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Pills שבוע עשרים ואחת (consigli per gli ascolti)

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“Amo le Pills sopra tutte le arti. Esse cominciano dove la parola finisce: è la lingua universale di tutti i cuori che amano.”

Silvio Don Pizzica
Merchandise – Total Nite   (Usa 2013)   Post-Punk, Shoegaze     3,5/5
Con lo sguardo al passato, i Merchandise confezionano cinque perle piene di ottime idee. Forse troppe. Resta un disco che tra Post-Punk, Shoegaze, Dream Pop, Ambient, Noise e attitudine Pop suona un po’ troppo confusionario
Big Black – Atomizer    (Usa 1986)   Noise Rock, Post-Hardcore   4,5/5
Non me ne vogliano i fan degli Shellac ma questa è la prima e la meglio riuscita creatura partirita dal genio di Steve Albini. Uno dei dischi più potenti e cattivi per sonorità, più deviati e malefici che la storia del Rock ricordi.

Max Sannella
The Sisters Of  Mercy – Floodland    (Uk 1987)   Dark   4/5
Velvet , Stooges e Bauhaus concentrati in un sottopelle da brivido, anche se per poco, ma da brivido.
Small Faces – From The Beginning   (Uk 1967)   Beat Progressive  4/5
La rabbia e la grinta nei live ed il beat in studio, formazione e disco seminali per il rockerama a venire
Social Distortion – Prison Bound   (Usa 1988)    Punk-Rock   4/5
Un grande esempio di punk energy al servizio di un brusco rock’n’roll.

Giulia Di Simone
Spiritual Front – Armageddon Gigolo’    (Ita 2006)   Neo Folk    3,5/5
Gesù è morto a Las Vegas bevendo whisky, mutilando corpi e assaggiando il frutto del peccato bestemmiando, e questo disco è il suono della sua marcia funebre.
CCCP Fedeli Alla Linea – Affinità – Divergenze Fra il Compagno Togliatti e Noi   (Ita 1986)   Punk   5/5
Capolavoro indiscusso partorito dalla mente malata di Giovanni Lindo Ferretti, paranoia allo stato puro.

Marialuisa Ferraro
Turin Brakes – Outbursts   (Uk 2010)   Alternative    4/5
Nel disco si esalta la linea melodica vocale, sorretta per lo più da sonorità in equilibrio fra elettrico ed acustico, in atmosfere placide, cantautorali a tratti e particolarmente suggestive, come nella title track.

Diana Marinelli
Atoms For Pease – Amok   (Uk 2013)  Rock Sperimentale, Elettronica    4/5
Un super gruppo nato probabilmente dalla voglia di suonare e di mescolare se stessi. Qualcuno in giro per il web si chiede quando finirà questa moda ma intanto il risultato e la miscela di Rock Sperimentale ed Elettronica potrebbe essere interessante.

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Pills uge tyve (consigli per gli ascolti)

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“Leggere e ascoltare le Pills per me era diventato più importante dell’angoscia che stavo creando nelle persone che amavo di più.”

Silvio Don Pizzica
Macelleria Mobile Di Mezzanotte – Black Lake Confidence   (Ita 2013)   Crime Jazz     2,5/5
Atmosfere lynchiane e crime-jazz a tutto spiano per la band romana ormai al sesto full lenght. In realtà niente di troppo originale
Rick Redbeard – No Selfish Heart    (Uk 2013)   New Folk   3/5
Alti e bassi per l’esordio dell’artista britannico. Momenti di bellezza assoluta si alternano a vuoti preoccupanti e alla fine il giudizio non può che piazzarsi al centro
Teho Teardo & Blixa Bargeld – Still Smiling    (Ita/Ger 2013)   Experimental   3,5/5
Due nomi enormi che insieme regalano un album spettacolare esempio di miscela tra teatro e musica

Max Sannella
David Crosby – Oh Yes I Can  (Usa 1971)  Folk   4/5
La visione artistica di un poeta tra skyliner stordenti e odori di libertà
Terence Trent D’Arby  – Wildcard!   (Usa 2002)   Soul Pop    3/5
L’RNB in tutte le sue sfaccettaure, in tutte le sue vocalità contaminate
Miles Davis – Kind Of Blue   (Usa 1970)    Jazz Improvisations    5/5
Ogni aggettivo, ogni commento è superfluo

Giulia Di Simone
Tracy Chapman – Tracy Chapman    (Usa 1988)   Folk    5/5
Folk nero di strada, che dalla strada vuole liberarsi sfrecciando via dalle pene e dagli abusi. In quest’album si respira sofferenza e voglia di riscatto. Indimenticabile e indispensabile.
Archive – With us Until You’re Dead   (Uk 2012)   Trip Hop    4/5
Qui si spazia tra violini, synth massicci, voci calde e controtempi. Un album violento e complesso, cattivo e dolce allo stesso tempo, come il video del singolo Violently, dove una bambina dimostra quanto l’innocenza possa diventare inquietante.
SBTRKT – SBTRKT   (Uk 2011)   U.K. Garage,Chillstep    4/5
Suona con una maschera primitiva (che è anche la copertina del suo primo album) e la pronuncia del suo nome d’arte è Subtract. Nonostante la sua voglia di anonimato e mistero, il suo stile è inconfondibile. Un disco da avere in vinile, non ci sono storie.

Maria Petracca
Verdena – Il Suicidio dei Samurai   (Ita 2004)  Alternative Rock, Rock Psichedelico   4/5
Appresa la notizia del nuovo album in via di registrazione, mi accingo a ripercorrere la loro carriera musicale. Testi ermetici di molteplice interpretazione, chitarre disperate e distorte, psichedelia che a tratti si spinge verso la follia. Solo ora mi accorgo di quanto mi siano mancati i Verdena.

Diana Marinelli
Emily Remler – This is Me    (Usa 1990)    Jazz-Fusion    4/5
“Potrei sembrare una bella ragazza ebrea del New Jersey, ma dentro di me mi sento come un uomo cinquant’enne, nero e robusto con un grande pollice, come Wes Montgomery”. Questa frase spiega tutto della grande chitarrista americana che viveva di Jazz, la cui breve carriera fu stroncata dalla droga.
Jocelyn Pulsar – Aiuole Spartitraffico Coltivate a Grano   (Ita 2012)   Indie-Pop    3,5/5
Il cantautore forlivese Francesco Pizzinelli in arte Jocelyn Pulsar, che con la sua musica propone un’Indie-Pop-Acustico dalle tinte nostalgiche, romantiche e spesse volte semplici, come il guardare il mondo da una finestra.

Marco Lavagno
Airbourne – Black Dog Barking    (Australia 2013)   Hard Rock   3,5/5
Niente di nuovo, questa band non è cambiata di una virgola, sempre la copia spudorata degli AC/DC, sparati nella frenesia degli anni 2000. Nulla di più. Però se avete voglia di un bel sound ignorante e zarro per prepararvi al vostro esagerato sabato sera, questo è il disco giusto!
Creedence Clearwater Revival – Green River    (Usa 1969)   Country, Rock, Blues   5/5
Al terzo LP i CCR raggiungono la perfezione e la mantengono quasi fino alla fine della loro carriera. Country sporco di terra e le radici di un’America più vicina alla realtà che ai suoi sogni.

Ulderico Liberatore
Portishead – Dummy   (Uk 1994)   Trip Hop    5/5
Uno dei dischi più influenti degli anni novanta e non lo dico io, lo dicono tutti!!! Per me un album che non mi stancherò mai di ascoltare. Inoltre, i Portishead sono la migliore band che ho ascoltato dal vivo.

Marialuisa Ferraro
Woodkid  – The Golden Age   (Fra 2013)   Neofolk, Baroque Pop    4/5
Woodkid è un polistrumentista che dipinge quadri sonori in cui l’elemento elettronico e l’elemento acustico si fondono, come nella risoluzione fra l’eterna lotta fra macchina e uomo. Davvero molto interessante e tutto da scoprire!
The Postal Service – Give up  (Usa 2003)   Indie   3,5/5
A forza di fare colonne sonore per film adolescenziali o quasi, la band si è un po’ marchiata (o macchiata) con quest’aura da eterni bambinoni che si portano dietro fardelli e paure della crescita. Eppure riescono sempre a risultare gradevoli e freschi.

