Rockambula Tag Archive

Il doppio Cd di Streetambula in Streaming e Download gratuito

Written by Senza categoria

A ormai quasi un mese di distanza dal nostro primo contest/festival Streetambula che ha visto trionfare i De Rapage, finalmente è disponibile il doppio Cd live che contiene le migliori esibizioni di tutte le 8 band più le deliranti esibizioni post proclamazione dei vincitori.

 

 

Se volete scaricare il doppio Cd in formato Wav, quindi nella migliore qualità possibile, potete farlo attraverso i seguenti link:

Cd1 + copertina

Cd2

Altrimenti potete ascoltare i due album direttamente in streaming gratuito di seguito e sul nostro Soundcloud

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La Band Della Settimana: Wired Sophia

Written by Novità

I Wired Sophia sono una giovane band Alternative Post Rock nata nel veronese poco più di un anno fa composta da Giulio Zanetti (vocals, guitar, keyboard), Arnold Braho (vocals, guitar), Victoria Menegotti (bass) e Ettore Dara (drums). Dopo svariati live nel territorio e numerose prove in “Villa”, in garage e in soffitta, decidono di entrare in studio a Maggio 2013 per la registrazione del loro primo ep. Da un’intensa giornata passata al digitube studio di Mantova nasce Falling Skies Ep, un lavoro che racchiude le canzoni che da un anno a questa parte suonano in sala prove e durante i loro concerti.

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REGOLAMENTO CONCORSO “HAPPY BIRTHDAY GRACE!” in collaborazione con Rockambula

Written by Senza categoria

QB Music in collaborazione con Rockambula Webzine

presenta

HAPPY BIRTHDAY GRACE!
Happy Birthday Grace è un concorso musicale promosso da QB Music dedicato a band ed artisti solisti emergenti. La finalità del concorso è di selezionare 3 artisti o band per la partecipazione a “JB – A Grace Tribute”.Possono partecipare band e artisti solisti senza limite di genere.

IL PROGETTO “JB – A GRACE TRIBUTE”
“JB – A Grace Tribute” sarà la compilation-tributo al grande Jeff Buckley che QB Music produrrà in occasione del ventennale dell’uscita del suo primo e unico disco, “Grace” (1994).
La compilation sarà una reinterpretazione integrale di “Grace”, dove ogni canzone del disco verrà rivisitata da un artista (o una band) diverso.
Attraverso il concorso Happy Birthday Grace, QB Music dà la possibilità a tre band o artisti emergenti di partecipare al progetto.

ISCRIZIONE
L’iscrizione è gratuita. Per iscriversi basta inviare un’e-mail (entro il 20 novembre 2013) all’indirizzo info@qbmusic.it con in oggetto “Iscrizione HBG – [nome dell’artista (o della band)]” e in allegato:

  • una foto di presentazione che verrà caricata sulla pagina FB di QB Music (www.facebook.com/QBMusicStudio) e rappresenterà l’artista/la band durante il concorso;
  • un link a scelta tra quelli seguenti per l’ascolto di almeno 2 brani dell’artista/band:
  • SoundCloud
  • BandCamp
  • YouTube
  • una breve biografia di presentazione;
  • un elenco di preferenze (max 3) di brani dell’album “Grace” che si preferirebbe interpretare.

Accettando il regolamento tramite la partecipazione al concorso si autorizzano QB Music ed eventuali media partner ad utilizzare materiale audio, foto ed informazioni sui gruppi partecipanti per promuovere la manifestazione attraverso tv, radio, stampa o internet.

I partecipanti, iscrivendosi, garantiscono, sollevando l’organizzazione da eventuali responsabilità, di non violare, con la propria partecipazione, i diritti di terzi.

SELEZIONE
Una prima selezione verrà effettuata, tra tutte le band che richiedono l’iscrizione, da una giuria interna a QB Music.
In seguito, tra le band pre-selezionate verranno scelte tre band a cui assegnare i premi descritti di seguito. Le tre band vincitrici parteciperanno di diritto alla compilation “JB – A Grace Tribute”.

