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Pills linggo ng dalawamput-apat (consigli per gli ascolti)

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“Le Pills sono l’armonia dell’anima”

Silvio Don Pizzica
The Black Dog – Tranklements    (Uk 2013)   Ambient Techno, Idm     3/5
Album magico, per quanto possa esserlo un moderno album Techno, in cui la storica formazione The Black Dog riversa tutta l’anima e tutta la propria ispirazione. Un lavoro che ogni appassionato del genere dovrebbe ascoltare ma che soffre il passare degli anni dei cuoi creatori, diventati The Black Dog nel lontano 1989.
The Black Heart Procession – 2   (Usa 1999)   Folk Rock, Slowcore    4,5/5
La coda dello Slowcore è diventato l’album che ha dato nuova vita al genere. Non solo fondamentale per la sua rinascita ma anche eccezionalmente suggestivo nella sua malinconia.

Max Sannella
Spaceman 3– Recurring   (Usa 1991)  Garage Rock  4/5
Vero manifesto della Garage-Psichedelic Wave inglese sempre sui binari di una stordita autodistruzione
The Seeds – Future   (Usa 1967)   Psichedelia  4/5
Scapigliatura a go go e bizzarrie elettriche, la California alcaloide in riscatto perenne
Shellac– Terraform    (Usa  1998)   Hardcore  5/5
La celebrazione urlata dell’odio, la comunione atea di uno Steve Albini con la furia high voltage.

Maria Petracca
Erica Mou – Contro le Onde   (Ita 2013)   Alternative Rock   4.5/5
L’intensità emotiva targata “Mou” che conosciamo benissimo, proiettata verso nuove sperimentazioni musicali ed una sonorità più elettro-rock. Imperdibile.

Lorenzo Cetrangolo
Sleep – Dopesmoker    (Usa 2003)   Doom Metal, Stoner    4,5/5
Poco da dire su questo disco dalla genesi complicata. Un’unica canzone lunga un’ora, un unico salto nel buio. Se siete fan della scena stoner/doom DOVETE ascoltarlo.
Damien Rice – Live From The Union Chapel    (Irl 2007)   Folk    4/5
Registrato nel 2003, non è mai stato messo ufficialmente in commercio, ma solo distribuito a scopo promozionale. Ascoltate i sussurri di “Delicate”, “The Blower’s Daughter” o “Vulcano” rigorosamente ad occhi chiusi.
Charlotte Gainsbourg – IRM   (Fra 2009)   Electro-Pop    3,5/5
Scritto quasi interamente da Beck, il terzo album in studio della figlia del grande Serge gioca abbastanza follemente con ritmi e melodie ipnotici e suggestivi. Un album particolare.

Ulderico Liberatore
Serge Gainsbourg – Histoire de Melody Nelson   (Fra 1971)   Cantautore   4,5/5
Dopo aver tamponato Melody Nelson con la sua Rolls Royce scoppia la passione fra i due che termina con la cruenta morte di lei in un incidente aereo. Gainsbourg riversa tutto il suo dolore nell’album e ne viene fuori un capolavoro che segnerà la storia della musica leggera.

Diana Marinelli
James Taylor – Walking Man   (Usa 1974)   Folk Rock   5/5
Un uomo che cammina con la sua chitarra e la sua musica rock, salutando i vecchi amici e migrando verso la terra promessa. La promessa di uno stile e una voce inconfondibile.
Marco Ligabue – Mare Dentro   (Ita 2013)   Pop Rock   2/5
La domanda sorge spontanea: non è che tutto questo interesse deriva dal fatto che lui è il fratellino di Ligabue Luciano? Anche a non saperlo si capirebbe comunque dato che lo stile, la voce e la musica sono una fotocopia.

Riccardo Merolli
Radiohead – Ok Computer    (Uk 1997)   Alt Rock   4/5
Rinnegato da tanti finti “intellettuali” musicali, anche dai Radiohead stessi. Un nuovo approccio al pop, una delle migliori band di sempre, un disco come pochi.

Marco Lavagno
Thirty Seconds to Mars – Love Lust Faith + Dreams   (Usa 2013)   Pop, Rock   2/5
Coretti fasulli e iperproduzione, putroppo tutto ciò di cui il rock oggi non ha bisogno. Le viscere sono ormai dei freddi robot.
Pierangelo Bertoli – A Muso Duro   (Ita 1979)   Cantautorato   5/5
Uno dei cantautori più sottovalutati e scomodi della storia italiana. Questo disco è contro. Questa è la corrente opposta di cui senti ancora il soffio se ti affacci alla finestra.

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Pills nädal kakskümmend kolm (consigli per gli ascolti)

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“Le Pills rappresentano il piacere che la mente umana prova quando gode senza essere conscia di godere.”

 

Silvio Don Pizzica
Surfer Blood – Pythons    (Usa 2013)   Power Pop, Alt Rock     3/5
Un disco freschissimo, estivo e con melodie eccezionali. Perfetto per accompagnarvi per i prossimi tre mesi. Pop in salsa Smiths, Vampire Weekend e Strokes ma nessuna idea che possa dirsi minimamente nuova.
Human Thurman – Bye Bye Umani   (Ita 2013)   Alt Rock    3,5/5
Un disco che può sembrare confusionario per la moltitudine di influenze e diverse scelte stilistiche utilizzate ma che, con gli ascolti, rivelerà essere proprio questa sua diversità di spirito il punto di forza.

Max Sannella
Soul Asylum – Hang Time   (Usa 1988)   Rock  4/5
La favola di 4 adolescenti di Minneapolis che trovano l’asse personale sulla via degli Husker Du.
Soul Coughing – Ruby Vroom   (Usa 1994)   Ibrid Rock   4/5
Background dalle forti tinte off, un art rock accattivante quanto sperimentale. Seminali.
The Style Council –  Cape Bleu   (Usa  1984)    Pop Wave   3/5
Spregiudicatezza e nuovi sodalizi stilistici per una band retrospettiva e dal grigio doc.

Maria Petracca
The Muse – Showbiz   (Uk/Usa 1999)  Alternative Rock   4,5/5
Le origini. Il primo album in studio. Quando le chitarre distorte di Matthew Bellamy arrivavano come lance appuntite al petto, e là rimanevano, immobili. Sospese tra stupore e dolore.

Lorenzo Cetrangolo
Brunori Sas – Vol. Uno   (Ita 2009)   Cantautorato, Pop   4/5
Vincitore della Targa Tenco come miglior esordio, il Volume Uno (autobiografico, per la maggior parte) del cosentino Dario Brunori ha fissato su disco lo standard cantautorale “vintage” di questi anni: canzoni semplici, arrangiamenti retrò, recording lo-fi. Da suonare sulla spiaggia.
Transplants – Transplants   (Usa 2002)   Rapcore, Hip Hop   4/5
Piccolo gioiello a metà strada tra punk e hip hop, una creatura ibrida (un “trapianto”) che vede Travis Barker di Blink-iana memoria alle pelli e un caleidoscopico Tim Armstrong (dai Rancid) a quasi tutto il resto. Il disco scivola che è un piacere tra beat californiani, ironia sopra le righe e durezza da ghetto.
AFI – Sing The Sorrow   (Usa 2003)   Alternative Rock, Post-Hardcore   3,5/5
Gioiellino da quella scena americana di punk preciso, melodico, pettinato, un po’ plastificato. Alcune idee ingolosiscono (“Death of Seasons”), altre ci lasciano un po’ interdetti. Se siete rocker (o punx) duri&puri, girate alla larga.

