Sonic Jesus Tag Archive
Sonic Jesus – Badway
La band di Tiziano Veronese torna a far parlare di sé con un lavoro dal forte retrogusto industrial, senza dimenticare le radici psichedeliche e post-punk.
Continue ReadingWhat’s up on Bandcamp? [aprile 2021]
I consigli di Rockambula dalla piattaforma più amata dalla scena indipendente.
Continue ReadingTrue Sleeper – Life Happened
Un’altra stella nel sempre più valido ricco firmamento shoegaze italiano.
Continue Reading10000 Russos – 10000 Russos
Sei tracce per oltre 40 minuti nel debutto omonimo della band portoghese.
Continue ReadingIndie Rocket Festival: conferenza stampa
Anche Rockambula ha voluto essere presente alla conferenza stampa di introduzione all’Indie Rocket Festival, importante evento musicale abruzzese giunto alla sua dodicesima edizione che da sempre attira migliaia di giovani da ogni parte d’Italia. E c’è persino chi viene dall’estero attirato dal programma della manifestazione che in passato ha ospitato anche grandi nomi quali Laua Veirs, The Red Krayola, Archie Bronson Outfit, These New Puritans, Gang Of
Four, Poni Hoax, Ulan Bator e tanti altri che non menzioniamo solo per motivi di spazio. Riportiamo di seguito gli interventi degli assessori del comune di Pescara, Giovanni Di Iacovo, Giacomo Cuzzi e Adelchi Sulpizio, del “deus ex machina” del festival, Paolo Visci, e di una sua stretta collaboratrice, Daniela Santroni.
Giovanni Di Iacovo: “L’Indie Rocket Festival ritorna nel Parco Caserma Di Cocco dopo alcuni anni di esilio forzato; esso è uno dei festival più importanti che abbiamo in questa regione per diversi motivi. Io gli sono molto affezionato sia perché lo frequento dalle prime edizioni sia perché è nato dalla passione di
un ragazzo, Paolo Visci, che organizzava concerti nei locali della nostra regione con gruppi anche stranieri che ad un certo punto ha realizzato il suo sogno: realizzare un festival completamente dedicato ai generi musicali a lui più affini partendo dal basso. Ora la sua creatura è cresciuta nel tempo, aggiungendo associazioni e volontari, rappresentando una cosa talmente sincera, nuova ed interessante per questa città e questa regione e diventando uno degli appuntamenti musicali indipendenti più importanti della nostra penisola. L’Indie Rocket Festival attrae infatti anche molti turisti e questa è una cosa da non sottovalutare perché spesso perdiamo la dimensione di ciò che facciamo e quando un’idea o un progetto come questo fa venire macchine e pullman da fuori vuol dire che supera il dna locale ed è di interesse nazionale. Questa edizione sarà, a mio avviso, fra le più belle in assoluto, non tanto per il programma quanto per la location scelta; tutto ciò è stato possibile grazie anche alla collaborazione con l’assessore al turismo e con l’assessore ai parchi pubblici che hanno così sfatato il mito che non è possibile fare cultura nei parchi. Siamo riusciti con non pochi sforzi però a riportare questa realtà nel luogo migliore per godercelo al meglio”
Giacomo Cuzzi: “Quello dell’Indie Rocket è un graditissimo ritorno, in una location importante, in una zona che però non è solita ospitare eventi. Noi abbiamo un budget purtroppo molto ristretto ma siamo riusciti nonostante ciò ad organizzare in un anno oltre 350 manifestazioni e quest’estate abbiamo un programma degno di questa città. Siamo riusciti ad intercettare il dinamismo delle nuove generazioni attraverso grandi appuntamenti come questo; sarà una stagione infatti molto ricca di eventi e sono molto contento che essa inizi proprio con l’Indie Rocket che contribuirà a rivitalizzare la vita locale”.
