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Crowdfunding: questo sconosciuto. Analisi di un fenomeno -musicale e non- in evidente espansione e intervista al team di Musicraiser e alla band Il Terzo Istante

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Il crowdfunding è una forma di autofinanziamento che gli artisti utilizzano per realizzare i loro progetti. Sembra molto chiaro, detta cosi. Non è un’idea nata in Italia, ma da qualche tempo si sta diffondendo fortemente nel nostro paese. Per dirla in breve e molto semplicemente, il meccanismo è questo. Una band decide di realizzare un album, un Ep, un video oppure di andare a suonare all’estero (come nel caso dei Christine Plays Viola) ma non ha soldi per realizzare questo progetto. Prima del crowdfunding la band, generalmente emergente, cosa avrebbe fatto? Si prova a suonare nei locali della zona, cercando di mettere da parte qualcosa, magari vendendo qualche gadget. Si risparmia in proprio o si chiedono i soldi a papà o a chiunque abbia la possibilità di elargire dei mini prestiti senza fare lo strozzino. C’era da sudare, insomma. Ora invece, le stesse band possono presentare il loro proposito a piattaforme specializzate che valuteranno la validità dell’idea. Una volta che il progetto è scelto, il gruppo realizza un video, dove può spiegare le proprie ragioni, promuovere il materiale in vendita oppure semplicemente far ascoltare la propria musica. Alla band è quindi assegnata una pagina all’interno della piattaforma, dove è presente quel video. Si fissa un budget da raggiungere che chiunque può visionare tramite un apposito contatore, un tempo massimo e vengono elencate tutte le offerte della band. L’utente potrà quindi acquistare uno dei prodotti e, alla fine del tempo indicato, se la somma prefissata è raggiunta, la band incasserà il tutto, meno una percentuale che resta nelle casse della piattaforma ospitante. Come vi dicevo è tutto molto comprensibile ma solo all’apparenza. Tale sistema ha generato un’infinità di polemiche legate a diversi aspetti. Chiariamo una cosa. Le band non si limitano a vendere Cd, file audio, T-shirt e spille. Possono far pagare un euro in più un Cd autografato, commercializzare una loro telefonata a casa o la presenza a cena con voi. Cose che non c’entrano molto con la musica. Tutto questo, per alcuni, somiglia a una disperata elemosina web. Inoltre, pone le band in un atteggiamento antipatico (dovresti essere te sconosciuto, a essere felice di farmi un autografo e non io a pagarti) nei confronti del pubblico. Inoltre, molti progetti mirano alla realizzazione di un disco che è anche l’oggetto in vendita. Quindi il pubblico paga qualcosa che non esiste ancora, in realtà. Insomma, la cosa non è proprio cosi naturale e sul web potete leggere infiniti articoli contro. Io ho le idee molto confuse. Non vedo nulla che riporti al concetto di elemosina perché, in fondo, si vende qualcosa. E anche quando si chiede un semplice sostegno economico, non vedo perché debba essere chiamata elemosina, visto che in chiesa si chiama offerta. Le parole sono importanti. In merito al rapporto col pubblico, anche qui non penso che possa essere il crowdfunding elemento di allontanamento. Primo perché, trattandosi di band spesso sconosciute ai più, chi partecipa al progetto è di solito già fortemente fidelizzato con il suo piccolo pubblico. Inoltre, molte delle cose (in senso ampio) in vendita sono proposte in maniera ironica (vedete la pagina dei Twiggy è Morta, ad esempio) e divertente, senza arroganza. Anche sul discorso dell’acquistare qualcosa che non esiste, non è certo pratica nuova. Succede con le case, le auto e in fondo, se il progetto non si realizza, mi sono restituiti i soldi. Nessun rischio. Su questi punti sono riuscito a farmi un’idea ma evidentemente non ho ancora molto chiara la visione generale. Inoltre ci sono altre questioni che non vi ho posto e che, tra gli articoli che ho letto, nessuno ha sollevato fino ad ora. Ho fatto quindi la cosa migliore che potessi. Mi sono rivolto direttamente all’agenzia italiana più importante del genere: Musicraiser. Ecco cosa mi hanno risposto.

P.s. Il crowdfunding non è un concetto applicato solo alla musica, ma a Rockambula questo interessa

Crowdfunding. Di cosa si tratta? E Musicraiser?
Il crowdfunding é la web resource culturale, finanziaria e politica che permette a qualunque cittadino di poter contribuire a una causa in cui crede o di proporre il proprio progetto al vaglio della rete al fine ottenere finanziamenti in cambio o meno di un corrispettivo proporzionato all’impegno economico sostenuto da chi partecipa alla campagna che può consistere in:
–           Quote societarie (nel caso di una società di capitali) o percentuali di guadagno su un progetto che ha l’obiettivo di conseguire profitti. (Equity based crowdfunding)
–           Ricompense che possono consistere in qualsiasi bene materiale o immateriale, fisico o digitale che i creatori dei progetti offrono in cambio del contributo a chi crede nella realizzazione del loro progetto. (Reward based crowdfunding) Questa tipologia di crowdfunding riguarda prevalentemente progetti di carattere artistico (cinema, musica, fumetti, design, editoria etc.)
–           Nulla di materiale se non la soddisfazione di aver contribuito ad aiutare una causa che riguarda una situazione di difficoltà di un singolo o di un gruppo di persone (Donation based crowdfunding). Progetti di raccolta fondi per lo più lanciati da ONLUS, associazioni no profit o cittadini privati appoggiati da piattaforme dedicate.
Il crowdfunding può essere “diretto” ovvero se lo si crea sul proprio sito autonomamente, oppure può essere “ospitato” su una piattaforma che offre il servizio di raccolta. Il crowdfunding può prevedere un obiettivo economico che, solo se raggiunto, da diritto a ricevere il finanziamento (altrimenti i contributi vengono restituiti a chi li ha versati) il cosiddetto “All or nothing model”, oppure può prevedere che, nonostante il non raggiungimento dell’obiettivo di raccolta, i fondi restino al creatore del progetto, il “Flexible model”.
Esistono al mondo circa 600 piattaforme web di crowdfunding di cui il 60% negli USA e il restante 40% nel resto del mondo. In Italia sono una ventina circa.
Le piattaforme di crowdfunding possono essere “orizzontali”, nel caso in cui ospitano progetti di diversa natura (dalle cause umanitarie alla lista di nozze a progetti creativi), oppure “verticali”, cioè focalizzate in un settore specifico. Es. cinema oppure musica oppure sport etc.)
Il presidente degli USA Barack Obama ha usato il crowdfunding per finanziarsi la campagna elettorale del 2008 attraverso una campagna di crowdfunding.

Musicraiser è una piattaforma di crowdfunding di tipo reward based verticale sulla musica che adotta l’All or nothing model. Musicraiser offre il servizio di raccolta fondi ai musicisti e agli altri operatori del settore musicale (case discografiche, promoter, festival, agenzie di booking, videomaker etc.) e non detiene alcun diritto intellettuale né d’autore sui contenuti ospitati sul sito.
In questo momento ospitiamo sul nostro sito un numero di campagne di crowdfunding attive per progetti musicali che ci colloca tra le prime tre piattaforme in Europa per raccolta in valuta Euro.