Marialuisa Ferraro
Foals – Holy Fire   (Uk 2013)   Alternative   5/5
Praticamente da sola la tripletta Inhaler, My Number e Bad Habit fa la forza di quest’album. Suggestioni diverse per genere, ispirazioni, contenuti letterari, sensazioni.
Queens of The Stone Age – …Like Clockwork    (Usa 2013)   Stoner Rock    2/5
Ssssse. A me loro non fanno impazzire e ok, sarò partita prevenuta, ma questo disco pretende di essere ruffiano per piacere un po’ a tutti e finisce per non piacere a nessuno, per di più mi trasmette davvero molto poco…

Ulderico Liberatore
Gary Wrong – Knights of Misery   (Usa 2013)   Total Punk   4/5
Stufi delle solite canzonette Pop Punk?! Ecco una band singolare che potrà resuscitare in voi lo spirito
lo spirito antagonista e anarcoide distrutto dai Green Day.

Diana Marinelli
Genesis – Foxtrot   (Uk 1972)   Rock Progressivo   5/5
Bellissimo Rock targato Genesis per un album emblema degli anni settanta. Oltre che a consigliarne l’ascolto mi permetto di consigliare anche di ascoltarlo su vinile.
Myranoir – Ely è Leggiera   (Ita 2013)   Dark Psichedelico, Ambient   3/5
Myranoir nella realtà è Valentina Falcone, musicista che scrive musica dall’età di quattordici anni. Una musica Cantautorale, Psichedelica, con una puntina di Dark e soprattutto coraggiosa nell’affrontare temi importanti come l’anoressia.

Simona Ventrella
Fine Before You Came – Come Fare a Non Tornare   (Ita 2013)   Post Rock    4/5
Dopo una pausa di circa un anno e mezzo il quintetto milanese ritorna con un mini-album. Cinque brani che svelano una nuova veste del gruppo, più matura, cruda e ricca. Il disco è scaricabile gratuitamente dal loro sito, un motivo in più per ascoltarlo.
Omosumo –  Ci Proveremo a Non Farci Male   (Ita 2013)   Elettro Rock   3,5/5
Progetto b-side per Dimartino, Roberto Cammarata e Angelo Sicurella, che si cimentano in questo EP con attitudini e sonorità distanti dalle forma canzone ai quali siamo abituati. Elettronica , synth, chitarre indiavolate e ritmiche da dancefloor, e un bellissimo video del brano omonimo, tutto direttamente da Palermo.

Marco Lavagno
Goo Goo Dolls – Magnetic   (Usa 2013)   Pop Rock   2,5/5
Più ottimista e diretto del precedente “Something For The Rest of us”, ma anche più gommoso e molle. La formula spesso vincente questa volta si infrange in uno scontato sorriso. L’onestà per fortuna rimane intatta.
Lucio Dalla – Canzoni   (Ita 1996)   Pop, Cantautorato   3,5/5
Anche nei momenti meno ispirati Dalla tira fuori interpretazioni come “Ayrton” (pezzo scritto da Paolo Montevecchi). E con estrema naturalezza il pilota ora vola in cielo e persino il suo bolide prende corpo. Una di quelle canzoni per cui vale la pena comprare un album.

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Pills dudek du semajno (consigli per gli ascolti)

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“Ascoltando Pills calme e malinconiche, quando, nell’isolamento di una malattia, il nostro passato si riduce a pura materia di contemplazione, siamo come trasportati in un senso dell’esistenza alto e rarefatto. E nelle Pills è qualcosa di una giustizia austera e tuttavia compassionevole, che toglie ogni cruccio al ricordo delle nostre sconfitte, e amorosamente ci distacca dai nostri stessi desideri..”

Silvio Don Pizzica
Sigur Rós – Kveikur    (Isl 2013)   Post-Rock, Dream Pop     3,5/5
Un tre e mezzo che domani sarà un quattro. Gli islandesi riescono a reinventarsi senza distruggere la loro natura. Un disco fremente come lo era Takk ma meno furbo di Takk, capace di suscitare atmosfere belliche con sonorità industrial per poi sfociare in paesaggi di Ambient delicatissimo. Una sorpresa, visto che non è proprio il loro esordio
These New Puritans – Field of Reeds   (Uk 2013)   Art Rock, Post-Rock   4,5/5
Dopo un esordio non brillante e un’ottima seconda prova, la band britannica sembra giunta al capolavoro di una carriera. Devo ascoltare ancora tante volte, prima di dare un giudizio definitivo ma quelle contenute in Field of Reeds più che canzoni suonano come opere d’arte. Disco dell’anno?
BeMyDelay – Hazy Lights   (Ita 2013)   Folk Rock   3/5
Per l’italianissima Marcella Riccardi un lavoro difficile da inquadrare, tra rimandi al Folk, al Blues e alla psichedelia, evidentemente sincero e pieno di sè che però  non riesce a trovare una propria dimensione compiuta, lasciandoci in un limbo privo di emozioni

Max Sannella
Ritmo Tribale – Psycorsonica   (Ita 1995)   Rock   5/5
Da Milano la risposta alle allucinazioni americane, un pezzo di storia rock italiano fondamentale degli anni 90
La Crus – La Crus   (Ita 1995)   Rock Cantautorale   4/5
Forte accento di cose importanti nella nuova canzone italiana, Giovanardi marca stretto poesia ed intimità d’autore
Mau Mau –  Soma La Macia   (Ita 1992)    Etno-Rock   4/5
Il circus fantasmagorico di Morino, tra calienti tracciati e ritmi world la rivoluzione meticciata per nuove frontiere sonore

Maria Petracca
A Toys Orchestra – Technicolor Dreams   (Ita 2007)   Alternative Rock   4/5
Ci sono sogni sonori di tutti i tipi in questo disco: tranquilli, malinconici, movimentati, aggressivi, macabri ed infine incubi che provocano veri e propri attacchi di panico. Tante tonalità emotive, in perfetto stile Technicolor
The Cure – Wish   (Uk 1992)   Rock, Dark   4,5/5
Quando la musica ha un carattere schivo ed introverso al quale si alternano momenti di euforia. Quando “To Whish Impossible Things” ti sbatte in faccia la triste verità: i tuoi desideri sono rimasti semplicemente tali. Quando lanceresti le gambe al vento gridando al mondo “Friday I’m in Love”

Lorenzo Cetrangolo
In Zaire – White Sun Black Sun    (Ita 2013)   Psichedelica, Rock    4/5
Disco concettuale e per gran parte strumentale per una band capace di portarti in viaggio lungo sentieri poco battuti ma molto interessanti. Da trip
Mamuthones – S/t   (Ita 2011)   Etnica, Ambient, Drone   3,5/5
Riti tribali e atmosfere inquietanti. Un disco da non ascoltare nella solitudine della notte. Tornate uomini primitivi tra le ondate ritmiche e ossessive di questi sette brani indefinibili
Ehécatl – S/t   (Fra 2011)   Stoner Doom, Psichedelica    3,5/5
La sezione ritmica dell’apprezzatissimo trio stoner francese Blaak Heat Shujaa sforna un disco di “stoner doom precolombiano”. Ascoltare per credere

Marco Lavagno
Linkin Park – Minutes to Midnight    (Usa 2007)   Rock, Crossover   3,5/5
Rick Rubin mette le mani su una miniera d’oro ma dal cuore di plastica. Plasma da dentro e dona linfa e personalità a vene sintentiche. I Linkin Park finalmente escono dalla triste omologazione del mainstream americano
Jovanotti – Ora   (Ita 2011)   Pop, Elettronica   5/5
Questa elettronica è calda, fuoco puro. Un’artista che trapassa i decenni e le mode con il suo immortale sorriso

Ulderico Liberatore
Christine Plays Viola – Innocent Awareness    (Ita 2008)   Darkwave   4/5
Uno modo originale di essere. I CPV hanno portato avanti un genere in cui in Italia non avrebbe scommesso nessuno ma loro ce l’hanno fatta ad uscire dal bel paese e presentarsi sui palchi europei con grande stile

Diana Marinelli
Carnicelli Martelli – Chitarra Pianoforte    (Ita 2012)   Musica Classica    5/5
Due importanti concerti di musica classica, eseguiti dal chitarrista siciliano Marco Vinicio Carnicelli e la pianista bolognese Alice Martelli. J. Rodrigo e Mario Castelnuovo Tedesco per una tecnica classica impeccabile.

