Per chi pensa che ormai i dischi non si stampano più, il primo split facente parte della collana V’ll Series è l’eccezione che si spera non confermi la regola. Si, perché purché in edizione limitata (300 copie), la Scratch Records ha deciso di pubblicare il disco sul caro e vecchio vinile con tanto di copertina serigrafata. Quattro brani e due band completamente diverse: il post punk-kraut degli italiani Lush Rimbaud e l’elettrowave degli olandesi zZz. Iniziando dal lato A e quindi dai nostrani Lush Rimbaud, le tracce “A Finger Composition” e “The Freak Dream” sono un trip all’indietro verso un tempo dove le lancette non debbano per forza scorrere veloci e non ci sia bisogno di sapere il vero nome dei luoghi. A farla da padrone sono le intense sensazioni cupe e profonde che ormai oggi non trovano più uno spazio, in quanto sovrastate da una realtà apatica che condanna la gente ad una folle frenesia isterica. Il lato B, risuona invece atmosfere completamente diverse, ed il duo zZz ci propone la spensierata “Alone”, dal testo romantico ed un arrangiamento di organi, synth e fisarmoniche troppo simpatico. Un po’ Elvis, un po’ vacanza sulla spiaggia. Con “Pretty” si sprigiona invece tutto l’animo elettronico dei due olandesi, e la classica combo cassa dritta e sintetizzatori prepotenti ritorna a farsi sentire, in un brano che prende ispirazione dalle notti brave di piccoli mostri intenti a ballare per tutta la notte.
In conclusione, V’ll Series # 1 è uno split spaccato in due, tra psichedelia e modernità, ma con una cosa in comune: una voce proveniente dal passato.
Scratch Records Tag Archive
Lush Rimbaud / zZz – The V’ll Series # 1 BOPS
Miranda – Asylum: Brain Check After Dinner
Il trio fiorentino ritorna prepotente e lo fa a quattro anni di distanza dal precedente Growing Heads Above The Roof, con Asylum: Brain Check After Dinner, un concept album per folli, reclusi, e per tutti quelli che sentono il bisogno di trovare una via d’uscita non convenzionale alla monotonia della quotidianità.
Il disco si apre con Suicide Watch e Being Ed Bunker in cui il ritmo scandito dalla voce e dalla batteria sembrano ricordare marce e grida di rivolta, mentre contemporaneamente i suoni sintetizzati, ripetitivi e stridenti cerchino invece di avvertire l’ascoltatore che potrebbe impazzire.
Loop allarmanti, suoni glitch e caos organizzato prendono il sopravvento nel finale di Mohamed Bouazizi ed in Nothing Better Than a Morning Fuck dove pare trovarsi di fronte ad una catena di montaggio che improvvisamente va in tilt. Arabs On The Run Psycomelette si caratterizza per un inizio dolce come i campanelli che strimpellano ninna nanne per bambini, per poi svelare tutta la rabbia punk nel finale. Di cattive abitudini si parla invece in Bring Drug And Food ed in Holy Ravioli In A Drug Free Zone, quest’ultima caratterizzata da una voce hip-hop ed un contorno distorto e caotico. Un mix insolito e ben riuscito. Conclude il disco Tecnocratic Chinese Flue, più quieta rispetto alle altre tracce, ma comunque sia alienante.
Diciamo che il passato carcerario dei componenti in questi 11 brani si è fatto sentire, come anche la loro insanità mentale, in quanto dopo l’ascolto dell’intero album ci si chiede se durante le registrazioni non fossero stati in preda ad un delirio psicotico. I Miranda sono spregiudicati, sporchi ed irriverenti, pronti a regalare allucinazioni distorte ed emicrania patologiche a tutte le persone sane di mente.