Rockambula Tag Archive

Destroyer in Italia per due concerti

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Destroyer annuncia il tour mondiale per presentare il nuovo album Poison Season uscito il 28 agosto via Dead Oceans (EU) / Merge (US). Alla fine dell’estate Destroyer ritorna, a distanza di 3 anni dall’ultimo Kaputt, con un nuovo LP, Poison Season, seguito da un lungo tour mondiale. Inoltre Destroyer pubblicherà, in aggiunta all’album, un 12 pollici che comprende un remix di Forces From Above e l’orchestrale Times Square, Poison Season.

07 novembre 2015 – Bologna – Covo
Biglietto: 15 euro+d.p.
PREVENDITE DISPONIBILI:
www.covoclub.it

08 novembre 2015 – Milano – Biko
Via Ettore Ponti, 40, 20143 Milano
Biglietto: 15 euro+d.p.
PREVENDITE DISPONIBILI:
www.ticketone.it, call center 892. 101
www.vivaticket.it, call center 892.234

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Recensioni | novembre 2015

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Max Richter – Sleep   (Modern Classical, Post Minimalist, 2015) 7,5/10

Capolavoro totale per il compositore britannico (lo trovate qui) che confeziona un’opera titanica la quale, anche per la durata che supera le otto ore, vuole essere realizzazione perfetta da assimilarsi durante il sonno. Disco dell’anno, se siete capaci di andare oltre le barriere del Rock e della forma canzone.

Ought – Sun Coming Down (Art Punk, 2015) 7/10

Secondo album eccelso per la band degna erede dei grandi Television. Tra le migliori e più originali formazioni Post Punk di ultima generazione, qui raggiungono il loro apice creativo.

Kathryn Williams – Hypoxia (Folk Pop, 2015) 7/10

Arrivata all’undicesimo album, la cantautrice britannica compone un concept ispirato al romanzo La Campana di Vetro della tormentata poetessa Sylvia Plath. Atmosfere soavi, minimaliste, ma di una notevole intensità. Da ascoltare in solitaria. Consiglio l’esilio su un’isola deserta.

Dhole – Oltre i Confini della Nostra Essenza (Post Hardcore, 2015) 6,5/10

Pregevole incastro di strutture sonore Post Rock e cantato Scream per questo quartetto lodigiano agli esordi, matasse di distorsioni da cui lasciarsi avvolgere mentre le liriche colpiscono violente. Un debutto meritevole di spazio nel consolidato panorama nostrano del genere.

Open Zoe – Pareti Nude (Pop Rock, Post Punk, 2015) 6,5/10

Carico di echi delle esperienze Alt Rock italiane anni 90 il primo disco di questa band veneta, armata di tradizionali basso-batteria-chitarra, a cui si aggiungono pochi tocchi di elettronica e un timbro vocale femminile che conferiscono un gusto catchy e contemporaneo al risultato finale.

Il Mare Verticale – Uno (Alternative Pop, 2015 ) 6,5/10

Non è semplice fare un bel demo. Bisogna essere esaustivi nel saper dar sfoggio di sé e delle proprie abilità compositive, senza strafare e risultare pesanti. E su questo Il Mare Verticale, con Uno, ha saputo davvero fare bene. Il disco apre con “Tokyo”, un brano Alternative Pop delicato, a cavallo tra Afterhours e sonorità Indie nordeuropee, che chiarificano subito timbri e accorgimenti che la faranno da padrone: arrangiamenti mai scontati per quanto perfettamente in stile, liriche (in italiano) trattate più come pretesto fonico che come significanti, atmosfera galleggiante e onirica, che sfocia naturalmente in “Non Luoghi”, con i suoi echi alla Radiohead. “Spuma” è forse la più italiana di tutto il lavoro della band romana, con richiami alla produzione di Benvegnù e Gazzè su tutti. Il disco chiude con “Elaborando”, che, quasi in maniera volutamente descrittiva, si connota in fretta come il brano più complesso tra i cinque, con i suoi ritmi marcati e il sound più cinematografico.

