Per una volta non siamo noi ad intervistare ma sono gli altri ad intervistare noi. Simona Pace di Zac settimanale del Centro Abruzzo ha incontrato il nostro Silvio “Don” Pizzica per parlare di Streetambula, che come saprete è la costola di Rockambula che si occupa di organizzare contest e serate live senza scopo di lucro con l’unico obiettivo di dare spazio agli artisti emergenti, creare luoghi in cui questi possano esibirsi e una rete che leghi tutti quelli che credono nella musica, quella vera. Ne è uscita fuori una bella chiacchierata che getta una luce di speranza in un panorama che sembrava sempre più desolante e che parla apparentemente dell’Abruzzo e del Centro Italia ma in realtà racconta di tante provincie (e non solo) italiane.
In cosa consiste l’ufficio promozione di Streetambula?
Dopo la conclusione del contest del 31 agosto, noi di Rockambula e i ragazzi di Nuove Frontiere (le due forze di Streetambula), abbiamo avuto modo di parlare a lungo con i partecipanti; band, giurati, espositori e pubblico. Tutti erano soddisfatti dell’organizzazione e della riuscita della serata. Per questo ci siamo detti: “Perché non dare un seguito a questa cosa che vada oltre il contest?”. E cosi è nato il Progetto Streetambula. Quello che facciamo in concreto è raccogliere le iscrizioni gratuite da parte delle band del centro Italia che devono fornire solo una biografia, delle foto e informazioni utili che finiscono sul nostro sito (ogni band ha una sua pagina); più i contatti di almeno tre locali che ospitano musica dal vivo emergente, indipendente e originale. Noi, quindi, incontriamo questi locali caldeggiando le band del progetto. Garantiamo loro partecipazione alle serate, cachet economici e tantissima promozione, anche grazie all’appoggio del portale Rockambula nel quale possiamo inserire le news dei live ed eventuali report delle serate più riuscite. In pratica Streetambula è due anime; Music Contest in periodi dell’anno precisi mentre per 365 giorni è Progetto volto a organizzare live nel centro Italia per i suoi iscritti.
Come è nata l’idea e quali gli obiettivi?
Da qualche anno ho assistito al sempre crescente interesse verso la musica indipendente di qualità nella nostra zona. Ho notato il numero elevato di persone che gravitano intorno al mondo della musica e non parlo solo di musicisti ma anche di realtà molto più complesse, solitamente lontane dalla provincia. Intendo studi di registrazione, webzine (Rockambula ha sede legale a Goriano ma il direttore, Riccardo Merolli e il caporedattore, che sarei io, viviamo a Pratola Peligna), etichette indipendenti, uffici stampa e di promozione e potrei elencare tante altre belle realtà, in questo senso. Mi sono sempre chiesto come poter mettere in contatto queste realtà per far tornare anche nel pubblico e nei gestori dei locali l’interesse verso la musica originale ed emergente e l’occasione buona si è avuta quando le idee mie e di Riccardo hanno incontrato quelle di Piergiuseppe Liberatore e tutta l’associazione Nuove Frontiere. Abbiamo quindi creato Streetambula con la scusa del contest ma con l’idea che sarebbe potuto diventare qualcosa di più, che permettesse ai giovani di avere i giusti spazi per esprimersi e aiutarli ad avere i mezzi per realizzare i loro sogni. Non a caso il Progetto Streetambula (che di Streetambula è appunto la parte organizzativa) nasce senza alcuno scopo di lucro (nessuna quota d’iscrizione e nessuna quota sulle serate; l’unica cosa che ci guadagniamo è promozione e visibilità) e i nostri contest prevedono sempre premi di spessore che servono ai gruppi per completare e continuare i loro peculiari percorsi artistici.
Siete riusciti già a creare una rete?
Abbiamo iniziato da poco ma, grazie al tanto lavoro e i tanti contatti che abbiamo grazie al sito Rockambula, possiamo dire che una rete già esiste. Vanno ancora rafforzati alcuni punti cardine e vanno allargate le trame ma possiamo dirci più che soddisfatti di come si stanno mettendo le cose. La rete è comunque in continua espansione, le band possono iscriversi in qualunque momento. La fase attuale è quella di contatto con i locali. Diciamo che il Progetto Streetambula ha quattro protagonisti. La stampa come voi e come noi di Rockambula che deve dare risalto alla cosa; le band e gli artisti che devono iscriversi. E fin qui possiamo dire che le cose procedono egregiamente. Poi ci sono i gestori di locali, perché senza di loro Streetambula può fare tanto ma non abbastanza; e quindi il pubblico che dovrà supportare le band e partecipare alle serate. Speriamo di non dover scoprire che uno di questi quattro protagonisti è il nostro nemico perché sarebbe non la nostra rovina (non ci fermeremo comunque) ma una sconfitta per la musica tutta.