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Pills שבוע עשרים ואחת (consigli per gli ascolti)

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“Amo le Pills sopra tutte le arti. Esse cominciano dove la parola finisce: è la lingua universale di tutti i cuori che amano.”

Silvio Don Pizzica
Merchandise – Total Nite   (Usa 2013)   Post-Punk, Shoegaze     3,5/5
Con lo sguardo al passato, i Merchandise confezionano cinque perle piene di ottime idee. Forse troppe. Resta un disco che tra Post-Punk, Shoegaze, Dream Pop, Ambient, Noise e attitudine Pop suona un po’ troppo confusionario
Big Black – Atomizer    (Usa 1986)   Noise Rock, Post-Hardcore   4,5/5
Non me ne vogliano i fan degli Shellac ma questa è la prima e la meglio riuscita creatura partirita dal genio di Steve Albini. Uno dei dischi più potenti e cattivi per sonorità, più deviati e malefici che la storia del Rock ricordi.

Max Sannella
The Sisters Of  Mercy – Floodland    (Uk 1987)   Dark   4/5
Velvet , Stooges e Bauhaus concentrati in un sottopelle da brivido, anche se per poco, ma da brivido.
Small Faces – From The Beginning   (Uk 1967)   Beat Progressive  4/5
La rabbia e la grinta nei live ed il beat in studio, formazione e disco seminali per il rockerama a venire
Social Distortion – Prison Bound   (Usa 1988)    Punk-Rock   4/5
Un grande esempio di punk energy al servizio di un brusco rock’n’roll.

Giulia Di Simone
Spiritual Front – Armageddon Gigolo’    (Ita 2006)   Neo Folk    3,5/5
Gesù è morto a Las Vegas bevendo whisky, mutilando corpi e assaggiando il frutto del peccato bestemmiando, e questo disco è il suono della sua marcia funebre.
CCCP Fedeli Alla Linea – Affinità – Divergenze Fra il Compagno Togliatti e Noi   (Ita 1986)   Punk   5/5
Capolavoro indiscusso partorito dalla mente malata di Giovanni Lindo Ferretti, paranoia allo stato puro.

Marialuisa Ferraro
Turin Brakes – Outbursts   (Uk 2010)   Alternative    4/5
Nel disco si esalta la linea melodica vocale, sorretta per lo più da sonorità in equilibrio fra elettrico ed acustico, in atmosfere placide, cantautorali a tratti e particolarmente suggestive, come nella title track.

Diana Marinelli
Atoms For Pease – Amok   (Uk 2013)  Rock Sperimentale, Elettronica    4/5
Un super gruppo nato probabilmente dalla voglia di suonare e di mescolare se stessi. Qualcuno in giro per il web si chiede quando finirà questa moda ma intanto il risultato e la miscela di Rock Sperimentale ed Elettronica potrebbe essere interessante.

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Pills uge tyve (consigli per gli ascolti)

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“Leggere e ascoltare le Pills per me era diventato più importante dell’angoscia che stavo creando nelle persone che amavo di più.”

Silvio Don Pizzica
Macelleria Mobile Di Mezzanotte – Black Lake Confidence   (Ita 2013)   Crime Jazz     2,5/5
Atmosfere lynchiane e crime-jazz a tutto spiano per la band romana ormai al sesto full lenght. In realtà niente di troppo originale
Rick Redbeard – No Selfish Heart    (Uk 2013)   New Folk   3/5
Alti e bassi per l’esordio dell’artista britannico. Momenti di bellezza assoluta si alternano a vuoti preoccupanti e alla fine il giudizio non può che piazzarsi al centro
Teho Teardo & Blixa Bargeld – Still Smiling    (Ita/Ger 2013)   Experimental   3,5/5
Due nomi enormi che insieme regalano un album spettacolare esempio di miscela tra teatro e musica

Max Sannella
David Crosby – Oh Yes I Can  (Usa 1971)  Folk   4/5
La visione artistica di un poeta tra skyliner stordenti e odori di libertà
Terence Trent D’Arby  – Wildcard!   (Usa 2002)   Soul Pop    3/5
L’RNB in tutte le sue sfaccettaure, in tutte le sue vocalità contaminate
Miles Davis – Kind Of Blue   (Usa 1970)    Jazz Improvisations    5/5
Ogni aggettivo, ogni commento è superfluo

Giulia Di Simone
Tracy Chapman – Tracy Chapman    (Usa 1988)   Folk    5/5
Folk nero di strada, che dalla strada vuole liberarsi sfrecciando via dalle pene e dagli abusi. In quest’album si respira sofferenza e voglia di riscatto. Indimenticabile e indispensabile.
Archive – With us Until You’re Dead   (Uk 2012)   Trip Hop    4/5
Qui si spazia tra violini, synth massicci, voci calde e controtempi. Un album violento e complesso, cattivo e dolce allo stesso tempo, come il video del singolo Violently, dove una bambina dimostra quanto l’innocenza possa diventare inquietante.
SBTRKT – SBTRKT   (Uk 2011)   U.K. Garage,Chillstep    4/5
Suona con una maschera primitiva (che è anche la copertina del suo primo album) e la pronuncia del suo nome d’arte è Subtract. Nonostante la sua voglia di anonimato e mistero, il suo stile è inconfondibile. Un disco da avere in vinile, non ci sono storie.

Maria Petracca
Verdena – Il Suicidio dei Samurai   (Ita 2004)  Alternative Rock, Rock Psichedelico   4/5
Appresa la notizia del nuovo album in via di registrazione, mi accingo a ripercorrere la loro carriera musicale. Testi ermetici di molteplice interpretazione, chitarre disperate e distorte, psichedelia che a tratti si spinge verso la follia. Solo ora mi accorgo di quanto mi siano mancati i Verdena.

Diana Marinelli
Emily Remler – This is Me    (Usa 1990)    Jazz-Fusion    4/5
“Potrei sembrare una bella ragazza ebrea del New Jersey, ma dentro di me mi sento come un uomo cinquant’enne, nero e robusto con un grande pollice, come Wes Montgomery”. Questa frase spiega tutto della grande chitarrista americana che viveva di Jazz, la cui breve carriera fu stroncata dalla droga.
Jocelyn Pulsar – Aiuole Spartitraffico Coltivate a Grano   (Ita 2012)   Indie-Pop    3,5/5
Il cantautore forlivese Francesco Pizzinelli in arte Jocelyn Pulsar, che con la sua musica propone un’Indie-Pop-Acustico dalle tinte nostalgiche, romantiche e spesse volte semplici, come il guardare il mondo da una finestra.

Marco Lavagno
Airbourne – Black Dog Barking    (Australia 2013)   Hard Rock   3,5/5
Niente di nuovo, questa band non è cambiata di una virgola, sempre la copia spudorata degli AC/DC, sparati nella frenesia degli anni 2000. Nulla di più. Però se avete voglia di un bel sound ignorante e zarro per prepararvi al vostro esagerato sabato sera, questo è il disco giusto!
Creedence Clearwater Revival – Green River    (Usa 1969)   Country, Rock, Blues   5/5
Al terzo LP i CCR raggiungono la perfezione e la mantengono quasi fino alla fine della loro carriera. Country sporco di terra e le radici di un’America più vicina alla realtà che ai suoi sogni.

Ulderico Liberatore
Portishead – Dummy   (Uk 1994)   Trip Hop    5/5
Uno dei dischi più influenti degli anni novanta e non lo dico io, lo dicono tutti!!! Per me un album che non mi stancherò mai di ascoltare. Inoltre, i Portishead sono la migliore band che ho ascoltato dal vivo.