Chi garantisce al pubblico che i soldi raccolti saranno spesi interamente per il progetto indicato? Coloro che creano un progetto su Musicraiser, che noi chiamiamo Creators, cosi come quelli che lo fanno in qualunque altro sito di crowdfunding, s’impegnano a onorare i propri impegni. Se il progetto riceverà più fondi di quelli richiesti, sarà cura del creatore del progetto comunicare ai finanziatori come utilizzerà le ulteriori somme ricevute.

Ad esempio ho visto una band che cercava di finanziarsi la partecipazione a un festival in Austria. L’acquisto del disco e del merchandising è legato direttamente a questo?
Vorrai dire che cercava fondi per sostenere le spese di viaggio per partecipare a un festival in Austria… In ogni caso la risposta è sì, se vuoi contribuire alle spese di un importante step di una band che crede in se stessa e soprattutto in cui TU credi, puoi contribuire al progetto per avere in cambio una copia del loro disco o quello che hanno destinato come “ricompense”. Si tratta di un finanziamento con destinazione d’uso in cambio di una ricompensa.

Se la band, per un motivo o per un altro, non può più andare a quel festival, deve restituire i soldi, anche se in realtà ha venduto il prodotto?
Premettendo che per fortuna (soprattutto per le band) una cosa del genere non è ancora capitata, ti dico che in queste estreme eventualità sarà l’artista che provvederà a contattare i propri finanziatori e a chiedere loro se pretendono un rimborso o se, avendo ricevuto la propria ricompensa, saranno soddisfatti in ogni caso.

Alcune band propongono, in cambio di soldi, la possibilità di scegliere, ad esempio, abiti di un concerto oppure la scaletta. In questo caso chi garantisce che la band mantenga le “promesse”?
Ogni artista è libero di offrire le ricompense che vuole (l’unico limite è la legge e la propria creatività) in cambio dei contributi dei suoi sostenitori così come i suoi sostenitori sono liberi di contribuire al progetto o meno. E’ una questione di fiducia e ne risponde sempre il creatore del progetto che si assume l’onere di provvedere alla consegna delle ricompense una volta che il progetto è stato finanziato con successo. Musicraiser é solo uno strumento e il rapporto legale, fiscale e fiduciario che lega il creatore del progetto al proprio finanziatore è deputato all’artista che crea il progetto. Tutto questo è indicato chiaramente nelle F.A.Q. e nei Terms of use della nostra piattaforma.

Tra le diverse critiche, quella che mi ha colpito di più non è tanto di chi ha definito il crowdfunding “l’elemosina del terzo millennio”, ma piuttosto di chi afferma che qualche anno fa, se chiedevi a una band emergente un autografo, la stessa ne era entusiasta mentre con questo sistema un gruppo di sconosciuti ti fa pagare anche una telefonata. C’è il rischio che le band si allontanino dal pubblico invece che il contrario?
Sarebbe elemosina se in cambio del proprio sostegno i finanziatori non ricevessero nulla in cambio del proprio contributo. Ma se con il crowdfunding impegni € 10 per ricevere l’album di una band che ami, sapendo che nel caso il progetto non raggiungesse l’obiettivo economico prefissato, i tuoi soldi ti saranno restituiti, non è esattamente come comprare in prevendita una copia del loro prossimo album?  Che c’è di strano in questo?
Quanto all’atteggiamento di alcuni artisti dipende solo dalla loro personale maturità umana.  Non siamo attrezzati per effettuare controlli in merito alla dose di egocentrismo dei musicisti che si propongono sulla nostra piattaforma, ma assicuriamo uno scrutinio scrupoloso sulla credibilità artistica e professionale prima di accettare i progetti. E poi anni fa noi non c’eravamo, la piattaforma è on line da appena cinque mesi.

Mi pare di aver capito che l’artista si tiene i soldi solo se viene raggiunto l’obiettivo.
Esatto, in caso contrario l’artista non riceve nulla, Musicraiser non guadagna nulla e i finanziatori del progetto verranno interamente rimborsati della cifra impegnata. Zero rischi. Come dicevo prima il nostro sistema si basa sul modello “All or nothing” (tutto o niente).

Voi vi tenete il 10%. Quindi una band che non raggiunga l’obiettivo avrebbe vantaggio ad autofinanziarsi, cosi da intascare quanto versato fino a quel momento dalla gente. Obiettivo 1000€, la gente versa 500€, manca un giorno. La band aggiunge i 500€, piuttosto che fallire lo scopo e restituire tutto. Meccanismo un po’ ipocrita e pericoloso, forse?
Ci teniamo il 10% più iva. È il minimo indispensabile per reggere le spese del sito. Inoltre addebitiamo anche le spese di transazione tramite carta di credito (che a nostra volta ci sono addebitate da paypal). Pensiamo che sia una percentuale onesta e che può non incidere economicamente sull’esito di una campagna. Aggiungo che tre campagne finanziate su quattro terminano la raccolta con percentuali di riuscita superiori al 110% (il record è stato fatto dalla campagna di Gianni Maroccolo che ha raggiunto il 304% raccogliendo più di € 27.000, la maggior parte si attesta intorno al 130%) quindi se l’artista è bravo a promuoversi può ripagarsi in parte o del tutto le competenze di Musicraiser. Considera che il nostro servizio prevede anche una promozione on line e off line che permette a una campagna di crowdfunding di diventare anche un’ottima occasione per far parlare di se e acquisire immediata visibilità soprattutto sul web ma anche sulla carta stampata. Molti artisti che sono passati da Musicraiser hanno raddoppiato i loro contatti social alla fine della campagna. Questo grazie anche al nostro widget gratuito, un’applicazione che permette di replicare la campagna di raccolta fondi direttamente sulla pagina facebook degli artisti. Inoltre Musicraiser promuove a proprie spese i progetti che reputa più interessanti o più originali.
Per quello che riguarda l’ipotesi che un creatore di progetto che si auto finanzi la campagna per la parte residuale della somma che gli serve a centrare l’obiettivo e ricevere così il denaro, posso dire che ciò non accade spesso ma può capitare e non possiamo impedirlo tecnicamente né noi di Musicraiser né qualunque altro sito di crowdfunding. Questo perché le piattaforme di pagamento on line (tipo paypal, che ci fornisce il servizio) sono costruite con codici di programmazione che non prevedono eccezioni di tipo etico purtroppo.  Potrebbe essere discutibile centrare l’obiettivo versando soldi propri ma potrebbe anche essere che il creator li abbia raccolti off line o li abbia anticipati per qualcuno e li versi a suo nome per chiudere la campagna. In questi casi non ci vedo nulla di pericoloso o d’ipocrita.

Sicuramente la situazione è migliorata rispetto a qualche giorno fa, ma per chiudere il cerchio ho chiesto a Marco Lavagno di fare qualche domanda in merito ad una band che ha deciso di utilizzare questa forma di finanziamento (che io preferirei chiamare vendita). Quello che ci hanno risposto lo leggerete giovedì prossimo, nella seconda parte del nostro articolo.

to be continued…

Ecco un esempio di video di presentazione:

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Pills Catorze Setmanes (consigli per gli ascolti)

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“Le Pills sono la speranza di chi speranza non ne ha più.”