  • PREMIO DEL PUBBLICO: verrà assegnato tramite la pubblicazione sulla pagina FB di QB Music di un album contenente foto e informazioni sulle band partecipanti. La band la cui foto riceverà più “Like” entro il 20 dicembre 2013 risulterà vincitrice. Il premio comprende la partecipazione alla compilation e uno sconto del 50% su tutti i servizi di QB Music per un progetto unitario da esaurirsi nel 2014.
  • PREMIO ROCKAMBULA: verrà assegnato dalla redazione della webzine Rockambula (www.rockambula.com), che sceglierà a proprio insindacabile giudizio, tramite voto interno, uno dei tre vincitori. Oltre alla partecipazione alla compilation, il premio comprende un’intervista e una recensione assicurate, oltre a news, ascolto e free download del brano in anteprima sul sito della webzine.
  • PREMIO QB MUSIC: verrà assegnato dalla giuria interna a QB Music, che terrà conto della preparazione tecnica, delle abilità di arrangiamento e dell’originalità del progetto presentato. Oltre alla partecipazione alla compilation, il premio comprende altre 30 ore di registrazione al QB Music Studio da utilizzare a piacimento.

Nel caso i risultati dei tre diversi meccanismi si sovrappongano in qualsiasi modo, QB Music si riserva di selezionare altri vincitori fino comunque ad un massimo di 3 totali, tenendo conto dei criteri di preferenza dei vari meccanismi (voto della redazione di Rockambula, numero di “like”, voto della giuria interna).

PARTECIPAZIONE ALLA COMPILATION
La compilation “JB – A Grace Tribute” sarà pubblicata online in free download nell’agosto 2014.
La scelta dei brani da affidare, per la registrazione, a ciascuna band, sarà responsabilità di QB Music, che terrà conto, se possibile, delle preferenze che le band avranno segnalato all’atto dell’iscrizione.
Le band dovranno registrare il brano nello studio di QB Music sito in Milano, via Mezzofanti 20, entro il 20 giugno 2014.
Il master del brano sarà di proprietà della band, che, di contro, rilascerà a QB Music licenza esclusiva di utilizzo per almeno tutto il 2014.

COMUNICAZIONI
Ogni partecipante all’atto dell’iscrizione è tenuto a fornire un indirizzo e-mail valido per ricevere le comunicazioni da parte dell’organizzazione. L’organizzazione non è responsabile in nessun modo per il mancato ricevimento di comunicazioni.

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Madame Blague – Pit-A-Pat

Written by Recensioni

Proprio in questi giorni leggevo sui vari social network discussioni riguardo le possibili combinazioni (soprattutto di strumenti) che gli attuali musicisti dovrebbero adottare per avere un sound “nuovo” che si distacchi dalle solite cose, batterie elettroniche su basi acustiche, voci urlanti su musica classica e tantissime altre mescolanze di questo genere. Siamo tutti tanto stufi della solita minestra che il disgusto a volte precede l’ascolto del disco. I Madame Blague fanno il loro esordio con la DreaminGorilla Records editando il disco Pit-A-Pat che più o meno in italiano dovrebbe apparire come una “pulsazione”. Bene, alla domanda se questo disco risulti fresco e innovativo non mi tocca che rispondere con un secco no. Assolutamente no. E non cade certo il mondo, questo è sicuro, Pit-A-Pat suona vecchio di vent’anni ma non riempie affatto il mio stomaco di aria fetente, anzi. Lo trovo simpaticamente allegro e capace di suscitare contrastanti sensazioni durante l’ascolto, non tutto il vecchio viene per nuocere. Il disco si apre con “Join Us” e rimango colpito dalla volontà di rielaborare suoni quasi Hard Rock anni novanta, non sentivo il bisogno ma la cosa non mi dispiace affatto. “The Circus Never Stomps” vive di dure chitarre con voci e ritmiche Indie Rock, quello inglese per intenderci, molto movimento se no fosse per quegli assoli di chitarra troppo preistorici e pesantoni. Ancora movimento in “Escaped Whisper”, peccato ancora per gli assoli. Poi “ Tell Me” è una ballatona (fatta di voce e vocine) che somiglia troppo a quelle cose insostenibili che gli americani sono tanto bravi a fare. Gli altri due pezzi a seguire viaggiamo sempre sulla stessa cosa, francamente niente di rilevante. Vorrei che tutto andasse avanti il più velocemente possibile. E poi si ritorna a qualcosa di diverso e apprezzabile quando inizia il brano “Before”, una simpatica melodia alla Annie Hall con approccio da nave da crociera. Una scommessa vincente che diverte. Poi il disco si lascia gustare fino alla fine tra lampi, tuoni e sole forzatamente Reggae. Nel complesso i Madame Blague impegnano le loro capacità artistiche nella realizzazione di un album molto strano e variegato che a volte scazza altre piace, mettono dentro Pit-A-Pat tutto quello che possono con l’intenzione di centrare prima o poi l’obbiettivo. Un disco che potrebbe non piacere a nessuno o piacere a tanti, un lavoro talmente vario da non identificarsi precisamente con qualcosa, io non trovo malvagità evidenti e per almeno cinque o sei brani mi sono addirittura divertito come non mi capitava da molto tempo, Pit-A-Pat poteva essere meglio studiato e concepito almeno per quanto riguarda la linea da  seguire ma alla resa dei conti meglio sorridere ogni tanto che non farlo mai. I Madame Blague sono la parte allegra della mia giornata, prendeteli, fate una scrematura dei brani e gustateveli senza troppi pensieri per la testa.