Marialuisa Ferraro
Woodkid  – The Golden Age   (Fra 2013)   Neofolk, Baroque Pop    4/5
Woodkid è un polistrumentista che dipinge quadri sonori in cui l’elemento elettronico e l’elemento acustico si fondono, come nella risoluzione fra l’eterna lotta fra macchina e uomo. Davvero molto interessante e tutto da scoprire!
The Postal Service – Give up  (Usa 2003)   Indie   3,5/5
A forza di fare colonne sonore per film adolescenziali o quasi, la band si è un po’ marchiata (o macchiata) con quest’aura da eterni bambinoni che si portano dietro fardelli e paure della crescita. Eppure riescono sempre a risultare gradevoli e freschi.

Riccardo Merolli
Ginevra Di Marco – Trama Tenue   (Ita 1999)  Pop Rock   3,5/5
Esordio solista di una delle più belle seconde voci della musica italiana, un disco maturo e sensibile che cerca di scrollarsi di dosso la pesante ombra dei CSI. Il risultato alla fine non delude, insegna.

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Pills devetnaest tjedna (consigli per gli ascolti)

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Alle Pills! La causa di e la soluzione a tutti i problemi della vita!

Silvio Don Pizzica
Daft Punk – Random Access Memories   (Fra 2013)   Nu Disco     3,5/5
Un disco pieno di collaborazioni, con unhype enorme alle spalle e che si divide tra brani disco old style, momenti leggeri e altri dalla forte impronta Daft Punk. L’album che non ti aspetti e che sembra urlare la consapevole grandezza del duo parigino.
Luminal – Io Non Credo   (Ita 2011)   Alt Rock   3,5/5
Terza settimana e terzo e ultimo disco dei Luminal, secondo in ordine temporale. Tutti i difetti dell’esordio vengono smussati ma siamo ancora lontani da Amatoriale Italia. Resta un Rock poco originale pur se con testi interessanti.
The National – Trouble Will Find Me   (Usa 2013)   Indie Chamber Pop   3,5/5
Album che mi ha creato non poche difficoltà. Nessuna novità rispetto al passato e per un sound cosi pulito come il loro il rischio di annoiare è tanto. I National sembrano meno carichi ma al terzo ascolto cominci a entrare e innamorarti dei pezzi in maniera insospettabile.

Max Sannella
16  Horsepower –  Low Estate   (Usa 1997)  Folk   4/5
Il tono anticonformista delle roots music americane
Skunk Anansie – Paranoid & Sunburnt   (Uk 1996)   Rock   4/5
Carisma, abilità e aggressività in un esordio lirico e prestante e selvaggio.
Slayer – Hell Awaits   (USA 1985)   Trash Metal   4/5
Violenza elettrica e alte quotazioni metalliche, un campo minato in cui non si sa dove mettere i piedi.

Lorenzo Cetrangolo
Otis From Rigor Monkeez  – L’Unità Singola   (Ita 2012)   Rap   3/5
Primo disco di 1/3 degli emergenti milanesi Rigor Monkeez. Alti e bassi, in cui però spiccano originalità, umiltà e voglia di non livellarsi su cliché stantii. Aspettando il full-lenght d’esordio del gruppo, in uscita a breve.
L’Aura – Okumuki   (Ita 2005)   Pop   3,5/5
Esordio discografico della cantautrice bresciana. 11 tracce di pop/rock leggero e sbarazzino, con una voce caleidoscopica e qualche ingenuità di troppo nelle liriche.
Junius – The Martyrdom of a Catastrophist   (Usa 2009)   Art Rock, Post-Rock   3,5/5
Rock artistoide e “post” cupo e profondo, equidistante fra certe sonorità metalliche e melodie distanti e nebbiose.

Maria Petracca
Gustavo Cerati – Bocanada   (Arg 1999)   Pop Rock   4/5
Quando ti capita di dire tanto è sempre la stessa musica, non ti resta che andare dall’altra parte del mondo per scoprire come certi ritmi tribali, certe melodie e la lingua spagnola possano dare una veste del tutto nuova alla tua musica di sempre. E’ questo il  Rock della terra del tango.
Tori Amos – Under The Pink   (Usa 1994)   Alternative Rock   4/5
Tori Amos è un’indiscussa regina di bellezza e terrore insieme. E questo  disco, che sa sussurrare piano all’orecchio, può provocare anche stati d’inquietudine di alto livello.

Diana Marinelli
I Quadro – Un Altro Giorno   (Ita 1970)   Rock, Hard Rock   5/5
Primo album dello storico gruppo rock conversanese ritornato sulle scene qualche anno fa per riproporre la storia del Rock e soprattutto i suoi bellissimi brani originali come “Al Conte Pub” e “Ninna Nanna”.

Marco Lavagno
KT Tunstall – Tiger Suit   (Sco 2010)   Pop, Alternative Rock   3,5/5
Maturo, più spigoloso e meno immediato rispetto al passato. Sarà Berlino (il disco è registrato nei mitici Hansa Tonstudio), sarà semplicemente l’età che avanza (e a vederla comunque per lei avanza bene), ma la cantautrisce scozzese stupisce ancora. E il folk si sente meno ma rimane ben incanalato nelle vene.
Frank Turner – Poetry of The Deed    (Uk 2009)   Folk Punk   3/5
La rabbia dei Million Dead è lontana e la carriera solista di Frank parte con un disco discreto. Chitarra acustica, qualche sprazzo di melodia e di elettricità. Paga onestamente il suo tributo a Joe Strummer, ma nulla di più.

Marialuisa Ferraro
Thievery Corporation – The Richest Man in Babylon   (Usa 2002)   Dub, Trip Hop   3/5
Tantissime sono le suggestioni che caratterizzano questo lavoro: anzitutto il continuo scarto sul piano linguistico, in continua oscillazione tra l’inglese, lo spagnolo , il portoghese, il francese e persino il persiano. E poi anche i riferimenti musicali sono i più disparati, nel tentativo di realizzare brani sperimentali ma non pesanti, elaborati ma mai eccessivamente artificiosi. Non è sempre un disco immediato o coinvolgente, ma sicuramente riesce a risultare molto piacevole.

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Pills dizwit semèn (consigli per gli ascolti)

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“È soltanto con le Pills o con la morte che vediamo qualcosa di nuovo, e la morte è un po’ troppo definitiva.”

Silvio Don Pizzica
Laish – Obituaries   (Uk 2013)   Chamber Folk, Folk Pop     3/5
Il secondo full lenght dei Laish è spiazzante, non tanto per l’originalità della proposta o le novità rispetto all’esordio ma perché se nella prima parte si gonfia di melodie indovinate, nella seconda annoia un po’, creando una spaccatura sgradevole all’orecchio
Luminal – Canzoni di Tattica e Disciplina   (Ita 2008)   Alt Rock   2,5/5
Se la settimana scorsa vi avevo parlato di quel capolavoro che è l’ultimo dei Luminal, ora vado indietro nel tempo alla loro opera prima, album più lineare, convenzionale, senza troppi testi di spessore.
Stephen Malkmus – Can’s Ege Bamyasi Played by Stephen Malkmus and Friends [green vinyl]   (Usa 2013)   Indie Kraut   3/5
L’ex leader dei Pavement che suona live (allo scorso record store day a Colonia, città natale proprio dei Can)il disco dei tedeschi Can. Niente più che un buon tributo per il quarantennale dell’album.

Max Sannella
Stereolab – Peng!    (Uk 1992)   Art-Rock    4/5
L’estetica dei  Velvet e il moog dell’easy listening che partoriscono un fenomenale Trip-Hop.
Stiff Little Fingers – Hanx!   (Irl 1980)   Punk Rock   4/5
I loro sette pollici hanno infiammato il mondo e sovvertito polmoni e vecchie volpi governanti. Must!
Stray Cats – Gonna Ball   (Usa 1981)   Rockabilly   5/5
Il gruppo che una volta emigrato in Inghilterra ne ha sconvolto i paramenti new wave fino all’osso.