Poche pillole oggi ma forti come ne avete mai prese. Dall’innovazione psichedelica del post-punk a stelle e strisce dei Red Temple Spirits, all’album dei Crash Test Dummies che regalò al mondo una delle hit più note di sempre. Dal Pop dei leggendari U2 allo Stoner di Stoned Jesus, passando per realtà tutte italiane come i Good Morning Finch. Buon ascolto

Silvio Don Pizzica
Sightings – Terribly Well   (Usa 2013)   Noise Rock     3,5/5
Una delle più importanti band Noise post fine millennio al suo decimo full lenght si mostra in tutta la sua schizzoide vena sperimentale e cacofonica con diversi cedimenti in fase compositiva e propositiva. Album per soli fanatici e affezionati (come me) di un pezzo di storia moderna del rumore.
The Thermals – Desperate Ground   (Usa 2013)   Lo-fi Garage, Pop Punk   3/5
Se cercate canzoni dall’attitudine Garage Punk e lo spirito Pop,  che sappiano farsi ascoltare per quello che sono, fulminee e genuine, che non vi annoino troppo presto e vi mettano voglia di essere vivi, le classiche hit indie paraculo da classifica anglofona, dentro questo ultimo lavoro dei Thermals c’è da pescare a piene mani.
Red Temple Spirits – Dancing to Restore an Eclipsed Monn   (Usa 1988)   Post-Punk   4/5
Un pezzo di storia Post-Punk. Lontano dal cuore della Gran Bretagna, nell’assolata Los Angeles, col loro disco d’esordio riuscirono a miscelare atmosfere gotiche e psichedeliche dando al genere una nuova linfa spirituale.

Max Sannella
Cowboy Junkies – The Trinity Session   (Can 1988)   Psichedelia   4/5
Il ritorno all’indipendenza del rock dei bassifondi, tra atmosfere bucoliche e coliche urbane.
Crash Test Dummies  –  God Shuffled His Feet    (Usa 1993)   Pop Folk   5/5
La svolta pop e radiofonica di Brad Robert e Soci, con il singolo Mmm  Mmm  Mmm  sbancano il mondo.
The Cranberries – Uncertain   (Irl 1991)   Pop Rock   3/5
La band capitanata da Dolores O’Riordan esordisce con un disco che rimbomba di spirito critico, ma vincente.

Marco Lavagno
The Tallest Man On Earth – There’s No Leaving Now    (Sve 2012)   Cantautorato/Folk   4/5
La barca è una soffice nuvola, la strada è un gelido oceano, il viaggio è un sogno appeso alla tenue voce di Kristian Matsson. Speriamo di svegliarci il più tardi possibile.
U2 – The Unforgettable Fire   (Irl 1984)   Pop/Rock   4,5/5
Il primo approccio della band irlandese verso le terre americane e i suoi deserti (spirituali e fisici) è un esperimento pienamente riuscito. E poi la sola chitarra di The Edge è capace di riportare in superficie una luce sommersa tra le macerie della musica anni 80.

Diana Marinelli
Good Morning Finch – Cosmonaut   (Ita 2013)   Post Rock   3,5/5
Il trio siciliano che ripercorre le strade del classico Post Rock e che riesce, con questo secondo ep, a varcare i confini italiani, dal Giappone agli Stati Uniti.

Ulderico Liberatore
Stoned Jesus – Seven Thunders Roar    (Ucr 2012)   Stoner Rock    4,5/5
Continua il filone Stoner, vi presento il suo ritorno prepotente in versione Ucraina che sicuro non è la California ma ha saputo dare a questi tre ragazzi la giusta ruvidezza nell’esporre i propri contenuti.

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Aperte le iscrizioni per AltrocheSanRemo Volume3

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La seconda edizione del nostro concorso AltrocheSanRemo Volume2 è appena finita. I vincitori sono stati gli Alley, giovanissimo quintetto di Asola. Presto troverete tanto materiale sulla band nel nostro sito. Intanto sono aperte le iscrizioni per il Volume3 che avrà un’importante novità che vi sveleremo solo in seguito. Per partecipare basta poco.

1. essere una band (o un singolo) emergente che faccia pezzi originali (niente cover)

2. mandarci un pezzo in mp3 che sarà inserito con altri 9 in ascolto sulla nostra home

Al termine, chi vince ha il banner per 1 mese, 1 intervista e/o recensione, pezzi in ascolto esclusivo in home e promozione.

Per iscrivervi scrivete (con allegato pezzo in mp3 e mini bio) a pizzicasilvio@virgilio.it o riccardomerolli@katamail.it ma anche rockambulawebzine@gmail.com

In bocca al lupo…

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AltroCheSanRemo Volume 2: Vincono gli Alley

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AltroCheSanremo Volume 2 finalmente (ma non tanto!) è arrivato alla fine! I vincitori di questa edizione sono gli Alley! E’ stata da subito una lotta a due con i Psycho Frog, lo scarto di voti alla fine è stato minimo ma il popolo sovrano di facebook ha deciso che i vincitori questa volta sono gli Alley! A breve tante particolari cosette pubblicate su Rockambula ci faranno conoscere meglio e da vicino questa band.

Ecco la classifica del podio:

Primo posto: Alley
Secondo posto: Psycho Frog
Terzo posto: The Strange Situation

Sono già aperte le iscrizioni per AltroCheSanRemo Volume 3, una buona occasione per far conoscere la vostra musica, cosa aspettate contattate Rockambula!
Intanto ascoltate qualcosina dei vincitori, signori e signore gli Alley
http://www.youtube.com/watch?v=rndq7K62Pf0

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Pills (contraccettivo efficace) Consigli Per Gli Ascolti

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“Prendo la pillola contraccettiva da più o meno 7 anni, è possibile che una pillola anticoncezionale smetta di fare effetto sull’organismo e quindi non funzioni più?” (cit. di un forum medico)
Questa volta invece dell’esperto rispondiamo noi, beccatevi le nostre Pills dall’effetto duraturo e immediato.

Ida Diana Marinelli
Cibo Matto – Viva! La Woman (USA 2006)/ Pop-Trip Hop  2/5
Duetto newyorchese che dopo molti anni di silenzio e rottura torna, per (s)fortuna, sulla scena musicale con un sound che contamina Pop con Elettronica e il solito stile da giapponesine doc.
Lita Ford – Lita (USA 1988)/Pop-Rock-Metal   3.5/5
Terzo album della chitarrista/cantante statunitense. L’album del successo, molto anni ottanta, una via di mezzo tra Madonna e Bon Jovi.

Silvio Don Pizzica
Captain Beefheart – Trout Mask Replica (USA 1969)   Avant-Rock   5/5
Per Scaruffi l’unico album Rock che valga la pena di essere ascoltato, per me il disco che ha cambiato il mio modo di concepire la musica.
Pink Floyd – The Piper at the Gates of Dawn (UK 1967)   Psych-Rock   5/5
L’unico album dove Barrett abbia un ruolo chiave è l’unico con quel sound speciale ironicamente lisergico. Da qui in poi la musica dei Pink Floyd non sarà più la stessa.

Marco Lavagno
Ministri – Per un Passato Migliore (ITA 2013) Rock  4/5
Finalmente il disco che aspettavamo dai Ministri. La band non pecca più di pressappochismo e sforna un album semplicemente pieno zeppo di grandi pezzi rock, concreti e reali. Suonati con la solita rabbia. Rabbia di coloro a cui (per fortuna) ribolle ancora il sangue.
Eric Clapton – Slowhand (UK 1977) Rock/Blues 4.5/5
Sommerse tra le radici del passato spiccano alcune grandi composizioni del chitarrista britannico: “Wonderful Tonight” e “Lay Down Sally” proiettano avanti una musica mai destinata a morire.

