È uscito il video ufficiale di “Alive”, terzo singolo dei Ravenscry, accompagnato dall’hashtag #iLiveALive. Infatti, la ballad tratta dall’album The Attraction Of Opposites descrive e denuncia un caso di violenza e si contrappone al singolo Noir Desire, uscito il 12 gennaio, che ha fatto da apertura ad Alive, descrivendo invece una prospettiva diversa degli abusi subiti dalle donne.
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Ravenscry, esce il video ufficiale di “Alive”
Ravenscry: il mini-video di “Alive” contro la violenza sulle donne
I Ravenscry hanno scelto proprio l’8 marzo, Giornata Mondiale della Donna, per lanciare una breve anticipazione del video del loro terzo singolo “Alive” insieme all’hashtag #iLiveALive. Infatti, la ballad tratta dall’album The Attraction Of Opposites descrive e denuncia un caso di violenza e si contrappone al singolo “Noir Desire”, uscito il 12 gennaio, che ha fatto da apertura ad Alive, descrivendo invece una prospettiva diversa degli abusi subiti dalle donne.
“Noir Desire”, il secondo singolo (video) dei Ravenscry
E’ uscito il video di “Noir Desire”, secondo singolo dei Ravenscry estratto dall’album The Attraction Of Opposites. Il video, girato dal regista Matteo Terzoli, è stato realizzato grazie al sostegno dei fan dei Ravenscry tramite la campagna di crowdfunding che la band ha condotto su Musicraiser. “Noir Desire”, brano dalle sonorità vintage, è ambientato negli anni Cinquanta e punta i riflettori su una grave problematica che oggi ci riguarda sempre più da vicino: la violenza contro le donne. “In questo brano affrontiamo il problema dal punto di vista di un serial killer di donne, ma con uno sconcertante epilogo – spiegano i Ravenscry – una prospettiva diversa da quella che invece raccontiamo in “Alive”, brano opposto a “Noir Desire”, dove invece la violenza è vissuta tra le mura domestiche, caso con le più alte percentuali oggi.”
Ravenscry – The Attraction Of Opposites
Tornano alla riscossa i lombardi Ravenscry e lo fanno con stile, rilasciando la loro ultima fatica The Attraction Of Opposites, secondo atto della loro discografia. Pubblicano il platter a distanza di tre anni dal precedente e discreto One Way Out. E’ il caso di dire che Giulia e soci questa volta hanno nettamente centrato il bersaglio, registrando qualcosa di esageratamente vistoso. Con il precedente lavoro la band ha cominciato ad appiccare i primi “incendi” mentre adesso soltanto conferme del loro talento. The Attraction Of Opposites riesce ad amalgamare quiete ed aggressività, frastuono e melodia. Molta qualità e uno smisurato talento sono le armi invincibili dei Ravenscry. Parliamo di un disco genuino, dall’ascolto facile che riesce ad accontentare amanti del Goth e del Melodic Death Metal. Nel supporto ci sono tredici tracce che sprizzano adrenalina da ogni poro, una particolarità per ogni brano, che sia il cantato dell’energica Giulia Stefani o i massicci riff eseguiti da Paul e Mauro. Noterete il talento dei cinque ragazzi soprattutto ascoltando “Missing Words”, canzone che meglio li rappresenta. “The Witness” e “Ink” esaltano le chitarre, mentre con “Cynic” e “Noire Desire” si accentua la vena Goth che più di qualche volta fa riferimento agli Evanescence ed ai Within Temptation. I Ravenscry con molto agio stanno riuscendo a farsi strada, si stanno dando la possibilità di essere tra le attenzioni di molti, stanno mostrando audacia e intraprendenza. La cosa migliore da fare è procurarsi questo disco, vero e proprio concentrato di emozioni. Una piccola attenzione vorrei dedicarla anche all’artwork in cui vediamo dei colori che, ironia della sorte, sono quelli che trasmettono con le emozioni i Ravenscry. Resta solo una cosa da fare: spararsi The Attraction Of Opposites a tutto volume!
RAVENSCRY: il 27 Maggio il nuovo disco
Esce il 27 maggio il secondo album dei Ravenscry, dal titolo The Attraction of Opposites, registrato al Ravenstudio e mixato da Roberto Laghi e Dragan Tanasković (In Flames, Diablo Swing Orchestra, Entombed) al Bohus Sound Recording in Svezia.
L’album, il cui artwork è stato curato da Stefano Mattioni, sarà distribuito su tutte le piattaforme digitali da Audioglobe e in formato fisico da Revalve Records in Europa, USA e Giappone. Ricordiamo inoltre che i Ravenscry saliranno sul palco del Route 66 di Milano il prossimo 23 maggio, evento al quale sarà possibile acquistare la prevendita dell’album.
I Ravenscry presentano il nuovo video
I Ravenscry hanno scelto “Missing Words” come primo singolo per presentare il loro nuovo album The Attraction of Opposites, in uscita il 27 maggio. Il video è stato girato da Salvatore Perrone (DevilDriver, Fleshgod Apocalypse, Empyrios, Serenity) alla centrale idroelettrica Alessandro Taccani di Trezzo sull’Adda (MI).