Riccardo Merolli
Ginevra Di Marco – Trama Tenue   (Ita 1999)  Pop Rock   3,5/5
Esordio solista di una delle più belle seconde voci della musica italiana, un disco maturo e sensibile che cerca di scrollarsi di dosso la pesante ombra dei CSI. Il risultato alla fine non delude, insegna.

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Pills devetnaest tjedna (consigli per gli ascolti)

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Alle Pills! La causa di e la soluzione a tutti i problemi della vita!

Silvio Don Pizzica
Daft Punk – Random Access Memories   (Fra 2013)   Nu Disco     3,5/5
Un disco pieno di collaborazioni, con unhype enorme alle spalle e che si divide tra brani disco old style, momenti leggeri e altri dalla forte impronta Daft Punk. L’album che non ti aspetti e che sembra urlare la consapevole grandezza del duo parigino.
Luminal – Io Non Credo   (Ita 2011)   Alt Rock   3,5/5
Terza settimana e terzo e ultimo disco dei Luminal, secondo in ordine temporale. Tutti i difetti dell’esordio vengono smussati ma siamo ancora lontani da Amatoriale Italia. Resta un Rock poco originale pur se con testi interessanti.
The National – Trouble Will Find Me   (Usa 2013)   Indie Chamber Pop   3,5/5
Album che mi ha creato non poche difficoltà. Nessuna novità rispetto al passato e per un sound cosi pulito come il loro il rischio di annoiare è tanto. I National sembrano meno carichi ma al terzo ascolto cominci a entrare e innamorarti dei pezzi in maniera insospettabile.

Max Sannella
16  Horsepower –  Low Estate   (Usa 1997)  Folk   4/5
Il tono anticonformista delle roots music americane
Skunk Anansie – Paranoid & Sunburnt   (Uk 1996)   Rock   4/5
Carisma, abilità e aggressività in un esordio lirico e prestante e selvaggio.
Slayer – Hell Awaits   (USA 1985)   Trash Metal   4/5
Violenza elettrica e alte quotazioni metalliche, un campo minato in cui non si sa dove mettere i piedi.

Lorenzo Cetrangolo
Otis From Rigor Monkeez  – L’Unità Singola   (Ita 2012)   Rap   3/5
Primo disco di 1/3 degli emergenti milanesi Rigor Monkeez. Alti e bassi, in cui però spiccano originalità, umiltà e voglia di non livellarsi su cliché stantii. Aspettando il full-lenght d’esordio del gruppo, in uscita a breve.
L’Aura – Okumuki   (Ita 2005)   Pop   3,5/5
Esordio discografico della cantautrice bresciana. 11 tracce di pop/rock leggero e sbarazzino, con una voce caleidoscopica e qualche ingenuità di troppo nelle liriche.
Junius – The Martyrdom of a Catastrophist   (Usa 2009)   Art Rock, Post-Rock   3,5/5
Rock artistoide e “post” cupo e profondo, equidistante fra certe sonorità metalliche e melodie distanti e nebbiose.

Maria Petracca
Gustavo Cerati – Bocanada   (Arg 1999)   Pop Rock   4/5
Quando ti capita di dire tanto è sempre la stessa musica, non ti resta che andare dall’altra parte del mondo per scoprire come certi ritmi tribali, certe melodie e la lingua spagnola possano dare una veste del tutto nuova alla tua musica di sempre. E’ questo il  Rock della terra del tango.
Tori Amos – Under The Pink   (Usa 1994)   Alternative Rock   4/5
Tori Amos è un’indiscussa regina di bellezza e terrore insieme. E questo  disco, che sa sussurrare piano all’orecchio, può provocare anche stati d’inquietudine di alto livello.

Diana Marinelli
I Quadro – Un Altro Giorno   (Ita 1970)   Rock, Hard Rock   5/5
Primo album dello storico gruppo rock conversanese ritornato sulle scene qualche anno fa per riproporre la storia del Rock e soprattutto i suoi bellissimi brani originali come “Al Conte Pub” e “Ninna Nanna”.

Marco Lavagno
KT Tunstall – Tiger Suit   (Sco 2010)   Pop, Alternative Rock   3,5/5
Maturo, più spigoloso e meno immediato rispetto al passato. Sarà Berlino (il disco è registrato nei mitici Hansa Tonstudio), sarà semplicemente l’età che avanza (e a vederla comunque per lei avanza bene), ma la cantautrisce scozzese stupisce ancora. E il folk si sente meno ma rimane ben incanalato nelle vene.
Frank Turner – Poetry of The Deed    (Uk 2009)   Folk Punk   3/5
La rabbia dei Million Dead è lontana e la carriera solista di Frank parte con un disco discreto. Chitarra acustica, qualche sprazzo di melodia e di elettricità. Paga onestamente il suo tributo a Joe Strummer, ma nulla di più.

Marialuisa Ferraro
Thievery Corporation – The Richest Man in Babylon   (Usa 2002)   Dub, Trip Hop   3/5
Tantissime sono le suggestioni che caratterizzano questo lavoro: anzitutto il continuo scarto sul piano linguistico, in continua oscillazione tra l’inglese, lo spagnolo , il portoghese, il francese e persino il persiano. E poi anche i riferimenti musicali sono i più disparati, nel tentativo di realizzare brani sperimentali ma non pesanti, elaborati ma mai eccessivamente artificiosi. Non è sempre un disco immediato o coinvolgente, ma sicuramente riesce a risultare molto piacevole.

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Pills dizwit semèn (consigli per gli ascolti)

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“È soltanto con le Pills o con la morte che vediamo qualcosa di nuovo, e la morte è un po’ troppo definitiva.”

Silvio Don Pizzica
Laish – Obituaries   (Uk 2013)   Chamber Folk, Folk Pop     3/5
Il secondo full lenght dei Laish è spiazzante, non tanto per l’originalità della proposta o le novità rispetto all’esordio ma perché se nella prima parte si gonfia di melodie indovinate, nella seconda annoia un po’, creando una spaccatura sgradevole all’orecchio
Luminal – Canzoni di Tattica e Disciplina   (Ita 2008)   Alt Rock   2,5/5
Se la settimana scorsa vi avevo parlato di quel capolavoro che è l’ultimo dei Luminal, ora vado indietro nel tempo alla loro opera prima, album più lineare, convenzionale, senza troppi testi di spessore.
Stephen Malkmus – Can’s Ege Bamyasi Played by Stephen Malkmus and Friends [green vinyl]   (Usa 2013)   Indie Kraut   3/5
L’ex leader dei Pavement che suona live (allo scorso record store day a Colonia, città natale proprio dei Can)il disco dei tedeschi Can. Niente più che un buon tributo per il quarantennale dell’album.

Max Sannella
Stereolab – Peng!    (Uk 1992)   Art-Rock    4/5
L’estetica dei  Velvet e il moog dell’easy listening che partoriscono un fenomenale Trip-Hop.
Stiff Little Fingers – Hanx!   (Irl 1980)   Punk Rock   4/5
I loro sette pollici hanno infiammato il mondo e sovvertito polmoni e vecchie volpi governanti. Must!
Stray Cats – Gonna Ball   (Usa 1981)   Rockabilly   5/5
Il gruppo che una volta emigrato in Inghilterra ne ha sconvolto i paramenti new wave fino all’osso.