Lorenzo Cetrangolo
Ska-P – El Vals Del Obrero   (Spa 1996)Ska, Punk   3,5/5
Nasciamo a fine anni ’80 e quando iniziamo a fare i ribelli da prima media ci arriva alle orecchie questo disco. La botta è inevitabile. Ora facciamo più fatica a sentirlo, ma l’affetto rimane.
Lucio Dalla – 1999   (Ita 1966)   Beat   4/5
Esordio di quella bestia strana che era il compianto Lucio Dalla, il disco è una carrellata di sonorità beat, canzone italiana e virtuosismo vocale. Da non perdere la lisergica (ovviamente) “L.S.D.”, l’esplosiva “I got you” (James Brown!) e la leggendaria “Pafff… bum!”, portata a Sanremo con gli Yardbirds.
Feist – The Reminder    (Can 2007)   Indie Rock, Pop   4/5
Disco sospeso e delicato, capace di passare dal pop radiofonico ma sussurrato di “1234” per arrivare alla profondità tenebrosa di “My Moon my Man”. Per pulirsi le sinapsi.

Maria Petracca
Fabrizio de André – La Buona Novella   (Ita 1970)   Musica d’Autore   5/5
Dal Vangelo secondo Faber. In quel tempo uno dei più grandi cantautori mai esistiti affrontava il tema della Spiritualità trasformando in musica e parole di infinita bellezza la propria visione umana e terrena della Cristianità. Il risultato ne è stato un concept album capolavoro della Canzone Italiana da ascoltare assolutamente.

Ulderico Liberatore
Aphex Twin – Drukqs   (Uk 2001)   IDM, Drill And Bass, Breakcore   4/5
Un album senza eguali per la complessità delle trame sonore, duro al primo approccio ma avanti anni luce. Sicuramente un lavoro che trancia di netto il confine tra il secolo scorso e quello attuale.

Giulia Di Simone
Soko – I Thought I Was an Alien   (Fra 2012)   Alternative Folk-Pop   5/5
Soko è un’artista con parecchi problemi esistenziali irrisolti che fluttua in bilico tra distruzione, depressione, nostalgia e rinascita. Ha fatto da supporter a M.I.A., ha recitato e fondato un’etichetta, è morta e poi resuscitata.
XXYYXX – xxYYxx   (Usa 2012)   U.K. Garage   4/5
Per gli amanti dell’elettronica – specialmente sperimentale – XXYYXX produce una pasta sonora interessante, miscelando Detroit Techno, U.K. Garage, Dubstep e Chillout. Se vi piace Flying Lotus non potete perdervelo, se ancora non lo conoscete ne sentirete parlare presto.

Marco Lavagno
Roxette – Travelling   (Sve 2012)   Pop   3/5
L’eleganza non si coltiva e non si consuma. Questo disco non è indimenticabile, ma possiede il suo splendore glitterato che nessuno riuscirà mai ad riprodurre con facilità.
Perturbazione – Musica X   (Ita 2013)   Pop   4/5
I Perturbazione raccontano con ancora più saggezza i nostri tempi, sbirciano con attenzione nella nostra vita privata e nella nostra società. La consapevolezza di essere più vecchi si scontra contro la scelta (coraggiosa!) di un suono elettronico giovane e l’incastro, seppure a tratti forzato, funziona. Conoscendo il suono della band non avrei dato una lira a questo disco prodotto da Max Casacci. E invece sono così contento di sbagliarmi…

Simona Ventrella
The Black Beat Movement –  The Black Beat Movement   Ep  (Ita 2012)  Electro Funk, Soul   3,5/5
Collettivo di artisti che presenta un nuovo progetto e un EP ricco di influenze soul and funk  contaminate da stili diversi e soprattutto da elementi  tipici del hip hop e dell’elettronica. Gruppo composto da ottimi musicisti su cui spicca senza dubbio la voce della cantante Naima. Impossibile stare fermi e non tenere il ritmo, da non perdere anche in versione live
Devendra Banhart –  Mala   (Usa 2013)  Folk, Pop   3,5/5
Il leggendario e fascinoso Devendra si taglia i capelli e si presenta con un nuovo album, ambiguo fin dal titolo. Lavoro differente dai suoi precedenti, meno folk e più orientato ad un pop leggero ed impalpabile. Definito in un intervista da lui stesso ” un after party” lo consigliamo per chi ha voglia di concedersi un momento di relax musicale al sole caldo di una ritardataria primavera.
Fast Animlas And Slow Kids – Hybris   (Ita 2013)  Rock, Punk Rock   4/5
Ragazzacci perugini dall’anima rock al loro secondo album.  Fuoco e passione sono ben evidenti da subito, e il disco si presenta come una vera sferzata di energia da ascoltare tutto in un fiato.  Se non li avete  ancora ascoltati potete scaricarli gratuitamente e godere di musica fatta da giovani volenterosi e talentuosi.

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Pills 第十七週 (consigli per gli ascolti)

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“Qualche volta penso che la gente comincia a farsi delle nostre Pills soltanto perché, senza neanche rendersene conto, ha una gran voglia di un po’ di silenzio.”

Silvio Don Pizzica
Luminal – Amatoriale Italia   (Ita 2013)   Alternative Rock     4/5
Devo riascoltare ancora tanto ma dopo due giorni in loop mi pare già di aver trovato il mio disco dell’anno. Irriverenti, pazzoidi, con testi intelligenti e aggressivi non paiono neanche parenti del gruppo che ha registrato i due album precedenti. Non vi consiglio di ascoltarlo, vi obbligo a farlo (magari potessi).
Mission of Burma – Vs.   (Usa 1982)   Post-Punk   4/5
Un pezzo enorme di storia del Post-Punk anni ottanta a stele e strisce. Passaggio obbligatorio per gli amanti di Joy Division, Cure e Wire.
Neon Neon – Praxis Makes Perfect   (Usa 2013)   Synth/Electro Pop   3/5
Atmosfere e sonorità elettroniche anni ottanta. Un revival che comincia a non piacermi più anche se non mancano momenti vivaci e gradevoli.

Max Sannella
Joe Satriani – The Extremist    (Usa 1992)    Rock    4/5
La chitarra elettrica nei suoi apici fastosi, un talento oltre la corrente.
Sebadoh – Asshole    (Usa 1990)    Lo-Fi     4/5
L’Eccellenza di un certo Indie Rock con i denti aguzzi del post-moderno. Una chicca!
Sepultura – Chaos A.D.   (Bra 1996)     Trash Metal    4/5
Punto di congiunzione tra tribale e alienazione urbana. Un must nel settore del Metal estremo.

Lorenzo Cetrangolo
Hevia – Tierra de Nadie    (Spa 1998)    Folk,World    3/5
L’uomo che ha fatto conoscere al mondo l’esistenza della cornamusa asturiana. L’hit è “Busindre Reel”, ma anche “El Garrotìn” e “Gaviotes” sono brani da ricordare. Solo se vi piacciono le atmosfere folk strumentali, ad un passo dalla New-Age.
The Distillers – Coral Fang    (Usa 2003)   Punk Rock    3,5/5
Qualsiasi ragazzino ascoltasse simil-Punk nei primi anni duemila era di fatto innamorato di Brody Dalle. Il disco è una summa del Punk Rock più morbido e ruffiano, ma scorre, si fa cantare, si fa ricordare. Per tornare adolescenti (e scemi).
Million Dead – Harmony No Harmony    (Uk 2005)   Punk, Alternative    4/5
Una band durata pochissimo, un disco strambo, in bilico tra Punk, Hardcore, Rock incasinato alla Biffy Clyro, una voce che si stampa in testa, chitarre imprevedibili, ritmiche dure e ampie sospensioni melodiche (“After the rush hour”, piccolo capolavoro). Visti nel loro ultimo tour, in apertura ai Sick Of It All. Da riscoprire.

Maria Petracca
Wavves – Afraid of Heights    (USA 2013)   Punk Rock, Noise Rock   4/5
Ascoltato per intero in un negozio di dischi e subito dopo necessità urgente di riascoltarlo a casa. Disco veloce e carico di tutta l’energia del Punk con momenti di follia Noise. Questi ragazzacci californiani avranno pure paura delle altezze, ma sanno benissimo come farti volare.
Tom Waits – Franks Wild Years   (USA 1987)   Experimental   4,5/5
Dopo un “incipit” a suon di rumba e jazz che lascia un tantino spiazzati, finalmente arriva la voce di Tom Waits in tutta la sua potenza egemonica, capace di travolgerei e stravolgere gli animi. Numerosi i generi musicali presenti nell’album, UNICO invece l’interprete, coinvolgente dall’ inizio alla fine.