Prehistoric Pigs – Everything Is Good (Instrumental, Stoner, Psych Rock, 2015) 6,5/10

Distorsioni e spazi immensi, sabbiosi e oscuri. Un viaggio interminabile (otto brani per quasi un’ora di musica) tra i più desolati deserti  descritti da un trio non sempre impeccabile e fantasioso, ma che cerca perennemente il suo suono, incastrando la chitarra di Jimi Hendrix nel caldo torrido dell’Arizona. Peccato manchi la voce, avrebbe potuto dare maggior senso e maggiori vibrazioni a questo serpente sporco, vorace e velenosissimo.

La Casa al Mare – This Astro (Dream Pop,  Shoegaze, 2015) 6,5/10

Viene da Roma il terzetto che compone La Casa al Mare, con sonorità che non posso che richiamare subito una certa produzione Pop anni 80: voci indietro sullo sfondo, chiamate a far le veci di un vero e proprio strumento aggiunto, chitarre quasi prepotenti, seppure senza giri virtuosistici, effetti trasognani e riff ariosi e cantabili. This Astro apre con “I Dont’ Want To” che per i primissimi venti secondi sembra richiamare quasi gli Smashing Pumpkins e poi cede il passo allo Shoegaze in “Sunflower” e “M, particolarmente interessante per le aperture armoniche e il trattamento della dinamica. La mia preferita del disco risulta però essere “At All”, che suona come un brano degli Indiessimi Yuck. La costruzione dell’impianto sonoro cambia leggermente in “Tonight or Never”, in cui ogni elemento emerge con una brillantezza che sembrava mancare nelle tracce precedenti. L’EP chiude con “CD girl”, una traccia à la Raveonettes o My Bloody Valentine. Nulla di nuovo dunque, ma neppure qualcosa da cui rifuggire come la peste.

A Copy for Collapse – Waiting For (Electronic Synth Gaze, 2015) 6/10

Interessante duo barese che si muove agevolmente sulla via dei vari Telefon Tel Aviv, Mouse on Mars e The Postal Service. Qualche richiamo alla Dance Music poteva essere evitato. Sound anni 80 per chi non è fanatico degli anni 80.

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Levante: è uscito il video di “Finchè Morte Non Ci Separi”

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Una storia vera, quella della sua famiglia, cantata con la sua mamma nel brano e video di “Finchè Morte Non Ci Separi”, terzo emozionante singolo estratto da Abbi Cura di Te. Il disco esce finalmente anche in vinile. L’autunno porta una ennesima ventata di novità per Levante che, lungi dal fermarsi dopo il successo della tournée estiva, torna subito a scaldare il cuore dei fan regalando loro un brano ad altissimo tasso emotivo. E’ infatti “Finchè Morte Non Ci Separi” il nuovo singolo estratto da ABCDT, cantato con la mamma che la accompagna anche nel video, commovente e di spietata bellezza e verità. Il brano racconta in maniera delicatissima la storia d’amore dei genitori di Levante: iniziata con la più romantica delle fughe di adolescenti (la fuitina) quando la mamma aveva 16 anni, proseguita con la costruzione di un grande amore e di una famiglia perfetta e terminata con uno strappo prematuro dell’amato all’amata e ai loro figli. La vita reale insomma, che come tale è fatta di vita e di morte, che a volte è spietata e spazza via in un secondo le nostre ingenue promesse di eternità. Una storia d’altri tempi ma anche senza tempo.

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Intervista a Nick Limongi

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Il Video della Settimana: Lush Rimbaud – “Marmite”

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Si intitola “Marmite” il primo singolo estratto dal nuovo disco dei marchigiani Lush Rimbaud che tornano dopo 5 anni dal loro primo disco di inediti in studio a cui hanno fatto seguito diverse collaborazioni e compilation. Un nuovo disco di sintesi, forse di passaggio, dal titolo “L/R” in cui si è cercati distanza dalle sperimentazioni più accese per tornare ad un minimalismo melodico arricchito da arrangiamenti a volte anche “popolari” quando questo significa dar in pasto all’ascolto soluzioni che comunque trovano riscontro nella letteratura del genere. E comunque, marchigiani proiettati nel resto del mondo. Psichedelia e produzione oltre modo fuori dai canino a cui siamo abituati. Un gran disco da consumare con attenzione millimetrica.