Lorenzo Cetrangolo
Ska-P – El Vals Del Obrero   (Spa 1996)Ska, Punk   3,5/5
Nasciamo a fine anni ’80 e quando iniziamo a fare i ribelli da prima media ci arriva alle orecchie questo disco. La botta è inevitabile. Ora facciamo più fatica a sentirlo, ma l’affetto rimane.
Lucio Dalla – 1999   (Ita 1966)   Beat   4/5
Esordio di quella bestia strana che era il compianto Lucio Dalla, il disco è una carrellata di sonorità beat, canzone italiana e virtuosismo vocale. Da non perdere la lisergica (ovviamente) “L.S.D.”, l’esplosiva “I got you” (James Brown!) e la leggendaria “Pafff… bum!”, portata a Sanremo con gli Yardbirds.
Feist – The Reminder    (Can 2007)   Indie Rock, Pop   4/5
Disco sospeso e delicato, capace di passare dal pop radiofonico ma sussurrato di “1234” per arrivare alla profondità tenebrosa di “My Moon my Man”. Per pulirsi le sinapsi.

Maria Petracca
Fabrizio de André – La Buona Novella   (Ita 1970)   Musica d’Autore   5/5
Dal Vangelo secondo Faber. In quel tempo uno dei più grandi cantautori mai esistiti affrontava il tema della Spiritualità trasformando in musica e parole di infinita bellezza la propria visione umana e terrena della Cristianità. Il risultato ne è stato un concept album capolavoro della Canzone Italiana da ascoltare assolutamente.

Ulderico Liberatore
Aphex Twin – Drukqs   (Uk 2001)   IDM, Drill And Bass, Breakcore   4/5
Un album senza eguali per la complessità delle trame sonore, duro al primo approccio ma avanti anni luce. Sicuramente un lavoro che trancia di netto il confine tra il secolo scorso e quello attuale.

Giulia Di Simone
Soko – I Thought I Was an Alien   (Fra 2012)   Alternative Folk-Pop   5/5
Soko è un’artista con parecchi problemi esistenziali irrisolti che fluttua in bilico tra distruzione, depressione, nostalgia e rinascita. Ha fatto da supporter a M.I.A., ha recitato e fondato un’etichetta, è morta e poi resuscitata.
XXYYXX – xxYYxx   (Usa 2012)   U.K. Garage   4/5
Per gli amanti dell’elettronica – specialmente sperimentale – XXYYXX produce una pasta sonora interessante, miscelando Detroit Techno, U.K. Garage, Dubstep e Chillout. Se vi piace Flying Lotus non potete perdervelo, se ancora non lo conoscete ne sentirete parlare presto.

Marco Lavagno
Roxette – Travelling   (Sve 2012)   Pop   3/5
L’eleganza non si coltiva e non si consuma. Questo disco non è indimenticabile, ma possiede il suo splendore glitterato che nessuno riuscirà mai ad riprodurre con facilità.
Perturbazione – Musica X   (Ita 2013)   Pop   4/5
I Perturbazione raccontano con ancora più saggezza i nostri tempi, sbirciano con attenzione nella nostra vita privata e nella nostra società. La consapevolezza di essere più vecchi si scontra contro la scelta (coraggiosa!) di un suono elettronico giovane e l’incastro, seppure a tratti forzato, funziona. Conoscendo il suono della band non avrei dato una lira a questo disco prodotto da Max Casacci. E invece sono così contento di sbagliarmi…

Simona Ventrella
The Black Beat Movement –  The Black Beat Movement   Ep  (Ita 2012)  Electro Funk, Soul   3,5/5
Collettivo di artisti che presenta un nuovo progetto e un EP ricco di influenze soul and funk  contaminate da stili diversi e soprattutto da elementi  tipici del hip hop e dell’elettronica. Gruppo composto da ottimi musicisti su cui spicca senza dubbio la voce della cantante Naima. Impossibile stare fermi e non tenere il ritmo, da non perdere anche in versione live
Devendra Banhart –  Mala   (Usa 2013)  Folk, Pop   3,5/5
Il leggendario e fascinoso Devendra si taglia i capelli e si presenta con un nuovo album, ambiguo fin dal titolo. Lavoro differente dai suoi precedenti, meno folk e più orientato ad un pop leggero ed impalpabile. Definito in un intervista da lui stesso ” un after party” lo consigliamo per chi ha voglia di concedersi un momento di relax musicale al sole caldo di una ritardataria primavera.
Fast Animlas And Slow Kids – Hybris   (Ita 2013)  Rock, Punk Rock   4/5
Ragazzacci perugini dall’anima rock al loro secondo album.  Fuoco e passione sono ben evidenti da subito, e il disco si presenta come una vera sferzata di energia da ascoltare tutto in un fiato.  Se non li avete  ancora ascoltati potete scaricarli gratuitamente e godere di musica fatta da giovani volenterosi e talentuosi.

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Pills 第十七週 (consigli per gli ascolti)

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“Qualche volta penso che la gente comincia a farsi delle nostre Pills soltanto perché, senza neanche rendersene conto, ha una gran voglia di un po’ di silenzio.”

Silvio Don Pizzica
Luminal – Amatoriale Italia   (Ita 2013)   Alternative Rock     4/5
Devo riascoltare ancora tanto ma dopo due giorni in loop mi pare già di aver trovato il mio disco dell’anno. Irriverenti, pazzoidi, con testi intelligenti e aggressivi non paiono neanche parenti del gruppo che ha registrato i due album precedenti. Non vi consiglio di ascoltarlo, vi obbligo a farlo (magari potessi).
Mission of Burma – Vs.   (Usa 1982)   Post-Punk   4/5
Un pezzo enorme di storia del Post-Punk anni ottanta a stele e strisce. Passaggio obbligatorio per gli amanti di Joy Division, Cure e Wire.
Neon Neon – Praxis Makes Perfect   (Usa 2013)   Synth/Electro Pop   3/5
Atmosfere e sonorità elettroniche anni ottanta. Un revival che comincia a non piacermi più anche se non mancano momenti vivaci e gradevoli.

Max Sannella
Joe Satriani – The Extremist    (Usa 1992)    Rock    4/5
La chitarra elettrica nei suoi apici fastosi, un talento oltre la corrente.
Sebadoh – Asshole    (Usa 1990)    Lo-Fi     4/5
L’Eccellenza di un certo Indie Rock con i denti aguzzi del post-moderno. Una chicca!
Sepultura – Chaos A.D.   (Bra 1996)     Trash Metal    4/5
Punto di congiunzione tra tribale e alienazione urbana. Un must nel settore del Metal estremo.

Lorenzo Cetrangolo
Hevia – Tierra de Nadie    (Spa 1998)    Folk,World    3/5
L’uomo che ha fatto conoscere al mondo l’esistenza della cornamusa asturiana. L’hit è “Busindre Reel”, ma anche “El Garrotìn” e “Gaviotes” sono brani da ricordare. Solo se vi piacciono le atmosfere folk strumentali, ad un passo dalla New-Age.
The Distillers – Coral Fang    (Usa 2003)   Punk Rock    3,5/5
Qualsiasi ragazzino ascoltasse simil-Punk nei primi anni duemila era di fatto innamorato di Brody Dalle. Il disco è una summa del Punk Rock più morbido e ruffiano, ma scorre, si fa cantare, si fa ricordare. Per tornare adolescenti (e scemi).
Million Dead – Harmony No Harmony    (Uk 2005)   Punk, Alternative    4/5
Una band durata pochissimo, un disco strambo, in bilico tra Punk, Hardcore, Rock incasinato alla Biffy Clyro, una voce che si stampa in testa, chitarre imprevedibili, ritmiche dure e ampie sospensioni melodiche (“After the rush hour”, piccolo capolavoro). Visti nel loro ultimo tour, in apertura ai Sick Of It All. Da riscoprire.

Maria Petracca
Wavves – Afraid of Heights    (USA 2013)   Punk Rock, Noise Rock   4/5
Ascoltato per intero in un negozio di dischi e subito dopo necessità urgente di riascoltarlo a casa. Disco veloce e carico di tutta l’energia del Punk con momenti di follia Noise. Questi ragazzacci californiani avranno pure paura delle altezze, ma sanno benissimo come farti volare.
Tom Waits – Franks Wild Years   (USA 1987)   Experimental   4,5/5
Dopo un “incipit” a suon di rumba e jazz che lascia un tantino spiazzati, finalmente arriva la voce di Tom Waits in tutta la sua potenza egemonica, capace di travolgerei e stravolgere gli animi. Numerosi i generi musicali presenti nell’album, UNICO invece l’interprete, coinvolgente dall’ inizio alla fine.

