Rockambula Tag Archive

Prima serata per il Pending Lips e primi vincitori.

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Lunedì 3 febbraio è partita ufficialmente la terza edizione del Pending Lips Festival, rassegna per band emergenti, che dà la possibilità a trenta giovani band di mettersi in mostra e farsi conoscere. La prima serata ha visto sul palco l’avvicendarsi di sei gruppi, ma solamente i primi tre in classifica si sono aggiudicati il passaggio alla fase successiva. La preferenza della redazione di Rockambula, media partner, è andata al il trio di Morbegno Giorgieness, che si è distinto con un’ottima performance.

Di seguito il dettagli dei voti:

Giorgieness 40 voti (+ 30 di premio giuria tecnica)
Soviet Malpensa 40 voti
Neshamà 33 voti
Evacalls 30 voti
Dylar 27 voti
The Hooks 9 voti

Il prossimo appuntamento è per lunedì 10 febbraio con altre sei nuove band in gara.

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Ve lo diamo noi l’8 Marzo!

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La Festa della Donna si avvicina e con essa, inevitabilmente, dobbiamo aspettarci da un lato orde di donne in preda a raptus ormonali e dall’altro femministe incallite che ci ricordano tristemente che quello che festeggiamo è un lutto. Da un lato uomini a caccia dell’ultima mimosa chi per non far incazzare la mogliettina chi per provare a conquistare la tipa sull’autobus, dall’altro maschilisti senza speranza che delle donne se ne fregano tutto l’anno, vuoi mettere il gusto di ignorarle l’8 Marzo?! E poi ci siamo noi e voi che non sappiamo dove stare.

Noi crediamo solo che un po’ di ipocrisia, ignoranza e superficialità dietro questo giorno ci sia stato e sempre ci sarà ma non vogliamo perdere l’occasione per regalarci qualche minuto di goduria per le nostre orecchie. L’8 Marzo è un piacevole pretesto per proporvi alcune delle migliori singer/songwriter della storia del Rock. Manca la vostra preferita? Nessun problema, fatecelo sapere ma ricordate, non è una classifica e neanche una Top Ten, sono solo dieci splendide donne, a modo loro.

10. Fiona Apple

9. Linda Perhacs

8. Cat Power

7. Tori Amos

6. Carole King

5. Kate Bush

4. PJ Harvey

3. Joanna Newsom

2. Patti Smith

1. Joni Mitchell

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Musica e Cinema: Control

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Control (UK, USA, Australia, Giappone)
Anno 2007
Durata 122 min
Regia Anton Corbijn

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La vita del frontalist dei Joy Division Ian Curtis (Sam Riley), tratta dal libro biografico “Touching from a Distance”, in italia pubblicato da Giunti editore con il titolo “Cosi vicino, cosi lontano” (permettetemi un off-topic, tradurre “toccandosi da lontano” con un titolo che richiama in modo palese un film di Wenders, è semplicemente senza senso) di Deborah Woodruff Curtis, moglie di Ian (Samantha Morton), è descritta, almeno all’inizio, come quella di un adolescente normale. Va, abbastanza svogliatamente a scuola, ha un migliore amico, a cui frega la ragazza che poi diventerà sua moglie, è fruitore dei concerti delle allora emergenti band britanniche Alternative, la sua camera è piena di dischi e di poster dei suoi idoli ed è tifoso del Manchester City. Si sposa, ha una bambina e un lavoro, in un grigio ufficio di collocamento, canta nel suo gruppo per locali e pub di Manchester e dintorni, via via più importanti, fino alle soglie di una tournèe negli Usa che potrebbe consacrarlo.

Come ogni opera biografica che si rispetti, il film rappresenta uno spaccato di quei anni (fine anni Settanta inizio anni Ottanta britannici). Ma a differenza di altre opere del cinema inglese anche recente, non ci sono riferimenti politici e/o sociali in quella che resta uno dei periodi più tumultuosi della storia inglese, ossia l’ascesa della Thatcher e del neoliberismo che tanti squassi provocarono, soprattutto nel nord-ovest dell’Inghilterra da dove Curtis veniva. Invece gli accenni a quell’epoca riguardano solo l’ambiente musicale underground del tempo. E non potrebbe essere altrimenti dato che la sua vita e il suo mondo, la sua arte e la sua estrema sensibilità sono al centro di tutta la pellicola. Il rapporto con la moglie e l’amante Annick (Alexandra Maria Lara) rappresenta in modo molto chiaro e paradossale l’affresco di questo poeta maledetto moderno; cioè il non sapersi staccare da nulla che lui ama, quasi in maniera spasmodica, dai suoi affetti. Ai più, un tale comportamento sembrerebbe egoistico ma qui viene descritto come un estremo gesto di ipersensibilità che lo porterà alla fine all’autodistruzione.