Ulderico Liberatore
Sporto Kantes – 3 at Last   (Fra 2008)   Drum and Bass, Rockabilly    3,5/5
Lo so vi starete chiedendo cosa c’entra il Rockabilly con la D’n’B ma fidatevi se cercate qualcosa distante dal resto questo è quello che fa per voi!!!

Giulia Di Simone
Zaz Zaz – The Rip Tide (Fra 2010)  Gypsy, Jazz Pop    5/5
Un’artista che con il suo buonumore, le sue influenze jazz e la semplicità del suo essere è riuscita ad oltrepassare i confini francesi e conquistare posti rilevanti nelle classifiche musicali di paesi come Italia, Svizzera, Germania, Russia.
Sia – Some People Have Real Problem   (Usa 2008)  Alternative Pop   4/5
Nonostante si presenti ai live in modo eccentrico e colorato, la sua voce rimane calda, calma, profonda e coinvolgente. Sarcastico e divertente è il video di “The Girl You Lost to Cocaine”

Diana Marinelli
Toto –Toto   (Usa 1978)   Progressive Rock, Pop    5/5
Un salto nel passato con un gruppo formato da quelli che Eddie Van Halen definì come i migliori musicisti sul pianeta.
Bon Jovi – Crush    (Usa 2000)    Pop, Hard Rock    5/5
Ancora musica targata U.S.A con un gruppo che ha spopolato e continua a farlo, con il suo rock, le sue ballate, i riff e le giacche di pelle..

Marco Lavagno
Appino – Il Testamento    (Ita 2003)   Cantautorato, Rock   3,5/5
Uno sfogo pazzesco. Un grido infinito ad una sporca società e ad un’anima forse più sporca ancora. Un buon esorcismo e il rischio copia-Zen Circus ampiamente sventato.
Bruce Springsteen – Tunnel of Love    (Usa 1987)    Rock    4,5/5
Introspettivo ed meno esplosivo degli altri LP con la E-Street Band. Springsteen è ben pettinato e pronto ad esporre le sue pene d’amore in un disco in realtà molto ragionato e moderno. Poco da fare, anche i sintetizzatori ottantoni col Boss suonano meno plasticosi. Quando la musica è fatta di sangue pure la plastica prende vita.

Vincenzo Scillia
Goblin – Suspiria   (Ita 1977)   Progressive Rock   4,5/5
I Goblin del Maestro Claudio Simonetti sono noti soprattutto per le colonne sonore ai film di Dario Argento, il che è vero, ma bisogna sapere che sono uno dei primi gruppi Progressive Italiani. I loro suoni, le loro melodie sinistre, oltre che inconfondibili sono uniche. “Suspiria” a parer di chi scrive è probabilmente il lavoro più completo. Grande omaggio a Simonetti e ai Goblin.
Exilia – Nobody Excluded   (Ita 2006)   Alternative Nu Metal   4/5
Grinta, aggressività, carattere, sono le qualità degli Exilia, band nostrana che si è guadagnata un meritato successo dopo anni di sacrifici. Non c’è bisogno di presentarli, il loro sudore li ha portati lontani e alla creazione di un magnifico disco intitolato “Nobody Exlcuded”. In questo disco troviamo una Masha più che ispirata, insomma un disco da avere.
Dismember – Dismember   (Sve 2008)   Death Metal   4/5
Un disco aggressivo che farà la felicità di saggi veterani del genere come Paul Speckmann e Jeff Becerra. Questo per dire che l’ omonimo di Matti Karki, al momento anche ultimo disco della loro discografia, è una vera è propria perla con addirittura qualche chicca che omaggia gli Iron Maiden, ascoltate “Under A Bloodred Sky” e capirete il tutto, per il sottoscritto la miglior traccia dell’ album.

Marialuisa Ferraro
Modest Mouse – Good News for People Who Love Bad News    (Usa 2004)   Alternative Rock  3/5
Fin dall’introduzione del corno della prima traccia si capisce che l’album avrà una prosecuzione non convenzionale. Voci così scandite da sembrare parlate pur nella intonazione e inserti orchestrali insoliti costruiscono la canzone rompendo gli schemi dall’interno.

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Pills 第16周 (consigli per gli ascolti)

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“Ascoltavamo Creedence, De Gregori, Honeybird And The Birdies, Frank Zappa, Beirut, Woodkid, Wilson Pickett, Pj Harvey, Moriarty, Albedo, Vintage Violence, Maria Antonietta, Vinicio Capossela , Cypress Hill , Houses, Dead Can Dance. Le strade schiumano di Pills contro il dolore e l’infelicità, noi le ascoltavamo tutte. Ci saremmo sparati Laura Pausini se l’avessero dichiarata illegale”

Silvio Don Pizzica
Houses – A Quiet Darkness   (Usa 2013)   Dream Ambient Pop     3/5
Duo in arte e nella vita, al loro secondo lavoro la band di Chicago sceglie la strada del concept  raccontando la storia di una coppia separata da un olocausto nucleare che cerca di ricongiungersi. Buone le atmosfere ma tra le mille sfumature possibili di una vicenda del genere, gli Houses raccontano solo i grigi.

Max Sannella
Creedence Clearwater Revival – Pendulum    (Usa 1971)    Country Rock   5/5
La California al suo apice musicale, i fratelli Fogerty firmano le più belle pagine country del secolo.
Cypress Hill  – Skull And Bones   (Usa 2000)    Hip Hop, Rap   4/5
Dalle strade  malfamate di San Francisco il jumping-cross che ha rivoluzionato  l’autenticità  delle gang urbane.
Dead Can Dance –  Spleen And Ideal    (Australia 1985)    New Wave    4/5
L’armonizzazione gotica spruzzata di esotismo che più di tutte elargì consensi mondiali al duo Perry/Gerrard.

Lorenzo Cetrangolo
Francesco De Gregori – Bufalo Bill   (Ita 1976)   Cantautorato   4,5/5
Reduce dal successo di Rimmel, il cantautore romano sforna a breve distanza quest’album particolarissimo, dove esprime tutto il suo amore per gli States e le sue nuove capacità vocali. Perla nascosta: Atlantide e il suo “barattolo di birra disperata”.
Vinicio Capossela  – Ovunque proteggi    (Ita 2006)   Folk, Etnico, Cantautorato   5/5
Capolavoro enciclopedico, un viaggio nello spazio e nel tempo dove Capossela si diverte a ricreare atmosfere e sensazioni dal passato e da luoghi lontani (il Medio Oriente di “Non Trattare”, la Grecia antica di “Brucia Troia”, i musical americani in “Nel Blu”, la violenta follia di Roma in “Al Colosseo”, una Russia steam- o cyber-punk in “Moskavalza”, l’Estremo Oriente di “Lanterne Rosse”…). Caleidoscopico, magistrale, virtuoso.
Robert Johnson – King of The Delta Blues Singers   (Usa 1961)   Blues   5/5
Il voto è per il significato che questo disco, un album compilation di sedici registrazioni, catturate in due diverse sessioni nel 1936 e nel 1937, ha avuto su generazioni di musicisti blues, americani e non. Se non avete sentito questo disco, non avete mai sentito davvero il blues.

