo i Peter , per anni nelle Cattive Abitudini. Alla fine abbiamo aggiunto “soltanto” il tassello mancante alla nostra follia.
So benissimo che la scena musicale odierna in Italia non è quella dei gloriosi anni 90. Quali sono i pregi e i difetti di allora e di oggi. Com’è cambiato il modo di fare live secondo voi? Quanto e come i social network influiscono sull’attività di una band come la vostra?
I pregi sono che il pubblico era maggiore e la gente più coesa in una scena. C’era più interesse e la gente sembrava divertirsi di più che oggi. C’era più iniziativa e più amore per la musica. L’unico difetto è che era tanto facile sparare sui gruppi che avevano più successo etichettandoli come dei venduti. Il nostro modo di fare live non è cambiato, come dicevamo prima diamo sempre tutto. In generale, anche ai concerti di gruppi più grossi, si tende ad osservare più che a partecipare. Noi crediamo ai social fino ad un certo punto. Servono per pubblicizzare i concerti soprattutto, però lo stare sul campo è il modo migliore per promuovere il gruppo.
Quali sono secondo voi i gruppi storici del Punk italiano che hanno scritto la nostra storia e quali quelli caduti nel dimenticatoio che avrebbero meritano maggior successo? Esiste ancora una “scena”?
La “scena” esiste sempre, è meno numerosa ma c’è sempre. Ci son davvero tanti gruppi storici che potremo citare, ma limitandoci al nostro tipo di punk è facile dire Punkreas, Derozer, Pornoriviste. Sono i gruppi emblema dei nostri anni. Tra i gruppi che meritavano un successo maggiore potremmo citare i primi Melt, i Paolino e i Senza Sicura. Grandissime band!
I ragazzi di oggi si affacciano alla musica con approcci a noi difficili da comprendere (anche io ho qualche annetto alla spalle) e un genere che indubbiamente genera entusiasmi è il Rap. Come vedere la sua esplosione nel nostro paese? E’ solo una moda o c’è qualcosa di più?
Purtroppo non siamo affatto informati sulla scena rap. Noi non seguiamo la televisione o altro. Forse nella grandi città questo fenomeno è più tangibile, ma qui di certo no. Non siamo dei vecchi dinosauri, ma riconosciamo di non seguire i trend del momento. Noi ascoltiamo sempre e solo punk rock, hard core e metal.
Arriviamo al disco Il Seme Della Follia. E’ sicuramente un disco con pochi cazzi e tanta botta, che contiene comunque pezzi diretti e molto orecchiabili. A mio avviso però non è cambiato molto nel vostro modo di fare musica. Non avete sentito il bisogno di far evolvere il vostro suono e i vostri testi?
Secondo noi invece sia musica che testi si sono evoluti. Non è un disco uguale ai precedenti anche se ovviamente segue il genere. Se per evolvere dobbiamo snaturarci allora mi sa che è dura che lo faremo mai. Il Seme della Follia suona esattamente come devono essere i Peter nel 2015.
In “Ombra Longa Day” parlate di una fiera di paese delle vostre parti, con tanto di dialettismi, quanto sono importanti le vostre origini geografiche nella vostra musica?
Più che una fiera era un proprio evento. Sempre collegandoci al titolo del nostro disco, potremmo definirla follia totale. Forse Oliviero Toscani ha pensato proprio a questa festa quando ha definito tutti i veneti degli ubriaconi ahhaha. Diciamo che il vino ci piace. Noi amiamo la nostra terra, ma come qualsiasi altra persona pensiamo. Come i ragazzi sardi ad esempio. Sono molto legati alla loro Sardegna e fanno bene. Siamo tutti italiani, ma il luogo dove si nasce e si cresce rimane sempre nel cuore. Ogni tanto mettiamo qualche parola tanto per cambiare e per rimarcare che siamo gente cresciuta campagna che rimarrà sempre semplice e schietta.
Ho notato che utilizzare la figura di Diprè nel video di “Trasher” è stata una scelta molto criticata. Come la giustificate e come è avvenuto il contatto con questo ormai popolarissimo personaggio del web?
L’idea di Diprè è nata da Stefano. Siamo tutti affascinati dai suoi personaggi e ci fanno parecchio ridere. Però non comprendiamo come gli stessi riescano a diventare cosi famosi da riempire i locali dove vanno e le band che si fanno il culo invece non riescono ad avvicinarsi al loro livello di popolarità. E’ questo il messaggio che vogliamo trasmettere con il nostro video. Sempre con la nostra solita ironia. Purtroppo molte persone non l’hanno capito, ma alla fine non possiamo farci niente a tal proposito. Lui comunque è stato subito disponibile e gentilissimo. Sa quel che vuole e ha una sua logica.