Quanti gruppi o anche solisti si sono affidati al vostro servizio per ora?
Al contest tenutosi ad agosto scorso, parteciparono ventuno band, di cui una dalla Slovenia. Solo otto arrivarono in finale. Al Progetto Streetambula invece partecipano, per ora, quattordici band. Nel frattempo stiamo raccogliendo le iscrizioni per la sessione invernale di Streetambula Music Contest, che garantiamo, sarà emozionante per chi suonerà e per chi potrà ascoltare. Sempre per il progetto, abbiamo invece i contatti di oltre trenta locali.
Puntate a farvi spazio e ad agevolare la visibilità dei musicisti anche fuori l’Abruzzo?
Per quanto riguarda i contest non c’è alcuna limitazione territoriale e infatti, come ti dicevo, alle preselezioni hanno partecipato band, non solo da fuori Abruzzo ma anche da fuori Italia. Certamente, giacché le finali si svolgeranno, almeno per ora, solo sulle nostre terre, è più facile che a partecipare siano band corregionali a noi. Per quanto riguarda il Progetto Streetambula, il discorso è più complesso. Anche qui non mettiamo nessun paletto alla provenienza, anzi l’idea è di abbracciare tutto il territorio dell’Italia centrale. Ovviamente, garantendo noi anche partecipazione alle serate nei limiti del possibile, non possiamo negare che, questi limiti tendono a ingrandirsi a mano a mano che ci si allontana dalla Valle Peligna. Tuttavia Streetambula ha tanti organizzatori anche fuori dall’Abruzzo e siamo certi che, se ce ne sarà bisogno, qualcuno di noi potrà gestire anche eventuali situazione extra regione che dovessero presentarsi. Inoltre, sempre grazie a Rockambula possiamo promuovere le band partecipanti ai contest e al progetto attraverso recensioni (ultima quella dei Ghiaccio 1) sempre tuttavia imparziali, interviste e altro che sono lette da un pubblico vasto proveniente da tutta Italia come è quello di Rockambula, appunto.
Streetambula Contest: un bilancio dell’evento estivo, quali le aspirazioni future?
Il bilancio è ottimo. Tutto è andato esattamente come ci si aspettava anche grazie ai tanti partner che ci hanno sostenuto e gli amici che ci hanno aiutato con le foto (Alessandro Baroni), il sito Web (Andrea), i trailer e i video (Andrea Puglielli), la promozione e ogni immancabile problema che si è presentato è stato risolto immediatamente. È andata benissimo anche la sezione artistica, dove hanno esposto sia artisti e fotografi locali sia provenienti da tutto l’Abruzzo. Abbiamo anche avuto qualche disapprovazione, a volte condivisibile, altre volte meno. Quello che posso garantire è che tutto è stato fatto nella maniera più trasparente possibile e le poche critiche che ci hanno tirato addosso, le prenderemo come un modo per fare meglio il prossimo anno. Del resto, se anche una critica è ingiusta, sarà comunque utile se presa come uno spunto per migliorare perché chiunque può sempre fare di più e questa è la nostra prima aspirazione, fare di più per la musica e per il territorio.
Da come mi hai fatto capire è in programma un evento invernale di Streetambula, dimmi un po’!
Hai ragione. Infatti, faremo meglio non dal prossimo anno ma già da quest’inverno. Stiamo organizzando un nuovo contest dal titolo Happy Birthday Grace (Streetambula Winter Session). In occasione del ventennale di Grace, mitico album di Jeff Buckley, Streetambula mette in palio la partecipazione all’album tributo che sarà realizzato e distribuito dagli studi milanesi di Qb Music. La band che vincerà il contest avrà diritto a registrare gratuitamente uno dei brani (che sarà assegnato dalla stessa Qb Music) contenuto nella tracklist di Grace presso gli studi di Milano. Avrà inoltre a disposizione un rimborso spese pari a € 100,00. Il brano, insieme con quello di altre nove band, andrà a completare la tracklist dell’album tributo a Grace che sarà poi distribuito dalla Qb Music. Ancora stiamo decidendo location e data e soprattutto sono in corso le preselezioni. Quindi, iscrivetevi numerosi. Vi aspettiamo.
