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Bugo

Written by Interviste

In occasione del festival “Note su ali di farfalla” (https://www.rockambula.com/note-su-ali-di-farfalla-notte-per-federica-e-serena/), serata di beneficenza dedicata a Federica e Serena, le due studentesse teramane scomparse sotto le macerie del terremoto aquilano, abbiamo avuto il piacere di regalarci e regalarvi un intervista con uno dei protagonisti della serata che si è tenuta a Teramo venerdi 07 settembre. Insieme a lui, hanno partecipato ad uno dei più attesi eventi live del centro Abruzzo, Calibro 35, Offlaga Disco Pax, I Cani, Amelie Tritesse e Gesamtkunstwerk. Ma ora godiamoci la solita ironia, sagacia e candida follia del menestrello che viene dal nord. Signore e signore, ecco a voi Cristian Bugatti, in arte Bugo.

Ciao Bugo. Per prima cosa, come stai?

CIAO, ORA STO SDRAIATO.

Difficile che il nostro pubblico non ti conosca. Impossibile direi. Ma oltre il personaggio chi è Cristian Bugatti e chi Bugo?

GUARDA, A DIRE IL VERO IO NON MI CONOSCO. E’ TUTTA LA VITA CHE CERCO DI CONOSCERMI!

Raccontaci come e perché è iniziata la tua carriera.

NON PARLO MAI IN TERMINI DI CARRIERA. E’ LA PAROLA “CARRIERA” CHE NON MI PIACE, NON MI CI RITROVO. E’ UNA DI QUELLE PAROLE COME “CURRICULUM” CHE SERVE SOLO PER RUFFIANARSI LE PERSONE. HO INIZIATO AD AVVICINARMI ALLA MUSICA GRAZIE AD ALCUNI AMICI DEL MIO PAESE CHE AVEVANO UNA BAND. UN GIORNO ALLE PROVE MI CHIESERO DI PROVARE A SUONARE LA BATTERIA, MI VENNE NATURALE E COSI INIZIAI. DOPO DUE ANNETTI HO COMINCIATO A SCRIVERE CANZONI E HO ABBANDONATO LA BATTERIA. HO FORMATO UN GRUPPO NEL 1994, I QUAXO, CHE HO SCIOLTO DUE ANNI DOPO PERCHE’ MI SONO RESO CONTO DI ESSERE ALLERGICO ALLE DINAMICHE DI GRUPPO E VOLEVO CONTINUARE DA SOLO.

È ancora l’amore per quello che fai che ti spinge a continuare? Considerando che hai all’attivo otto album, oltre a diverse collaborazioni e altro, non pensi che, a un certo punto, le idee possano esaurirsi?

LE IDEE SI ESAURISCO SEMPRE, E PER FORTUNA, ALTRIMENTI AVREI IL MAL DI TESTA! E’ PER QUESTO CHE CERCO SEMPRE NUOVE SOLUZIONI, PERCHE’ SE SCOPRO UN’ IDEA CHE FUNZIONA E PROVO A REPLICARLA, MI VIENE SEMPRE FUORI UN PASTICCIO. LE IDEE VANNO E VENGONO, ALCUNE FUNZIONANO, ALTRE NON VANNO PROPRIO.

Nel corso degli anni, ho notato una sorta di evoluzione melodica a discapito delle sperimentazioni lo-fi degli esordi. Come mai questo mutamento pop?

IO HO SEMPRE FATTO POP. NON HO MAI CONSIDERATO LA MIA MUSICA COME MUSICA SPERIMENTALE. ANCHE UNA CANZONE COME “SPERMATOZOI” E’ POP. SOLO CHE ALL’ INIZIO AVEVO POCHI MEZZI E LA QUALITà SONORA ERA QUELLO CHE ERA. IO CERCO DI NON RIPETERMI, CERCO DI LAVORARE IN TERRENI IN CUI NON MI SENTO SICURO.

Quest’anno hai duettato con Enrico Ruggeri nel brano “Il lavaggio del cervello” contenuto nell’album “Le canzoni ai testimoni” nel quale Ruggeri canta con diversi esponenti della nuova musica italiana (Dente, Linea77, Marta sui Tubi, ecc…). Come nasce questa collaborazione? Può essere la base per qualche progetto futuro o un episodio isolato.

CREDO CHE SARà UN EPISODIO ISOLATO, A MENO CHE RUGGERI NON VOGLIA FARE UNA COVER DI BUGO!