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1990 è il primo “singolo” del nuovo disco dei Soviet Soviet

Written by Senza categoria

Si chiama “1990” il primo pezzo estratto dal nuovo album dei Soviet Soviet che si chiamerà Fate in uscita l’11 di Novembre sotto l’etichetta Felte Sounds di New York e presentato in esclusiva su The Fader. La solita botta di New Wave tirata al massimo.
Buon ascolto.

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Voglio un Piano Quinquennale: Massimo Zamboni

Written by Interviste

Massimo Zamboni regala a Rockambula una breve ma significativa intervista, tra reunion dei CSI, collaborazione con la Baraldi, David Gilmour e piani quinquennali. Ecco cosa significa non ascoltare Indie Rock negli anni dieci.

Gli ultimi due dischi li hai fatti con Angela Baraldi…come nasce la collaborazione con lei? (a proposito un mio caro amico vorrebbe sapere come lei possa essere sempre così bella e fantastica sul palco).
Per puro caso, come accade per tutte le cose sensate. Componendo una canzone per la colonna sonora di un film di Andrea Adriatico sull’AIDS, il regista mi ha proposto di farla cantare ad Angela, molto adatta alla canzone, a suo dire. Così è stato, e Angela è ancora qua.

Una “reunion” inaspettata quella con i tuoi ex compagni di squadra dei CSI… potrebbe mai portare a un nuovo disco in studio o live?
Questo davvero non lo sa nessuno. Godiamoci questa indecisione dove le idee si assestano su strade nuove….

A questo punto dopo quella dei primi Litfiba e quella quasi completa dei CSI cui accennavamo poco fa la domanda nasce spontanea:  “A quando una dei CCCP?”
Mi sembra davvero improbabile.

Sei stato autore di diverse colonne sonore. Qual è il tuo rapporto con il cinema?
Lavorare sulle immagini ti insegna a non privilegiare necessariamente la melodia, come accade nelle canzoni, ma a creare atmosfere o paesaggi sonori armonici, a lavorare sulle peculiarità espressive dei suoni; e ancor più, ti insegna a non mettere al centro della composizione il tuo io narrante, e ingombrante.

L’ex bassista dei CCCP, Umberto Negri, tempo fa ha pubblicato un libro fotografico sui suoi anni nel gruppo. Tu hai mai pensato di mettere mano al tuo archivio e di fare un’operazione simile?
Direi di no.

Quali erano i chitarristi che sognavi di emulare da ragazzino?
Quelli che sogno di emulare ancora oggi, David Gilmour su tutti e Neil Young.

Chi pensi che un giorno invece possa raccogliere la tua eredità musicale?
Ecco questo proprio non saprei. Non so neanche se augurarmelo! Credete che io possa avere una eredità musicale? Non ci avevo mai pensato….

Cosa ne pensi dell’attuale scena musicale indipendente italiana?
Davvero non ho pensieri, non ascolto mai nulla…

Vuoi ancora un piano quinquennale, la stabilità come diceva la canzone “Live in Pankow”?
Certo! Anche se so che non funzionano mai, continuo a lanciare mentalmente i miei piani quinquennali. Anche solo per me….

