quirinetta Tag Archive

‘Chi suona stasera?’ – Guida alla musica live di dicembre 2017

Written by Eventi

Teho Teardo, Death in Vegas, Julia Holter, Boy Harsher… Tutti i live da non perdere questo mese secondo Rockambula.

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Fink @ Circolo Magnolia, Milano | 01.11.2017

Written by Live Report

L’ultima volta in cui l’avevamo visto sul palco risale a due anni fa, al Quirinetta di Roma in tour con Hard Believer, ma Fink è già tornato con un nuovo lavoro (Resurgam, uscito a settembre per Ninja Tune / R’COUP’D), e mercoledì scorso a Milano è andata in scena la prima delle sue due date italiane, al Circolo Magnolia.

(foto di Francesco Oddo)

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Peter Hook & The Light @ Quirinetta, Roma | 07.03.2017

Written by Live Report

Non nascondo il pregiudizio che mi accompagnava riguardo questo nuovo progetto di Peter Hook. Mi figuravo il solito vecchietto nostalgico dei tempi andati che rimetteva in piedi il baraccone per tirare a campare. Invece Hook è un reale ex addicted. Ex Joy Division, ex New Order e sul palco con lui i membri ex Monaco e il figlio avuto dalla ex moglie.

(foto di Beatrice Ciuca)

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Piers Faccini @ San Belushi, Roma | 23.02.2017

Written by Live Report

C’avete presente quei mega concerti assurdi che l’Olimpico non basta, che fai una fila spropositata da almeno sette ore prima, che il frontman si dimena in preda alle convulsioni da sostanze psicotrope mentre il palco si infiamma con un gioco di luci da far invidia alla stazione spaziale della Nasa? Ecco, niente di tutto questo.

(foto di Beatrice Ciuca)

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Preoccupations @ Quirinetta, Roma 24/11/2016 [LIVE & PHOTO REPORT]

Written by Live Report

Tempo di politically correct anche nella musica, e così i già Women e i già Viet Cong si presentano al pubblico romano con la nuova denominazione d’origine controllata, Preoccupations [Quand’erano ancora i Viet Cong, noi di Rockambula avevamo avuto il piacere di incontrarli già al Primavera Sound 2015]. Per essere sicuri di aver fissato il concetto nella mente chiamano così anche l’ultima fatica che presentano in tour. Preoccupations, l’album, non mi aveva impressionato molto ed era necessario effettuare una verifica sul campo per confermare o smentire l’idea. Preoccupations, il gruppo, si presenta in una sala semi deserta se si escludono fotografi e “quelli che scrivono per le webzine”. Evidentemente il cambio di nome deve aver seminato gli hipster dell’ultim’ora.

Bastano un paio di canzoni per capire che i canadesi hanno l’attitude del gruppo emergente che non sfonda mai, teste basse, poche interazioni con i presenti, a tratti sembrano quei nerdoni che si fissano con il suono, a tratti sembrano quei timidi che hanno il timore di alzare lo sguardo e di incrociarlo con quello inquisitore di chi li ascolta e a tratti sono quei soggetti che suonano perché piace a loro, come fossero soli nel garage di casa del bassista. Chi entra a concerto iniziato ha l’impressione costante che siano il gruppo spalla e che stiano per smettere da un momento all’altro. Non hanno fan di nicchia e nemmeno affezionati. Troppo melodici per gli amanti degli albori, troppo psichedelici per i tristoni, troppo strumentali per le fashion blogger. E questo è il loro punto di forza. Tra gli ascoltatori trovi il tipo con la maglia dei Bauhaus vicino al tizio con i risvoltini rimbalzato al Goa e la ragazzina con i capelli blu e la matita scura ripassata tre, quattro volte intorno agli occhi.
Durante il live, nella loro esecuzione, ci ritrovo la voce del tipo degli Editors ma anche il Nick Cave dei Birthday Party, St. Vincent, i Blonde Redhead, i Jesus and Mary Chain e la cattiveria dei My Bloody Valentine in un’accozzaglia (cit.) che è peggio dei sostenitori del No al referendum. Il suono disarmonico mal si sposa con le luci gestite da una capra ubriaca che ha appena rubato i faretti al Luneur Park. Punta di diamante, quota “bellezza” e menzione d’onore vanno al batterista, preciso, veloce, pulitissimo e maestro di bacchette.
Nel complesso un concerto intimo che ti lascia quella sensazione vibrante nelle ossa. Non di quelli che te ne vai fischiettando il bis ma di quelli che te ne vai e pensi “ma che bombetta atomica era”? E vorresti risponderti ma ti fischiano ancora le orecchie.

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10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #18.11.2016

Written by Playlist

10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #04.11.2016

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Battles @ Quirinetta, Roma 30/03/2016 [LIVE e PHOTO REPORT]

Written by Live Report

We’re the Battles and we’re from NYC. David Konopka sale sul palco per primo ed è l’unico a scambiare due parole con il pubblico, ricordando il Brancaleone dell’ultima volta in cui i Battles si erano esibiti in città. Poche chiacchiere e tonnellate di energia tonificante: questo è stata la performance di mercoledì scorso al Teatro Quirinetta, gradevole location a due passi da Via del Corso.

Lo Spring Attitude Festival 2016 è iniziato così, con l’Elettronica della miglior specie, quella a servizio dell’estro Math Rock di una formazione nata come supergruppo ma che viaggia ormai spedita per la sua strada, con ben tre dischi all’attivo nel roster Warp Records, l’ultimo dei quali (La Di Da Di) uscito appena lo scorso anno.

Quella dei Battles è stata una performance a dir poco sorprendente. Che i tre newyorkesi avessero le carte in regola per stupirci c’era da immaginarselo, ma la resa in versione live è stata al di sopra di ogni aspettativa.
Al centro dello stage la batteria di John Stanier sovrasta il pubblico dall’alto di un piatto a mo’ di stendardo, che lui gode nel picchiare senza tregua, grondante di sudore eppure senza perdere in eleganza. A sinistra, le Stan Smith bianche di Ian Williams si producono in un contagiosi tip tap elettrici, impossibile resistere alla silhouette del polistrumentista che si contorce spasmodica mentre si destreggia con una disinvoltura sconcertante tra chitarra, tastiere e campionatori. Dal lato opposto Konopka scandisce i tempi col suo basso che si moltiplica e lavora per accumulo, in un climax ascendente senza soluzione di continuità tra un brano e l’altro, per quasi un’ora e mezza di performance totalizzante.

Per le prossime puntate dello Spring Attitude ci si rivede a maggio. Intanto gustatevi qualche scatto di questa preview pazzesca.

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