Cosa prevede il futuro di Peter Punk?
Prevediamo che faremo sempre quello che ci piace di più. Cioè suonare cercando di trasmettere qualcosa a chi ci ascolta. Quando non avremo più nulla da dire allora smetteremo
Grazie mille a tutti! Fate un bel saluto agli amici di Rockambula e in bocca al lupo!
Un saluto a tutti gli amici di Rockambula!!!!Ricordatevi di spargere sempre il seme della follia!!!
La Band della Settimana: Peter Punk
La band si forma nel 1994, costituito,dopo una serie di cambiamenti iniziali di line-up, da Nicolò Gasparini , Ettore Montagner , Stefano Fabretti e Nicola Brugnaro. Dopo aver registrato un demo nel dicembre del 1998 Cornflakes, e alcuni brani nel 1999 destinati ad apparire in varie raccolte Great Time for Agitato Records, Tre Venezie, Astropunkers 2000, Kings of Punk, nel luglio del 2000 pubblicano, registrandolo in una settimana, il loro primo disco che porta lo stesso nome della band. In alla pubblicazione del loro terzo all’album XI la band entra in uno stato di crisi che determinerà infine lo scioglimento della stessa, che avviene nel 2004. Dopo lo scioglimento, i componenti hanno fondato due nuove formazioni musicali: l’ex cantante ha formato gli Scacciapensieri, mentre i tre musicisti hanno dato vita ad un nuovo gruppo: Cattive Abitudini. Nel 2010, dopo 6 anni di silenzio, decidono di tornare sul palco per un tour che toccò diverse località del nord Italia, ed inoltre dichiararono di essere impegnati nella lavorazione di un nuovo album. Il 10 luglio 2013 il gruppo ha annunciato in via definitiva il ritorno nelle scene musicali. Il 24 Novembre 2014 esce il nuovo album Il Seme Della Follia.
Peter Punk – Il Seme Della Follia
I Peter Punk sono invecchiati. Le foto e il video di “Trashers” sono impietosi, non si esce vivi dagli anni 90. Ma forse per quella generazione non esiste proprio nessun altro modo di invecchiare. La pelle è destinata a diventare dura, ricoperta in gran parte da inchiostro e rivestita ancora di canottierazze e pantaloncini mai troppo corti. Cortissime invece rimangono le loro canzoni, potremmo nel 2014 trovare pregi e difetti di una vecchia automobile che fa molto fumo, arranca ma ti da la sicurezza di portarti sulla strada giusta.
Il Seme Della Follia è un disco Punk a 360 gradi, da vere teste dure (stessa formazione degli esordi!), autoprodotto, senza compromessi e fronzoli. Tempo velocissimo, accordi distorti e precisi, cori da pogo feroce. “Lo Stesso Fuoco” parla chiaro, “sveglio da un letargo e pronto a gettarmi nella mischia”, il letargo è durato dieci anni ma il suono è puro e crudo come agli esordi. Persino i testi rimangono terribilmente adolescenziali, non può non far sorridere l’inno alla nuova diva del porno “Sasha Grey” dal momento che viene cantato da dei cazzutissimi quarantenni. Poi parte “I Veri Ladri” e spunta fuori una bella strofa Ska che tanto ci aspettavamo, anche qui le parole di Nicolò Gasparini non sono di certo di sopraffina poesia ma semplici e efficaci come dopotutto devono essere le canzoni di dura lotta contro il sistema. C’è da dire che il pezzo su cui hanno puntato i ragazzi non è di certo il miglior bel biglietto da vista che potevano permettersi. In “Trashers” si esagera: video con Andrea Diprè, citazioni a youtubers di ultima generazione e un brano che non brilla né per potenza né per melodia, molto più azzeccata è “Ombra Longa Day”, elogio ad una manifestazione enogastronomica di Treviso, ormai ferma dal 2008. Frasi in dialetto, riferimenti popolari e tanto spirito etilico e festaiolo, tutto contornato dal bell’assoletto di chitarra del sempreverde Stefano Fabretti. Il resto del disco ha un ritmo altissimo dall’inizio alla fine a parte il relax Reggae della prima parte di “Destini”, carina ma evitabile dato il contesto in cui viene inserita. Per fortuna il pezzo dopo poco più di un minuto si tramuta in genuina ignoranza Hardcore. La nostalgia ritorna spesso e prepotentemente, e come potrebbe non essere così? I Peter Punk oggi non guardano troppo in avanti, ma questo non è così un male. Fanno il loro sporco lavoro e battono la loro strada sicura con gli stessi occhi, la stessa ironia, gli stessi sorrisi e la stessa incazzatura di vent’anni fa. “Nucleo Storico” è il miglior pezzo del disco e più di tutti gli altri fa sorridere per la sua leggerezza: “la mia testa mi ricorda quanto ero carico, scoppiava anche l’alcool test”. Del Punk italiano forse in pochi sentivano la mancanza, mai si è pensato che fosse necessario. Ma nessuno si azzardi a rinnegarlo e a dire che non fa parte della storia della musica popolare italiana, le mode passano ma la Signora Grinta è ancora li con gli artigli ben affilati.