Ulderico Liberatore
Sporto Kantes – 3 at Last   (Fra 2008)   Drum and Bass, Rockabilly    3,5/5
Lo so vi starete chiedendo cosa c’entra il Rockabilly con la D’n’B ma fidatevi se cercate qualcosa distante dal resto questo è quello che fa per voi!!!

Giulia Di Simone
Zaz Zaz – The Rip Tide (Fra 2010)  Gypsy, Jazz Pop    5/5
Un’artista che con il suo buonumore, le sue influenze jazz e la semplicità del suo essere è riuscita ad oltrepassare i confini francesi e conquistare posti rilevanti nelle classifiche musicali di paesi come Italia, Svizzera, Germania, Russia.
Sia – Some People Have Real Problem   (Usa 2008)  Alternative Pop   4/5
Nonostante si presenti ai live in modo eccentrico e colorato, la sua voce rimane calda, calma, profonda e coinvolgente. Sarcastico e divertente è il video di “The Girl You Lost to Cocaine”

Diana Marinelli
Toto –Toto   (Usa 1978)   Progressive Rock, Pop    5/5
Un salto nel passato con un gruppo formato da quelli che Eddie Van Halen definì come i migliori musicisti sul pianeta.
Bon Jovi – Crush    (Usa 2000)    Pop, Hard Rock    5/5
Ancora musica targata U.S.A con un gruppo che ha spopolato e continua a farlo, con il suo rock, le sue ballate, i riff e le giacche di pelle..

Marco Lavagno
Appino – Il Testamento    (Ita 2003)   Cantautorato, Rock   3,5/5
Uno sfogo pazzesco. Un grido infinito ad una sporca società e ad un’anima forse più sporca ancora. Un buon esorcismo e il rischio copia-Zen Circus ampiamente sventato.
Bruce Springsteen – Tunnel of Love    (Usa 1987)    Rock    4,5/5
Introspettivo ed meno esplosivo degli altri LP con la E-Street Band. Springsteen è ben pettinato e pronto ad esporre le sue pene d’amore in un disco in realtà molto ragionato e moderno. Poco da fare, anche i sintetizzatori ottantoni col Boss suonano meno plasticosi. Quando la musica è fatta di sangue pure la plastica prende vita.

Vincenzo Scillia
Goblin – Suspiria   (Ita 1977)   Progressive Rock   4,5/5
I Goblin del Maestro Claudio Simonetti sono noti soprattutto per le colonne sonore ai film di Dario Argento, il che è vero, ma bisogna sapere che sono uno dei primi gruppi Progressive Italiani. I loro suoni, le loro melodie sinistre, oltre che inconfondibili sono uniche. “Suspiria” a parer di chi scrive è probabilmente il lavoro più completo. Grande omaggio a Simonetti e ai Goblin.
Exilia – Nobody Excluded   (Ita 2006)   Alternative Nu Metal   4/5
Grinta, aggressività, carattere, sono le qualità degli Exilia, band nostrana che si è guadagnata un meritato successo dopo anni di sacrifici. Non c’è bisogno di presentarli, il loro sudore li ha portati lontani e alla creazione di un magnifico disco intitolato “Nobody Exlcuded”. In questo disco troviamo una Masha più che ispirata, insomma un disco da avere.
Dismember – Dismember   (Sve 2008)   Death Metal   4/5
Un disco aggressivo che farà la felicità di saggi veterani del genere come Paul Speckmann e Jeff Becerra. Questo per dire che l’ omonimo di Matti Karki, al momento anche ultimo disco della loro discografia, è una vera è propria perla con addirittura qualche chicca che omaggia gli Iron Maiden, ascoltate “Under A Bloodred Sky” e capirete il tutto, per il sottoscritto la miglior traccia dell’ album.

Marialuisa Ferraro
Modest Mouse – Good News for People Who Love Bad News    (Usa 2004)   Alternative Rock  3/5
Fin dall’introduzione del corno della prima traccia si capisce che l’album avrà una prosecuzione non convenzionale. Voci così scandite da sembrare parlate pur nella intonazione e inserti orchestrali insoliti costruiscono la canzone rompendo gli schemi dall’interno.

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Pills 第16周 (consigli per gli ascolti)

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“Ascoltavamo Creedence, De Gregori, Honeybird And The Birdies, Frank Zappa, Beirut, Woodkid, Wilson Pickett, Pj Harvey, Moriarty, Albedo, Vintage Violence, Maria Antonietta, Vinicio Capossela , Cypress Hill , Houses, Dead Can Dance. Le strade schiumano di Pills contro il dolore e l’infelicità, noi le ascoltavamo tutte. Ci saremmo sparati Laura Pausini se l’avessero dichiarata illegale”

Silvio Don Pizzica
Houses – A Quiet Darkness   (Usa 2013)   Dream Ambient Pop     3/5
Duo in arte e nella vita, al loro secondo lavoro la band di Chicago sceglie la strada del concept  raccontando la storia di una coppia separata da un olocausto nucleare che cerca di ricongiungersi. Buone le atmosfere ma tra le mille sfumature possibili di una vicenda del genere, gli Houses raccontano solo i grigi.

Max Sannella
Creedence Clearwater Revival – Pendulum    (Usa 1971)    Country Rock   5/5
La California al suo apice musicale, i fratelli Fogerty firmano le più belle pagine country del secolo.
Cypress Hill  – Skull And Bones   (Usa 2000)    Hip Hop, Rap   4/5
Dalle strade  malfamate di San Francisco il jumping-cross che ha rivoluzionato  l’autenticità  delle gang urbane.
Dead Can Dance –  Spleen And Ideal    (Australia 1985)    New Wave    4/5
L’armonizzazione gotica spruzzata di esotismo che più di tutte elargì consensi mondiali al duo Perry/Gerrard.

Lorenzo Cetrangolo
Francesco De Gregori – Bufalo Bill   (Ita 1976)   Cantautorato   4,5/5
Reduce dal successo di Rimmel, il cantautore romano sforna a breve distanza quest’album particolarissimo, dove esprime tutto il suo amore per gli States e le sue nuove capacità vocali. Perla nascosta: Atlantide e il suo “barattolo di birra disperata”.
Vinicio Capossela  – Ovunque proteggi    (Ita 2006)   Folk, Etnico, Cantautorato   5/5
Capolavoro enciclopedico, un viaggio nello spazio e nel tempo dove Capossela si diverte a ricreare atmosfere e sensazioni dal passato e da luoghi lontani (il Medio Oriente di “Non Trattare”, la Grecia antica di “Brucia Troia”, i musical americani in “Nel Blu”, la violenta follia di Roma in “Al Colosseo”, una Russia steam- o cyber-punk in “Moskavalza”, l’Estremo Oriente di “Lanterne Rosse”…). Caleidoscopico, magistrale, virtuoso.
Robert Johnson – King of The Delta Blues Singers   (Usa 1961)   Blues   5/5
Il voto è per il significato che questo disco, un album compilation di sedici registrazioni, catturate in due diverse sessioni nel 1936 e nel 1937, ha avuto su generazioni di musicisti blues, americani e non. Se non avete sentito questo disco, non avete mai sentito davvero il blues.

Maria Petracca
Honeybird And The Birdies – You Should Reproduce   (Ita 2012)   Crossover   4/5
La leggerezza e la spensieratezza di una giornata primaverile. Disco un po’ ripetitivo per alcuni brani, ma è un dettaglio poco rilevante. In fondo, chi mai si annoierebbe di un po’ di colore che rende più allegra la giornata?   
Maria Antonietta – Maria Antonietta   (Ita 2012)   Rock   4,5/5
La verità  sputata in faccia da una voce che assume a tratti i toni della follia e da chitarre distorte capaci di urlare tutta la disperazione del mondo. La colonna sonora di quando sei incazzato e vuoi farlo sapere in giro…

Ulderico Liberatore
Frank Zappa – We’re Only in it For The Money   (Usa 1968)   Progressive Rock   5/5
Album fenomenale, qui Zappa compone e realizza un album parodia della società americana dove la prende con tutti, dai figli dei fiori alla polizia, arrivando ad offendere anche i tossici e cupi Velvet Underground antagonisti della costa est.

