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16 Lovers Lane – Propaganda

Written by Recensioni

E’ un esordio degno di nota, anche perché è un disco che dimostra di voler continuare a  cercare nuove direttrici per il suo portamento waveing, per le sue scolorite immagini atte a concepire un sistema d’ascolto ovattato, avvolgente e intensamente catarifrangente che ti affoga con sé fin giù sotto le inesorabili assonanze pulsanti del suo accoramento dolciastro.

Il quartetto veronese dei 16 Lovers Lane con Propaganda ci porta a scoprire il loro mondo verticale, dieci tracce di Ambient liquida e cinematica costruite in lussuriosi bagni di esili melodie malate, con le occhiaie e macilente immerse di basse frequenze fino  a raggiungere quella poetica maudit delirante che sa di tundre e guerre interiori, ossessioni e ipnotismi, un piccolo ma denso viaggio imperdibile ai confini delle ombre che a tratti solfeggiano rubini di brina folkly del profondo nord di una straniante Enya nella tripletta  “When I Sleep”, “William III”, “On Your Own”.

La maggior parte del registrato è un austero quanto qualitativo abisso sonoro che segue sincopi e flussi migratori di melodie fredde e incessanti, un gusto siliceo che modula onde e risacche notturne “Bad Poetry” e scuri meandri apneici sopra il bianco e nero dei tasti di un pianoforte “Hell (For Piano)”, mentre con “Stay” si cambia letteralmente registro, un pop sofisticato e classico che, accoppiato alla melodia americanizzata della stupenda ballata “Always Mechanical Clouds”, fanno da cerniera lampo ad un disco d’esordio da legare stretto, molto stretto alle intenzioni dei prossimi “acquisti” per le proprie e privatissime collezioni di chicche sonore.

I 16LL in questa list mostrano tutte le carte di una poetica che sa di incredibile, quasi a dodici pollici, un andamento lieve e continuo che costruisce da solo un intero disco, echi e controvoci, grigi e lune chiare che operano in un labirinto sonico nel quale – e ve lo raccomando di cuore – perdersi dentro sarà gioia e dannazione. Garantito!

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