Maria Petracca
Honeybird And The Birdies – You Should Reproduce   (Ita 2012)   Crossover   4/5
La leggerezza e la spensieratezza di una giornata primaverile. Disco un po’ ripetitivo per alcuni brani, ma è un dettaglio poco rilevante. In fondo, chi mai si annoierebbe di un po’ di colore che rende più allegra la giornata?   
Maria Antonietta – Maria Antonietta   (Ita 2012)   Rock   4,5/5
La verità  sputata in faccia da una voce che assume a tratti i toni della follia e da chitarre distorte capaci di urlare tutta la disperazione del mondo. La colonna sonora di quando sei incazzato e vuoi farlo sapere in giro…

Ulderico Liberatore
Frank Zappa – We’re Only in it For The Money   (Usa 1968)   Progressive Rock   5/5
Album fenomenale, qui Zappa compone e realizza un album parodia della società americana dove la prende con tutti, dai figli dei fiori alla polizia, arrivando ad offendere anche i tossici e cupi Velvet Underground antagonisti della costa est.

Simona Ventrella
Beirut – The Rip Tide (Usa 2011)  Gypsy Punk Folk   4/5
Il famoso giramondo indie Condon per il terzo album con i Beirut propone un mix stilistico tra la consueta tradizione bandistica fatta di fiati e coralità strumentali, e una visione intimistica e nostalgica del viaggiatore spoglia dai fragori balcani e dal sapore agrodolce. Solo per sognatori esperti.
Vintage Violence –  Piccoli Intrattenimenti Musicali   (Ita 2011)   Alternative Rock    4,5/5
Undici pezzi  di puro Rock italiaco energico con un forte impatto sonore e ben suonato, unito a testi inteligenti, ironici e marcatamente taglienti. Un gruppo da live trascinante. Finale con ghost track da urlo realizzata e prodotta da Dario Ciffo.
Le Capre a Sognagli – Sai di Capra   (Ita 2013)  Stoner,  Lo-Fi   3/5
Disco complesso non adatto a tutti i palati. Un viaggio fatto da molte tappe in paesi e atmosfere del mondo. I brani si muovono  tra sonorità Folk, Hard rock, Stoner e Indie tutto amalgamato da una costante e voluta  patina Lo Fi.

Diana Marinelli
Woodkid – The Golden Age   (Uk 2013)   Sperimentale, Pop    5/5
Quattordici tracce per ripercorre l’età d’oro, cioè l’infanzia che finisce per buttarsi in una quotidiana vita frenetica. Quattordici tracce senza luoghi, senza tempo, piene di ottoni, archi e tamburi da guerra, in una miscellanea di sperimentazioni e di immagini filmiche come solo Yoann Lemoine sa fare.

Marco Lavagno
Wilson Pickett – The Exciting WIlson Pickett    (Usa 1966)   Soul   5/5
Un’esplosione di euforia. I fiati amplificano più di un muro di Marshall e conquistano con gran facilità la “terra dei 1000 ballerini”. Un disco con cui svegliarsi ogni giorno e apprezzare le grandi gioie della vita.
Albedo – Lezioni di Anatomia   (Ita 2013)   Rock, Elettronica   4,5/5
La band che ha rapito Rockambula ha rapito anche me. Difficile trovare sonorità così attraenti, prive di ogni forzatura. Sonorità che ci rapiscono in un viaggio interstellare. Paradossalmente, senza andare troppo lontano, esplorano chirurgicamente il nostro corpo.

Giulia Di Simone
Pj Harvey – Rid Of Me    (Uk 1993)   Art Rock   5/5
48 minuti di vocalizzi multiforme ed orgasmici, tra semplici accordi giusti e d’effetto. Un disco controverso, in bilico tra disperazione, ossessione ed irrazionalità che ha consacrato PJ Harvey come una delle poche donne rocker con le palle.
Moriarty – The Missing Room   (Fra 2011)   Folk Pop   5/5
Dean Moriarty viaggiava in autostop tra Parigi e Firenze, amava le donne e la sua storia venne raccontata da Jack Kerouac. Queste sono le radici culturali di cui si nutrono i Moriarty, e non sono certo deboli radici.
Ida Maria – Fortress Round my Heart   (Nor 2008)   Pop Punk   4/5
Classe 1984, dalla Norvegia arriva Ida Maria, una rocker senza peli sulla lingua che soffre di sinestesia (quando ascolta musica vede colori) e realizza il singolo “Oh My God” con un ospite d’eccellenza: Iggy Pop.

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Pills Týden Patnáct (consigli per gli ascolti)

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“Le Pills non sono cattive. Le Pills sono musica. Il problema è quando quelli che ascoltano le nostre Pills le considerano una licenza per comportarsi come teste di cazzo.” Frank Zappa
Dalle novità extraconfine (su tutti il nuovo The Knife) proposte dal nostro Don, ad una mini carrellata storica targata Sannella. Dalla solita nuova scoperta della nostra Diana (stavolta svedese), sempre in crca di talenti nascosti, ad un classico tutto italiano proposto da Riccardo.

Silvio Don Pizzica
Mazes – Ores & Minearals   (Uk 2013)   Noise Rock     3/5
Come all’esordio, ancora psichedelia sporca in chiave Indie per la band britannica. Come all’esordio, il secondo lavoro dei Mazes non lascia intravedere niente di sensazionale, sotto ogni aspetto.
Dirk Serries – Microphonics XXI-XXV   (Bel 2013)   Ambient, Drone Music   3/5
L’artista belga riesce ad essere imprevedibile, qualunque cosa decida di fare. Questo lavoro ne è la riconferma. Tra atmosfere Ambient e droni elettrici e languidi, non potete perdervi l’ultimo capitolo della pseudo saga Microphonics. Sempre che non sia musica a voi indigesta.
The Knife – Shaking the Habitual    (Sve 2013)   Electronic, Experimental   3,5-4/5
Non per fare lo snob ma un po’ fa rabbia ascoltare tutto l’entusiasmo creato attorno a questa formazione considerando che da fine millennio a l’altro ieri la cagavano veramente in pochi. Oggi sembra la moda del momento ma in realtà, dietro a tutto questo, c’è un album fantastico che ha il merito di crescere ad ogni ascolto.

Max Sannella
Country Joe And The Fish – I Feel Like I’m Fixin’ To Die   (Can 1967)   Psichedelia    5/5
LSD e amori  incontrollati a cavallo di una psichedelica ottenebrante e a due passi dalla luna.
Culture Club  – Colour by Numbers  (UK 1983)   Pop Dance   3/5
Boy George e Soci strabiliano i dancefloor  internazionali con un mix di pop entravesti e calori jamaicani. Fanno centro!
The Cure – Wild Mood Swing    (UK 1996)   Dark Wave   4/5
Dalla “Generazione degli Sconfitti” i Cure di Smith si ricolorano di altre sfumature e promuovono un capitolo sonoro che cambia di non poco il loro status.

Diana Marinelli
Den Svenska Bjornstammen – Ett Fel Narmare Ratt   (Sve 2012)   Pop Techno   3/5
Cliccando a caso si può scoprire musica interessante come questa band svedese formatasi nel 2010 che miscela Pop, Techno e una puntina di Folk.

Riccardo Merolli
CSI – Linea Gotica    (Ita 1996)   Art Rock, New Wave    4,5/5
La migliore (post)rock band italiana di sempre incide un disco dalle tinte forti e sapori amari, l’inizio di una rivoluzione musicale che purtroppo in Italia non si può fare.

Marialuisa Ferraro
Smashing Pumpkins – Mellon Collie And The Infinite Sadness    (Usa 1995)   Rock    5/5
È semplicemente un must have, si presenta da solo, ma va assolutamente ripassato in cuffia di tanto in tanto, per sentire come la voce di Corgan si amalgami perfettamente con l’orchestrazione.
Half Japanese – Half Gentleman/Not Beasts    (Usa  1980 – Ristampa 2013)   Rock   3,5/5
Molto complesso etichettare con un genere questo lavoro: é un’esplorazione primitiva tra le matrici dei generi e le pulsioni ritmiche del reagire umano. Un disco cupo per molti aspetti, violento e crudo, che raramente cede il passo al puro godimento armonico-melodico.