Ulderico Liberatore
Slo Burn – Amusing the Amazing (USA 1996) Stoner Rock 4/5
Album e band praticamente sconosciuti ma l’idea partita da John Garcia, con la sua inimitabile voce, non fa altro che essere un estensione dei Kyuss e un pezzo imperdibile di musica tostissima.

Lorenzo Cetrangolo
Arctic Monkeys – Whatever People Say I Am, I Am Not (UK 2006) Indie Rock, Garage 4.5/5
Il debutto degli alfieri indie del nuovo millennio. Un disco che, bene o male, ha segnato un’epoca.
Vari – Nightmare Revisited (USA 2008) Alternative Rock, metal 3.5/5
Compilation di cover dalla colonna sonora di Nightmare Before Christmas, capolavoro di stampo burtoniano del 1993. Con, tra gli altri: Korn, Rise Against, Marilyn Manson, Rodrigo y Gabriela, Amy Lee…
Pino Daniele – Dimmi Cosa Succede Sulla Terra (ITA 1997) Pop, Funk, Soul 4/5
Un bel disco di pop italiano, scritto e suonato bene. Da segnalare il piccolo gioiellino naif di “Canto do mar”, con Raiz.

Riccardo Merolli
Interpol – Antics (UK 2004) Alternative Rock 3.5/5
Un modo fantasioso di suonare Rock, una maniera inconfondibile soprattutto nella voce. Un disco interessante con tante cose da dire. Non è il paradiso ma neanche l’inferno.

 

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Pills ‘!’!’!’!’!’!’!’!’!’!’ (consigli per gli ascolti)

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Bene ci siamo, le Pills di questa settimana sono arrivate. E’ possibile avere effetti collaterali, anzi, sarebbe necessario averli per godere tutta l’energia positiva sprigionata dalla musica. Siete pronti?
A voi le Pills…

Silvio Don Pizzica
Neutral Milk Hotel – In The Aeroplane Over The Sea (USA 1998) Indie Rock 5/5
Ispirato dal Diario di Anna Frank ecco il più grande e straordinario concept album indie.
Bauhaus – In The Flat Field (UK 1980) Gothic Rock 4.5/5
Il post punk e il dark si fondono in un goth rock glam teatrale e terrificante mai come prima. Fondamentale primo album di una band storica.

Marco Lavagno
The Gaslight Anthem – Handwritten (USA 2012) Rock 4/5
Si sempre il solito vecchio suono: americanissimo, a metà tra Springsteen e Social Distortion, tra New York e la West Coast, tra il cuore e il motore di una vecchia Cadillac. Nulla di nuovo, però questo disco ha la benedizione di Nick Hornby e non è roba da tutti.
Gotthard – G. (CH 1996) Hard Rock 5/5
Ruvido e melodico, tanto chitarroso. Arriva dal freddo ma è più caldo di tutto ciò che è uscito da Los Angeles in quegli anni. Un diamante grezzo di vero rock’n’roll, incastonato nella nostra timida Europa.

Marialuisa Ferraro
The Black Angels – Indigo Meadow (UK 2013) Rock 2.5/5
Una psichedelia che spesso ricalca fedelmente i maestri del genere, ma che che si caratterizza per un trattamento armonico meno ardito e un maggior controllo delle sonorità. Un ascolto piacevole ma che non sconvolge certo per originalità e spessore.
Os Mutantes – Fool Metal Jack (BRA 2013) Rock 5/5
Ellamadonna. C’è tutto qui dentro. Ogni traccia è completamente diversa dall’altra, le influenze sono disparatissime, dal rock britannico degli anni ’70 alla musica leggera, dal musical alla bossa nova, dal funky alla world music, e tutte scandagliate con grande maestria.

Ida Diana Marinelli
Lady Gaga-The Fame Monster (USA 2009) Dance-Pop 0/5
Non c’è bisogno di descriverla, perché la conosciamo tutti. La sua fama un giorno la paragonò a quella di J.S.Bach. Magari Lady Gaga  girando il mondo fa ballare i ragazzi nelle discoteche, ma Bach, non spostandosi mai da Lipsia, fa studiare e suonare gente di tutto il mondo ancora oggi e lo farà ancora per molti secoli. E Lady Gaga che fine farà?
David Garrett-Virtuoso (D 2007) Classica-Rock 4/5
Violinista tedesco, bello e bravo, che spazia tra classica e rock. Che il suo repertorio sia stato costruito a tavolino per un progetto commerciale? La musica classica non venderebbe, ma un biondo che suona i Metallica al violino, sì.

Lorenzo Cetrangolo
The Decemberists – Picaresque (USA 2005) indie rock- folk 4.5/5
Capolavoro del gruppo di Portland. Un must per ogni amante del folk “moderno”.
Nas & Damian Marley – Distant Relatives (USA 2010) hip hop- reggae fusion 4/5
L’insolita coppia mescola hip hop e reggae in nome dell’Africa. Da provare.
Arisa – Amami (ITA 2012) pop 3.5/5
La cantante si conferma una delle migliori voci in circolazione, ma le canzoni non brillano. Non male, comunque.

Ulderico Liberatore
Unida – Coping With The Urban Coyote EP (USA 1999) Stoner Rock 3,5/5
Il desert rock non esplose mai sul serio lasciando ai fichetti le classifiche ma quest’album fine ’90 è la sintesi perfetta di un decennio eccezionale per la musica borderline.

Max Sannella
Consolidated  – Business Of Punishment  (USA 1994) Funk-Rap  4/5
La trasformazione e l’urlo contro il sistema americano a suon di industrial ed echi Hendrixiani
Ry Cooder – Borderline  (USA1980)  Blues contaminato 5/5
Il grande suono di una chitarra virtuosa, e la firma di una mano che non ha precedenti.
Julina Cope– Droolian  (GB 1990)  Psichedelia  5/5
La voglia e la sintesi psich che gioca tra fremiti rock e accennni di tensione.
 

Riccardo Merolli
Nirvana – Bleach (USA 1989) Grunge 5/5
Sono passati diciannove anni dalla morte di Cobain, un omaggio è più che doveroso con un disco ai limiti del massacro. Bisogna (ri)metterlo a cannone nello stereo e sentire quel sound che forse abbiamo iniziato a dimenticare.

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Il Tributo da Pagare – Prima Parte

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Non so quante volte vi sia capitato di andare ad una festa della birra o in un qualsiasi pub con un palchetto sgangherato e vedere un tipo goffo, con cappello militare e occhiali zarrissimi imitare Vasco Rossi muovendo le mani e sparando “eeeeh” a raffica. Circondato per altro da musicisti ipertecnici e da gente di tutte le età che echeggia gli “eeeeh” a gran voce.
Beh a me un paio di volte è capitato. E in questi casi ti chiedi “Perché?” In realtà di perché io me ne chiedo proprio tanti. Perché deve essere così idolatrata una maschera? Perché un musicista dovrebbe aver lo stimolo per replicare assoli già scritti e assimilati da miriadi di altoparlanti? E soprattutto: perché un ragazzo, una famiglia, un fruitore qualsiasi di musica popolare, dovrebbe trovare interesse in una tribute band? E perché capita così spesso che la curiosità di conoscere musica nuova venga in questa maniera prontamente abortita?
Suonicchiando in giro da ormai dieci anni (pezzi inediti, ma sì, lo ammetto, anche tante cover!) ho cercato più volte la risposta. E spesso la più sensata mi è stata fornita da gestori dei locali: “Mi spiace ma in questo club girano solo le cover band. Sai com’è, all’italiano piace cantare”.
Ora ho voluto scavare un po’ più a fondo e affrontare i miei dubbi e dilemmi facendo quattro chiacchiere con due personaggi che in questi anni di musica dal vivo ho avuto la fortuna di conoscere nei paraggi del palco. Il primo è Kikko Sauda, simpaticissimo e solare ragazzone di Imperia, cantante della Combriccola del Blasco, sosia impressionante del rocker di Zocca. Ma fidatevi che lui (vi piaccia o no) non è certo tipo goffo, ci sa fare eccome e ammalia piazze intere da anni. Ma questo a Rockambula non basta. Tartassiamolo di domande…