Simona Ventrella
Beirut – The Rip Tide (Usa 2011)  Gypsy Punk Folk   4/5
Il famoso giramondo indie Condon per il terzo album con i Beirut propone un mix stilistico tra la consueta tradizione bandistica fatta di fiati e coralità strumentali, e una visione intimistica e nostalgica del viaggiatore spoglia dai fragori balcani e dal sapore agrodolce. Solo per sognatori esperti.
Vintage Violence –  Piccoli Intrattenimenti Musicali   (Ita 2011)   Alternative Rock    4,5/5
Undici pezzi  di puro Rock italiaco energico con un forte impatto sonore e ben suonato, unito a testi inteligenti, ironici e marcatamente taglienti. Un gruppo da live trascinante. Finale con ghost track da urlo realizzata e prodotta da Dario Ciffo.
Le Capre a Sognagli – Sai di Capra   (Ita 2013)  Stoner,  Lo-Fi   3/5
Disco complesso non adatto a tutti i palati. Un viaggio fatto da molte tappe in paesi e atmosfere del mondo. I brani si muovono  tra sonorità Folk, Hard rock, Stoner e Indie tutto amalgamato da una costante e voluta  patina Lo Fi.

Diana Marinelli
Woodkid – The Golden Age   (Uk 2013)   Sperimentale, Pop    5/5
Quattordici tracce per ripercorre l’età d’oro, cioè l’infanzia che finisce per buttarsi in una quotidiana vita frenetica. Quattordici tracce senza luoghi, senza tempo, piene di ottoni, archi e tamburi da guerra, in una miscellanea di sperimentazioni e di immagini filmiche come solo Yoann Lemoine sa fare.

Marco Lavagno
Wilson Pickett – The Exciting WIlson Pickett    (Usa 1966)   Soul   5/5
Un’esplosione di euforia. I fiati amplificano più di un muro di Marshall e conquistano con gran facilità la “terra dei 1000 ballerini”. Un disco con cui svegliarsi ogni giorno e apprezzare le grandi gioie della vita.
Albedo – Lezioni di Anatomia   (Ita 2013)   Rock, Elettronica   4,5/5
La band che ha rapito Rockambula ha rapito anche me. Difficile trovare sonorità così attraenti, prive di ogni forzatura. Sonorità che ci rapiscono in un viaggio interstellare. Paradossalmente, senza andare troppo lontano, esplorano chirurgicamente il nostro corpo.

Giulia Di Simone
Pj Harvey – Rid Of Me    (Uk 1993)   Art Rock   5/5
48 minuti di vocalizzi multiforme ed orgasmici, tra semplici accordi giusti e d’effetto. Un disco controverso, in bilico tra disperazione, ossessione ed irrazionalità che ha consacrato PJ Harvey come una delle poche donne rocker con le palle.
Moriarty – The Missing Room   (Fra 2011)   Folk Pop   5/5
Dean Moriarty viaggiava in autostop tra Parigi e Firenze, amava le donne e la sua storia venne raccontata da Jack Kerouac. Queste sono le radici culturali di cui si nutrono i Moriarty, e non sono certo deboli radici.
Ida Maria – Fortress Round my Heart   (Nor 2008)   Pop Punk   4/5
Classe 1984, dalla Norvegia arriva Ida Maria, una rocker senza peli sulla lingua che soffre di sinestesia (quando ascolta musica vede colori) e realizza il singolo “Oh My God” con un ospite d’eccellenza: Iggy Pop.

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Pills Týden Patnáct (consigli per gli ascolti)

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“Le Pills non sono cattive. Le Pills sono musica. Il problema è quando quelli che ascoltano le nostre Pills le considerano una licenza per comportarsi come teste di cazzo.” Frank Zappa
Dalle novità extraconfine (su tutti il nuovo The Knife) proposte dal nostro Don, ad una mini carrellata storica targata Sannella. Dalla solita nuova scoperta della nostra Diana (stavolta svedese), sempre in crca di talenti nascosti, ad un classico tutto italiano proposto da Riccardo.

Silvio Don Pizzica
Mazes – Ores & Minearals   (Uk 2013)   Noise Rock     3/5
Come all’esordio, ancora psichedelia sporca in chiave Indie per la band britannica. Come all’esordio, il secondo lavoro dei Mazes non lascia intravedere niente di sensazionale, sotto ogni aspetto.
Dirk Serries – Microphonics XXI-XXV   (Bel 2013)   Ambient, Drone Music   3/5
L’artista belga riesce ad essere imprevedibile, qualunque cosa decida di fare. Questo lavoro ne è la riconferma. Tra atmosfere Ambient e droni elettrici e languidi, non potete perdervi l’ultimo capitolo della pseudo saga Microphonics. Sempre che non sia musica a voi indigesta.
The Knife – Shaking the Habitual    (Sve 2013)   Electronic, Experimental   3,5-4/5
Non per fare lo snob ma un po’ fa rabbia ascoltare tutto l’entusiasmo creato attorno a questa formazione considerando che da fine millennio a l’altro ieri la cagavano veramente in pochi. Oggi sembra la moda del momento ma in realtà, dietro a tutto questo, c’è un album fantastico che ha il merito di crescere ad ogni ascolto.

Max Sannella
Country Joe And The Fish – I Feel Like I’m Fixin’ To Die   (Can 1967)   Psichedelia    5/5
LSD e amori  incontrollati a cavallo di una psichedelica ottenebrante e a due passi dalla luna.
Culture Club  – Colour by Numbers  (UK 1983)   Pop Dance   3/5
Boy George e Soci strabiliano i dancefloor  internazionali con un mix di pop entravesti e calori jamaicani. Fanno centro!
The Cure – Wild Mood Swing    (UK 1996)   Dark Wave   4/5
Dalla “Generazione degli Sconfitti” i Cure di Smith si ricolorano di altre sfumature e promuovono un capitolo sonoro che cambia di non poco il loro status.

Diana Marinelli
Den Svenska Bjornstammen – Ett Fel Narmare Ratt   (Sve 2012)   Pop Techno   3/5
Cliccando a caso si può scoprire musica interessante come questa band svedese formatasi nel 2010 che miscela Pop, Techno e una puntina di Folk.

Riccardo Merolli
CSI – Linea Gotica    (Ita 1996)   Art Rock, New Wave    4,5/5
La migliore (post)rock band italiana di sempre incide un disco dalle tinte forti e sapori amari, l’inizio di una rivoluzione musicale che purtroppo in Italia non si può fare.

Marialuisa Ferraro
Smashing Pumpkins – Mellon Collie And The Infinite Sadness    (Usa 1995)   Rock    5/5
È semplicemente un must have, si presenta da solo, ma va assolutamente ripassato in cuffia di tanto in tanto, per sentire come la voce di Corgan si amalgami perfettamente con l’orchestrazione.
Half Japanese – Half Gentleman/Not Beasts    (Usa  1980 – Ristampa 2013)   Rock   3,5/5
Molto complesso etichettare con un genere questo lavoro: é un’esplorazione primitiva tra le matrici dei generi e le pulsioni ritmiche del reagire umano. Un disco cupo per molti aspetti, violento e crudo, che raramente cede il passo al puro godimento armonico-melodico.

Vincenzo Scillia
Iggy Pop & The Stooges – The Stooges    (Usa 1969)   Punk Rock    4,5/5
Il suono primitivo di un gruppo che è pura storia. “The Stooges” racchiude quel grandioso suono da garage che in tanti hanno seguito. Rispolverare questa perla è stato un vero privilegio.
Finntroll – Nattfodd    (Fin 2004)   Folk Metal    4/5
“Nattfodd” dei Fintroll è un simpatico disco che ha la capacità di farti immaginare di stare in mezzo agli abitanti del piccolo popolo. Tra fate, elfi, nani e troll vegliano più che mai i riff, le cornamuse ed il cantato in growl dei Finntroll. Una chicca di album.