Il Seme della Follia: esce il 24 novembre l’album che segna il ritorno dei Peter Punk
Quattordici nuove canzoni per raccontare i Peter Punk da tutti i punti vista, questo è Il Seme della Follia. Il nuovo disco di inediti mescola Ska, Hardcore melodico californiano, mid tempo nervosi e saltellanti il tutto arricchito da testi diretti. La band è rientrata in studio con una nuova energia dopo la reunion del 2013 e dopo anni che non componeva insieme: “Ci siamo ritrovati in studio carichi e propositivi” – racconta la band – “Alla fine lavoriamo in maniera classica, tante volte ricorriamo all’istinto e alle sensazioni. Siamo felicissimi del risultato e avere un nuovo disco dei Peter Punk nuovamente tra le mani per noi è un’emozione grandissima. Sinceramente non l’avremmo mai detto”.
L’album racchiude tutto ciò che sono i Peter Punk: una band sopra le righe, controtendenza e anticonvenzionale con un occhio di riguardo ai tempi moderni. “Siamo cresciuti vivendo la vita, non simulandola. La tecnologia è una cosa buonissima se non si diventa schiavi di essa. Questo è il nuovo disco dei Peter punk, una bomba punk rock”.
HOME FESTIVAL: ecco tutti i protagonisti
Questi i primissimi nomi annunciati per la quinta edizione del Festival che avrà luogo a Treviso in Zona Dogana dal 4 al 7 settembre 2014: THE BLOODY BEETROOTS, THE BLUE BEATERS, LA PEGATINA, EXTREMA, MARIA ANTONIETTA, PETER PUNK, SICK TAMBURO, ANANSI, THE BASTARD SONS OF DIONISO, TRAIN TO ROOTS, TALCO, M + A, PINK HOLY DAYS, REDRUM ALONE, HIS ELECTRO BLUE VOICE. Il Terzo Paradiso di MICHELANGELO PISTOLETTO, una grande kermesse per celebrare i 40 anni dei RAMONES con una mostra allestita dal RAMONES MUSEUM di Berlino, gli spettacolari ELVIS DAYS, un grande concorso in collaborazione con il Sziget Festival fra le altre attività annunciate.
La Band della Settimana: Le Teste
Le Teste, band Ska Core di Saronno, sono:
Claudio “Cla” Cosi – Voce e Chitarra
Carlo “Lotto” Medici – Basso
Valerio “Vale” Mangiafico – Sax
Michele “Drugo” Mastrofilippo – Trombetta
Domenico “Dome” Santoro – Tastiera
Marco “Marco” Laurenti – Batteria
Kruz – Suoni
Le Teste nascono come Teste di Cocco nel settembre del 2001 dalla passione per la musica di alcuni compagni di scuola. Passione che, con il passare degli anni, è rimasta intatta e ha permesso al gruppo di affinare le proprie doti tecniche e compositive e di calcare più di 250 palchi in sette anni di attività con guru del panorama Rock alternativo italiano come Persiana Jones, Derozer, Vallanzaska, Peter Punk, Almukawama, Figli di Madre Ignota e molti altri. Nel 2004 esce il primo disco della band dal titolo Stasera Non Entrate distribuito in tutta Italia da Vacation House e dopo una pausa di circa due anni, Le Teste tornano in auge con un restyling della formazione e del nome (che diventa appunto Le Teste) e dopo una serie di live si chiudono in studio per dare alla luce il nuovo album dal nome 2012. Con quest’ultimo progetto si nota ancora di più la voglia del gruppo di diffondere divertimento, freschezza e allegria allo stato puro senza mai trascurare una certa dose di rabbia e di grinta che caratterizzano sempre i pezzi delle Teste che, oltre a far ballare, si pongono come obbiettivo anche quello di far riflettere.