Giovani e carichi, I Rumor sono un power trio del novarese, che con il loro Indie Rock energico e fresco ha sbaragliato la concorrenza al Pending Lips Festival 2014, tenutosi a Sesto San Giovanni, aggiudicandosi il titolo di vincitori. Scopriamo qualcosa in più su di loro e sula loro esperienza di giovani esordienti.
Ciao ragazzi grazie per essere qui con noi su Rockambula. Voi siete Giovanissimi, di talento e appassionati. Cos’altro dobbiamo sapere sui Rumor, volete raccontarci qualcosa su di voi e la vostra musica?
Le generalità sono più o meno queste. I Rumor sono tre e arrivano dal lato piemontese del lago Maggiore. Io (Marco) ed Elia abbiamo iniziato a suonare assieme come Rumor nel 2007, senza barba e senza patente. Anche se Elia di barba ne ha poca ancora adesso. Evita è arrivata nel 2013 a suonare la batteria, prima c’era un altro ragazzo, Andrea. Abbiamo pubblicato nel 2014 il nostro primo ep Pois, prodotto da Sergio Quagliarella che ci segue da qualche anno come produttore artistico e co-prodotto da Diego Cattaneo, che è un bravissimo ingegnere del suono della nostra zona. Pois lo si può trovare un po’ ovunque sulla rete.
A maggio avete vinto l’edizione 2014 del Pending Lips festival. Ci raccontate la vostra esperienza da partecipanti, come ci si sente a suonare davanti ad una giuria, e il rapporto con gli altri gruppi? Sono più le gioie o più i dolori?
Al Pending Lips ci siamo trovati benissimo, per davvero. Lo schieramento di giurati tutti in fila su un grosso tavolone effettivamente è stato un poco straniante all’inizio, ma alla fine siamo riusciti a non badarci troppo. Anzi, avendo i giudici davanti cercavamo di guardare le loro facce per vedere se erano presi o meno dal live. In generale per noi direi che sono state quasi tutte gioie, momenti belli, belle serate. Per quanto riguarda gli altri gruppi è stato sicuramente interessante poter conoscere ed ascoltare un sacco di band che non conoscevamo. Con qualche gruppo abbiamo anche legato, ci sentiamo ancora e si cerca di darsi una mano a vicenda.
La partecipazione al festival vi ha aiutati ad avere maggiore visibilità e nuove opportunità musicali? Consigliereste ad altre band un’esperienza di questo tipo?
Decisamente. Solo partecipando al Pending abbiamo avuto modo di suonare davanti a un sacco di persone che non ci conoscevano, e qualcuna da lì ha iniziato a seguirci. Vincendo abbiamo suonato poi al Carroponte, uno dei palchi più importanti d’Italia praticamente. Adesso inizieremo a lavorare con Costello, ed è un’altra bella e grande possibilità per noi. Insomma, è chiaro che dopo tutte questo non potremmo che consigliare a chiunque di provarci.
Voi siete sicuramente giovani e talentuosi, ma com’è secondo voi in generale la situazione musicale in Italia? C’è spazio e possibilità per i giovani indipendenti? Cosa si potrebbe/dovrebbe migliorare?
Probabilmente la cosa che più manca oggi, ma a cui siamo ormai (purtroppo) abituati, è la mancanza di curiosità della gente rispetto alle piccole band. Le situazioni live che funzionano sono quelle che prendono in considerazione band con già una certa notorietà . I locali che propongono band sconosciute o semi-sconosciute continuano a chiudere, e quei pochi che rimangono hanno serie difficoltà ad andare avanti. Trovare possibili soluzioni, capire cosa si potrebbe fare per migliorare la situazione generale è complicatissimo. Quello che facciamo noi è continuare a crederci fortissimo e a lavorare sodo, giorno per giorno, cercando di raggiungere gli obiettivi che man mano ci poniamo.
Passiamo al lato divertente, raccontateci qualche aneddoto sul miglior e sul peggior live del 2014? Cosa non può assolutamente mancare ad un vostro live?
Metto assieme tutto e vi racconto di un concerto solo. Un concerto strano davvero, bello e brutto allo stesso tempo. Eravamo in Irlanda, a Dublino, e suonavamo in questo posto che si chiama Bruxelles. Famosissimo in città perché ogni mercoledì sera organizza questi concerti dove si susseguono sul palco un sacco di artisti. La parte brutta del concerto sta nella questione tecnica . Abbiamo suonato con gli ampli peggiori di sempre, la batteria era mezza nascosta dal bancone ed io ho cantato per tutto il concerto, e dico tutto il concerto, prendendo la scossa elettrica ogni volta che toccava con le labbra il microfono. Una roba bruttissima. Ce l’abbiamo messa comunque tutta per portare a casa il concerto. La gente era attenta, si vedeva che era lì per ascoltare, abbiamo lasciato perdere i problemi e ci siamo lasciti andare, cercando di dare tutto il possibile. Noi cantiamo in italiano, e il pubblico era esclusivamente irlandese, nessuno capiva una parola di quello che dicevamo. Malgrado questo durante Neve, uno dei nostri pezzi più intimi, vediamo una ragazza che si mette piangere. Forse l’aveva appena lasciata il ragazzo, questo non lo possiamo sapere, ma a noi piace pensare che si fosse emozionata per quello che stavamo suonando. È stata un gioia davvero grande. Lei non capiva niente di quello che dicevamo, ma eravamo comunque riusciti a toccarla, a farle capire lo stesso quello che volevamo dirle. È stato fantastico.
Vi ringrazio per il vostro tempo e vi lascio con la domandona finale. State lavorando a nuovi progetti? Dove vi possiamo ascoltare in questo periodo?
Grazie mille a voi! Al momento stiamo facendo un bel po’ di cose. Stiamo scrivendo molto, in vista del nuovo disco che speriamo possa esistere il prima possibile. Ma stiamo anche lavorando ad un’uscita di cui non diciamo niente ma che dovrebbe vedere la luce abbastanza a breve. Intanto non ci fermiamo per i concerti, e con l’anno nuovo riusciremo a raggiungere città in cui non abbiamo mai suonato. Per chi volesse vederci live in questo periodo chiudiamo l’anno con qualche data. A dicembre saremo il 6 a Verbania, il 7 a Verona, il 12 a Milano e il 27 a Vigevano. Sul nostro facebook (www.facebook.com/rumormusic) si possono trovare sempre tutte le nostre date aggiornate, vi aspettiamo a braccia apertissime!