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Pills Catorze Setmanes (consigli per gli ascolti)

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“Le Pills sono la speranza di chi speranza non ne ha più.”

Poche pillole oggi ma forti come ne avete mai prese. Dall’innovazione psichedelica del post-punk a stelle e strisce dei Red Temple Spirits, all’album dei Crash Test Dummies che regalò al mondo una delle hit più note di sempre. Dal Pop dei leggendari U2 allo Stoner di Stoned Jesus, passando per realtà tutte italiane come i Good Morning Finch. Buon ascolto

Silvio Don Pizzica
Sightings – Terribly Well   (Usa 2013)   Noise Rock     3,5/5
Una delle più importanti band Noise post fine millennio al suo decimo full lenght si mostra in tutta la sua schizzoide vena sperimentale e cacofonica con diversi cedimenti in fase compositiva e propositiva. Album per soli fanatici e affezionati (come me) di un pezzo di storia moderna del rumore.
The Thermals – Desperate Ground   (Usa 2013)   Lo-fi Garage, Pop Punk   3/5
Se cercate canzoni dall’attitudine Garage Punk e lo spirito Pop,  che sappiano farsi ascoltare per quello che sono, fulminee e genuine, che non vi annoino troppo presto e vi mettano voglia di essere vivi, le classiche hit indie paraculo da classifica anglofona, dentro questo ultimo lavoro dei Thermals c’è da pescare a piene mani.
Red Temple Spirits – Dancing to Restore an Eclipsed Monn   (Usa 1988)   Post-Punk   4/5
Un pezzo di storia Post-Punk. Lontano dal cuore della Gran Bretagna, nell’assolata Los Angeles, col loro disco d’esordio riuscirono a miscelare atmosfere gotiche e psichedeliche dando al genere una nuova linfa spirituale.

Max Sannella
Cowboy Junkies – The Trinity Session   (Can 1988)   Psichedelia   4/5
Il ritorno all’indipendenza del rock dei bassifondi, tra atmosfere bucoliche e coliche urbane.
Crash Test Dummies  –  God Shuffled His Feet    (Usa 1993)   Pop Folk   5/5
La svolta pop e radiofonica di Brad Robert e Soci, con il singolo Mmm  Mmm  Mmm  sbancano il mondo.
The Cranberries – Uncertain   (Irl 1991)   Pop Rock   3/5
La band capitanata da Dolores O’Riordan esordisce con un disco che rimbomba di spirito critico, ma vincente.

Marco Lavagno
The Tallest Man On Earth – There’s No Leaving Now    (Sve 2012)   Cantautorato/Folk   4/5
La barca è una soffice nuvola, la strada è un gelido oceano, il viaggio è un sogno appeso alla tenue voce di Kristian Matsson. Speriamo di svegliarci il più tardi possibile.
U2 – The Unforgettable Fire   (Irl 1984)   Pop/Rock   4,5/5
Il primo approccio della band irlandese verso le terre americane e i suoi deserti (spirituali e fisici) è un esperimento pienamente riuscito. E poi la sola chitarra di The Edge è capace di riportare in superficie una luce sommersa tra le macerie della musica anni 80.

Diana Marinelli
Good Morning Finch – Cosmonaut   (Ita 2013)   Post Rock   3,5/5
Il trio siciliano che ripercorre le strade del classico Post Rock e che riesce, con questo secondo ep, a varcare i confini italiani, dal Giappone agli Stati Uniti.

Ulderico Liberatore
Stoned Jesus – Seven Thunders Roar    (Ucr 2012)   Stoner Rock    4,5/5
Continua il filone Stoner, vi presento il suo ritorno prepotente in versione Ucraina che sicuro non è la California ma ha saputo dare a questi tre ragazzi la giusta ruvidezza nell’esporre i propri contenuti.

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Pills единадесет седмици (consigli per gli ascolti)

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“L’abuso delle Pills non è una malattia, ma una decisione, come quella di andare incontro ad una macchina che si muove.”
Questa settimana il nuovo dei Depeche Mode visto da Marco Lavagno, tanta roba italiana, nuova e datata, mostri sacri del calibro di The Cramps, Counting Crows, Tortoise, Simply Red, Limp Bizkit, Perturbazione e una perla addirittura dalla Romania, scovata per voi da Diana Marinelli

Silvio Don Pizzica
Marnie Stern – The Chronicles Of Marnia   (Usa 2013)   Math Rock, Noise-Pop     3,5/5
Il quarto lavoro di Marnie Stern non è il disco della consacrazione, non è il punto di arrivo a niente, non un capolavoro, né la fine eterna della sua arte ma suona piuttosto come un nuovo inizio
NaNa Bang! – S/t   (Ita 2013)   Folk Pop/Rock, Lo-fi   3,5/5
Dai Dodos, ai Velvet Underground; dal Paisley a Daniel Johnstone. Un disco pieno di roba nonostante una durata ridottissima

Max Sannella
Bruce Cockburrn – In The Falling Dark   (Can 1976)    Cantautorato    4/5
Lo stile soffice ed ispirato della poesia che attraverso l’equilibrio pop innesta un jazzly  impalpabile
Counting Crows – August And Everything After    (Usa 1993)   Indie Pop    4/5
La bella epopea di Duritz e Soci comincia da qui, da una cometa spenta in un cielo verdognolo. Supremo.
The Cramps – Off The Bone    (USA 1983)    Punk    5/5
Lux  Interior da scandalo e fervore, ed insieme ai Cramps da fuoco ad un modo di pensare bacchettone con una mitragliata di punk che passa alla storia.

Lorenzo Cetrangolo
Tortoise – Millions Now Living Will Never Die    (Usa 1996)   Post-Rock, Strumentale    4,5/5
I “padrini” del post-rock americano nel loro album più riuscito.
Simply Red – Greatest Hits    (UK 1996)   Pop,Soul    4/5
Un’enciclopedia delle hit che hanno reso famoso il gruppo di Mick Hucknall. Da riscoprire.
Limp Bizkit – Chocolate Starfish And The Hot Dog Flavored Water   (Usa 2000)  Nu Metal, Crossover   4.5/5
Un disco compatto, potente, sarcastico. I tamarri del nu metal insegnano, e lo fanno nell’episodio più esplosivo e meno raffinato della loro carriera. Da godersi senza sensi di colpa.

Vincenzo Scillia
Ministry – The Land Of Rape And Honey   (Usa 1988)   Industrial   5/5
Una pietra miliare dell’ Industrial, “The Land Of Rape And Honey” rappresenta la svolta di una delle band più innovative degli anni 90, i Ministry. Aggressivo, crudo, atmosferico, il disco qui presente è la classica opera che da ubriaco ti fa viaggiare, soprattutto sulle note di “Flashback” e “Stigmata”.
Kirlian Camera – Obsession    (Ita 1995)   Rock Alternative   4/5
“Obsession” dei Kirlian Camera è una fierezza nostrana. I suoni emessi in questo disco sono a dir poco eccezionali, poche band italiane sono riuscite a far amalgamare l’ elettronica ed il rock come hanno fatto loro. Un disco da ascoltare assolutamente.
Carcharodon – Macho Metal   (Ita 2008) Southern, Death’n’Roll    4/5
In attesa del loro secondo disco, sono andato a gustarmi ancora una volta il disco d’ esordio di questo gruppo italiano. I Carcharodon fecero il loro ingresso ufficiale nel 2008 con questo “Macho Metal” un lavoro sporco, volgare e provocatorio. Il bello è che c’è un sound che ti fa scuotere dalla testa ai piedi.

Diana Marinelli
Ann (Annamaria Chiarella) – Vecchi Ricordi    (Ita 2011)   Pop   3/5
Giovanissima interprete pugliese, voce orecchiabile e un lavoro d’esordio un po’ scontato.
Luna Amară – Don’t Let Your Dreams Fall Asleep   (Rom 2008)  Alternative Rock   4/5
L’alternative rock rumeno per esprimere messaggi politici e socialmente utili, attraverso un genere ben definito e sicuramente da ascoltare.