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Cosi come per l’ambiente che lo circonda, anche gli altri personaggi risultano schiacciati dalla sua figura: il suo gruppo quasi scompare, Tony Wilson è trattato come una comparsa, i genitori sono dipinti in modo anonimo e asettico. L’unico che emerge un pochino è il manager dei Joy Division, ma forse più per la bravura dell’attore che lo intrpreta (Toby Kebbel) che per altro. Il rapporto con la malattia, incontrata casualmente e che sarà fonte del brano “She Lost Control” e l’abuso di psicofarmaci per curarsi, anche in questo caso, quasi non traspaiono nel film, quasi come scelta di far emergere ancor di più le sue debolezze e i suoi tormenti. La sua musica, poi, è l’elemento centrale del film. Non a caso la regia è curata da Anton Corbijn, qui al suo primo lungometraggio, che proviene dai video musicali (“Atmosphere” dei Joy Division, “Heart-shaped Box” dei Nirvana e “Straight to You” di Nick Cave and Bad Seeds, sono solo alcuni dei video che ha diretto), dal già citato sonoro (i brani sono realmente suonati e cantati dagli attori, escluse le sole “Love Will Tear us Apart” e “Atmosphere”, mentre sono presenti, nella colonna sonora, brani di The Killers, Bowie, Sex Pistols e New Order, spesso risalenti, quando possibile, all’epoca dei fatti), alla scelta del bianco e nero, fino alla lentezza della regia, non fa altro che amplificare il senso di cupezza del personaggio Ian Curtis.

Il regista sceglie di far passare l’ultima notte di Ian , ascoltando l’album The Idiot di Iggy Pop e soprattutto vedendo il film “La Ballata di Stroszek” di Hezog che ci sentiamo vivamente di consigliare. Control è quindi come un bel film, che sicuramente piace e piacerà ai fan dei Joy Division o degli ambienti musicali alternativi, ma sarà difficilmente apprezzato da chi certi ambienti non li conosce non li frequenta o non li ha mai frequentati.

Il film completo in lingua originale

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AltrocheSanRemo Volume 7. Aprite il fuoco!

Written by Senza categoria

Senza battere ciglio siamo giunti alla settimana edizione del nostro mini contest. Il regolamento è, come sempre, semplicissimo. Dieci band in gara. Sulla homepage, in alto a destra, trovate tutti i brani da ascoltare. Più in basso, c’è un sondaggio. Potete votare anche più band contemporaneamente, una volta per ogni nuova connessione. Evitate trucchetti palesi, grossolani e mastodontici perchè rischiate di far squalificare la vostra band preferita. Al 3 Aprile 2014, ore 22:00, chi ha vinto porta a casa il premio. Un pacchetto promozionale comprensivo di segnalazione come Band e Video della Settimana, Intervista e/o recensione e banner per 1 mese. Queste le formazioni partecipanti e il loro brano.

7 Training Days – You Are Not. Quartetto Alternative Rock di Frosinone che miscela le migliori sonorità dai 60 fino ad oggi. Qui la recensione di un vecchio album e qui la clip scelta già come Video della Settimana
Aut in Vertigo – Rivoluzione. Cinque ragazzi di Pinerolo e Torino per un Rock che sa anche essere impegnato a suo modo. Ecco la recensione.
Dead Shrimp – Devil In My Head. Sono in tre, arrivano da Roma e il loro Blues è di quelli da pelle d’oca. La recensione.
Deathless Legacy – Killergeist. Horror Metal teatrale da Firenze. Recensione e intervista.
Dotzauer – Organic Silver. Da Treviso, a metà tra Post Metal e Ambient. Qui la rece.
Il Babau & i Maledetti Cretini – Danza. Rock Regressivo che sa non prendersi troppo sul serio, facendo musica di qualità altissima. Recensione positivissima.
Malascena – Essere. Originale trio Rock bolognese. Recensione qui.
Odatto – Le Solite Favole. Quartetto Punk Rock parmigiano. Trovate qui una nostra recensione.
The Blacklies – Higher. Elettronica e Rock si incontrano nel sound di questa formazione di Pisa. qualche parola a riguardo in questa pagina.
Virgo – L’Appuntamento. Ottimo Blues Rock in lingua italiana. Rece qui.

to Ronnie Montrose…

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Sixty Drops – Zodiac [STREAMING]

Written by Anteprime

In anteprima assoluta per Rockambula Webzine, eccovi le tre tracce di Zodiac, il primo Ep della band Trip Hop abruzzese Sixty Drops, capitanata da Jacopo Santilli, voce degli A’ L’Aube Fluorescente. Il collettivo Sixty Drops si completa con Salvatore Carducci (audio engineer/dj/producer ), Daniele Vergni (Borderlike / SlowMotion / SMS con Miro Sassolini dei Diaframma) e Ludovica Mezzadri (Straphon). Il brano “Down the Light Zone”, inoltre, vede la proficua e feconda collaborazione del talentuoso bassista Lorenzo Lucci.