Come è nato il tuo ultimo album “Nuovi Rimedi Per La Miopia”?

E’ NATO DURANTE IL TOUR DI CONTATTI, NEL 2009. CI HO LAVORATO PER OLTRE UN ANNO E L’ HO COMPLETATO E CONSEGNATO AD UNIVERSAL NELL’ ESTATE DEL 2010. VOLEVO UN DISCO DIVERSO DA CONTATTI.

Torniamo a qualche anno fa. Parlami della splendida “Amore Mio Infinito”, ispirata al romanzo di Aldo Nove e presente nell’album del 2006 “Sguardo Contemporaneo”.. Scrivi spesso le canzoni ispirandoti a opere letterarie?

NO, IN GENERE NO. PERò ALL’ EPOCA AVEVO LETTO QUEL LIBRO DI ALDO E MI AVEVA COLPITO L’ AMORE DEL BAMBINO PER LA BAMBINA. E IO NON AVEVO ANCORA SCRITTO UNA CANZONE CON UN TESTO COSI “INFANTILE”.

Quando, con quale disco o canzone, in quale circostanza hai capito che avresti vissuto di musica?

CON “CASALINGO”. L’ HO SCRITTA NEL 1998 MA HO ASPETTATO IL MOMENTO GIUSTO PER PROPORLA.

Il vecchio tormentone/paragone con Beck (che oggi non ha più senso) ti ha più lusingato o infastidito, nel corso degli anni?

ENTRAMBE LE COSE.

Una delle cose che ho sempre trovato affascinante nel tuo modo di scrivere è l’attenzione per le piccole cose apparentemente insignificanti e la capacità di cantare la generazione della disillusione. Nel tuo ultimo album, “Nuovi Rimedi Per La Miopia”, ho notato invece una sorta di aria di speranza e tematiche più sentimentali e adolescenziali. Sembra che il giovane Bugo di qualche anno fa puntasse paradossalmente a un pubblico più maturo rispetto all’artista di oggi. Non è più il Bugo di “Spermatozoi” (che adoro) e mi è difficile immaginare un pezzo come “Comunque Io Voglio Te”, come un pezzo di quel Bugo? Chi o cosa ti ha cambiato? Stai ringiovanendo?

IO NON VOGLIO RIPETERMI, NON HA SENSO PER ME RISCRIVERE UNA CANZONE COME “SPERMATOZOI”. RIMANE UN BRANO UNICO PERCHè NON NE HO MAI RIFATTO UNO SIMILE. IO CERCO DI IMMAGINARMI NUOVE IDEE. NON AVEVO MAI SCRITTO UNA CANZONE IN CUI MI IMMAGINAVO UNA SORTA DI PERSONAGGIO CHE FA IL DURO E DICE CHE L’ AMORE è UNA SCELTA COME IN “COMUNQUE IO VOGLIO TE”. IO VOGLIO ESSERE SEMPRE DIVERSO, PERCHè DENTRO DI NOI ABBIAMO TANTI LATI, SIAMO DEI MULTIPLI. IO NON HO NULLA A CHE FARE CON LE TEMATICHE ADOLESCENZIALI, NON MI SONO MAI INTERESSATE. E NEL NUOVO DISCO NON C’è TUTTA QUESTA SPERANZA CHE TU CI VEDI. LA VITA è VANITà , E SEMPRE SARà COSI PER ME.

Che rapporto hai con il tuo pubblico? Oltre ai tuoi fan, ci sono ancora gli oppositori violenti (non necessariamente in senso fisico) che mi è capitato di vedere a qualche tuo live? Da dove viene quest’astio da parte di alcune persone? Perché chi non ti apprezza si arroga il diritto di offenderti e non fa la stessa cosa con altri artisti? Perché succede a te e non a Dente o Brunori?

SE DECIDI CHE VUOI ESSERE UN ARTISTA ALLORA PREPARATI ALLA CROCIFISSIONE. OGNUNO HA DIRITTO DI ESPRIMERE IL PROPRIO PARERE. IO NON SONO UN RUFFIANO, NON FACCIO MUSICA PER ACCONTENTARE GLI ALTRI, FACCIO LA MIA MUSICA E BASTA, CON TUTTI I RISCHI E LA FATICA CHE COMPORTA. CHI MI OFFENDE FA BENE, PERCHè ANCHE IO OGNI TANTO OFFENDO ME STESSO! ANCHE GLI ALTRI PERò DOVREBBERO OFFENDERE SE STESSI!!