Sul sito dei Ravenscry sono disponibili le prevendite del nuovo album The Attraction of Opposites, che tramite un codice daranno diritto a scaricare l’album in formato digitale a partire dal 27 maggio. Chi acquisterà la prevendita, avrà diritto a ricevere anche la copia fisica, senza costi aggiuntivi.
Nuovo disco per i Ravenscry
I Ravenscry tornano in studio e promettono scintille: per il loro secondo full length, previsto in uscita nel 2014, hanno deciso di affidare il mixaggio a Roberto Laghi (In Flames, Hardcore Superstar, Sonic Syndicate, Freak Kitchen) e il mastering a Dragan Tanasković (In Flames, Hardcore Superstar, Dark Tranquillity). La band dichiara: “Per questo secondo album vogliamo prenderci il tempo che riteniamo opportuno per poter ottenere il massimo con i nostri mezzi. Per questo abbiamo deciso di avvalerci della collaborazione di professionisti come Roberto e Dragan che a nostro avviso si collocano al top in ogni ambito”. Non ci resta che attendere e tenere d’occhio il Sito per ulteriori sviluppi.
Ravenscry
I traguardi si raggiungono col sacrificio, con la forza di volontà e la determinazione. I Ravenscry sono riuscito con le loro qualità a raggiungere importanti obbiettivi. Ai microfoni di Rockambula c’è l’ affascinante Giulia che ci illustrerà un po’ il percorso della band.
Anzitutto perché non presentiamo i Ravenscry ai nostri amici lettori?
Giulia: Perché no?! Il progetto Ravenscry nasce nel 2008, ispirato dalle desiderate doti istrioniche del batterista Simon Carminati, dal sarcasmo irritante del bassista Fagio, dal fascino incompreso del chitarrista Mauro Paganelli, dalla stabilità altalenante del chitarrista ritmico Paul Raimondi e dalla sconfinata passione per gli animali della cantante Giulia Stefani.
Questo “One Way Out” è il vostro disco d’esordio, cosa ci dite a riguardo: come, dove e con chi si sono svolte le fasi di registrazione e mixaggio?
Giulia: Beh, così mi costringi a tornare seria! Farò l’immane sforzo… One Way Out è il risultato di un vero e proprio lavoro di squadra: le idee, proposte da qualcuno, sono state poi sviluppate con l’apporto di tutti, arricchendosi del background e dei gusti di ciascuno di noi. Quanto alla produzione, nonostante contassimo esclusivamente sui nostri limitati mezzi finanziari, non abbiamo voluto rinunciare alla qualità e ci siamo avvalsi della competenza di grandi professionisti. Per quanto riguarda la fase di registrazione: Simone Mularoni e Simone Bertozzi dei Fear Studio e Dario Ravelli di Suonovivo; per la fase di mixing e mastering: Fabrizio Grossi di Sound of Pisces (Steve Vai, Slash, Cypress Hill, Alice Cooper ecc.) e Tom Baker di Precision Mastering (Judas Priest, Sevendust, Manson, Megadeth e via dicendo) di Los Angeles.
Per quanto riguarda la promozione del disco come vi state muovendo, che tipo di lavoro state facendo?
Giulia: La nostra principale strategia è quella di instaurare, per quanto possibile, un rapporto “umano” con coloro che ci seguono e ci apprezzano, cosa che nessuno può fare per noi! La nostra etichetta lavora su obiettivi meno immediati ma certamente più importanti, come le campagne promozionali all’estero rivolte alla stampa, alle webzines e alle agenzie di un certo livello, alle quali noi non potremmo arrivare solo con le nostre forze. Molto intense e positive sono state quelle rivolte alla Germania, dove il nostro disco è distribuito da Soulfood/Sony BMG, all’amata Scandinavia e al Giappone, dove le nostre etichette, rispettivamente The Trip Records di Peter Uvén e Hydrant Music, hanno lavorato in maniera impeccabile!
Come vi trovate con la Wormholedeath e la Dreamcell11? Com’è nata la collaborazione con loro?
Giulia: In parte ho già risposto prima. Posso solo aggiungere che, per quanto intenso possa essere stato il lavoro dell’etichetta, ci troviamo pressappoco come una qualsiasi band underground al primo disco.
Quanto all’origine dei nostri rapporti, posso semplicemente dirti che all’epoca, ricevuto il nostro materiale, l’etichetta si è mostrata subito entusiasta, e insieme abbiamo elaborato una proposta di collaborazione.
A tuo parere qual è stata l’esperienza live che più ti ha colpito e ti è rimasta impressa fino ad ora con i Ravenscry?
Giulia: Vediamo… Ci sono state occasioni durante il tour in Scandinavia, in cui il pubblico era letteralmente rapito, quasi come in uno stato di catarsi folle, di delirio da baccanale che esprimeva un assoluto senso di libertà che solo la musica (e, ammettiamolo, anche un po’ l’alcol…) riesce a scatenare. Difficile darti una data precisa: accadeva quasi ogni sera 😀
Come è stato accolto il disco dal pubblico e come dalla critica?