 

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Down The Light Zone ( Ft. Lorenzo Lucci )

The Japanese Sundance ( Instrumental)

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Il Video della Settimana: Bologna Violenta – 23 dicembre 1990 – Bologna: Assalto Campo Rom

Written by Senza categoria

“23 dicembre 1990 – Bologna: assalto campo Rom” è il primo video tratto da Uno Bianca, il concept di Nicola Manzan alias Bologna Violenta sulla Bologna insanguinata dalle gesta della famigerata banda comandata dai fratelli Savi. Dopo le tante recensioni positive su questo disco, non mancate alcune critiche, tra cui quelle aspre e probabilmente gratuite lanciate sulle pagine del portale web de Il Resto del Carlino.

Per Rockambula, Uno Bianca resta un album pregevole, che commemora aiutando a ricordare e senza mai offendere la memoria di nessuna delle vittime. La nostra scelta della settimana è la conferma del nostro pieno apprezzamento. Il video di “23 dicembre 1990 – Bologna: assalto campo Rom” è disponibile di seguito e in homepage fino a sabato prossimo.

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Le Choix – Finchè Vita Non Ci Separi

Written by Recensioni

Testi ben pesati e Rock italiano. La formula è già trita e ritrita, ma siccome di matematica non si parla, entra in gioco il colore. E il calore. Le Choix non sono di certo una band che punta all’innovazione, ma non fa nemmeno del calore la loro arma migliore. Gli undici brani di Finchè Vita Non ci Separi risultano tiepidi, frutto forse della produzione non troppo pompata o probabilmente del piglio non propriamente aggressivo che il gruppo abruzzese fornisce al suo sound. Le chitarre, sebbene ben incastrate tra di loro, sono lontane anni luce da un qualsiasi tipo di groove, mentre basso e batteria fanno il minimo sindacale per accompagnare tutte le canzoni comodamente al termine. Insomma non solo manca il rischio, manca anche la convinzione di prendere la strada sicura. Il disco in questione si fa comunque ascoltare, resta tiepido ma non insipido. A tratti ripetitivo e ostinato su sonorità e mood esageratamente scontati, spesso appesantiti dalla voce di Fabio Neri, che risulta rigida e poco fluica. Il ragazzo sprizza grande tecnica ma a volte capita di cadere nella trappola e, senza troppe forzature, viene da avvicinarlo a Piero Pelù.

Spezzando una lancia a favore del cantante, c’è da dire che i testi vengono sempre interpretati con emotività e Fabio pare cantare con tutto il corpo. Sprazzi di calore. Anche fermandoci sulle canzoni si rimane purtroppo spesso in uno stato di stallo. L’inizio di “Innesco di Fato” sembra rubato dagli Afterhours di “Piccole Iene” per poi sprigionare un ritornello più hard e diretto. Gli arpeggi di chitarra cercano sinuosità ma risultano spigolosi e arenati dentro una formula troppo rigida. “Pioggia di Luglio” cerca soluzioni ritmiche più complesse ma non muove di molto l’atmosfera, mentre il singolo “Orchidea” è sicuramente una canzone più radiofonica, sebbene pare perdere la brillantezza mostrata nei testi dei primi due brani. La ballata è dietro l’angolo, ce la aspettiamo, e infatti eccola servita in “Io Resto Qui” dove le chitarre sembrano finalmente rendere giustizia tra note lente e alte (ora taglienti!) e una ritmica che resta semplice ma calza a pennello. Parole a puntino, con tanto di finale narrato ma che non sbrodola in teatralità. Un brano degno di nota e ciò che a mio parere porta a sbilanciare il disco verso la sufficienza. Il resto dell’album invece tocca più le corde della noia che dell’entusiasmo, “Politikani” è un azzardo mal riuscito con un’accozzaglia di sentenze di personaggi politici in mezzo. Pure l’altra ballata “Segreto”, non acchiappa se non per il testo intenso e intelligente. L’impressione è che fosse stato un EP e si fosse puntato ad arrangiamenti più vari in meno brani, forse sarebbe uscito un lavoro più variopinto e meno monotono. La fatica e il sudore si sentono e sono presenti, per fortuna almeno l’onestà del progetto è viva e vegeta. Manca la fantasia, e poi quella spinta che ti fa vibrare le ossa.