Ciao Kikko, benvenuto su Rockambula! Beh la prima domanda pare scontata. Perché proprio l’inflazionatissimo Vasco? Da dove nasce questa irrefrenabile passione? E questa somiglianza? Sii sincero, hai usato trucchetti chirurgici…
Ahah trucchetti estetici! Intanto onoratissimo di essere qui su Rockambula x questa stuzzicante intervista. Inflazionatissimo? Oggi sicuramente ma quando ho cominciato 14 anni fa un po’ meno. Oggi infatti, le tribute band a Vasco nascono come i funghi e spesso si può incappare in personaggi goffi come descrivete nell’articolo. Io comunque non sono né un cantante né un musicista, mi definirei più uno show man anche se a cantare me la cavo (con i miei limiti eh).
All’eta di 5 anni già mi esibivo in piccoli spettacoli facendo le imitazioni di questo e quest’altro cantante o personaggio dello spettacolo, la scaletta includeva anche il clown. Crescendo il timbro vocale, l’indole e approccio filosofico alla vita mi hanno avvicinato più a Vasco o forse hanno avvicinato lui a me…può essere che sia lui che mi imiti! (Kikko se la ride). Quindi io sono uno di quelli che ha scelto una strada facile e immediata per salire su un palcoscenico, perché è il posto dove mi sento più a mio agio, a me familiare e più naturale. Si naturale, anche se interpreto un grande personaggio, è come una parte per un attore, però poi sul palco ci sono io!! Amo star li e coinvolgere il pubblico, do e ricevo tantissimo.

Riuscite con questo progetto a riempire le piazze e i club. Come vive una tribute band come la tua? Riesci a sostenerti economicamente con la musica live?
A questa domanda non posso rispondere x motivi fiscali….He he.
Dal momento che, tranne qualche piccola collaborazione, non lavoro con agenzie, per me questo è un lavoro anche quando non sono sul palco. Quindi la mia professione dopo 14 anni, dipende dallo show che fai e da quello che ci sta dietro.

Chissà quanti ti hanno detto: “Pazzesco è uguale”. Che rapporto c’è con il pubblico che viene a sentire i vostri concerti? Non trovi un po’ una presa in giro che la gente venga ad ascoltarti perché ama quello che in realtà non sei?
Vedi, ai miei concerti vengono per lo spettacolo che faccio, o meglio che facciamo con questa meravigliosa band. Vengono per me e me lo dicono. Fidati è bellissimo, mi dicono: “veniamo da anni perché ogni concerto è diverso dall’altro e riesci, riuscite ad emozionarci sempre!”
Poi io improvviso sempre e lo fa pure la band. Sopratutto il chitarrista solista (per altro molto amato dal pubblico) improvvisa parecchio. Anche se facciamo un tributo non sentirai mai un solo identico nota per nota, ce ne fottiamo e ci mettiamo del nostro! Insomma ci divertiamo!!

A cosa mira il tuo show? Puro divertimento o c’è qualche pretesa in più? E’ vero che all’italiano basta staccare il cervello e cantare “Albachiara”?
Ma non so se sia solo l’italiano. Penso che quando fai uno show che emoziona la gente, puoi cantare quello che vuoi: italiano, russo, americano. “Albachiara” o “Quel Mazzolin di R,ose”… Vedo che ai miei concerti la gente stacca con la realtà si diverte, sta bene e canta e oggi come oggi c’è sempre più bisogno di staccare dalla realtà.
Riguardo alle aspirazioni le tribute band hanno ovviamente dei limiti proprio perché molto inflazionate. Viviamo già grazie a locali e piazze piene e ad anni di gavetta una nostra realtà e, certo, con il nostro cachet. Io ho sempre molte idee e progetti per staccarmi dalla massa, alla prossima intervista magari parleremo di un tour. Che vi piaccia o no: “Io sono ancora qua! Eeeeh già!”

Ti è mai venuta voglia di essere “te stesso” e smarcarti dall’ombra di Vasco? Scrivere la musica tua, le tue emozioni. Non è avvilente per un musicista suonare solo cover e non poter mai esprimere il proprio talento? Non dovrebbe essere nella creazione il vero traguardo di un musicista?
Domanda con il coltello tra i denti si sente che è un musicista che la formula… Vedi con canzoni mie son arrivato due volte alle selezioni finali del Festival di Sanremo. Poi la somiglianza anche solo fisica con Vasco, in questi casi, penalizza. Non per essere ripetitivo, ma comunque quello che faccio mi emoziona al di là di fare una cover, mi diverto e sto bene in mezzo al mio pubblico. Tutto il resto è noia (un omaggio al Califfo!). Ciao a tutti!

(…prosegue…)

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Pills единадесет седмици (consigli per gli ascolti)

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“L’abuso delle Pills non è una malattia, ma una decisione, come quella di andare incontro ad una macchina che si muove.”
Questa settimana il nuovo dei Depeche Mode visto da Marco Lavagno, tanta roba italiana, nuova e datata, mostri sacri del calibro di The Cramps, Counting Crows, Tortoise, Simply Red, Limp Bizkit, Perturbazione e una perla addirittura dalla Romania, scovata per voi da Diana Marinelli

Silvio Don Pizzica
Marnie Stern – The Chronicles Of Marnia   (Usa 2013)   Math Rock, Noise-Pop     3,5/5
Il quarto lavoro di Marnie Stern non è il disco della consacrazione, non è il punto di arrivo a niente, non un capolavoro, né la fine eterna della sua arte ma suona piuttosto come un nuovo inizio
NaNa Bang! – S/t   (Ita 2013)   Folk Pop/Rock, Lo-fi   3,5/5
Dai Dodos, ai Velvet Underground; dal Paisley a Daniel Johnstone. Un disco pieno di roba nonostante una durata ridottissima

Max Sannella
Bruce Cockburrn – In The Falling Dark   (Can 1976)    Cantautorato    4/5
Lo stile soffice ed ispirato della poesia che attraverso l’equilibrio pop innesta un jazzly  impalpabile
Counting Crows – August And Everything After    (Usa 1993)   Indie Pop    4/5
La bella epopea di Duritz e Soci comincia da qui, da una cometa spenta in un cielo verdognolo. Supremo.
The Cramps – Off The Bone    (USA 1983)    Punk    5/5
Lux  Interior da scandalo e fervore, ed insieme ai Cramps da fuoco ad un modo di pensare bacchettone con una mitragliata di punk che passa alla storia.

Lorenzo Cetrangolo
Tortoise – Millions Now Living Will Never Die    (Usa 1996)   Post-Rock, Strumentale    4,5/5
I “padrini” del post-rock americano nel loro album più riuscito.
Simply Red – Greatest Hits    (UK 1996)   Pop,Soul    4/5
Un’enciclopedia delle hit che hanno reso famoso il gruppo di Mick Hucknall. Da riscoprire.
Limp Bizkit – Chocolate Starfish And The Hot Dog Flavored Water   (Usa 2000)  Nu Metal, Crossover   4.5/5
Un disco compatto, potente, sarcastico. I tamarri del nu metal insegnano, e lo fanno nell’episodio più esplosivo e meno raffinato della loro carriera. Da godersi senza sensi di colpa.