Paolo Visci “L’Indie Rocket si regge grazie al lavoro gratuito dei volontari e ad una rete di sponsor locali che ci supportano e che comunque non risponderà neanche al 10% del nostro budget complessivo (che è in questo momento intorno ai 40000 euro); voglio però pubblicamente ringraziare i tre assessori qui presenti per il supporto datoci. Oltre a una campagna di sensibilizzazione nei confronti del luogo che ci ospita abbiamo subito pensato anche a un’apertura gratuita al pubblico fino alle nove di sera; la nostra idea era che fino a una cert’ora il parco dovesse essere fruibile da tutti; successivamente ci sarà un biglietto di soli cinque euro o un abbonamento alla tre giorni di dieci euro ; abbiamo inoltre previsto una fitta rete di eventi collaterali perché ormai il nostro pubblico è cresciuto, ha prole e quindi siamo attrezzati anche con attività per i bambini (previste dalle cinque alle otto di sera); la parte musicale inizierà invece alle sette di pomeriggio e andrà avanti fino all’una circa, orario previsto per l’headliner; farà eccezione la domenica la cui chiusura è prevista per la mezzanotte e un quarto circa. Ci rendiamo conto che il parco sorge in una zona fortemente urbanizzata ed abbiamo cercato di venire incontro alle esigenze dei residenti, rivolgendo il palco e le casse verso il lato di Viale Pindaro; non ci dovrebbero essere polemiche di nessun tipo ma ormai ci siamo abituati; cercheremo di evitarle grazie anche al lavoro dei ragazzi dello staff (tutti volontari). Noi lo definiamo un festival senza headliner, è ovvio che con budget più alti si sarebbero potute fare anche altre scelte, ma anche noi abbiamo nomi di richiamo all’interno di un circuito alternativo ed indipendente; ricevo ogni giorno complimenti per quanto riguarda la line up che è una delle più interessanti proposte qui in Italia e che viene scelta insieme agli altri ragazzi dello staff”
Adelchi Sulpizio: “Ringrazio innanzitutto tutti gli organizzatori; quando sono venuti a portarmi quest’idea ne sono rimasto subito attratto ma ho avuto anche un po’ paura, per via della location, su cui hanno pesato alcune scelte dell’amministrazione locale; mi è stato garantito però che sarà lasciata migliore di come verrà trovata inizialmente; da parte nostra abbiamo già predisposto tutte le opere di manutenzione; abbiamo poca disponibilità economica ma abbiamo anche 56 parchi (dalla scorsa settimana ne abbiamo infatti uno in più) che vengono dignitosamente mantenuti; l’immagine di parco che abbiamo noi è quella di un luogo aperto alla collettività e a questi eventi; non mancherò di presenziare anche io perché ricordo che quando ero più giovane suonavo pure io”
Daniela Santroni: “Io credo che l’Indie Rocket Festival non è un patrimonio dell’umanità ma della gioventù; in dodici anni per noi è stato importante conoscere decine e decine di ragazzi che lavoano in veste di volontari ad ogni edizione; ognuno di essi infatti si riconosce all’interno dello spirito del festival, donando sé stesso e partecipando anche alle decisioni importanti; questa cosa è un valore aggiunto molto prezioso per noi e sicuramente un fattore unico nel panorama regionale ed extraregionale; parliamo infatti di circa cinquanta unità (a cui si aggiungono ogni anno una ventina) che ci mettono passione e cuoe in ciò che fanno non solo durante la tre giorni ma anche durante il periodo precedente al festival”.
Riportiamo qui di seguito il programma completo dell’Indie Rocket Festival 2015:
26 Giugno
LA BATTERIA 19:00
SONIC JESUS 20:00
MESSER CHUPS 21:00
TUBELIGHT 22:00
LAY LLAMAS 23:00
ZOMBIE ZOMBIE 00:00
27 Giugno
LILIA 19:00
YOUAREHERE 19:45
YAKAMOTO KOTZUGA 20:50
NIAGARA 21:55
POPULOUS 23:00
ELEKTRO GUZZI 00:05
28 Giugno
YES WE JAM + Guests 19:00
MVSATT&DEDB 21:00
GO DUGONG 22:05
DEBRUIT 23:15
Per informazioni:
https://www.facebook.com/indierocketfestival
Tweets by IndieRocketFest
http://www.youtube.com/IndieRocketFestival
http://vimeo.com/indierocketfest
https://www.linkedin.com/in/indierocketfestival
https://plus.google.com/u/0/114887929569937259424
http://instagram.com/indierocketfestival
Sonic Jesus – Neither Virtue Nor Anger
Attivi dal 2012, questa originale band laziale ci propone il loro ultimo doppio LP uscito il 16 Aprile su etichetta FuzzClub Records, con l’obiettivo di bissare il successo ottenuto con il loro precedente EP, andato sold out nel giro di poco tempo. Girovagando per l’Europa hanno ottenuto consensi un po’ dappertutto, culminando la consacrazione con la collaborazione con Jón Sæmundur dei Dead Skeletons, il quale li ha voluti on stage all’Eindhoven Psych Lab 2014. L’iniziale “Locomotive” sembra essere stata concepita sulle cime dell’Himalaya talmente è piena di echi e riverberi e impone attimi, minuti, prima di essere capita, alla fine dei quali i fans di Suicide e A Place To Bury Strangers non potranno che apprezzare, con un ghigno di soddisfazione scolpito sulle labbra. L’immediatezza ci coglie impreparati con “Triumph”, molto più easy, caracollante tra la cavernosità dei Bauhaus e la melodia dei primi Editors. L’ascolto procede inesorabile cavalcando la psichedelia anni 60 (“Luxury”), le atmosfere sornione dei Band Of Skulls (“Monkey On My Back”) e il noise (il singolo “Telegraph”). “Reich” è fantastica: è come se i Joy Division si dilettassero a fare la cover band degli Smashing Pumpkins. Nonostante alcuni passaggi a vuoto (vedere ad esempio la strumentale “Cancer” ) e canzoni eccessivamente lunghe e fuori tema (“Lost Reprise (Francesca)”), il lavoro è godibilissimo: ci sono parecchi spunti interessanti, la voglia di emergere dalla massa e la convinzione di continuare un percorso intrapreso nella giusta direzione.