Secondo te Internet ha davvero rappresentato la morte della musica?
In fondo la pirateria musicale esisteva già 30 anni fa quando si registravano le cassette dai vinili o dalla radio… Non credo proprio, la musica non muore certo per Internet, né per le cassette che registravamo da ragazzini. La musica muore quando c’è interesse, economico e culturale, a farla morire. Ma poi non muore mai.

Che ricordi hai del Consorzio Produttori Indipendenti e dei Dischi del Mulo?
Bei ricordi di una grande fatica e di buone soddisfazioni. Sentirsi parte promotrice di tante realtà musicali/culturali è stato confortante e stimolante. Ma non si può fare più di una volta per vita!

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Vivere?

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Bugo prepara il video documentario biografico

Written by Senza categoria

Si intitola Ora Respiro ed è l’ultimo progetto ambizioso di Bugo. Non si tratta di un nuovo disco, ma del film che racchiuderà 13 anni della sua vita musicale, dai primi concerti fino all’ultimo album, inclusi stralci della sua vita quotidiana. Il film/documentario, della durata di 2 ore, sarà realizzato con il materiale registrato, a partire dal 2000, dal regista Andrea Caccia con il sostegno tecnico della società Roadmovie. Per realizzare il film che Bugo stesso, sulla sua pagina Facebook, definisce “Una Bomba/un’occasione unica per realizzare qualcosa che molto probabilmente non mi capiterà più/una cosa mai vista in italia”, è stata avviata da pochi giorni una campagna di crowdfunding su Musicraiser. Se anche tu credi di far parte del giro giusto, devi solo accedere al link http://www.musicraiser.com/it/projects/1517-bugo-ora-respiro e seguire le istruzioni per trasformare la vita di Bugo in un film.

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Cani di Diamante – Le Mie Creature

Written by Recensioni

Undici pezzi che sanno di amore acido sparpagliato tra arrangiamenti Rock e solide atmosfere pesantemente Stoner, è il secondo disco in studio per i bergamaschi Cani di Diamante, il frutto delle registrazioni completamente in presa diretta si chiama Le Mie Creature uscito sotto etichetta Ulula Records.  Non si scherza affatto con una visione decisamente Rock Italian Style portata gelosamente nel cuore dai Cani di Diamante, forti influenze provenienti dalle band più conosciute del Rock tricolore a comporre questo disco vario e imprevedibile. L’imprevedibilità che Le Mie Creature crea a volte risulta uno scombussola umore per chi ascolta. Il disco è tiratissimo ma con dei suoni vecchi arrangiati e suonati benissimo, la voce “precisina” e“fiscale” potrebbe piacere (perché merita davvero) ma con il rischio di stancare già dal secondo ascolto, esaltazione della tecnica per una mancanza di stimoli, un effetto innaturale quanto costruito a tavolino. Però c’è sempre un però a cui fare capo. Togliamo adesso il fatto che non ci troviamo davanti a nessun tipo di inventiva nel campo musicale e guardiamo il disco sotto la luce di un prodotto “normale” che non vuole fare la rivoluzione. L’album si apre con “Il Cantico”, pezzo bello tosto e dritto dalle somiglianze (soprattutto vocali) molto Litfiba, comunque sia una gradevole soddisfazione. Poi arriva “Seta” con un graffio dispettosamente Grunge. Il resto lo ascolto senza troppo entusiasmo perché non mi emoziono affatto nell’udire canzoni di puro Rock esageratamente italiano con delle chitarre obbligate a suoni molto sporchi per ragione di risultato. La presa diretta della registrazione risulta insostituibile per la riuscita dell’impatto de Le Mie Creature, non riesco ad immaginare una soluzione diversa, la forza dell’album deve tutto a questa scelta. Poi Rock italiano, Rock italiano, Rock italiano fino alla fine dei sensi, con un basso pesante e martellante preso in prestito alla produzione dei Tool o dei Kyuss (a voi il piacere della scelta), e la voce assume qualcosa di diverso in “Viola Cade”.  Poi Rock italiano.

E la sorpresa che non ti saresti mai aspettato arriva proprio nel finale con “Meglio di Così”, brano in cui spicca la notevole partecipazione di Nagaila, la cantante dei viaggi interstellari. Tutto sommato ci troviamo dinanzi un disco valido con alcune problematiche riguardanti la singolarità del sound, viene inevitabile il paragone di somiglianza con questo piuttosto che con quest’altro, Le Mie Creature dei Cani di Diamante risulta poco originale (e questo si era stra-capito) ma dalla buona orecchiabilità, un disco onesto di musica italiana che comunque si difende dalla feccia che ormai siamo costretti a spararci nelle orecchie. Non sarà sicuramente il miglior disco dell’anno ma neanche il peggiore. Un disco di Rock italiano.