Marco Lavagno
Depeche Mode – Delta Machine    (UK 2013)   Elettronica, Pop    3/5
La voce di Dave Gahan e il sound avvolgente salvano (di nuovo?) canzoni mediocri. Certo, la classe e l’esperienza comunque escono fuori già solo nella strabiliante ballata “Heaven”.
Perturbazione – Del Nostro Tempo Rubato   (Ita 2010)  Pop   4/5
Progetto ambizioso quello del doppio LP. Ma con calma e qualche lampo di follia (“Vomito!”, “Io Sono Vivo Voi Siete Morti”) la band rivolese supera la prova. E poi i testi nostalgigi (il tema del tempo aiuta e li rende più che mai saggi) risultano essere anche questa volta il valore aggiunto. “Perfino il rock ti scava rughe sulla faccia…e chi l’avrebbe detto?”

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Pills тыдзень 10 (consigli per gli ascolti)

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“Alla base dell’assunzione delle droghe, di tutte le droghe, anche del tabacco e dell’alcol, c’è da considerare se la vita offre un margine di senso sufficiente per giustificare tutta la fatica che si fa per vivere. Se questo senso non si dà, se non c’è neppure la prospettiva di poterlo reperire, se i giorni si succedono solo per distribuire insensatezza e dosi massicce di insignificanza, allora si va alla ricerca di qualche anestetico capace di renderci insensibili alla vita. Come le Pills….”

Silvio Don Pizzica
Franco Battiato – Fetus   (Ita 1972)   Experimental Rock     4,5/5
L’esordio di Battiato. Il viaggio dell’energia nello spazio, energia che crea la vita, si trasforma, forma il nuovo, si disperde nel cosmo prima di diventare altro, alimentando un circolare eterno ritorno nel quale l’uomo è solo un minuscolo ma fondamentale passaggio, insostituibile come ogni atomo dell’ universo.
Drones – I See Seaweed   (Australia 2013)   Punk Blues, Garage, Psych-Rock   4/5
Se mai i The Drones avevano bisogno di dare conferma del loro valore, questo “I See Seaweed” arriva al momento giusto anche per penetrare i cuori di chi, fino ad ora, ha amato solo la faccia più scontata dell’Australia.

Max Sannella
Chumbawamba  –  Slap!   (UK 1990)   Rock-Pop Dance   3/5
Qui si balla e ci si diverte pensando alla solidarietà e alla società minore, inno contro la Thatcher e abbraccio alle lotte dei minatori della Leeds in fiamme  politiche.
The  Church – Séance   (Australia 1993)  Folk-Rock   4/5
La surrealità  melodica tra Byrds e REM, il narcisismo formato disco provocante e individualista dalla terra dei canguri.
Circle Jerks – Gig   (USA 1992)    Beach Punk    4/5
Il violento impatto sonoro di una esistenza inquieta, insubordinata, la velocità della luce in un disco oltraggioso, divino.

Lorenzo Cetrangolo
Sangue Misto – SxM   (Ita 1994)   Rap   5/5
Pietra miliare del rap italiano. C’è poco da aggiungere.
La Scatola Nera – S/t   (Ita 2012)   Post-Hc, Stoner   3,5/5
Disco d’esordio onesto e diretto, con spunti interessanti, per una band sospesa tra il grottesco e il deserto.
Teka P – A Ramengo   (Ita 2012)  Blues, Funk, Soul   4/5
Band divertita e divertente. Stupisce la capacità di giostrarsi tra leggerezza, ironia, ed una bravura tecnica e compositiva estrema.

Marialuisa Ferraro
Sinfonico Honolulu – Absolutely Live   (Ita 2011)   Pop    5/5
Un’orchestra di ukulele che rivisita i grandi successi del rock dagli anni ’60 ad oggi? Divertenti, ironici, cinetici. In due parole: da ascoltare.
Esperanza Spalding – Radio Music Society    (Usa 2012)    Soul    4/5
Definire soul quanto fa la Spalding è assolutamente riduttivo: r’n’b con inserti jazz, hip hop a tratti blues, pop delicato e femminile, ma anche graffiante ed energico. Molto interessante davvero.

Diana Marinelli
Bonnie Raitt – Slipstream    (Usa 2012)   Blues-Country    4,5/5
Bella voce e splendida chitarra. La musica è donna e in questo caso è di classe.

Ulderico Liberatore
Pussy Galore – Pussy Gold 5000 EP    (Usa 1987)    Noise Rock    4/5
Disco ruvido, rumoroso, registrato male, suonato in maniera spassionata in realtà nasconde l’inizio del rinnovamento dell’estetica rock alla fine degli ’80. Da non perdere.

Riccardo Merolli
David Bowie – The Next Day   (Usa 2013)   Art Rock   4/5
Il Duca Bianco tira fuori un disco bellissimo, una lezione a tutti i giovanotti della musica attuale. La classe non è acqua.

Marco Lavagno
Slash’s Snakepit – Ain’t Life Grand   (Usa 2000)   Hard Rock   5/5
Uno dei migliori dischi hard rock degli ultimi 20 anni a mio avviso. A pensarla come me sono davvero pochi, ma nonostante sia prodotto in uno dei periodi più cupi della vita di Slash la sua chitarra grida positività e si smarca definitivamente dalla voce e dalle superproduzioni di Axl. Rock’n’roll purissimo.
Mumford & Sons – Babel   (UK 2012)    Pop/Folk    4,5/5
Marcus Mumford e soci non scherzano più, il loro primo disco non era un timido abbaglio. Erano solo i primi raggi solari, preludio di un sole che scalda la faccia. Con l’amore per il pop e per quelle terre tanto piovose. Ma la pioggia per questa oretta di buona musica ce la dimentichiamo proprio.

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Pills নয় সপ্তাহ (consigli per gli ascolti)

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“Avevamo due buste di erba, settantacinque palline di mescalina, cinque fogli di acido superpotente, una saliera mezza piena di cocaina, un’intera galassia multicolore di eccitanti, calmanti, scoppianti, esilaranti. E anche un litro di tequila, un litro di rum, una cassa di birra, mezzo litro di etere puro e due dozzine di fialette di popper e una pila di cd con le Pills di Rockambula. Non che per il viaggio ci servisse tutta quella roba, ma quando ti ritrovi invischiato in una seria raccolta di droghe, la tendenza è di spingerla più in là che puoi.”

Silvio Don Pizzica
California X – California X   (USA 2013)   Alt Rock     3/5
Stile Dinosaur Jr, frastuoni alla Japandroids, canto alla Perry Farrell per un esordio potente come pochi senza troppe novità.
Daughter – If You Leave   (Uk 2013)   Art Pop   3,5/5
Pop leggiadro e delizioso ma senza grandi idee
Plantman – Whispering Trees   (USA 2012)   Alt Pop   3,5/5
Un album pieno di cuore e anima e tanta altra roba, forse troppa. Momenti di perfezione sonora si alternano a pause poco ispirate e alla lunga, quindici pezzi possono anche stancare.

Riccardo Merolli
The Cure – Disintegration   (Uk 1989)   New Wave, Dark, Post Rock   5/5
L’opera prima della New Wave moderna, un disco da ascoltare almeno cento volte nella vita. Grandissimo.

Alessandro Maiani
Dave Mattews Band – Under The Table And Dreaming    (USA 1994)    Rock   4,5/5
 Questo album continua a sorprendermi: quasi vent’anni che non si sentono né nella sonorità né tantomeno nel songwriting. Da ascoltare in viaggio, in auto, in treno o anche passeggiando.

Marco Lavagno
American Hi-Fi – S/t    (USA 2001)    Punk Rock    3/5
Sapore incredibilmente americano. Facile sveltina tra il punk più collegiale e il pop da classifica, non manca l’hard rock spudoratamente radiofonico (Def Leppard, Cheap Trick). Non di certo memorabile, ma buon compagno di viaggio nell’autoradio.
Glasvegas – S/t    (SCO 2008)    Alt Rock    4/5
Uno splendido gioco di luci e ombre. Sagome che si muovono lente e lontane. Visivo e poetico.