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La Band della Settimana: 3NoDiGomma

Written by Novità

“Il progetto musicale 3NoDiGomma vede la luce a partire dal novembre 2010; inizialmente il gruppo è fondato solo da tre elementi, Costantino Dettori voce e basso, Maurizio Casu voce e chitarra ed Enrico Dettori batteria, a cui si aggiunge, per alcune esecuzioni live, Francesca Cossu in qualità di corista. Lo stile musicale molto personale spazia tra New Wave, Progressive italiano, Cantautorato e Hard Rock. Dopo un’intensa attività live già nei primi mesi del 2011 si unisce al progetto Emiliano Desole in qualità di chitarrista, portando ancora una volta nuove influenze al suono della band. Ottobre 2013, dopo 3 anni di concerti la band registra il primo disco di inediti, completamente registrato in presa diretta ed autoprodotto con l’aiuto di Antonio Maciocco all’AM studio di Sassari.”

Questa è la nostra scelta della settimana.

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Musica e Cinema: Dandy

Written by Articoli

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Nei giorni passati circolava nei migliori festival indipendenti un certo film su colui che definirei un Dio, Nick Cave per intenderci; preso spunto da questo ho pensato di proporvi un altro film dove c’è sempre LUI, l’altissimo ma anche e soprattutto un eclettico “cast” di super artisti come Blixa Bargeld (Einstürzende Neubauten), Nina Hagen e Dieter Meier. Siamo nella West Berlin dove il movimento underground è più attivo che mai; siamo agli sgoccioli degli anni 80 e Peter Sempel, film maker tedesco, documenta questo fantastico periodo producendo un film che in realtà non è un film ma un’esperienza artistica surreale. L’ esperimento ha inizio con frasi tratte da “Der Tod ist ein Dandy”  degli Einstürzende Neubauten, da cui prende il nome il film, per poi proseguire con il susseguirsi di immagini e situazioni apparentemente sconnesse tra loro; ma un senso lo hanno eccome. Il tratto comune è filosoficamente il senso della vita e della morte. Abbiamo tra le mani quindi un film che scuote gli animi e pone domande profonde, ci regala molteplici perle rare quali le teatrali e infinite espressioni facciali della Hagen, esibizioni in cameretta di  Mr. Cave, un allegro Blixa alla fermata del bus che dialoga con teneri pargoli trovandosi poi ad essere fissato dagli occhi vitrei di un pesce morto, Dieter Meier che va a spasso nei pressi del Gange mentre una voce narrante piuttosto incazzata fa riflettere sul perché di tanta ingiustizia e sofferenza e l’artista berlinese Gudrun Gut che alla domanda cosa faresti se avessi solo dieci giorni da vivere? risponde con un devo morire sola o tutti morirebbero con me? e alla successiva E se invece ti restassero solo dieci minuti? lei risponde con un mi sballerei parecchio. Inoltre, a rendere il tutto più visionario, troviamo le suggestive esibizioni dell’artista della danza Butoh (la danza delle tenebre) Kazuo Ohno. Tirando le somme, un film emotivamente destabilizzante (in senso buono), pieno di pregevole musica e profondamente surreale.

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Il Video della Settimana: 7 Training Days – Life

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“I 7 Training Days nascono nel cuore del centro Italia circa 7 anni fa come punto d’incontro di storie di vita comuni e precedenti percorsi artistici paralleli. Nel giro di qualche mese mettono in piedi un corposo repertorio di brani inediti e iniziano a calcare le scene dei locali indie/underground della loro regione d’appartenenza. A inizio 2010 entrano in studio per registrare il loro primo album, In a Safe Place, che vedrà la luce soltanto un anno dopo, nel 2011.

Lo scorso anno nascono i 12 brani che daranno vita a Wires, il secondo album. La band torna nelle stanze dei VDSS Recording Studio nell’agosto del 2013, e nuovamente sotto la guida di Filippo Strang dà forma al lavoro in appena 3 mesi. Ed è tutta qui la forza di Wires, uscito il 16 dicembre 2013: nello spirito Rock, nell’immediatezza, nella freschezza, nel suono sporco, live, che affonda le radici nel cuore degli anni 70 e restituisce il groove di un calore dimenticato.

