Una piccola perla dal rassicurante sound indie rock, intrisa di dolce nostalgia, che arriva inaspettatamente a soccorrere i nostri sentimenti più confusi.
Un paesaggio sonoro, un lavoro ipnotico in bilico tra passato e presente, terra ed aria, non assegnabile ad un tempo dato ma ad una molteplicità di durate.
Claustrofobico, ipnotico, intrigante, misterioso: l’esordio del collettivo irlandese, sospeso tra folk e doom, punta a lasciare un segno indelebile nel tempo.
La band di Tiziano Veronese torna a far parlare di sé con un lavoro dal forte retrogusto industrial, senza dimenticare le radici psichedeliche e post-punk.