Qual è la filosofia che caratterizza il vostro operato, cosa vi spinge a questo impegno?
Per quanto riguarda me e Riccardo, è la stessa filosofia che ci spinge a gestire, sempre senza scopo di lucro, una webzine di carattere nazionale come Rockambula. È l’amore per la musica, più nei suoi aspetti emozionali che non ultratecnici e freddi, che ci spinge ad ascoltare anche trecento dischi l’anno, pubblicare news, andare ai concerti, fare interviste, interagire con etichette e uffici stampa, scrivere articoli, recensioni, report e quant’altro. Adoriamo la musica vera, che sia Elettronica, Industrial, Pop o Rap. Adoriamo la musica tutta purché non si tratti di cover. In quel caso la questione si fa spinosa. La filosofia di Nuove Frontiere invece è nota ormai da anni a chi vive a Pratola e dintorni. Tutti i ragazzi, da Alessio a Piergiuseppe, da Duilia a Fabiolino, da Matteo a Luca, da Pino a Nicole e Francesco, da Lorenza a Stefano (scusate se non nomino tutti, ma sono veramente tanti) sono sempre stati attivi, nei modi più disparati, per animare la cittadina e la sua piazza, organizzare feste, eventi, dare una mano e soprattutto rendere viva Pratola. Lo spirito è quello. Divertirsi e far divertire i bambini come i ragazzi e gli adulti (pensate ai giochi popolari in piazza durante la Street by Street) e soprattutto farlo non tra fredde quattro mura ma nelle piazze. Nuove Frontiere è partecipazione attiva, impegno sociale e amore per la Valle Peligna. Streetambula è il riassunto di Rockambula e Street by Street (l’evento principale di Nuove Frontiere), amore per la musica che incontra l’amore per le proprie terre e le sue piazze. Non a caso la prima edizione si è tenuta proprio in piazza Garibaldi.
Musica indipendente = cultura: vi state rendendo conto che state mettendo su un movimento culturale altro, puntate e in che modo a svilupparlo?
La grandezza di quello che stiamo facendo è solo il risultato del tanto che abbiamo fatto in passato, sia con Rockambula sia con Nuove Frontiere e che magari è meno sotto gli occhi di tutti. Musica (indipendente ma non solo) è uguale a cultura. È innegabile. Ma cultura è anche libertà e partecipazione. Sono concetti legati tra loro. Inutile scrivere recensioni su Rockambula se nessuno le legge, inutile organizzare eventi se le persone restano sedute al bar di altre piazze a guardare la partita e lamentarsi di quanto sia noioso vivere a Pratola. Nessuno dovrebbe essere schiavo dei suoi preconcetti, dei pregiudizi, delle sue false convinzioni, delle cattive abitudini. Purtroppo quello che fa più male è scoprire che persone a te vicine, conoscenti, amici, ragazzi che ritenevi potessero avere gli stessi tuoi interessi alla buona riuscita di Streetambula (contest e progetto) t’ignorano, non ti considerano e magari ti criticano in maniera cattiva, senza apparenti motivi. Tutti dovrebbero capire che Streetambula non è nostra ma è di tutti e che se Pratola Peligna o qualunque altro paese cominciasse a brulicare di musica, cultura e gente a guadagnarci sarebbero tutti, dal ragazzo che suona in una cover band perché solo cosi trova spazio e cachet dignitosi da queste parti, alla band arrabbiata per l’esclusione dalle finali, dal negozio di generi alimentari che non regala il minimo contributo perché non ha nulla da guadagnarci, all’appassionato di cinema che di musica s’interessa poco. Come dicevo prima, Streetambula ha quattro protagonisti e tutti hanno la stessa valenza. Se solo uno di questi viene meno, il Progetto Streetambula può dirsi concluso, almeno per come lo conosciamo ora. Ma non sarà un fallimento comunque, perché almeno sapremo contro chi combattere. Sapremo se la musica ha un nemico al suo interno e a quel punto dovremo portarlo dalla nostra parte oppure trovare il modo di sconfiggerlo. Noi crediamo in ognuno di questi protagonisti e sappiamo che Streetambula diventerà un movimento culturale e un centro nevralgico per tutta la scena musicale indipendente d’Abruzzo e chissà, magari di tutta l’Italia. Nessuno può essere nemico della Musica.