Dopo 5 anni dal vostro ultimo lavoro di inediti in studio. La prima grande differenza?
La differenza maggiore è appunto che sono passati 5 anni e molte cose sono cambiate nelle nostre vite e nella società in cui viviamo. Serviva una riflessione profonda e questo disco ne è il risultato: una visione psichedelica del nostro mondo, tra desiderio di evasione e universi onirici, intime confessioni e stati di alterazione.

Album di sintesi. Maturità o scelta di gusto o altro ancora?
È un album di sintesi perché da una iniziale massa grezza di ore ed ore di improvvisazioni in studio, siamo arrivati ai pezzi definitivi dopo un lungo lavoro di scrematura, durato circa 2 anni. Ma è anche una sintesi delle nostre diverse personalità, dei nostri background musicali e del percorso della band. È il superamento degli opposti, la fusione di due elementi per arrivare a qualcosa di nuovo.

L’ambiguità di significati, la psichedelia visionaria. Per ogni ascoltatore ci saranno sensazioni diverse e immagini tutte personali da attribuire a questo disco. Ma la vostra personalissima linea guida qual è?
L’album è la colonna sonora di un viaggio che si snoda tra paesaggi onirici, alterazioni mentali e tentativi di immersione nel proprio inconscio. Ma grazie al potere evocativo della psichedelia, ognuno può vederci ciò che vuole, o, in ogni caso, questa era la nostra intenzione.

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La Band della Settimana: Florestano

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Polistrumentista e produttore italiano di stanza a Londra, Leonardo Salvaro aka Florestano esordisce quest’anno con l’album Noh. Molte delle sue composizioni nascono da pianoforte e percussioni e vengono poi scolpite a suon di campionamenti, in esiti dai ritmi sfasati e dal sound disorientante. Le sperimentazioni spaziano dall’Ambient all’Avant Jazz, una selva sintetica complessa e imprevedibile. Altre volte l’ispirazione giunge accidentalmente e dà vita ad esperimenti insoliti, come in “7 of Diamonds”, generata intorno al sample del rumore del sale da cucina che cade in un bicchiere d’acqua. Salvaro gestisce la Kowloon Records, per cui uscirà anche il prossimo disco degli Aucan.

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La Band della Settimana: Ministri

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Con l’uscita del loro quinto album ufficiale lo scorso 18 Settembre, Cultura Generale, i Ministri sono la band della settimana su RockambulaQuesto è il quinto album della band che si avvale della produzione di Gordon Raphael, produttore dei primi due album degli Strokes, Regina Spektor e molti altri. Il disco è stato registrato in un mese a Berlino negli studi della Funkhaus, i locali che hanno ospitato, dal ’56 al ’90, la sede della Rundfunk der DDR, la radio pubblica della Repubblica Democratica tedesca.

Cultura Generale parla semplicemente delle nostre vite” racconta la band “della debolezza, delle responsabilità e della depressione, di macchine sportive e macchine usate, di giracravatte, di rabbia necessaria, di alluvioni, poeti e strade di campagna, di progetti, di rinunce e di amore – che spesso è, non senza amarezza, una delle poche cose che rendono i problemi di cui sopra non così importanti.”


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Avere cura di sé || Intervista a Levante

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È un pomeriggio di metà settembre, inspiegabilmente afoso per essere a L’Aquila. La scia dell’estate appena trascorsa è di buon auspicio per il live di questa sera, penultima data del tour di Levante, al secolo Claudia Lagona, cantautrice siciliana trapiantata a Torino che deve il successo a uno sconosciuto di nome Alfonso.

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Tangled Thoughts of Leaving – Yield to Despair