Vincenzo Scillia
Ministry – The Land Of Rape And Honey   (Usa 1988)   Industrial   5/5
Una pietra miliare dell’ Industrial, “The Land Of Rape And Honey” rappresenta la svolta di una delle band più innovative degli anni 90, i Ministry. Aggressivo, crudo, atmosferico, il disco qui presente è la classica opera che da ubriaco ti fa viaggiare, soprattutto sulle note di “Flashback” e “Stigmata”.
Kirlian Camera – Obsession    (Ita 1995)   Rock Alternative   4/5
“Obsession” dei Kirlian Camera è una fierezza nostrana. I suoni emessi in questo disco sono a dir poco eccezionali, poche band italiane sono riuscite a far amalgamare l’ elettronica ed il rock come hanno fatto loro. Un disco da ascoltare assolutamente.
Carcharodon – Macho Metal   (Ita 2008) Southern, Death’n’Roll    4/5
In attesa del loro secondo disco, sono andato a gustarmi ancora una volta il disco d’ esordio di questo gruppo italiano. I Carcharodon fecero il loro ingresso ufficiale nel 2008 con questo “Macho Metal” un lavoro sporco, volgare e provocatorio. Il bello è che c’è un sound che ti fa scuotere dalla testa ai piedi.

Diana Marinelli
Ann (Annamaria Chiarella) – Vecchi Ricordi    (Ita 2011)   Pop   3/5
Giovanissima interprete pugliese, voce orecchiabile e un lavoro d’esordio un po’ scontato.
Luna Amară – Don’t Let Your Dreams Fall Asleep   (Rom 2008)  Alternative Rock   4/5
L’alternative rock rumeno per esprimere messaggi politici e socialmente utili, attraverso un genere ben definito e sicuramente da ascoltare.

Marco Lavagno
Depeche Mode – Delta Machine    (UK 2013)   Elettronica, Pop    3/5
La voce di Dave Gahan e il sound avvolgente salvano (di nuovo?) canzoni mediocri. Certo, la classe e l’esperienza comunque escono fuori già solo nella strabiliante ballata “Heaven”.
Perturbazione – Del Nostro Tempo Rubato   (Ita 2010)  Pop   4/5
Progetto ambizioso quello del doppio LP. Ma con calma e qualche lampo di follia (“Vomito!”, “Io Sono Vivo Voi Siete Morti”) la band rivolese supera la prova. E poi i testi nostalgigi (il tema del tempo aiuta e li rende più che mai saggi) risultano essere anche questa volta il valore aggiunto. “Perfino il rock ti scava rughe sulla faccia…e chi l’avrebbe detto?”

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Martino Adriani

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Finalmente è pronta l’intervista con il vincitore della prima edizione del nostro concorso per band emergenti AltrocheSanRemo. Non dimenticate che è in corso la seconda edizione ma intanto godetevi le risposte di Martino Adriani.

Il primo vincitore del contest AltrocheSanremo; che opinione hai dei vari “concorsi” per artisti emergenti?
Credo che ce ne siano di validi e meno validi. Fino ad ora non avevo mai partecipato ad un concorso, contest o roba del genere. Dico la verità, son sempre stato un po’ scettico, pensando che la musica dovesse “emergere’’ in modi differenti. Inoltre,credo che molti siano pilotati…ma non è certo il caso di AltrocheSanRemo, che, per come è stato impostato su internet, ha garantito il massimo della trasparenza. Poi, l’ho vinto io, quindi..non può che essere valido!…Scherzi a parte, credo che i concorsi, quelli “fatti per bene’’, al giorno d’oggi siano per un emergente un ottimo mezzo per farsi conoscere da gente del settore e cercare di diffondere la propria musica ad un pubblico più ampio.

Parlaci del tuo ultimo disco…
‘’Non date retta a me’’ è un mini album, autoprodotto, composto da 6 canzoni.
Ho iniziato a lavorarci su nella primavera del 2012, dopo aver conosciuto Daniele Brenca, arrangiatore e musicista di gran parte degli strumenti presenti nel disco, per poi dargli vita il 13 agosto dell’anno stesso.
Per quel che riguarda i contenuti, i brani presenti, fondamentalmente, son figli di paranoie e di un “disagio sociale’’ di fondo. E ciò che ho cercato di fare, è stato trattare temi “delicati’’ con ironia e comicità, con spirito ribelle, a volte di denuncia, mantenendo costante quella leggerezza che sfocia spesso in paradossi e surrealità. Il tutto barcollando su un filo sottile, dove non si capisce bene dove sta la follia e dove sta la realtà. Spero di suscitare sorrisi negli ascoltatori, ma soprattutto la famosa domanda:
“Gli diamo retta???’’

Il cantautorato devi averlo nelle vene oppure ti puoi svegliare una mattina e avere l’ispirazione?
Credo che ci sia un percorso da affrontare, avere negli anni i giusti “maestri’’, che siano i grandi cantautori della storia, i grandi letterati o i grandi poeti.
E secondo me bisogna essere particolarmente sensibili, un po’ tormentati, decisamente narcisisti. Quindi si, penso che devi averlo nelle vene.

L’Italia intesa come sistema musica aiuta gli artisti nella tua situazione ad emergere?
Bah. Credo poco. Siamo nel tempo dei “Talent Show’’, in cui vengono creati e studiati ad arte “prodotti commerciali’’ differenti dal mio stile. Non mi è mai balzata l’idea di provare a partecipare a programmi televisivi come “Amici’’ o ‘X Factor’’, non perchè li condanni, anzi, credo sia troppo facile oramai dargli contro, ma semplicemente per il fatto che la mia musica e il mio modo di fare musica non credo siano adatti a tali show.

Cosa faresti se avessi la possibilità di cambiare le cose?
Cercherei di aprire al cantautorato nuovi veicoli di accesso, diversi rispetto alle più facili opportunità di emergere oggi offerte dal sistema musica italiano.
Tuttavia concretizzare tale idea mi vien difficile forse perché non vi è attualmente un’apertura orientata al ritorno e all’affermazione del puro cantautorato di una volta.

La tua musica è diretta a chiunque oppure vuole un pubblico preciso e selezionato?
Credo sia diretta a chiunque. E’ proprio quello il mio intento, far canzoni che possano risultare piacevoli a tutti. Almeno ci provo.

Come nascono le tue canzoni?
Non so dare una vera a propria spiegazione. Le mie canzoni nascono per caso. L’ispirazione viene e va, va e viene. A volte mi abbandona per mesi, ma quando ciò inizia a preoccuparmi, torna con decisione e mi catapulta addosso decine di lampadine accese, tanto da farmi consumare le molteplici Bic rimaste inutilizzate nel periodo “spento’’. Naturalmente, tutto ciò è figlio degli avvenimenti che giorno dopo giorno si presentano nella mia vita.