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“RE SON” è il nuovo video degli Shed Of Noiz

Written by Senza categoria

È uscito il video di Re Son, primo singolo estratto da RE: SoN degli Shed of Noiz, l’album d’esordio della band toscana composta da Luca Bicchielli (voce), Dario Sardi (chitarra), Mattia Salvadori (batteria) e Giulio Panieri (basso). Il video è stato girato sulle colline e nei boschi della costa etrusca da Giacomo Becherini, che ha scritto, diretto e montato l’intero video in collaborazione con l’associazione “L’Ombra Somigliante”.

Buona Visione

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I 10 peggiori personaggi incontrati ai live estivi! Ci sei anche tu?

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Ed è finita un’altra stagione di concerti e festival, nonostante i tagli siano stati numerosi e abbiano ridotto di molto i live “delle grandi occasioni”. Non resta che programmare i concerti al chiuso che vorremmo andare a vedere nell’interminabile autunno-inverno e, nel frattempo, ricordarci la spensieratezza dell’estate. I pantaloni corti, le tipe in bikini e stivali anche a luglio perché gli stivali fanno Rock, le zanzare, la birra sempre sciacqua e sempre cara, il sudore del barbuto metallaro di fronte a noi, perché c’è sempre un metallaro a qualsiasi concerto, di qualsiasi genere e i rompicoglioni. E già… perché sì sì, che bello il live come momento di condivisione di una passione, sì sì che bello ritrovarsi lì, nello stesso posto, noi e centinaia di altre persone comenoi. Cazzate. Non ce la meniamo. A ogni concerto che si rispetti c’è sempre qualcuno con cui ciascuno di noi pensa di non avere proprio niente a che spartire. Esattamente come quando siete nella vostra spiaggia libera a leggere l’ultimo saggio che vi appassiona e di fianco a voi c’è quella che legge i romanzi Harmony o Novella 2000. O proprio come quando al mare siete lì a cercare relax e pace al largo, pensando a quanto sia bello farsi accarezzare dalle onde leggere e dal sole ma sentite dal bagnasciuga gente che impreca, starnazza o semplicemente passeggia con musica improponibile, a un volume improponibile che esce dal proprio smartphone, rigorosamente senza cuffie, così che tutti gli astanti possano compartecipare al cattivo gusto artistico del soggetto in questione.  Ai concerti è uguale. L’inopportuno, il rompicoglioni, quello che crede d’essere nel posto giusto e che magari si atteggia anche a grande frequentatore, grande appassionato, grande cultore e non ha mai imparato un minimo di etichetta. O quanto meno il vivere civile. Vogliamo ricordarli con voi, stilando un breve elenco che non vuole essere una classifica, ma solo una carrellata di macchiette da live con cui sicuramente vi sarete imbattuti anche voi. Così il quadro dei ricordi della nostra estate musicale può essere veramente completo. Eccoli:

1)      Il fotografo o cameraman raffazzonato che invece di guardare il concerto passa tutto il tempo con la macchina fotografica o il cellulare alzato impedendo anche a te di godere dello spettacolo. Nelle situazioni di scarso pubblico, alcuni s’improvvisano fotografi ufficiali piazzandosi nei posti più improbabili sul e vicino al palco.

2)      L’organizzatore di eventi che a fine concerto, palesemente ubriaco, blocca il cantante e ufficializza con contratto verbale una data a costo zero nel suo paesino, il prossimo anno, per la festa del patrono.

3)      Il fan che le sa tutte, le canta tutte, le canta male e, nelle pause, urla come una groupie di Justin Bieber in preda a crisi d’overdose. A fine concerto si lamenterà perché non hanno fatto il suo pezzo preferito nonostante per tutta la durata del live avesse suggerito la scaletta alla band, urlando il nome delle canzoni.

4)      L’indifferente e/o infastidito che dà le spalle al gruppo, rompe i coglioni chiedendo come possiamo apprezzare certa “roba”, sbuffa, si annoia ma dentro sta male perché vorrebbe scatenarsi anche lui. Non lo fa perché distruggerebbe la sua immagine di indie snob. Tende a sviare quando gli si chiede che cazzo ci sia andato a fare al concerto. Al limite risponde di aver avuto un accredito o di aver accompagnato qualcuno.