Giulia: In maniera discordante, come ci si aspettava! Non abbiamo scelto una strada facile… ci sono momenti in cui le prendiamo, da una parte, dai metallari puro sangue; dall’altra, dalle orecchie più fini. Ma al di là di questo, c’è da dire che un grande risultato è stato l’improvviso e crescente interesse del pubblico dopo la pubblicazione del videoclip di Nobody (e non voglio credere che sia solo per la somiglianza del protagonista con A. Hopkins…:D). Oltre all’aumento di fans tedeschi, inglesi, svedesi, abbiamo notato, in particolare, un incremento di contatti dal Sud America e dalla Russia, cosa che ci sorprende piacevolmente dato che non c’è ancora stata una promozione mirata in quelle aree…Altra grande sorpresa, le ottime vendite in Giappone!
Con quali band sogni di dividere il palco?
Giulia: Qualcuno sostiene che i sogni siano fatti per rimanere tali…altri confidano ancora fedelmente nelle stelle cadenti, o nei primi morsi ai frutti di stagione…io, nel dubbio, preferisco non dirtelo! 😀
Adesso ti andrebbe di esprimere un tuo parere personale riguardo il fenomeno del “Pay to Play”, che sembra verificarsi molto negli ultimi tempi. Cosa ne pensi di questa cosa, che opinione hai su tutto ciò?
Giulia: La mia opinione in materia è piuttosto…indignata! Sarò presuntuosa, forse antiquata, ma per me rimane assurda e a dir poco contraddittoria la condizione della musica (e più in generale, della cultura) ridotta a pura merce, al fine di arricchire le tasche di personaggi che non provano la minima vergogna a definirsi “imprenditori”, quando si tratta di musica. Senza contare quelli che si spacciano per benefattori. D’altra parte, finché saremo convinti di fare della musica la nostra vita, l’eventualità di un compromesso simile sarà sempre in agguato e, laddove in gioco ci fosse veramente la possibilità concreta di un salto di qualità, non è escluso che, prima o poi, ci si trovi a cedere.
Per quanto riguarda l’attività live cosa ci dici, dove suonerete nei prossimi giorni? Avete in programma anche qualche festival?
Giulia: Nulla di definito al momento, ma la risposta di prima credo possa darti già qualche indizio prezioso… . Al di là dell’attività live, vorrei cogliere l’occasione per annunciare l’imminente uscita del secondo videoclip, per il quale è stata scelta l’opener del disco, Calliope; e nel frattempo si lavora al nuovo disco. Nuovo disco, nuove contaminazioni… pronti a prenderle ancora e ancora 😉
Bene Giulia, l’intervista si chiude qui, concludi come meglio ti pare…
Giulia: E’ stato davvero un piacere. Un saluto a tutti i lettori di Rockambula, con la promessa di superare ampiamente, con il nuovo disco, le loro migliori aspettative!
Ravenscry – One Way Out
Eccoli i Ravenscry, una band che con tanti sacrifici e tanta voglia di suonare è riuscita a mettersi da parte una buona fetta del pubblico italiano ed estero, tutto questo con il loro disco d’ esordio “One Way Out”, protagonista anche di questa recensione. Partiamo col presentare il gruppo, formato da Mauro Paganelli e Paul Raimondi alle chitarre, Fagio al basso, Simon Carminati alla batteria e l’ affascinante nonché talentuosa Giulia Stefani alla voce. Il loro stile si rifà ad un Gothic Metal alla Evanescence e Whitin Temptation con la presenza di qualche sfumatura Melodic Death che ricorda un po’ gli Arch Enemy. “One Way Out” come abbiamo accennato prima è il loro primo full lenght e detto sinceramente come partenza non c’è niente male e infatti i risultati li hanno ottenuti. Lasciamo perdere le band con membri figli di papà che con la mangiatoia bassa riescono a comprarsi promozioni, posizioni per i festival o ai cosiddetti Pay To Play, i Ravenscry hanno avuto soddisfazioni con le loro forze ed il loro talento. Vi chiederete perché questo preambolo? Per il semplice fatto che almeno il sottoscritto, ultimamente, se nota un gruppo ben lanciato o meglio ancora ben pubblicizzato, subito gli viene suggerito che è un gruppo che ha sborsato i quattrini. Per questo con i Ravenscry metto le mani avanti, confermando che la loro bravura e la loro intraprendenza, per questo piccolo inizio, li ha portati davvero su di una onesta vetta. Ma al di fuori di tutto, bisogna solo ascoltare “One Way Out” per darmi ragione, l’ album è fresco e ben suonato; tutti i membri del gruppo ci hanno messo impegno e sudore e il contributo di ognuno è stato fondamentale. Io personalmente ho fiducia in Giulia e soci, di questo passo il gruppo raggiungerà cime ancora più alte. Ora non ci resta altro da fare che ascoltare e goderci “One Way Out”.