Raccontaci qualche episodio che vale la pena raccontare della tua carriera artistica ad oggi?
Nel 2007, esordii live nella piazza del mio paese con una canzone-filastrocca scritta a 13 anni, dal titolo “La mia vicina è pazza’’, che affrontava in modo assai comico il tema del “vicino di casa rompiscatole’’, un luogo comune, insomma. Essendo la piazza sottostante alla mia abitazione, la mia vicina di casa ascoltò dal suo balcone il brano, e la prese decisamente sul personale. Giammai avrei potuto pensare qualcosa di simile!
Fatto sta che la carissima signora, imbestialita più che mai, il giorno dopo si recò da un avvocato con l’intenzione di farmi causa, cosa che poi non fu portata a termine, ovviamente, per assoluta infondatezza delle accuse!!! Insomma, a 19 anni, al mio esordio, per “colpa’’ di una filastrocca scritta da bambino, son stato a rischio denuncia! Ne valeva la pena raccontarla, no?

Quali sono i tuoi ascolti giornalieri e quali influenzano la tua arte?
Sono influenzato da sempre dai grandi del cantautorato italiano, Giorgio Gaber e Rino Gaetano su tutti. Per quanto riguarda i miei ascolti, variano a seconda del mio stato d’animo. Ma tutto ruota sempre intorno al rock: da quello italiano, ove ad accompagnare le mie giornate da oramai un decennio ci sono i Marlene Kuntz, e il tempo mi ha portato ad avere un folle amore per Elio e le Storie Tese, a quello straniero, riscoprendo, ultimamente, Nick Cave e Patti Smith.

Meglio vendere dischi o fare tantissimi concerti? O entrambi? Perché??
Ovviamente, entrambe le cose. Ma dovessi scegliere, preferirei suonare come un matto qua e là: il contatto diretto con le persone è qualcosa di sensazionale.

La diffusione della musica su internet un bene o un male?
Anche se sono un po’ all’antica, ovvero tra quei pochi che ancora comprano i cd originali, credo che la diffusione della musica su internet sia un bene. Soprattutto per gli emergenti. Io stesso ho usufruito di tale vantaggio.

Perché qualcuno dovrebbe avvicinarsi alla tua musica? 
Un’amica mi disse tempo fa che quando era giù di morale, metteva le mie canzoni e gli ritornava il buonumore. Da lì scrissi una frase in “Non date retta a me’’(Brano che dà il titolo all’EP) ‘’Mi presento: sono un inventore ma solo di strofette che portano buonumore!” …Ecco perché dovrebbero avvicinarsi alla mia musica: le mie strofette cercheranno a tutti i costi di far sorridere. Chissà se ci riusciranno….ma non vale la pena provare???

In questo spazio puoi promuovere tutta la tua attività…
Vengo da un periodo in cui, fortunatamente, ho avuto modo di suonare abbastanza. Recentissime le esibizioni a Battipaglia in due fantastici locali a cui aspiravo da tempo , il Capri Jazz Bar e La Cruna dell’Ago, per ‘’Prove di Rock’’. Sono in trattativa per le prossime settimane per altrettante serate, tra cui l’esordio in quel di Napoli in cui spero molto. Ad aprile intanto, l’11 sarò al Tex Saloon di Cava dè Tirreni  per ‘’Democraticontest’’,  il 17 al Koy Tavern di Fisciano. E sarò in compagnia del mio attuale compagno di “duo’’, Daniele Brenca, con basso e contrabbasso.
Per quel che riguarda lavori prossimi in studio, a sei mesi dall’uscita dell’EP, sto iniziando a pensare ad un secondo disco contenente una decina di canzoni. Ad anticiparlo, un brano registrato in acustico, chitarra e armonica, intitolato ‘’Marlene’’ (Che tral’altro potrete ascoltare su Youtube). Mi ero prefissato l’uscita di quest’ultimo ad un anno esatto da quella dell’EP, ma, essendo andato incontro agli elevati costi dell’autoproduzione, credo che i tempi saranno un po’ lunghi. Spero di trovare un’etichetta, insomma. Ma se così non fosse, nessun problema, qualche mese in più e il lavoro sarà comunque fatto…ho una voglia matta di dare un proseguio a ‘’Non date retta a me’’!
Abbiamo parlato poi di contest, oltre al vostro appena terminato e vinto(Yuppiii!!), sono in corsa per il ‘’Democraticontest’’ di cui accennavo prima, e per l’ “Ecomusic Festival’’, progetto interessante creato dall’associazione di Agropoli Panico Art. Possibilità di finanziamenti e di aperture di concerti importanti le poste in palio.
Altro progetto iniziato di recente con l’amico cantautore Martin Devil, è quello di omaggiare con svariate cover i grandi cantautori della musica italiana che più amiamo in una “rassegna’’ a cui abbiamo dato il nome di Lunedì d’autore La prima canzone, “Genova per noi’’ di Paolo Conte
Ora lascio un po’ di miei contatti…
La mia OfficialPage su Facebook, eccola qui.
Il mio canale Youtube…voilà.
Il mio MySpace (Che però non uso mai).
La mia mail: Martinokk@libero.it
Ah, se avete voglia di guardare i miei due primi videoclip ufficiali:
Marika Discarica (Video completamente improvvisato durante la manifestazione contro una discarica follemente progettata nel Parco Nazionale del Cilento)
…. Le physique du role (Video della canzone vincitrice del concorso, che con varie scenette racconterà il mio fantastico rapporto con lo sport)

Ciao Rockambula! Oh…Yeah!

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AltrocheSanRemo Volume 2: si parte!

Written by Senza categoria

Ha finalmente inizio la seconda edizione di AltrocheSanRemo.
AltrocheSanRemo Volume 2.
Vi ricordiamo che la votazione non avverrà sul sito, dove invece potrete ascoltare i brani, ma sulla nostra pagina Facebook.
Dunque non vi resta che cliccare play in home, andare sulla nostra pagina e votare il vostro pezzo preferito nel sondaggio che troverete nella parte alta della bacheca. La votazione cesserà il 14 Aprile 2013 alle ore 21:00. Il vincitore avrà il nostro banner a disposizione per 30 giorni, pezzi in ascolto in home, recensione e/o intervista e promozione. Vi ricordo che potrete modificare in qualunque momento il vostro voto.

Di seguito trovate una brevissima presentazione degli artisti partecipanti.

Gecofish – Giovanissima band di Cantù che spazia tra Pop, Rock e Grunge. Un solo full lenght all’attivo ma tanto sudore da palco.

The Strange Situation – Da Parma, una miscela di carica Rock e delicatezza tipica del Pop italiano.

Maneggiare Con Cura – Sonorità post metalliche e cantato in italiano. Un matrimonio sorprendente da Lucca.

Consenso – Duo milanese che cerca il Pop attraverso la strada degli artifici elettronici.

Iacopo Fedi & Tha Family Bones – Band marchigiana dal sapore Blues stagionato ma sempre invitante.

Alley – Quintetto di Asola (Mantova) che propone rock alternativo dalle mille sfaccettature.

Eugenio Rodondi – Cantautore dalla voce sorprendente che vi ricorderà la magia di Faber.

Psycho Frog – Da Mola di Bari, uno tsunami Garage, Psychedelic, Wild Teen Punk ’60, Blues e Proto-Beat.

Droning Maud – Post Rock pregevole e trasudante magia.

The Old School – Blues e Rock’n Roll, da ballare, cantare e sudare.

Non vi resta che ascoltare, andare sulla pagina Facebook e votare.
Alle band, in bocca al lupo.