5)      Il giornalista. Ha avuto l’accredito stampa. Sta lì impassibile, passando il tempo a guardare ogni minimo movimento delle dita del bassista e giudicando ogni nota. Scatta al massimo un paio di foto che allegherà a un articolo, non balla, non ride, non può divertirsi. Lui sta lavorando. Ovviamente gratis.

6)      L’ubriaco che non ha neanche idea di chi stia suonando. Urla a caso, canta a caso, balla e poga a caso, litiga con quelli vicino, inveisce contro la band, sputa, suda (rigorosamente in canotta o a petto nudo) e ogni tanto vomita. Qualche volta è portato via dai buttafuori o da un’ambulanza.

7)      Lo spaesato. Ce l’hanno portato. Non voleva venire. Spesso è la ragazza o il ragazzo del fan. Non sa chi stia suonando e non sa nulla di musica che vada oltre Tv Sorrisi e Canzoni. Di solito ascolta la Pausini, Emma o Malika Ayane ma gli amici o il/la fidanzato/a non volevano lasciarlo/a solo/a di sabato.

8)      Quello che ci deve stare. Mocassino firmato viola, calzino leggero, pantaloncino lungo bianco, cinta a riporto, camicia di lino slacciata, petto abbronzato e depilato in bella vista, barba finto incolta e sorriso da piacione con cocktail in mano, per tutta la sera. Poteva suonare Gg Allin o i Pooh, lui sarebbe stato col gomito appoggiato a quel bancone.

9)      Il reduce degli anni 80 (anche 70). È sempre il più vecchio della serata, leggermente in sovrappeso; indossa una t-shirt di una vecchia band abbastanza nota ma senza esagerare. Ramones, Dinosaur Jr, Joy Division. Di solito è solo perché i suoi amici hanno famiglia, non beve troppo, non balla troppo, non si diverte troppo.

10)   Il commentatore. Ce ne sono di due tipi. Uno che parla bene di tutto e uno il contrario. Ti si piazzano di fianco e ti raccontano tutto sulla band, sulla serata, sul gruppo spalla, sulla loro vita, sulle loro passioni. Intervallano i momenti di semplice cronaca a considerazioni su quanto sia figo l’ultimo disco del gruppo, su quanto siano stati innovativi i riff del chitarrista o al contrario, si lamenta per il costo della birra, per l’assenza di parcheggi. Comunque, non sta mai zitto.

Sono anche loro che rendono speciale l’esperienza di un live che sia di un supergruppo o di una sconosciuta band Indie di Pavia. Ma inutile fare tanto i superiori, se leggi tra le righe, uno di questi dieci sei tu. Che numero sei? Io un misto tra cinque e nove.

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La Band Della Settimana: In Zaire

Written by Novità

In Zaire è un quartetto tribale psichedelico che ruota attorno al duo tutto italiano
G.I. Joe, cioè Alessandro De Zan (bass, voice, percussions) e Riccardo Biondetti (drums, electronics) e a Claudio Rocchetti (electronics, turntablism) e Stefano Pilia (guitar). La loro performance artuistica è in grado di portare il pubblico in un viaggio psichedelico eppure
la loro musica non è solo psichedelia. La loro è una perfetta miscela di ritmi di batteria Dub Funk, percussioni tribali e afro, melodie di chirarra e ritmiche esotiche e introspettivi suoni elettronici. White Sun Black Sun è il loro ultimo album uscito nel marzo di quest’anno.

Dal loro portale potete ascoltare e scaricare alcuni lavori della band mentre per mantenervi sempre aggiornati sulle loro iniziative, date uno sguardo alla pagina Facebook.

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DAMN CITY ecco il nuovo video (S)Words

Written by Senza categoria

Pubblicato sul canale youtube di Indelirium Records, il video di “(S)Words” song che anticipa NO HEROES album degli hardcores bolognesi DAMN CITY.
Dal 5 Ottobre 2013 l’album sarà distribuito da NewMusic e Andromeda Distribuzioni e da Believe Music per la versione digitale.
Non vi resta che dare uno sguardo al video, let’s go!

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