C’è molta più elettronica nella tua musica. Scelta dettata dalla necessità evolutiva o cosa?

L’ ELETTRONICA FA PARTE DELLA MUSICA DI OGGI, NON POSSO FARNE A MENO E HO ANCORA TANTO DA SCOPRIRE.

Pensi di aver avuto dalla musica tutto quello che ti spetta?

NO! VOGLIO FARE UN DUETTO CON JIMI HENDRIX!

Che musica ascoltavi da ragazzo e cosa ascolti oggi? L’ultimo disco ascoltato e il tuo preferito?

HO INIZIATO CON DURAN DURAN ALLE MEDIE, POI TANTO RAP AL LICEO, DA JOVANOTTI AI BEASTIE BOYS. POI IL ROCK AMERICANO E MAN MANO MI SONO FATTO ONNIVORO. ASCOLTO TUTTO RANDOM, SENZA PENSARCI TROPPO. L’ ULTIMO ALBUM CHE HO SENTITO E’ “COEXIST” DEGLI XX. UNO DEI MIEI PREFERITI, SE NON IL MIO PREFERITO, è “THE PIPER AT THE GATES OF DAWN” DEI PINK FLOYD.

Cosa ti piace e cosa odi della musica italiana, del sistema musicale e del pubblico, a mio avviso sempre meno capace di scegliere e condizionato da tv e radio, nonostante mezzi a disposizione molto più imponenti rispetto al passato (penso al web)? Siamo un popolo di pigri o di ignoranti?

SI, MA QUESTO NON è UN MALE SE RICONOSCIAMO DI ESSERE PIGRI E IGNORANTI.

Qual è il futuro della musica italiana? Come te lo immagini?

COME è SEMPRE STATA. DIVISA, OGNUNO A COLTIVARE IL PROPRIO ORTICELLO, NELLA SPERANZA CHE QUALCUNO PASSI E COMPRI I NOSTRI FRUTTI.

E cosa ne pensi della scena Indie? C’è qualcuno che non sopporti o che non merita il successo che ha? Ti avviso che a questa domanda mai nessuno ha fatto un nome. Sembra esserci molto rispetto reciproco, a “telecamere” accese.

AHAHA! IO NON SOPPORTO NESSUNO!! NEMMENO ME STESSO!

Ho notato una tua particolare attenzione all’aspetto estetico (vedi gli abiti che indossi nelle tue copertine) eppure questo non si riversa necessariamente nella tua proposta musicale, come accadeva per il Glam Rock. Che rapporto hai con l’apparire?

CI GIOCO, CON L’ APPARENZA. SE METTO UNA MAGLIETTA COOL DICONO CHE SONO UN FIGHETTO. POI METTO UN PANTALONE STRACCIATO DICONO CHE SONO UN BARBONE.  E’ TUTTO UN GIOCO.

Quale è il tuo sogno di musicista e la tua paura più grande?

NON VIVO DI SOGNI. LA MIA PAURA PIù GRANDE SONO SEMPRE STATO IO.

Pensi di dover dire grazie a qualcuno per essere quello che sei e di dover mandare affanculo qualche stronzo che ha provato a fermarti?

NESSUNO PUò FERMARTI, SE NON TE STESSO O LA MORTE. TROPPO FACILE DARE LA COLPA AGLI ALTRI.

Che rapporto hai con la critica musicale?

NULLO.

Qualche anno fa, hai suonato a pochi chilometri dal mio paese, nella suggestiva location dell’Eremo di Celestino V. Hai qualche ricordo particolare, bello o brutto che sia, di quella serata?

NON RICORDO NULLA!

Il tour “Qualcosa di più importante” è quasi alla fine. Il bilancio?

5 MORTI E 2 FERITI. LA MAGGIOR PARTE è SOPRAVVISSUTA.

Quali saranno i tuoi prossimi passi? Ora vivi in India con tua moglie, se non sbaglio. Dobbiamo aspettarci contaminazioni esotiche?

PUò DARSI, è PRESTO PER DIRLO.

Dimmi quello che avrei dovuto chiederti e non ti ho chiesto. Poi, se vuoi, rispondi.

COS’ HAI MANGIATO STASERA? RISPOSTA: PASTA AL BURRO!

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