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Pills тыдзень 10 (consigli per gli ascolti)

Written by Articoli

“Alla base dell’assunzione delle droghe, di tutte le droghe, anche del tabacco e dell’alcol, c’è da considerare se la vita offre un margine di senso sufficiente per giustificare tutta la fatica che si fa per vivere. Se questo senso non si dà, se non c’è neppure la prospettiva di poterlo reperire, se i giorni si succedono solo per distribuire insensatezza e dosi massicce di insignificanza, allora si va alla ricerca di qualche anestetico capace di renderci insensibili alla vita. Come le Pills….”

Silvio Don Pizzica
Franco Battiato – Fetus   (Ita 1972)   Experimental Rock     4,5/5
L’esordio di Battiato. Il viaggio dell’energia nello spazio, energia che crea la vita, si trasforma, forma il nuovo, si disperde nel cosmo prima di diventare altro, alimentando un circolare eterno ritorno nel quale l’uomo è solo un minuscolo ma fondamentale passaggio, insostituibile come ogni atomo dell’ universo.
Drones – I See Seaweed   (Australia 2013)   Punk Blues, Garage, Psych-Rock   4/5
Se mai i The Drones avevano bisogno di dare conferma del loro valore, questo “I See Seaweed” arriva al momento giusto anche per penetrare i cuori di chi, fino ad ora, ha amato solo la faccia più scontata dell’Australia.

Max Sannella
Chumbawamba  –  Slap!   (UK 1990)   Rock-Pop Dance   3/5
Qui si balla e ci si diverte pensando alla solidarietà e alla società minore, inno contro la Thatcher e abbraccio alle lotte dei minatori della Leeds in fiamme  politiche.
The  Church – Séance   (Australia 1993)  Folk-Rock   4/5
La surrealità  melodica tra Byrds e REM, il narcisismo formato disco provocante e individualista dalla terra dei canguri.
Circle Jerks – Gig   (USA 1992)    Beach Punk    4/5
Il violento impatto sonoro di una esistenza inquieta, insubordinata, la velocità della luce in un disco oltraggioso, divino.

Lorenzo Cetrangolo
Sangue Misto – SxM   (Ita 1994)   Rap   5/5
Pietra miliare del rap italiano. C’è poco da aggiungere.
La Scatola Nera – S/t   (Ita 2012)   Post-Hc, Stoner   3,5/5
Disco d’esordio onesto e diretto, con spunti interessanti, per una band sospesa tra il grottesco e il deserto.
Teka P – A Ramengo   (Ita 2012)  Blues, Funk, Soul   4/5
Band divertita e divertente. Stupisce la capacità di giostrarsi tra leggerezza, ironia, ed una bravura tecnica e compositiva estrema.

Marialuisa Ferraro
Sinfonico Honolulu – Absolutely Live   (Ita 2011)   Pop    5/5
Un’orchestra di ukulele che rivisita i grandi successi del rock dagli anni ’60 ad oggi? Divertenti, ironici, cinetici. In due parole: da ascoltare.
Esperanza Spalding – Radio Music Society    (Usa 2012)    Soul    4/5
Definire soul quanto fa la Spalding è assolutamente riduttivo: r’n’b con inserti jazz, hip hop a tratti blues, pop delicato e femminile, ma anche graffiante ed energico. Molto interessante davvero.

Diana Marinelli
Bonnie Raitt – Slipstream    (Usa 2012)   Blues-Country    4,5/5
Bella voce e splendida chitarra. La musica è donna e in questo caso è di classe.

Ulderico Liberatore
Pussy Galore – Pussy Gold 5000 EP    (Usa 1987)    Noise Rock    4/5
Disco ruvido, rumoroso, registrato male, suonato in maniera spassionata in realtà nasconde l’inizio del rinnovamento dell’estetica rock alla fine degli ’80. Da non perdere.

Riccardo Merolli
David Bowie – The Next Day   (Usa 2013)   Art Rock   4/5
Il Duca Bianco tira fuori un disco bellissimo, una lezione a tutti i giovanotti della musica attuale. La classe non è acqua.

Marco Lavagno
Slash’s Snakepit – Ain’t Life Grand   (Usa 2000)   Hard Rock   5/5
Uno dei migliori dischi hard rock degli ultimi 20 anni a mio avviso. A pensarla come me sono davvero pochi, ma nonostante sia prodotto in uno dei periodi più cupi della vita di Slash la sua chitarra grida positività e si smarca definitivamente dalla voce e dalle superproduzioni di Axl. Rock’n’roll purissimo.
Mumford & Sons – Babel   (UK 2012)    Pop/Folk    4,5/5
Marcus Mumford e soci non scherzano più, il loro primo disco non era un timido abbaglio. Erano solo i primi raggi solari, preludio di un sole che scalda la faccia. Con l’amore per il pop e per quelle terre tanto piovose. Ma la pioggia per questa oretta di buona musica ce la dimentichiamo proprio.

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Altrochesanremo: commentiamo?

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Partita la seconda tornata di iscrizioni per il concorso Altrochesanremo, una formula ideata dalla redazione di Rockambula per permettere alle band emergenti di farsi promozione attraverso la nostra testata online. Le modalità di partecipazione sono molto semplici: si tratta di inviare il file mp3 di un brano che l’artista reputa più rappresentativo della propria produzione. L’unico vincolo imposto dall’organizzazione è che non sono ammesse le cover. Una volta raccolte le adesioni, la redazione pubblica dieci brani in ascolto sul sito e, parallelamente, redige un sondaggio sulla pagina Facebook di Rockambula, a cui tutti possono accedere per votare il migliore. Terminata la votazione viene decretato il brano vincitore a cui la redazione offre un banner di rimando al proprio sito web, una recensione, un’intervista e l’ascolto in streaming del demo, ep o album sulla home page di Rockambula.com. La gratuità dell’iniziativa e la struttura del concorso, che si pone come un’importante vetrina nel panorama indipendente nazionale, soprattutto se teniamo conto del considerevole numero di utenti di tutta la penisola che accedono quotidianamente al sito della webzine o alla pagina Facebook (e tra questi anche discografici, agenzie di booking, colleghi giornalisti), hanno contraddistinto Altrochesanremo come un’occasione ghiotta per gli emergenti e garantito una massiccia adesione alla prima edizione, che si è conclusa la scorsa settimana con la vittoria del cantautore Martino Adriani, i cui brani sono già in ascolto sul nostro sito web. Cosa insolita per un contest, poi, non ci sono state polemiche di sorta: tutte le fasi di selezione si sono svolte con grande serietà e serenità, in uno spirito di spensierata competizione, in cui gli artisti hanno messo in campo le loro abilità “spammatorie” condividendo il sondaggio sulle loro fanpage del social network e invitando più amici possibili a votare. Qualcuno avrà cliccato alla cieca il nome del proprio beniamino, altri invece si saranno incuriositi e avranno ascoltato tutti i  brani in gara, mettendo in azione il motore della promozione a cui puntiamo.

Ok, sono senza dubbio di parte, ma trovo molto bello che una webzine, che spesso viene vista come una macchina sputa-sentenze e assegna giudizi, possa dimostrare con un sistema tanto semplice quanto il suo scopo primario sia in realtà quello di aiutare le piccole realtà musicali che cercano di farsi strada, fornendo loro più visibilità possibile. Per questo vi ricordo che sono aperte le iscrizioni al secondo turno di gara: inviate un brano in formato mp3 con una breve biografia e una foto in allegato a pizzicasilvio@virgilio.it o riccardomerolli@katamail.com o rockambulawebzine@gmail.com.

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