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Witche’s Brew

Written by Interviste

I Witche’s Brew sono giunti al loro nuovo disco, “Supersonicspeedfeaks, a presentarcelo c’è Mirko Bosco formidabile chitarrista del gruppo. Tra curiosità e retroscena dell’album siamo venuti alla scoperta d’interessanti chicche come i nomi degli ospiti presenti sul loro lavoro. A voi lettori questa deliziosa intervista con Mirko Bosco dei Witche’s Brew.

Bentornati su Rockambula ragazzi. Cominciamo a parlare della line up, pare ci siano delle novità giusto?
Grazie a voi per volerci riavere su Rockambula. In realtà un cambio della line up c’e’ stato con l’avvento di Frankie Brando alla batteria, ma ormai sono già quasi un paio d’anni che fa parte della famiglia per cui per noi e’ come se ci fosse sempre stato. Per quanto riguarda la voce ci siamo avvalsi di diversi ospiti, anzi colgo questa occasione per ringraziarli ulteriormente per avere partecipato a questo nostro progetto.

“Supersonicspeedfreaks” è il vostro secondo disco. Che tipo di lavoro avete svolto nelle fasi di registrazione e mixaggio?
Per quanto riguarda le registrazioni e stato un lavoro un po’ particolare in quanto abbiamo prima registrato i pezzi con la voce di Mirko Zonca, perche e’ cosi che sono stati composti e poi, i vari ospiti li hanno reinterpretati, aggiungendo e togliendo ciò che sembrava loro più adatto alla propria vocalità. Per quanto riguarda il mixaggio, purtroppo, non abbiamo potuto essere presenti a tutte le varie sessioni.

E in quale studio e con quale produttore avete collaboratore per la realizzazione dell’album?
Abbiamo registrato in diversi studi anche perché, con tutti quegli ospiti da accontentare… ognuno preferisce lavorare dove si sente più confortevole: Nik Turner ha il suo studio a Londra, Steve Sylvester a Pesaro, Ricky Dal Pane a Faenza ecc…

Quali sono le tematiche che toccate principalmente in “Supersonicspeedfreaks”?
Sono storie realmente accadute e poi rivisitate in chiave poetico-artistica, storie di vita comune di gente che soffre e commette atti alquanto peculiari, non vedo lo scopo nello scrivere stupide canzoncine di amore adolescenziale quando la vita reale offre storie molto più interessanti.

Nel disco ci sono le collaborazioni di alcune importanti special guest, perché non ci dite di più?
Sono tutti personaggi di grande calibro ed importanza, oltre i già citati Nik Turner ( Hawkwind ), Steve Sylvester ( Death SS ) e Ricky Dal Pane ( Buttered Bacon Bisquits ), abbiamo ospitato anche JC Cinel ( ex Wicked Minds ), Martin Grice ( Delirium ) e Paolo Apollo Negri ( Wicked Minds ) . E’ stato un piacere ed un onore.

Mettendo a confronto il vostro disco d’esordio e “Supersonicspeedfreaks” a parer vostro quali sono le principali differenze?
Innanzitutto Frankie ha apportato uno stile un po’ più tecnico e un po’ meno aggressivo. Per quanto riguarda la parte strutturale, io, personalmente non mi sono accorto di questo grande cambiamento, solo che quando suoni con un gruppo per abbastanza tempo, un evoluzione e’ naturale, vuoi spingerti sempre un po’ più in la.

La collaborazione con la Black Widow Records sembra che stia durando, come nacque l’ incontro con l’etichetta?
Non vedo perché non dovrebbe durare, noi abbiamo proposto un altro prodotto ed a loro evidentemente e’ piaciuto.

Per quanto riguarda il tour cosa ci dite, dove e come promuoverete “Supersonicspeedfreaks”? Dove potremmo venire a sentirvi?
Per quanto riguarda il tour dopo le ultime date a Busto Arsizio e Prato, siamo ancora in fase di organizzazione, non e’ cosi facile fare coincidere tutto. Comunque le cose si muovono e al più presto comunicheremo le nuove date.

Ora una mia curiosità, cosa volete intendere per”Supersonicspeedfreaks”? Cosa vuol dire questo titolo?
Il nostro primissimo lavoro era intitolato “Pentatonicspeedfreaks”, un live registrato durante un tour in Austria. Questo nuovo album e’ il volere tornare alle origini pur essendo proiettato in avanti.

Ora un messaggio diciamo cosi, promozionale: a parole vostre perché acquistare “Supersonicspeedfreaks”?
Innanzitutto perche e’ un album estremamente onesto, senza fronzoli e accorgimenti vari che ahimè, purtroppo oggi riempiono la musica rendendola banale e artisticamente sterile.
E’ un album Rock, ne più e ne meno, se siete amanti di quello che vi propinano le radio e le tv ogni giorno con frasi fatte, luoghi comuni parlati su delle basi computerizzate, allora avete sbagliato indirizzo. Se invece siete alla ricerca di qualche cosa di più e siete affamati di buon vecchio Hard Rock, allora provate a darci un ascolto, credo che rimarrete piacevolmente stupiti.

Bene ragazzi l’ intervista si chiude qui,  concludete come meglio credete…
Abbiamo ancora molte sorprese in serbo, non voglio svelare nulla per il momento, ma i Witche’s Brew vanno avanti e non ci ferma niente e nessuno.
Appena saranno conclusi i preparativi per il tour venite pure a vederci, non rimarrete delusi.

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