Vincenzo Scillia
Iggy Pop & The Stooges – The Stooges    (Usa 1969)   Punk Rock    4,5/5
Il suono primitivo di un gruppo che è pura storia. “The Stooges” racchiude quel grandioso suono da garage che in tanti hanno seguito. Rispolverare questa perla è stato un vero privilegio.
Finntroll – Nattfodd    (Fin 2004)   Folk Metal    4/5
“Nattfodd” dei Fintroll è un simpatico disco che ha la capacità di farti immaginare di stare in mezzo agli abitanti del piccolo popolo. Tra fate, elfi, nani e troll vegliano più che mai i riff, le cornamuse ed il cantato in growl dei Finntroll. Una chicca di album.

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Pills Catorze Setmanes (consigli per gli ascolti)

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“Le Pills sono la speranza di chi speranza non ne ha più.”

Poche pillole oggi ma forti come ne avete mai prese. Dall’innovazione psichedelica del post-punk a stelle e strisce dei Red Temple Spirits, all’album dei Crash Test Dummies che regalò al mondo una delle hit più note di sempre. Dal Pop dei leggendari U2 allo Stoner di Stoned Jesus, passando per realtà tutte italiane come i Good Morning Finch. Buon ascolto

Silvio Don Pizzica
Sightings – Terribly Well   (Usa 2013)   Noise Rock     3,5/5
Una delle più importanti band Noise post fine millennio al suo decimo full lenght si mostra in tutta la sua schizzoide vena sperimentale e cacofonica con diversi cedimenti in fase compositiva e propositiva. Album per soli fanatici e affezionati (come me) di un pezzo di storia moderna del rumore.
The Thermals – Desperate Ground   (Usa 2013)   Lo-fi Garage, Pop Punk   3/5
Se cercate canzoni dall’attitudine Garage Punk e lo spirito Pop,  che sappiano farsi ascoltare per quello che sono, fulminee e genuine, che non vi annoino troppo presto e vi mettano voglia di essere vivi, le classiche hit indie paraculo da classifica anglofona, dentro questo ultimo lavoro dei Thermals c’è da pescare a piene mani.
Red Temple Spirits – Dancing to Restore an Eclipsed Monn   (Usa 1988)   Post-Punk   4/5
Un pezzo di storia Post-Punk. Lontano dal cuore della Gran Bretagna, nell’assolata Los Angeles, col loro disco d’esordio riuscirono a miscelare atmosfere gotiche e psichedeliche dando al genere una nuova linfa spirituale.

Max Sannella
Cowboy Junkies – The Trinity Session   (Can 1988)   Psichedelia   4/5
Il ritorno all’indipendenza del rock dei bassifondi, tra atmosfere bucoliche e coliche urbane.
Crash Test Dummies  –  God Shuffled His Feet    (Usa 1993)   Pop Folk   5/5
La svolta pop e radiofonica di Brad Robert e Soci, con il singolo Mmm  Mmm  Mmm  sbancano il mondo.
The Cranberries – Uncertain   (Irl 1991)   Pop Rock   3/5
La band capitanata da Dolores O’Riordan esordisce con un disco che rimbomba di spirito critico, ma vincente.

Marco Lavagno
The Tallest Man On Earth – There’s No Leaving Now    (Sve 2012)   Cantautorato/Folk   4/5
La barca è una soffice nuvola, la strada è un gelido oceano, il viaggio è un sogno appeso alla tenue voce di Kristian Matsson. Speriamo di svegliarci il più tardi possibile.
U2 – The Unforgettable Fire   (Irl 1984)   Pop/Rock   4,5/5
Il primo approccio della band irlandese verso le terre americane e i suoi deserti (spirituali e fisici) è un esperimento pienamente riuscito. E poi la sola chitarra di The Edge è capace di riportare in superficie una luce sommersa tra le macerie della musica anni 80.

Diana Marinelli
Good Morning Finch – Cosmonaut   (Ita 2013)   Post Rock   3,5/5
Il trio siciliano che ripercorre le strade del classico Post Rock e che riesce, con questo secondo ep, a varcare i confini italiani, dal Giappone agli Stati Uniti.

Ulderico Liberatore
Stoned Jesus – Seven Thunders Roar    (Ucr 2012)   Stoner Rock    4,5/5
Continua il filone Stoner, vi presento il suo ritorno prepotente in versione Ucraina che sicuro non è la California ma ha saputo dare a questi tre ragazzi la giusta ruvidezza nell’esporre i propri contenuti.

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Pills (contraccettivo efficace) Consigli Per Gli Ascolti

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“Prendo la pillola contraccettiva da più o meno 7 anni, è possibile che una pillola anticoncezionale smetta di fare effetto sull’organismo e quindi non funzioni più?” (cit. di un forum medico)
Questa volta invece dell’esperto rispondiamo noi, beccatevi le nostre Pills dall’effetto duraturo e immediato.

Ida Diana Marinelli
Cibo Matto – Viva! La Woman (USA 2006)/ Pop-Trip Hop  2/5
Duetto newyorchese che dopo molti anni di silenzio e rottura torna, per (s)fortuna, sulla scena musicale con un sound che contamina Pop con Elettronica e il solito stile da giapponesine doc.
Lita Ford – Lita (USA 1988)/Pop-Rock-Metal   3.5/5
Terzo album della chitarrista/cantante statunitense. L’album del successo, molto anni ottanta, una via di mezzo tra Madonna e Bon Jovi.

Silvio Don Pizzica
Captain Beefheart – Trout Mask Replica (USA 1969)   Avant-Rock   5/5
Per Scaruffi l’unico album Rock che valga la pena di essere ascoltato, per me il disco che ha cambiato il mio modo di concepire la musica.
Pink Floyd – The Piper at the Gates of Dawn (UK 1967)   Psych-Rock   5/5
L’unico album dove Barrett abbia un ruolo chiave è l’unico con quel sound speciale ironicamente lisergico. Da qui in poi la musica dei Pink Floyd non sarà più la stessa.

Marco Lavagno
Ministri – Per un Passato Migliore (ITA 2013) Rock  4/5
Finalmente il disco che aspettavamo dai Ministri. La band non pecca più di pressappochismo e sforna un album semplicemente pieno zeppo di grandi pezzi rock, concreti e reali. Suonati con la solita rabbia. Rabbia di coloro a cui (per fortuna) ribolle ancora il sangue.
Eric Clapton – Slowhand (UK 1977) Rock/Blues 4.5/5
Sommerse tra le radici del passato spiccano alcune grandi composizioni del chitarrista britannico: “Wonderful Tonight” e “Lay Down Sally” proiettano avanti una musica mai destinata a morire.

Ulderico Liberatore
Slo Burn – Amusing the Amazing (USA 1996) Stoner Rock 4/5
Album e band praticamente sconosciuti ma l’idea partita da John Garcia, con la sua inimitabile voce, non fa altro che essere un estensione dei Kyuss e un pezzo imperdibile di musica tostissima.

Lorenzo Cetrangolo
Arctic Monkeys – Whatever People Say I Am, I Am Not (UK 2006) Indie Rock, Garage 4.5/5
Il debutto degli alfieri indie del nuovo millennio. Un disco che, bene o male, ha segnato un’epoca.
Vari – Nightmare Revisited (USA 2008) Alternative Rock, metal 3.5/5
Compilation di cover dalla colonna sonora di Nightmare Before Christmas, capolavoro di stampo burtoniano del 1993. Con, tra gli altri: Korn, Rise Against, Marilyn Manson, Rodrigo y Gabriela, Amy Lee…
Pino Daniele – Dimmi Cosa Succede Sulla Terra (ITA 1997) Pop, Funk, Soul 4/5
Un bel disco di pop italiano, scritto e suonato bene. Da segnalare il piccolo gioiellino naif di “Canto do mar”, con Raiz.

Riccardo Merolli
Interpol – Antics (UK 2004) Alternative Rock 3.5/5
Un modo fantasioso di suonare Rock, una maniera inconfondibile soprattutto nella voce. Un disco interessante con tante cose da dire. Non è il paradiso ma neanche l’inferno.

 

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