Marialuisa Ferraro
Liars – They Drew us All in a Trench And Stuck a Monumer on Top    (USA 2002)   Rock   3,5/5
Rock con un accenno della commistione elettro-dance che caratterizzerà i lavori successivi della band. Un sound potente, in cui grida e distorsioni sono ammorbidito da ondeggiamenti funky.
Mono – Manifestation Ep   (JAP 2011)   Strumentale   4,5/5
Musica strumentale e d’atmosfera, in cui è predominante l’influsso delle avanguardie classiche novecentesche, del cool jazz, e dello studio compositivo per le colonne sonore cinematografiche. Da scoprire.

Diana Marinelli
Os Argonautas – Navegar è Preciso    (ITA 2012)   Cantautorato-Acustico    4/5
Una sonorità raffinata, quella del quintetto barese, tra musiche d’autore che spaziano tra influenze brasiliano-portoghesi. Suoni magici che raccontano un viaggio e se la vita è come il mare l’importante non è vivere ma navigare.

Ulderico Liberatore
Jon Spencer Blues Explosion – Orange EP    (USA 1994)    Punk Blues    4,5/5
Tra riff blues e grezze distorsioni, una chitarra da 12$ per uno dei dischi più esplosivi e originali dei ’90.

Lorenzo Cetrangolo
All Saints – Saints & Sinners    (UK 1999)    Pop    3,5/5
“Pure Shores” va conosciuta. “Black coffee” suona bene. “Surrender”, “All Hooked Up” (“I know that you want a piece of my ass”) e “Ha Ha” raccolgono tutto l’R’n’B che le Spice hanno lasciato indietro. Produce Orbit, già dietro a “13” dei Blur.
Richard Cheese – Lounge Against The Machine    (USA 2000)    Swing, Blues, Lounge    3/5
Una carrellata di hit rivisitate in chiave swing/blues (con canzoni di Radiohead, Nine Inch Nails, Beastie Boys, Offspring, Limp Bizkit, RHCP…). Un sereno divertissement.
Scala & Kolacny Brothers – Scala & Kolacny Brothers    (USA 2011)    Pop, Corale    1/5
La formula: prendere canzoni di successo (metallica, Oasis, Depeche Mode, Kings Of Leon, Nirvana…), insegnarle ad un coro, suonarle con l’accompagnamento di un pianoforte (e archi, all’occorrenza). La domanda: perché?

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Pills Astea Zortzi (consigli per gli ascolti)

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“Tutti abbiamo udito la donnetta che dice: “oh, è terribile quel che fanno questi giovani a se stessi, secondo me la droga è una cosa tremenda.” poi tu la guardi, la donna che parla in questo modo: è senza occhi, senza denti, senza cervello, senz’anima, senza culo, né bocca, né calore umano, né spirito, niente, solo un bastone, e ti chiedi come avran fatto a ridurla in quello stato i tè con i pasticcini e la chiesa.”  C.B.

Silvio Don Pizzica
Simone Agostini – Green   (Ita 2008)   Guitar Solo   4/5
Un disco strumentale che piacerà anche a chi ama la musica rock. Non vi annoierà perché dentro troverete tanti stili diversi, incastonati con cura in un solo lungo filo d’erba. Dal Folk al Pop, dal Country alla World Music.
Arbouretum –Coming Out The Fog   (Usa 2013)   Stoner, Psych Rock   3/5
Coming Out Of The Fog è una buonissima risposta a chi aveva dato gli Arbouretum finiti dopo “The Gathering”, ma è ancora troppo poco.

Max Sannella
The Charlatans – The Autumn Demos   (UK 1969)   Pop-wave   3/5
La maturità e gli accenti pop contrapposti a nuovi spiriti acid house e Stone Roses, Happy Mondays.
The Chemical Brothers – Loops Of Fury   (UK 1996)   Elettro-dance    5/5
L’apertura verso nuove frontiere elettroniche, visioni e stimoli verso la psichedelica selvaggia.
Vic Chesnutt – Little   (USA 1989)   Cantautorato    4/5
L’esordio significativo di un songwriter che lascerà tracce  indelebili tra le pagine bianche dell’American Torch Thing.

Lorenzo Cetrangolo
Daniele Luttazzi – Money For Dope   (Ita 2005)  Pop, Jazz    4/5
Luttazzi si conferma genio con questo disco “satirico” in senso lato, costruito con maestria, suonato splendidamente.
Linkin Park – Living things   (Usa 2012)   Electro,Rock   2/5
Da fan posso dire che mi hanno molto deluso. Trasformarsi (A thousand suns) è sacrosanto, appiattirsi è da vigliacchi.
Warpaint – The Fool   (Usa 2010)  Alternative Rock, Dream Pop   3,5/5
Atmosfere scure, dense, umide. Un rock psichico e femminile per la girl-band losangelina.

Marco Lavagno
Stereophonics – Graffiti on The Train   (Gal, 2013)  Pop Rock   3,5/5
Disco ben apparecchiato: meno riff e più ballate dilatate. Quando la band cerca nuove soluzioni (a volte stridenti) la voce di Kelly rimette tutto in carreggiata e si dimostra ancora una volta una delle migliori ugole della canzone popolare inglese.
Statuto – E’ Tornato Garibaldi   (Italia, 1993)  Ska   4/5
Disco che purtroppo presenta tematiche incredibilmente attuali a venti anni di distanza. Ma com’erano belle e sane queste canzoni di protesta? Farcite di calore solare, humor e arricchite da una spregiudicata voglia di ballare.

Marialuisa Ferraro
Pearl Jam – Vs    (Usa 1993)   Grunge 5/5
Per me in assoluto l’album perfetto. Un mix di cattiveria, velocità e dolcezza, il tutto registrato con quella patina calorosa dal sapore ’90s difficile da ritrovare nei dischi perfettini di oggi.
Mambassa – Mi Manca Chiunque   (Ita 2002)   Pop Rock    4/5
Una band rimasta nel cuore, una carrellata di storie d’invenzione ma attuali e concrete, arrangiamenti eleganti di un alternative nostrano di grande qualità.

Francesco Ficurilli
Fluxus – Pura Lana Vergine    (Ita 1998)   Noise Rock, Hardcore Punk    5/5
Non ce n’è per nessuno, Franz Goria e soci tirano fuori il coniglio dal cilindro e stop. Fra immagini crude e scenari pasoliniani una mazzata che sfonda gli scudi di plexiglas.
Faith no More – Angel Dust (Usa 1992)   Alternative Metal, Funk Metal   4/5
Ovunque e comunque le idee di Mike Patton pesano come macigni. Soprattutto nelle orecchie di chi le ascolta.

Diana Marinelli
Apocalyptica – Cult   (Fin 2000)   Symphonic Meta,  Rock Strumentale   4/5
Quattro violoncellisti (belli da vedere e da sentire) che attraverso la tecnica classica ripropongono un repertorio assolutamente metal. Interessanti tutti gli album, specialmente i live.
Shago – Domani Sarà    (Ita 2012)  Pop- Rock  3,5/5
Sette piacevoli brani proposti dal giovane cantate pugliese Roberto Valenza, in arte Shago, la cui voce ricorda Alex Baroni.
 

Vittorio Massa
Labradors – Growing Back   (Ita 2013)   Power Pop, Indie  3,5/5
Super energico. Super Power Pop. Un disco che uscendo ha anticipato l’estate in Marzo.
Il Teatro degli Orrori – Dell’Impero Delle Tenebre   (Ita 2007)   Post Rock, Noise Rock  5/5
In Italia non c’era bisogno d’altro che un bel calcio nel culo alla scena alternativa che ancora si trascinava dietro gli anni 90. Disco di debutto della rock band numero uno del momento.
Fabrizio De Andrè – Anime Salve   (Ita 1996)   Musica d’Autore   6/5
Ironico come un disco il cui tema centrale è quello della solitudine abbia bisogno di esser scritto a due mani. (con Ivano Fossati per chi non conoscesse tutto di questo capolavoro letterario e musicale)

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