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Dopo lo split del 2009 in compagnia degli Sleepmakeswaves, australiani come loro e postrocker come loro, e a quattro anni di distanza dall’esordio full length Deaden the Fields, tornano i ragazzi di Perth con cinque brani che uniscono gli aspetti più poderosi dell’Hardcore, alle precisioni del Math Rock di scuola statunitense anni Novanta, il tutto in forte chiave Post Rock solo in parte vicina alle icone leggendarie 65daysofstatic e Godspeed You! Black Emperor. Se gli aspetti più aggressivi e nerboruti, quasi Sludge e Post Metal a voler rischiare, sono subito messi sul piatto con l’opening “The Albanian Sleepover – Part One”, specie nei primi cinque minuti, ricalcando lo stile mogwaiano di The Hawk Is Howling soprattutto (leggi “Batcat”) la part two dello stesso brano ci mostra i Tangled Thoughts of Leaving sotto tutt’altra veste, grazie ad un uso matematico del piano, delle ritmiche, dei tempi e delle note, lambendo territori Neo Classical. Si abbassano ancora i toni con “Shacking Off Futility”, cupa ed emozionante, perfetta per evidenziare tutto l’eclettismo della band. Con “Downbeat” si torna in territori più impetuosi, infernali e oscuri, grazie ad una miscela di Noise, Avant Rock, Doom, ovviamente Post Rock e divagazioni Modern Classical prima della conclusiva e quasi toccante “Yield to Despair” che sembra voler chiudere l’album mostrandoci il lato più disturbato della formazione australiana, più tormentato e inquieto, nel suo crescendo sonico. Yield to Despair è un disco di non facile interpretazione, ponderoso per orecchie non abituate e appesantito da una moltitudine di similitudini e dalla poca freschezza del genere in sé eppure realizzato con una cura non indifferente e trasudante una sensibilità artistica notevole. Se OzProg lo ha definito come se i Dirty Three suonassero con the Necks, io non vedo loro di scrivere che i Tangled Thoughts of Leaving suonano esattamente come i Tangled Thoughts of Leaving.

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STREETAMBULA MUSIC FESTIVAL: Tutto pronto per la terza edizione!

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Giunge alla terza edizione l’evento musicale indipendente più importante di tutta la Valle Peligna (AQ) organizzato dall’associazione culturale Nuove Frontiere e dalla webzine Rockambula. Rispetto alle passate edizioni, Streetambula non sarà più un contest ma un vero e proprio festival che vedrà protagonisti i Thegiornalisti, la band Indie Pop rivelazione dell’anno. Ad affiancare la formazione romana ci saranno ben altri sei gruppi, che inizieranno le loro esibizioni dalle 17:00 circa.

Giocano in casa The Old School con il loro rinnovato Garage Rock; sempre abruzzese ma di tutt’altra zona lo Psych Rock dei teramani I.Muri e il Rock alternativo ed etereo di scuola anni 90 degli À L’Aube Fluorescente. Arriveranno invece dal resto della penisola i fiorentini Cento, e quindi, a dare un tocco New alla manifestazione i The Last Project di Pavia e i talentuosi torinesi We Are Waves.

La scaletta e l’orario preciso dei singoli eventi è ancora da definire; per ogni aggiornamento e informazione seguite la pagina facebook dell’evento.

Vi ricordiamo che, come ogni anno, nella Piazza Garibaldi di Pratola Peligna (AQ) (ingresso gratuito) oltre al palco e ai musicisti troverete stand gastronomici, etichette, dischi, curiosità e tanto altro.

L’appuntamento è dunque per

Sabato 29 Agosto 2015

Piazza Garibaldi

Pratola Peligna (AQ)

Ore 17:00 Ingresso Gratuito

Di seguito il divertente trailer in perfetto stile Lo-Fi/Streetambula

Info: Silvio 3400690969 Fabio 3482935906 Riccardo 3389365610

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Rockambula va in vacanza

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Anche per la redazione di Rockambula Webzine è giunto il momento del meritato riposo estivo. Torneremo dopo ferragosto con tanti nuovi articoli, recensioni e quant’altro. Continuate comunque a inviare materiale, richiedere recensioni o chiedere un parere sul vostro operato. Per noi il riposo è anche ascoltare tanta musica. Continuate a seguirci sulla pagina Facebook perchè in questi giorni faremo un bel ripasso di tutte le cose belle che abbiamo scritto in questo 2015 e vi proporremo sempre tanta ottima musica. Ci vediamo presto. Buone vacanze a tutti.

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Il Video della Settimana: Figli del Papa – “Vorrei Portarti Al Mare”

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I modenesi Figli del Papa presentano il nuovo singolo estivo “Vorrei Portarti Al Mare”, una rock ballad dal testo ironico tratta dal nuovo album Sorridi In Faccia Alla Realtà la cui uscita è prevista per questo autunno. La traccia è disponibile in tutti gli store digitali e il videoclip da questa settimana sul digitale terrestre!

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