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GOMMA + The Rodriguez + HÅN @ Linoleum – Rock’n’Roll, Milano 13/01/2017
Il venerdì milanese da un po’ di tempo si colora di Punk grazie ai ragazzi di Linoleum. Una serata, ma anche un gruppo di persone che sono cresciute molto, diventando un punto di riferimento e di certezza musicale per molti ragazzi e non solo. Le carte vincenti sono certamente l’ingresso gratuito e il format della serata, che unisce live e dj set, ma non sono da meno le intelligenti e spesso alternative scelte musicali, che hanno portato sul palco del Rock’n’Roll molti gruppi di livello e anche tante band emergenti.
Onestamente vedere cosi tanta partecipazione, con la gente accalcata per band emergenti o molto giovani, non può che far piacere e, infatti anche venerdì scorso, 13 gennaio, il trend positivo di partecipazione non è stato disatteso. Questa volta il colpaccio era la partecipazione dei giovanissimi Gomma, ultima ‘creatura’ della V4V Records, che quest’anno a mio avviso non ha mancato un colpo. Basti pensare alle uscite del 2016 di And So Your Life Is Ruined, Mary In June, Le Sacerdotesse Dell’Isola Del Piacere e Bruuno. L’hype e il rumore generato intorno a queste giovani promesse sono cresciuti talmente tanto nell’ultimo periodo che l’occasione di testarli live, non poteva non essere colta.
Partiamo dall’inizio, il live inizia puntuale, come da programma, e a salire sul palco in apertura troviamo due giovani realtà: il duo bresciano Hån, che propone un Indie Pop elettronico, dalle atmosfere rarefatte, ricco di effetti e delay e corredato da una voce leggere ed eterea, e i The Rodriguez, band dal sound più Garage, notevolmente più sporchi nei suoni ma anche meno precisi e gradevoli all’ascolto. Lo spazio sottoterra del Rock’n’Roll a questo punto della serata è già ben saturo, e al piano di sopra la gente si accalca per un posticino che forse non arriverà. In questo clima così underground arrivano sul palco i protagonisti Gomma e il loro album, fresco di uscita, Tocka.
I ragazzi, per nulla timidi, fanno le cose per bene, con una parte strumentale potente, onesta e ben suonata, dove i suoni si amalgamano alla perfezione richiamando alla mente la forza e l’irruenza del Post Rock di gruppi come Fine Before You Came e Gazebo Penguins, ma con la sfacciataggine e l’irriverenza più vicina al Post Hardcore americano di qualche decennio fa. L’energia è tale che, nonostante lo spazio sia poco, le prime file trovano il modo di pogare e sfogare tutta la forza dei suoni in sudore e spintoni. Ci sono pezzi che hanno un grande impatto come “Aprile” ed “Elefanti”, anche se la scelta vocale che predilige un parlato/urlato nella maggior parte dei pezzi rischia di rendere statica e poco dinamica la performance generale. I pezzi e i minuti scorrono veloci e in chiusura c’è posto anche per una cover/omaggio dei Fugazi che in questo caso non riesce a convincere a pieno. Nonostante qualche passo falso e tanta strada da fare i giovanissimi casertani dimostrano sul palco di avere capacità musicali, l’attitudine e l’animo molto Punk. Sarà per questo, ma non posso che tornare a casa contenta e certa di tornare nuovamente al Linoleum. I gruppi annunciati per l’anno nuovo sono molti e molto interessanti. Al momento gli appuntamenti promossi per il mese di gennaio vedranno sul palco venerdì 20 Hermit, Fade e gli Edless e venerdì 27 Be a Bear, La Festa e La Suerte.
Mary in June, il videoclip di “Confini” e il live al Garbage Live Club
Esce oggi Confini, il nuovo videoclip dei Mary in June, il terzo estratto da Tuffo, l’album della band romana uscito nel 2016 per V4V Records, a conti fatti tra i lavori più interessanti che abbiamo ascoltato lo scorso anno.
Fall Of Minerva – Portraits
Portraits segna l’abbandono dell’autoproduzione per i vicentini Fall Of Minerva e il conseguente approdo alla Basick Records. Dopo tre EP registrati tra il 2010 e il 2013, può questo lavoro segnare la loro naturale evoluzione?
L’inizio è confortante: “Beyond The Pines” ha un incipit claustrofobico che fa da contraltare all’aggressività del resto del pezzo, dove una batteria articolata vibra dei colpi di rullante che paiono pietre volte a tumulare una lapide. Formula identica per “Novocaine” anche se in questo caso specifico è la voce di Sido a mettere le cose in chiaro, urlandoci di indossare i caschi protettivi perché le sue parole sono una pioggia incessante di granate. “Träume” è l’unico brano con il testo in italiano e per l’occasione a Sido si affianca Luca Rocco, cantante degli Storm{O}. Ne viene fuori un marasma urticante che è un ibrido malcelato di fragore ed estemporanea melodia. La medesima potabilità che fa di “Green Ghost” l’unico episodio serafico, se escludiamo la strumentale “Sguardi Nel Buio”. Di tutt’altro aspetto “Demagogy”, una traccia che possiede tutta la violenza di cui sono capaci i The Dillinger Escape Plan, amplificandola in modo crescente all’interno dei nostri padiglioni auricolari. Ci sembrerà di avere il cervello in fiamme.
Questa volta i Fall Of Minerva hanno fatto il botto, sfruttando al meglio i mezzi a disposizione per confezionare un disco che non delude e che agisce come un Navy Seal: mantenendo un basso profilo e senza lasciare scampo.