‘Life’, il primo video ufficiale, è la perfetta rappresentazione delle intenzioni della band e del nuovo sound proposto da Wires…”

ed è anche la nostra scelta come Video della Settimana, visionabile di seguito e in homepage fino a sabato prossimo.


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7 Training Days – Life

Antonio Tortorello | Basso
Simone Ignagni | Voce e chitarre
Giovanni Ignagni | Batteria e percussioni
Daniele Carfagna | Chitarre

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PENDING LIPS 2014: le 30 band selezionate e il calendario delle eliminatorie

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PENDING LIPS 2014: le 30 band selezionate e il calendario delle eliminatorie. Rockambula media partner.

Pending Lips nasce come rete sotterranea di resistenza e realtà parallela di controcultura. E’ richiamo alla vita libera e alla consapevolezza dell’istante. E’ la scoperta di sé stessi, della vita on the road e della coscienza collettiva.
E’ “un gruppo di bambini all’angolo della strada che parlano della fine del mondo”.
E’ espressione del sottosuolo musicale che rifugge paillettes e lustrini.
Pending Lips è merito ed ossigeno. Dopo aver ascoltato il materiale di più di 300 iscritti, nella nottata siamo giunti alla scelta ed è con grande entusiasmo che presentiamo le 30 band selezionate per l’edizione 2014 del Pending Lips Festival.
Con l’occasione ricordiamo che, come annunciato ieri sulla pagina ufficiale del Festival, la serata d’inizio è stata posticipata al 3 Marzo 2014 (invece che il 24 Febbraio 2014 come era stato comunicato) per motivi indipendenti dall’organizzazione.
Inoltre è stata confermata anche la data al Carroponte per giovedì 5 Giugno 2014.
Possiamo già anche svelare che la band vincitrice salirà sul palco in compagnia di un importante headliner internazionale presente sui cartelloni di alcuni tra i più prestigiosi festival mondiali.

Questo quindi l’elenco dei selezionati con link d’ascolto, e le relative serate di esibizione:

03/03/2014:
The Hooks
Dylar
Evacalls
Giorgieness
Neshama
Soviet Malpensa

10/03/2014
Synesthesia
No.Ta
Invers
Le Fate sono Morte
Le Oscure Armate Meccaniche
Polarbeers

17/03/2014
March Division
I Semi d’Ortica
Mamaonga
Ellis’ Sunburns
Victoria Station Disorder
Ninfeanera

24/03/2014
Reimuda
Ongaku Motel
Rumor
L’Officina dei Giochi Leggeri
Dax e gli Ultrasuoni
Elton Novara

07/04/2014
Voodoo Weedow
Lights in the Distance
Silence, Exile & Cunning
Gran Rivera
Les Fleurs des Maladives
Excusers

Tutte le serate del contest si terranno nella cornice del Maglio, cuore pulsante della storica zona industriale di Sesto, a partire dalle ore 21.00.
Dopo le sopra delineate eliminatorie ci saranno le Semifinali del 14 e 28 aprile e 5 maggio e la Finale del 12 maggio.
Tutte le news e gli eventi ufficiali delle serate si potranno trovare sulla pagina facebook Pending Lips Festival.

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La Band della Settimana: Figli di Madre Ignota

Written by Novità

A quattro anni dall’uscita di Combat Disco Casbah, i Figli di Madre Ignota, gruppo milanese definito creatore dello Spaghetti Balkan, tornano con un nuovo album e l’occasione è ghiotta per eleggerli a nuova Band della Settimana. Bellydancer, questo il titolo del disco che uscirà martedì 11 marzo, è un ambizioso tentativo di ricongiungere la musica da ballare di estrazione tradizionale e locale con la tensione elettrica di una Rock band.  I FDMI hanno colonizzato elettricamente klezmer e musica di ispirazione balcanica, cosa che ha aperto loro le porte dell’Europa dove hanno partecipato a festival importanti come lo Sziget (2009, 2012, 2013) e il Lowlands 2010 in Olanda, il Fusion Festival in Germania nel 2009, il Rock’n’Coke 2013 ad Istanbul. La band ha girato tutta Europa in tour, dal Portogallo fino alla Turchia con i suoi live trascinanti, e ripartirà in tour appena dopo l’uscita dell’album.

I FDMI sono:
Cristiano Novello, batteria
Marco Pampaluna, chitarra
Massimiliano Unali, chitarra, voce
Massimo Piredda, trombone, voce
Stefano Iascone, tromba, voce
William Nicastro, basso
special guest(*): Stefano Fascioli, basso

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